
Redazione TirrenoNews
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L’Assessore Tempo rompe gli indugi e si dimette da assessore.
Sabato, 22 Ottobre 2016 21:22 Pubblicato in CronacaL’assessore Sergio Tempo ha partecipato, via pec, alla sindaca ed alla segretaria generale le sue dimissioni.
Lo ha fatto con una dura nota che siamo in grado di presentarvi in anteprima.
La lettura delle dimissioni offre il senso della difficile situazione nella quale l’assessore si è trovato- da lui definita “incresciosa”, avvolto nel silenzio “assordante” da parte dei” colleghi di Giunta e della quasi totalità della maggioranza”, “alcuni dei quali in grande imbarazzo per l’incresciosa situazione venutasi a creare”.
E non solo ma la denuncia più grave è quella contenuta nella dichiarazione di Sergio Tempo, quando dice che la sua attività svolta con “ professionalità, esperienza e correttezza avrebbe meritato un affiancamento amministrativo diverso, non minato da continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni”
Ed ecco le dichiarazioni formali :
“Alla SINDACA Comune di Amantea Dott.ssa Monica Sabatino
Alla Segretaria Comunale Dott.ssa Maria Luisa Mercuri
e.p.c. Ai Sig.ri Consiglieri di Maggioranza Comune di Amantea
Oggetto: Remissioni Deleghe da assessore.
Gent.ma Sindaca, con la presente manifesto la volontà di rinunciare alle Deleghe che mi erano state conferite in sede di composizione di Giunta Comunale.
E’ mia convinzione che nella vita esiste per tutti il momento di capire quando il vaso è colmo.
Le recenti controversie che hanno visto come protagonisti l’Ufficio di Ragioneria del Comune di Amantea, e l’Assessorato al Bilancio, non mi permettono di continuare a lavorare, con la necessaria serenità, alla guida di un settore centrale e nevralgico per la sopravvivenza dell’Ente.
L’assordante silenzio degli ultimi giorni dei colleghi di Giunta e della quasi totalità della maggioranza, alcuni dei quali con grande imbarazzo per l’incresciosa situazione venutasi a creare, ha accresciuto in me la convinzione di dover rinunciare alle Deleghe.
L’Assessorato che ho guidato con professionalità, esperienza e correttezza avrebbe meritato un affiancamento amministrativo diverso, non minato da continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni.
Soprattutto avrebbe meritato, un confronto alla pari, ovvero tra Assessore al Bilancio e “Funzionario Responsabile” e non “volontario civico genitore del Sindaco” se pur con consolidata conoscenza delle beghe amministrative e comunali.
Per il bene dell’Amministrazione, del Comune e dei cittadini, sarebbe stato auspicabile ed opportuno che le “COMPETENZE” fossero state trasmesse e non trattenute; ma ciò non è avvenuto e gli ultimi due anni di consiliatura portano a dedurre che NON AVVERRA’.
Per la mia professione, costantemente mi trovo a dover sorvegliare la gestione economica e finanziaria di diverse “IMPRESE FAMILIARI”; nel mio ruolo di Assessore non sono disposto a fare altrettanto.
In questi due anni di Amministrazione ho impegnato le mie capacità professionali, il mio tempo, il mio nome e la “mia faccia” in difesa di una gestione del settore economico-finanziario che spesso, obiettivamente, risultava lacunosa, approssimata, improvvisata ed avventurosa.
In molti Consigli Comunali, ho fatto da “unico scudo” ai numerosi attacchi provenienti dai banchi dell’opposizione e da “unico garante” della veridicità delle dichiarazioni verbalizzate, pur consapevole che spesso le “pezze giustificative” erano fornite al sottoscritto in ritardo e senza possibilità di approfondimento.
Nel corso dell’ultima Assise invece, ho dovuto difendermi dal “fuoco amico” o presunto tale.
Ho dovuto subire l’ agguato dai banchi della Maggioranza alla quale ritenevo di appartenere, e nel rispetto della quale, ho riferito dati inconfutabili, semplice verità.
Lo stesso rispetto sento di averlo dato ai cittadini di Amantea, che hanno diritto di conoscere la situazione finanziaria dell’Ente e, soprattutto, hanno il diritto di apprenderlo da coloro che sono stati delegati a rappresentarli in seno all’Amministrazione.
E gli Amministratori hanno IL DOVERE di comunicare l’esatta situazione; prospettando le soluzioni e prevedendone i rimedi.
Senza omissioni, senza coperture.
Alla luce di quanto esposto, è palese che non esistono le condizioni per continuare insieme,e dalla stessa parte, il cammino di questa Amministrazione che pur, è noto, ho contribuito in maniera massiva a creare ed a portare alla vittoria.
Soprattutto, ed è questo il grande rammarico, non esisterebbero i presupposti per un mio ripensamento; sono fermamente convinto che l’Assessore al Bilancio dovrebbe continuare a scontrarsi con il volontario civico, perpetuando un’immagine del Comune di Amantea “unica e paradossale” oltre che “pietosa e grottesca”.
Presento le mie dimissioni dalla Giunta non con leggerezza d’animo, ma con coraggio e coscienza.
