
Refuso o come si dice anche “ Re Fuso” è un termine che va di moda.
Refuso secondo il Treccani discende dal latino refusus, part. pass. di refundĕre «riversare»; v. rifondere rappresenta “In tipografia, errore di composizione o di stampa prodotto dallo scambio o dallo spostamento di una o due lettere, o segni, causato spesso da errata collocazione dei caratteri nella cassa (per quanto riguarda la composizione a mano), o da errore del tastierista o da difetto meccanico (nella composizione a linotype o a monotype). In senso lato, errore tipografico in genere, o anche di fotocomposizione”.
Ad Amantea invece significa una cosa per un’altra.
Oggi vi mostriamo un altro tipo di refuso.
Scrive Simona Gambaro “Veterinario dell'Asp aggredito dal proprietario di un cane” in QuiCosenza.it
“COSENZA - Un giovane ha aggredito il medico veterinario dopo la morte del suo cane.
Ha aggredito il medico veterinario di turno, ritenendolo responsabile della morte del suo animale domestico, un piccolo cane. Il fatto è accaduto all'ufficio veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, dove sono dovuti intervenire gli agenti della questura per bloccare l'ira dell'aggressore. L'autore del gesto e' stato identificato in un 23enne di origine russa, V.M., che è stato denunciato a piede libero per lesioni a pubblico ufficiale. Il medico, vittima del pestaggio, è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari anche se le sue condizioni non destano preoccupazione.”
La Gazzettadelsud, invece,scrive
Gattino muore poco dopo la visita, veterinario preso a calci e pugni
Incredibile episodio negli uffici dell'Asp. Individuato e denunciato il ventitreenne russo autore dell’aggressione
La vendetta a tutti i costi. Cercata e ottenuta per la morte di un gattino. Un’assurda violenza ai danni di un pacifico dottore, un veterinario intervenuto nel tentativo di salvare l’esistenza probabilmente segnata di quel cucciolo. Un pestaggio in piena regola davanti agli occhi di alcuni testimoni, costato diverse ferite alla vittima nonché una denuncia spiccata nei confronti di un giovane straniero. L’incredibile episodio è accaduto giovedì scorso negli uffici del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ma il prologo risale a 24 ore prima. Mercoledì, nella sede di largo Internati di Ferramonti, s’è infatti presentato un ventitreenne d’origine russa con il suo gattino in braccio. Il ragazzo, secondo quanto ricostruito dai poliziotti del questore Luigi Liguori, avrebbe iniziato a chiedere attenzione per il suo animale con accentuata veemenza. Uno dei dottori presenti ha cercato di far comprendere allo straniero che si sarebbe dovuto recare in un’altra sede dell’Asp. Ma l’agitata insistenza del giovane ha spinto il professionista a visitare il piccolo quattrozampe. Nel giro di qualche ora, però, le condizioni del gattino sarebbero rapidamente peggiorate fino alla morte. Giovedì la vendetta: il ventitreenne s’è presentato nello stesso ufficio sanitario e ha aggredito a calci e pugni il veterinario (a suo dire responsabile della fine del cucciolo) dandosi poi alla fuga. Gli agenti della squadra volante, diretti dal commissario capo Giuliana Ferrara, non ci hanno messo molto a individuare il sospettato e a denunciarlo in stato di libertà. Sono invece ancora da quantificare i danni fisici subiti dalla vittima, accompagnato in ospedale da un’ambulanza e sottoposto da due giorni a continui accertamenti clinici. La vicenda ha suscitato sgomento tra dirigenti e operatori dell’Asp. Amarezza sintetizzata dal dottor Marcello Perrelli, direttore del dipartimento prevenzione: «La vittima è una delle persone più di buon cuore che conosca. Siamo tutti preoccupati per la facilità con la quale chiunque possa aggredire un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni». Non è del resto la prima volta che sulle rive del Crati viene preso di mira con modalità così brutali un medico. «Esistono mille modi – continua Perrelli – per rivendicare i propri interessi, ma la violenza è intollerabile. Siamo nel 2014 e assistere ancora a tutto questo è davvero scioccante». «Vorrei comunque ringraziare –chiude il dirigente dell’Asp –la polizia e il personale del 118 per la solerzia dimostrata in questa sconcertante occasione».
