Redazione TirrenoNews
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Tropea: divieto di balneazione in due zone balneari, ma non ci sta nessuno
Domenica, 21 Maggio 2017 09:21 Pubblicato in Vibo ValentiaL’arpacal in Calabria va bene solo quando dichiara eccellenti le acque del nostro mare?.
Guai, invece, se trova anche solo eccesso di Escherichia coli ed Enterococchi intestinalis.
Guai perché, in questi casi, occorre vietare la balneazione.
Il commissario straordinario come conseguenza al riscontro della“non conformità ai parametri rispetto alla tabella di riferimento” delle acque di balneazione denominate “300 mt. Marina dell’Isola e Lido Le Roccette”, (fuori limite entrambi per Escherichia coli) ha emanato una ordinanza di divieto di balneazione.
Immediate le reazioni negative.
Il turismo a Tropea non si tocca!
Ed infatti il presidente della Consulta delle Associazioni di Tropea e del Territorio, avv. Ottavio Scrugli, in uno con il Suo Direttivo, su sollecitazione da parte della società civile e delle associazioni di volontariato iscritte alla Consulta, ha chiesto chiarimenti in merito al Commissario Straordinario dr. Salvatore Fortuna.
Fortuna ha assicurato che la terna commissariale si è subito attivata nell’immediatezza della notizia sollecitando l’Arpacal ad effettuare nuovi esami delle acque, da effettuarsi entro e non oltre martedì 23 maggio.
L’urgenza di nuove analisi è strettamente connessa all’imminente inizio della stagione turistica a cui l’economia di Tropea e del suo comprensorio è legata.
In verità è stato contestato che l’Arpacal abbia eseguito i prelievi il giorno dopo un violento acquazzone che ha portato a mare quanto avviato nel fiume limitrofo da paesini non collettati alla rete fognaria.
Come dire altri non rispettano la legge e Tropea paga il conto !
Una storia molto comune in Calabria.
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Vibo Valentia. Gli rubano l’auto mentre dice Messa
Sabato, 20 Maggio 2017 10:25 Pubblicato in Vibo ValentiaIeri è stata portata via la Fiat Panda di don Piero Furci, parroco della “Sacra Famiglia” di Vibo e della chiesa di Triparni.
Sacerdote celebra la messa e nel frattempo gli rubano l’auto
Non si arrabbi don Piero Furci ma istintivamente ci è venuto in mente il detto “Parigi val bene una messa”
E lo abbiamo cambiato in “Una messa va bene una panda”
Ed abbiamo anche pensato che il ladro stava tranquillo perché ben sapeva che il parroco non poteva certo lasciare l’altare per salvare l’auto, intento, come era, semmai a salvare le anime
Il furto è avvenuto ieri intorno alle ore 19 mentre il sacerdote celebrava la messa.
L’auto – una Fiat Panda – era stata parcheggiata all’interno di una recinzione vicino al suo garage. Don Piero Furci è anche parroco della chiesa di Triparni e responsabile pastorale sociale e del lavoro.
Dopo il furto, il sacerdote ha presentato denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini.
E mi raccomando non cominciate a pensare “Questa è la Calabria”
Due mesi fa, infatti in Piemonte,. nella chiesa parrocchiale di Castiglione Tinella, un ladro ha rubato il portafoglio, compreso il bancomat, ad un prete mentre diceva la messa!
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Amantea dove il centro Storico cade a pezzi
Venerdì, 19 Maggio 2017 21:47 Pubblicato in Amantea FuturaAmantea è una città antica, ricca di storia, dove ancora oggi, con un po’ di fantasia e di sentimento, è possibile leggere nelle case e nei vicoli le vicende di un Centro storico un tempo pieno di vita e di vitalità, dove i ragazzi e le ragazze passavano i loro pomeriggi a giocare, controllati dalle nonne che intanto filavano la lana, mentre le mamme salavano le alici o conservavano i tonnetti per l’inverno, ed i padri dormivano perché avrebbero passato la notte sul mare, alla luce delle lampare.
Ma, insieme, Amantea è anche una città vecchia, proprio perché non ha compreso la necessità di conservare la sua storia, le storie dei suoi abitanti.
Ed il suo centro storico , in verità ammirato, più che ammirevole, è dimenticato ed abbandonato.
Anzi, in gran parte, sta cadendo a pezzi.
Le foto che vi mostriamo ne nono una prova tangibile.
E’ un balcone sito su via Indipendenza.
Il balcone sta letteralmente cadendo a pezzi.
Ed allora basta una striscia colorata che delimita l’area di pericolo impedendo ai pochissimi abitanti del centro storico di passarvi sotto?.
Tutto lì.
Ma, la domanda sorge spontanea, come diceva Antonio Lubrano, chi deve eliminare questo pericolo?
E’ possibile che fatti similari succedano senza che nessuno se ne curi?
E se questi eventi si moltiplicano ed il centro storico diventa inaccessibile?
Abbiamo vicoli chiusi da oltre un decennio e nessuno se ne cura.
Abbiamo antiche mura civiche che cadono a pezzi e nessuno se ne cura.
Ed allora la domanda, forse provocatoria, ma necessaria.
Chissà mai se qualche futuro amministratore di questa città avrà la intelligenza e la saggezza di scoprire che stiamo perdendo giorno dopo giorno la nostra irripetibile storia ed opererà per conservarla a chi verrà domani, ed anche ai nostri ospiti?
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