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Redazione TirrenoNews

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Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona.

Lo riferiscono testimoni e la polizia catalana, lo scrive la stampa spagnola.

Il viale è stato transennato ed evacuato.

Il bilancio, secondo i media spagnoli, è di almeno tredici morti e una ventina di feriti. Lo riferisce El Pais

La radio Cadena Ser online, che cita fonti di polizia, conferma che ci siano almeno 13 morti.

Il furgone ha iniziato la sua corsa omicida a Plaza de Catalunya fino alla piazza del mercato della Boqueria, a ben 600 metri di distanza.

Il conducente ha abbandonato il veicolo, è fuggito armato ed è ora ricercato dalla polizia.

Come riferisce la tv pubblica Rtve, due persone armate sono trincerate in un bar turco, "Luna de Estambul" del mercato della Boqueria, sulla Rambla.

Non è chiaro al momento se abbiano preso degli ostaggi.

Ora la polizia starebbe negoziando la resa delle due persone.

Subito prima ci sarebbe stata una sparatoria.

La polizia catalana ha ritrovato a Vic, vicino Barcellona, un secondo furgone che gli attentatori avrebbero affittato per scappare dopo aver compiuto l'attentato.

Secondo i media spagnoli, tre persone potrebbero avere collaborato all'attacco.

La polizia ha ufficializzato che si tratta di un attentato terroristico, e ha segnalato su Twitter che si cerca un uomo bianco di un metro e 70, con una maglietta bianca a strisce blu.

Il furgone guidava a zig zag per colpire il maggior numero di gente possibile.

Lo scrive la Vanguardia, raccontando che si tratta di un furgone Fiat bianco.

Il mezzo è entrato nell'arteria pedonale all'altezza di placa Catalunya, procedendo sulla Rambla per circa 600 metri, guidando a zig zag a circa 80 chilometri orari.

Il veicolo è poi andato a sbattere contro uno dei chioschi di Pla de la Boqueria.

Il governo catalano ha ordinato la chiusura della stazioni di metro della Plaza Catalunya, vicino al luogo in cui il furgone ha investito diverse persone.

La polizia ha invitato i negozianti a chiudere i loro locali quale misura di precauzione.

Circa 600 persone sono bloccate in alcuni ristoranti della zona.

Lo riferisce il Guardian citando la portavoce di una catena di dieci locali nella zona.

I sostenitori dell'Isis stanno celebrando l'attacco di Barcellona, come fecero dopo quello di Manchester, e lanciano nuove minacce alla Spagna. Lo riferisce il Site.

A trovare la marijuana e 1.200 euro in contanti dentro casa sono stati i carabinieri della Compagnia di Tropea

Si trovavano in Italia per trascorrere un periodo di vacanza ma nel frattempo non avrebbero disdegnato di spacciare marijuana.

Con l’accusa di detenzione illegale di 55 grammi di canapa indiana, i carabinieri di Tropea hanno infatti arrestato tre tedeschi: M.B., di 26 anni, M.P., 24 anni, K.D., 28 anni, i quali sono trovati in possesso, nell’abitazione estiva in locazione sita nel comune di Ricadi, anche di 1.200 euro.

Somma che i carabinieri ritengono frutto dell’attività di spaccio.

Al termine delle formalità di rito, i tre tedeschi sono stati tradotti nell’abitazione estiva di Capo Vaticano in regime degli arresti domiciliari ed in attesa delle decisioni della magistratura di Vibo Valentia.

Si pianta in ogni dove.

Poi basta un po’ d’acqua e la Cannabis Indica cresce rapidamente .

Infine basta raccoglierla e trattarla.

Lo spaccio non è un problema.

Il guadagno è più che certo .

Si pensi che a Monsoreto di Dinami in provincia di Vibo valentia nei giorni scorsi sono state distrutte 2500 piante .

Da esse si sarebbero ottenuto quasi 3000 kg di Marijuana.

Una quantità che venduta sul mercato avrebbe permesso di ricavare guadagni per 13 milioni di euro.

Questa volta, ad intervenire direttamente sono stati i militari della Stazione Carabinieri di Dinami – guidati da Gianluca Perrotta – che, ieri pomeriggio, nella frazione Monsoreto, hanno dato esecuzione ad un particolare servizio di contrasto alla coltivazione di sostanze stupefacenti.

I carabinieri, infatti, durante il minuzioso rastrellamento in località “Volpara”, hanno rinvenuto oltre 2.500 piante di “Cannabis indica” (della varietà “olandese nana”), in perfetto stato vegetativo, coltivate su un’area demaniale, da soggetti tutt’ora in corso di identificazione.

Le piante erano ben nascoste tra la fitta vegetazione ma la zona era, già da qualche tempo, attentamente monitorata dai militari dell’Arma.

I fenomeno è in crescente aumento.

Si pensi che i carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, dal solo febbraio scorso, hanno sequestrato oltre 3.100 piante sequestrate, arrestate 18 persone e denunciate in stato di libertà altre 2 persone.

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