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Redazione TirrenoNews

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Calabria.VIA tutti i tecnici della attuale Giunta regionale

Mercoledì, 07 Dicembre 2016 16:48 Pubblicato in Catanzaro

Se il PD in Calabria ha straperso di qualcuno deve essere la responsabilità. E’ evidente.

O meglio a qualcuno bisogna pur addossare questa responsabilità.

 

Ai più potenti?. NO, NO, i potenti non si toccano.

Al massimo si possono toccare i più fessi od i meno colpevoli , a confermare, cioè, che si cambia tutto senza cambiare niente.

D’altro canto non è che il PD abbia fatto bella figura altrove.

Abbiamo scritto che il SI ha ottenuto la maggioranza solo nel Trentino Alto Adige con il 53,87 % ( ma solo in provincia di Bolzano), poi in Toscana con il 52,51% ( ma Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara hanno votato NO) ed infine l’Emilia Romagna con il 50,39% ( ma Piacenza, Parma,Rimini, Ferrara hanno votato NO).

Ma Renzi ed i suoi “primi frichisi” non hanno responsabilità ( anzi è bastato dire che questo 40% è stato merito di Renzi e tutto si è soluto).

Ed in Calabria Oliverio non ha responsabilità. Anzi per tacitarlo, come Scopelliti, sarà nominato, da Renzi, Commissario per il rientro del debito della sanità ( speriamo che non gli venga la folle idea di nominare Pacenza).

Né tantomeno portano responsabilità i politici nazionali e regionali che sono ascrivibili tra gli intoccabili. Ed allora?

Facile. La colpa facilmente può essere data agli assessori regionali Antonio Viscomi, Carmela Barbalace, Roberto Musmanno, Antonietta Rizzo, Federica Roccisano, Franco Rossi, Francesco Russo che sono slegati dal territorio sul quale quindi non hanno inciso e che pertanto non hanno risposto.

Tutti, quindi, saranno mandati a casa?

Probabile se non certo. Chi altri, se no?

D’altro canto Oliverio, dopo il cataclisma di Rimborsopoli, è stato costretto a trovare l’escamotage della Giunta tecnica , ma sapeva benissimo che i tecnici non creano legami elettoralistici con i territori.

Ed il dato del referendum ne è la riprova.

Il problema però sarà di trovare assessori che non siano giudizialmente compromessi.

Mica facile! Però occorre privarci. Forse non saranno quelli elettoralmente ( per numero di voti) più rappresentativi , ma vivaddio il Cencelli ogni tanto può essere bypassato.

Anche il segretario Magorno così potrà continuare a dormire sonni tranquilli

 

Dopo la requisitoria del pm della Procura di Cosenza Giuseppe Cozzolino che ha già chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati , continuano le arringhe difensive al processo "Promoteo".

I legali degli imputati continuano a sostenere che «nessuno ha falsificato i registri»

E non solo.

Sempre i legali sostengono che «Le lezioni si sono svolte».

La vicenda è quella relativa all’ inchiesta scaturita dalla operazione della Guardia di finanza di Amantea presero in esame i corsi per la formazione professionale finanziati con fondi del Por Calabria 2000/2006, organizzati da una società cosentina, in favore del personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia.

Concluse delle indagini i finanzieri nel marzo del 2012 denunciarono alla Procura della Repubblica di Cosenza tantissime persone per truffa e malversazioni ai danni dello Stato.

E, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, i finanzieri sequestrarono un conto corrente con la somma di circa 180mila euro.

Secondo gli investigatori i corsi di formazione, organizzati per 136 calabresi, tutti titolari di contratti di lavoro a tempo determinato, non sarebbero mai stati realizzati.

Anche oggi mercoledì 7 dicembre le discussioni del collegio difensivo che dovrebbero concludersi in giornata.

Le eventuali controrepliche saranno fissate per il 19 dicembre giorno in cui il giudice Francesca De Vuono dovrebbe emettere la sentenza

Prima di natale quindi la sentenza .

Appena iscritto al PD viene arrestato.

Mercoledì, 07 Dicembre 2016 14:48 Pubblicato in Calabria

Nessuno scherzi sul possibile acronimo di PD.

Non è il caso. Affatto.

Certo che l’arresto del sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi, nell’ambito dell’inchiesta “Ecosistema” perché indagato

 

di far parte del business illecito di rifiuti nell’area grecanica, e che aveva appena aderito al Partito Democratico, appare di un tempismo perfetto.

Il Pd, infatti, aveva appena accolto la richiesta d’iscrizione del primo cittadino, eletto poco più di due anni fa, a capo di una lista civica.

La notizia è dell’Ansa “ I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell'ambito di un'operazione antimafia coordinata dalla Dda, hanno arrestato 14 persone accusate, a vario titolo, tra l'altro, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti e violenza privata.

Fra gli arrestati c'è anche il sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi, accusato di corruzione per l'appalto per la raccolta dei rifiuti nel suo comune, "controllato" dalla cosca Iamonte,uno dei gruppi storici della 'ndrangheta, e posto ai domiciliari.

Ai domiciliari, con la stessa accusa, il vicesindaco e l'assessore al Turismo di Brancaleone, Giuseppe Benavoli ed Alfredo Zappia, e l'ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria, già coinvolto in una precedente operazione. 

L'operazione riguarda appunto le cosche di 'ndrangheta "Iamonte" e "Paviglianiti", attive a Melito di Porto Salvo, San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri, comuni della provincia di Reggio.

Coinvolti anche imprenditori attivi nel settore della raccolta rifiuti, che secondo le indagini, grazie al sostegno della criminalità organizzata locale, alla collaborazione di liberi professionisti ed alla compiacenza di funzionari e amministratori pubblici, hanno condizionato il regolare svolgimento di gare d'appalto in alcuni comuni del basso Jonio reggino.

In merito “Il Quotidiano del Sud” scrive che “Del percorso di avvicinamento che ha portato all’adesione di Crupi al circolo democrat di Bova Marina è stato sempre informato il segretario provinciale del Partito, Sebi Romeo“.( SEbi Romeo al centro nella foto sotto)

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