Che cosa era un gatto od un cane?
O piuttosto refuso significa scrivere una cosa per un’altra?
3 arresti per 5 posti di lavoro. Si tratta di Domenico Mignolo, 27 anni, Alberto Ruffolo (25) e Alberto Novello (22).
A chiamarli in causa è stato un quarto giovane, coinvolto all'ultimo momento nell'atto intimidatorio dell'incendio delle auto e, a suo dire, inconsapevole, di cosa stava per accadere.
Volevano che il sindaco assumesse cinque persone vicine al clan al Comune o in un centro commerciale.
5 persone legate per parentela o vicinanza ad esponenti contigui ad una cosca di 'ndrangheta della zona.
E per essere sicuri che il messaggio fosse chiaro avevano messo a segno intimidazioni anche ai danni del vicesindaco e di un assessore .
E così incendiarono auto e spedirono buste con proiettili.
Nel biglietto inviato, accompagnato da un proiettile calibro 7.65 e da alcune margherite, c’era scritto "i voti sono stati dati, se entro fine mese non escono cinque posti di lavoro ……….. ogni singolo voto diventerà un colpo di pistola direttamente sulla vostra pelle" .
Fatti sono successi nella notte tra il 6 ed il 7 maggio scorsi.
Gli amministratori però opposero un "il netto rifiuto ".
Infatti il tutto è successo a Marano Marchesato
Il provvedimento di arresto è stato eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone accusate di tentata estorsione.
Il provvedimento, è stato emesso dal gip su richiesta del procuratore della Repubblica di Cosenza Dario Granieri e del pubblico ministero Antonio Tridico
Due anni e mezzo dopo ( troppo? Poco?) Susanna Camusso ritorna a Cosenza
L’ultima volta fu in un freddo mese di febbraio, questa volta in un caldo mese di ottobre
Il tema trattato sarò lo stesso, molto probabilmente.
La disoccupazione, cioè il lavoro per chi non ce l’ha ( sarà interessante sentire la soluzione al problema della disoccupazione: posti pubblici per tutti?), la precarietà, cioè la conservazione del lavoro precario, le tutele per tutti i lavoratori , le garanzie per i pensionati.
Non sappiamo se come a febbraio 2012 insisterà nel dichiarare che “la questione meridionale” non esiste , “perché la precarietà ha reso uguale il Paese”, ben sapendo che non è affatto così, perché dal sud( ed in particolare i giovani) si continua ad emigrare ,verso il nord Italia e verso l’Europa( manca solo il ritorno della forte emigrazione verso il Canadà, le Americhe, l’Australia), perché il lavoro nel sud è fatto di LSU, LPU, Forestali, guardiani dei fiumi, OS che fanno gli amministrativi e simili.
Ben sapendo che la Calabria è quella regione che perde abitanti e guadagna rifiuti, che non ha legge che sia rispettata perché tale e non per timore della Legge.
Che ha politici che sarebbero capaci di distruggere anche regioni ricchissime e felicissime e che si aggrappano a qualsiasi cosa pur di sopravvivere a se ste3ssi per paura che senza potere nessuno più li saluterebbe.
Che ha politici che dichiarano impunemente che occorre superare gli steccati ideologici ma che saranno in prima fila ad ascoltare la Camusso per averne voti!
Per soddisfare tutta questa sete di conoscenza la CGIL organizza un pullman diretto a Cosenza e che partirà DOMANI 16 OTTOBRE ORE ALLE ORE 08.00 DAVANTI AL SUPERMERCATO DESPAR SULLA STATALE 18 E CHE PERMETTERA’ DI ASCOLTARE LA CAMUSSO ALLE ORE 10 PRESSO IL TEATRO DEL LICEO CLASSICO BERNARDINO TELESIO.
E’ previsto un corteo con partenza alle ore 9.00 da piazza XV marzo
Partecipiamo numerosi!
Nb La camera del lavoro gradisce la prenotazione.