A+ A A-

caristiOrmai prossime le feste Natalizie, Amantea o meglio una piccola parte di essa è già proiettata al futuro è respira aria di Carnevale.

Da giorni infatti, percorrendo la Strada Statale 18 lato nord si possono vedere delle luci dal Capannone dei Carri, all'interno tantissimi giovani e meno giovani iniziano ad disfare le carcasse dei vecchi carri protagonisti della scorsa edizione per dare spazio al nuovo progetto, alla nuova idea, al loro piccolo ma grande capolavoro di cartapesta.

Contattato il Comitato Carnevale "G. Brusco" siamo riusciti a sapere che la macchina organizzativa è già partita, dato che l'edizione di quest'anno si svolgerà per il mese di Febbraio.

Al momento da indiscrezioni i gruppi allegorici già iscritti sarebbero 8 tutti di Amantea e del suo Hinterland. Ricordiamo che l'edizione 2013, etichettata da molti come l'edizione del rilancio del Carnevale, ha visto la partecipazione di ben 12 carri con la vincita del carro SHREK del gruppo de "I Cacaturnisi" (Belmonte Calabro).

Non mancheremo di seguire nei prossimi mesi i lavori dei tanti ragazzi che ogni anno si prodigano, mettendo anima e corpo nella realizzazione di un sogno, il sogno di vincere l'edizione 2015 del Carnevale di Amantea.

 

QUESTI GLI ALTRI PREMI CARNEVALE DI AMANTEA EDIZIONE 2014

MIGLIORE COREOGRAFIA: SAVE THE CHILDREN - I GIOVINOTTI (Amantea);

MIGLIORI COSTUMI: BLACK POWER - PRO LOCO CAMPORA SAN GIOVANNI (Campora);

MIGLIORE REALIZZAZIONE: SHREK - I CACATURNISI (Belmonte Calabro);

MIGLIORE MUSICHE: HERCULES - I DESAPARECIDOS (Amantea);

MIGLIORI COLORI: AVANTI UN ALTRO - FORSE C'HA FACIMO...FORSE NO! (Belmonte Calabro);

MIGLIORE ALLEGRIA: CATTIVISSIMO ME 2 - GLI SVITATI (Longobardi)

 

GALLERIA FOTOGRAFICA - CARNEVALE EDIZIONE 2014:

 

 

Pubblicato in Primo Piano

coricaSi è tenuta nei giorni passati ad Amantea la riunione promossa dal Sindaco Monica Sabatino per incontrare i referenti della Regione Calabria – Uff. Lavori Pubblici e le Associazioni che, ormai da tempo, avversano il Progetto Regionale di Difesa del litorale in Località Coreca.

L’incontro ha avuto la finalità di offrire un momento di confronto sul progetto che prevede una difesa altamente impattante dello scoglio di Coreca, dove è prevista una barriera lunga oltre 100 metri lineari, posta su fondali con profondità di 3,50 metri, il tutto emerso oltre due metri sopra il pelo dell’acqua.

Per gli ambientalisti, per i cittadini residenti a Coreca (tranne qualcuno) e per l’intera Amministrazione Comunale (Maggioranza ed Opposizioni) – almeno fino a qualche giorno fà – la proposta è ritenuta davvero inaccettabile. Il Sindaco ha invitato ed accompagnato i Tecnici regionali a fare un sopralluogo in località Coreca prima di iniziare l’incontro.

La riunione, dopo i saluti del Sindaco Sabatino ha lasciato la parola al Responsabile del Procedimento Ing. Giuseppe Iritano che ha chiaramente detto di riconoscere tutto l’impatto ambientale che tale intervento andrebbe a determinare, ma che è difficile fare opere ad impatto zero, che il progetto è corredato da tutti i pareri e che potrebbe essere considerato cantierabile se il Comune decidesse di dare il via all’opera.

L’intervento al momento è fermato dalla delibera Comunale del 18 settembre 2014. In alternativa si possono valutare altre proposte che probabilmente saranno meno efficaci, ma verosimilmente meno impattanti come la stessa Sabatino chiede.