Dico basta ad una imbarazzante ed insostenibile disputa che ha visto oppositori il sottoscritto ed il volontario civico, ha sovvertito ogni più elementare regole di democrazia e ha reso perdente l’intera Amministrazione Sabatino.
Esiste un valore che per nessun motivo può essere calpestato da altri, si chiama DIGNITA’.
Pertanto, in punta di piedi, ma a testa alta, rimetto le deleghe di assessore, e presento le mie irrevocabili dimissioni dalla Giunta Comunale.
Distinti saluti e buona fortuna.
Amantea 21-10-2016 Sergio TEMPO
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Voto di scambio, la sindaca di Amantea interrogata in Procura
Venerdì, 21 Ottobre 2016 22:00 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaLa sindaca di Amantea Monica Sabatino e suo padre Giuseppe sono stati interrogati dal sostituto procuratore della Repubblica Anna Chiara Fasano, titolare del fascicolo dell’inchiesta per un presunto voto di scambio
che li vede coinvolti nelle amministrative svoltesi nel 2014 .
Secondo l’accusa, il padre della sindaca avrebbe esercitato pressioni su alcuni agenti della polizia municipale in attesa di stabilizzazione, affinché recassero vantaggio alla lista "Rosa Arcobaleno" capeggiata dalla figlia Monica.
Al tempo il padre della sindaca l'epoca dei fatti l'uomo era a capo dell'ufficio di Ragioneria del Comune tirrenico nonché vice segretario posizioni dalle quali avrebbe potuto esercitare maggiore potere coercitivo.
Mentre la sindaca di Amantea, nonché dirigente del Partito democratico, è accusato di concorso nel reato.
Secondo l’accusa i due «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in concorso con il padre prometteva in favore di numerosi elettori inquadrati come precari nel corpo di polizia municipale vantaggi consistenti nella stabilizzazione del contratto attraverso il superamento del concorso per l’assunzione di sette vigili urbani».
Una vicenda sulla quale la sindaca di Amantea e suo padre hanno cercato di chiarire la loro posizione davanti al magistrato titolare dell'inchiesta.
Ora la parola passa al magistrato.
Due le possibilità: la prima è la archiviazione, la seconda è il rinvio a giudizio.
Ora il legale delle denuncianti acquisirà gli atti e le medesime decideranno eventuali altri passi.
Comunque ancora non è noto nemmeno il reato ascritto.
Potrebbe anche essere “semplicemente” il reato di corruzione elettorale previsto dall’art. 86 d.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 che dispone: "chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, dà, offre o promette qualunque utilità ad uno o più elettori, o, per accordo con essi, ad altre persone, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da lire 3.000 a lire 20.000, anche quando l’utilità promessa sia stata dissimulata sotto il titolo di rimborso spese o servizi elettorali. La stessa pena si applica all’elettore che, per dare o negare la firma o il voto, ha accettato offerte o promesse o ha ricevuto denaro o altra utilità."
La Suprema Corte ha risolto il quesito precisando che il delitto previsto dall’art. 86 d.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 - integrante un’ipotesi di cosiddetta “corruzione elettorale” - non è un reato a concorso necessario e, quindi, per la sua configurabilità è sufficiente la sola promessa di utilità da parte del corruttore, la quale si atteggia come promessa del fatto del terzo e, conseguentemente, impegna solo chi la effettua.
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Centro storico di Amantea: i fatti. Centro storico di Cosenza : le parole.
Venerdì, 21 Ottobre 2016 20:14 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiAmantea 1- Cosenza 0.
Un punto a favore della amministrazione comunale di Amantea rispetto a quella di Cosenza deve essere riconosciuto e dato per il fatto che mentre Occhiuto ( ora) ed il PD (ieri) hanno visitato il centro storico
del capoluogo di Provincia , ieri ed oggi, in gravi condizioni di dissesto al punto che le case cadono da sole, senza , poi, nulla fare, mentre l’amministrazione comunale di Amantea sta operando la demolizione d’ufficio delle prime case in condizioni di pericolo di crollo.
Quello che Occhiuto sta ipotizzando Monica Sabatino sta facendo.
Anzi il comune di Amantea (anche se occorre dirlo) finalmente, dopo moltissimi anni di chiusura di alcuni vicoli del centro storico che sono rimasti inibiti alla visita da parte di turisti e di cittadini( proprietari compresi) , ha intimato ai proprietari la messa in sicurezza ed in caso di inottemperanza ha intimato la esecuzione da parte del comune con successivo addebito dei costi.
In verità il comune ha utilizzato la soluzione innovativa di acquisire compensativamente al patrimonio pubblico l’area di sedime del demolendo fabbricato al fine del suo utilizzo per interesse pubblico.
Proprio per tale possibilità sarà certamente cura dell’amministrazione comunale, come è stato fatto in occasione dell’intervento di restauro della chiesa di San Francesco d’Assisi , conservare le pietre con le quali erano stati realizzati gli antichi manufatti in via di demolizione.
I tecnici potranno approfittare dell’ascensore a suo tempo realizzato per imprigionare il Collegio gesuitico e portare in sito le pietre fatte cadere a fianco all’antico mulino della famiglia Fava .
Del resto parleremo in un altro articolo.
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