Il sindaco ha anche proposto di utilizzare parte di questo finanziamento per la messa in sicurezza delle strutture pubbliche e private (quindi SS18, Alberghi ed abitazioni) e di rinviare l’intervento a tutela dello scoglio che ad oggi non rischia nulla. E’ quindi intervenuto il progettista ing. Alberto Borsani che naturalmente ha difeso il suo progetto, da lui stesso definito “non bello a vedersi” ma – a suo dire – efficace; ha ricordato il dissenso di qualche anno fa il compianto Sindaco Franco Tonnara che aveva bocciato l’opera.

E’ seguito l’intervento dell’arch. Ruggiero (rappresentante di minoranza), intervento per lo più mirato a scusarsi “un calo di stile” precedente con un componente del Comitato di Quartiere di Campora San Giovanni,  dopodiché apprezzando le tesi del progettista Borsani ne ha riconosciuto la validità – tanto da farle proprie e di ritenere – oggi – l’opera valida; da lì a poco ha salutato ed è andato via.

A seguire anche l’Assessore Tempo è convenuto sull’opportunità di realizzare l’opera, ritenendola anche lui valida.

Un momento toccante è stato l’intervento di un trentenne di Coreca che ha puntato il dito sull’opportunità prevista dal progetto di utilizzare per il ripascimento 43.000 metri cubi di sabbia prelevata nell’alveo del fiume Oliva (notoriamente inquinato da metalli pesanti) e guardando negli occhi i tecnici ha urlato “io sono già stato operato di tumore, a Coreca non porterete proprio nulla, quella è casa mia!!!”. l’intervento del dott. Nicola Cantasano del CNR e Resp.le Scientifico del CEAM WWF ha sottolineato il danno che alla flora ed alla fauna presente nei fondali degli scogli di Coreca un intervento di questo tipo comporterebbe, ha poi proiettato l’intervento già realizzato sul litorale veneto, dove i risultati ci sono stati e l’impatto è stato mitigato, quindi interventi diversi si possono fare. Antonio Cima (Borgo Chianura) parafrasando la sua esperienza di esperto informatico ha spiegato che un progetto è sempre frutto di analisi, di problematiche, di possibili soluzioni – sempre più di una – valutazioni di quest’ultime, di analisi dei costi e quindi, solo in fine, della scelta più opportuna. Invece, ha continuato Cima rivolgendosi a Borsani, “appare palese che a lei ing. Borsani sia stato detto abbiamo 900.000 euro da spendere su Coreca per tutelarla dai marosi, ci faccia un progetto!”. Con imbarazzo ma con grande onestà Borsani ha risposto: è vero, ma visto che a mio avviso non erano sufficienti ho chiesti una integrazione di altri 200000 euro che sono stati aggiunti più tardi.

Secondo l’ing. Aurelio Longo (Fare Ambiente), prima di progettare e conseguentemente realizzare altre opere a mare, specie se strutturali e invasive, occorre risalire alle cause dei mancati apporti solidi provenienti dall’azione costante e continua di fiumi, torrenti e “corsi d’acqua minori” che veicolano la materia solida.

E' infatti ampiamente dimostrato che i risultati e gli effetti prodotti dalle opere di sistemazione del litorale costiero, fino ad oggi, purtroppo hanno spesso e volentieri disatteso gli sperati benefici.

Gli studi meteo-marini per tale tipologia di opere sono necessari e di fondamentale importanza, ma evidentemente non bastano da soli al giusto e corretto indirizzamento degli interventi.

E' necessario che i progetti abbiano un capitolo dedicato totalmente ad un’azione partecipata sul territorio da cui ricavare le informazioni del recente passato, soprattutto attraverso testimonianze locali, valutandone ovviamente la veridicità, e su queste imperniare lo studio della valutazione ambientale per quelle porzioni di territorio di pregio storico-paesaggistico quale Coreca.

Garritano del Comitato di quartiere di Campora ha più volte ribadito il “no” dei corachesi a quest’opera, ha più volte sottolineato che l’opera è mancante delle necessarie prove di simulazione in vasca, anche se il progettista ribatte che sarebbero superflue e che il modello matematico è più appropriato e meno costoso.

Da quello che oggi ci viene proposto, ha detto Falsetti (WWF), penso di poter dire che questi tecnici non hanno brillato per parsimonia nello spendere il territorio; alzare una muraglia cinese d’avanti allo scoglio avrà protetto il sito dai marosi, ma Coreca come immagine simbolo di questo territorio non ci sarà più………. e questo per l’intera cittadinanza di Amantea non può essere accettabile. 

Credo giusto invece un intervento avente impatto visivo contenuto, riconoscendo le potenzialità di una Coreca tutelata in maniera consona e rispettosa delle attitudini turistiche del territorio amanteano, territorio che non può prescindere dalle molteplici dimensioni che ruotano intorno alla tutela del paesaggio. Imbrattare Coreca equivale a compromettere l’identità di Amantea.

A chiedere la revisione del progetto oggi c’è un’intera città. Il mondo associativo che noi rappresentiamo, e l’Amministrazione comunale, in coro chiediamo una tutela meno impattante che nel resto del paese è la normalità. Perdere Coreca è, per tutti noi, un prezzo che non possiamo pagare! Troppe volte ci siamo assoggettati a scelte calate dall’alto, scelte delle quali ogni giorno paghiamo il prezzo sotto forma di territorio che scompare o comunque compromesso.

Ve ne dico una: il fenomeno erosivo quale risultato della dissennata politica delle barriere emerse frangiflutto, che hanno creato erosione a sud di ogni singola barriera, innescando un sistema dove a barriera si è intervenuti con altra barriera e cosi via.

Periodicamente si deve intervenire proponendo una serie di ricariche di queste barriere con costi esorbitanti; vorrei chiedervi quanto ci costa una ricarica di questo tipo? Quante montagne dobbiamo sacrificare per ricavare la quantità di massi necessaria?

Probabilmente con quanto si spenderà per ricaricare queste barriere si poteva fare uno studio serio dell’intera costa tirrenica che andasse ad analizzare le correnti e quindi a proporre eventuali rimedi meno impattanti per contrastare l’erosione.

Da due giorni si è insediato il Presidente Oliverio, vogliamo incontrarlo, riteniamo necessario conoscere la sua posizione, che auspichiamo in discontinuità con il recente passato, possiamo dire di avere la sua disponibilità nel giro di qualche settimana perché ci siamo già adoperati per fissare tale incontro e siamo sicuri che non ci negherà l’appuntamento.

Valorizzare pienamente le  risorse paesaggistiche può essere davvero la grande ricchezza di opportunità offerte ai calabresi, e nel caso di specie agli amanteani, e per far questo basta invertire registro, basta spendere il tempo di tutti noi nell’interesse della collettività e non dei singoli, pure se legittimamente portatori di interesse, ma interesse personale.

Integrare alle buone prassi il buon senso, relazionarsi con il territorio rispettandolo e non mortificarlo. Se questo venisse fatto –oggi- tutti noi che abbiamo contribuito ad arricchire quel valore aggiunto che è la crescita sociale di un territorio, avremmo tutelato la nostra costa – Coreca compresa –, il tutto nello stile del dialogo e della sobrietà, avremmo aperto la porta ad un modo nuovo di affrontare le problematiche caratterizzate da una coscienza etica che ispira comportamenti positivi e responsabili.

Da cittadino, prima che da ambientalista, continuo a chiedermi se davvero, TUTTI, ci siamo sforzati di valutare una soluzione alternativa al progetto di difesa di Coreca e dell’intero litorale. Già il fatto che si continuano a fare piccoli interventi senza una contestualizzazione in un piano integrato dell’intera costa tirrenica mi fa supporre che è mancato questo sforzo. Continuo ad essere sempre più convinto che si può fare di più, le risorse intellettuali ci sono – per quanto riguarda noi Associazioni continueremo a dire “NO” a questo intervento definito di tutela, tutela sicuramente teorica ma non certo effettiva.

Il nostro non sarà un assopito ruolo di cittadini passivi, convinti come siamo che la tutela ambientale non è un fine ma una opportunità quando si sa interpretare; opportunità  di salvaguardare la nostra spiaggia d’eccellenza e, magari, l’immagine simbolo della nostra città.

Diana Bruni (The Convent Centre) rivolgendosi al progettista ha detto: al di là di quello che lei ritiene, dove risiede l’evidenza scientifica che il ripascimento con barriere sia l’unica modalità di protezione del litorale? In Olanda dove sono specialisti, e non da oggi, nella conquista  di terra a discapito del mare - tiene, la sabbia rimane li. E rivolgendosi al Sindaco: l’essenza dell’essere amministratori, direi della nobiltà come arte della politica della mediazione sta nel coraggio di prendere delle decisioni, coraggio che pare proprio a lei non manchi.

Il progettista ha spiegato che le correnti olandesi sono completamente diverse da quelle del tirreno cosentino.

Franco Suriano (proprietario del MAREBLU’) a Coreca, ha spiegato con grande sicurezza e conoscenza, i venti e le correnti che interessano Coreca – io vivo da sempre il mare ha ribadito – quello che pensate di realizzare non mi porterà via solo l’albergo…… ma anche la casa – credo che non ci avete capito proprio niente!

Riguardo alla sabbia da prelevare nell’Oliva l’ing. Borsani ha spiegato che sarà caratterizzata prima e che, comunque, tale quantità di sabbia arriverebbe naturalmente a mare nel giro di due anni.

Falsetti ha ribadito che il sito del fiume Oliva è tutt’ora monitorato dagli Enti di controllo con piezometri fissi disseminati lungo l’asta fluviale e che la stessa Regione Calabria prima e l’ISPRA dopo hanno eseguito la caratterizzazione del sito e l’hanno definito altamente inquinato da metalli pesanti. L’ing. Pierluigi Mancuso dell’Ass.to Ambiente della Regione Calabria pur dando atto dell’impatto ambientale/visivo che l’intervento comporterebbe lo ritiene risolutivo e capace di ricreare spiaggia. Ha poi spiegato ai presenti le priorità del Master plan per la difesa della costa previsto dalla Regione Calabria. All’incontro era presente la dott.ssa Monica Albano della Regione Calabria. 

In conclusione, l’ing. Iritano ha preso l’impegno con il Sindaco Sabatino e con i rappresentanti delle Associazioni che a breve convocherà un tavolo tecnico presso l’Assessorato regionale con il fine di una ulteriore valutazione, magari di più ben articolate proposte alternative da parte dell’Amministrazione; a tale tavolo sarà invitata anche una rappresentanza delle Associazioni Ambientaliste che potranno avanzare una proposta di soluzione da loro ritenuta appropriata.

L’auspicio di tutti e che tra qualche anno di Coreca non si dovrà parlare anteponendo l’avverbio di luogo/tempo……….. “C’era una volta..!!!!!!!!”

giginopellegrinoTante volte ci hanno ricordato i disastri del meridione, in particolare della Campania e della Calabria, per il deficit sulla Sanità...e sicuramente una cattiva amministrazione c'è stata in queste regioni e nessuno vuole o può difenderla...ma il punto è: come mai l'esempio del deficit di queste due regioni meridionali è sempre citato, mentre nessun telegiornale nazionale e nessun commentatore politico ai numerosissimi talk show in prima serata in TV ha mai citato questa notizia sui comuni italiani più indebitati?

 

Eppure ci sono anche comuni settentrionali gestiti in maniera raccapricciante, ad esempio il Comune di Torino o Carrara che sono da tempo sull'orlo della bancarotta. Ma, quello che stupisce è che ci sono comuni come Amantea che non vengono quasi mai citati come esempio di cattiva amministrazione.

Di conseguenza, tocca a noi meridionali e Amanteani vigilare e diffondere notizie e dati attendibili per rispondere alla dimenticanza mediatica e, per spezzare le nostre catene, bisogna in primis ribattere colpo su colpo.

Come scrive Gianfranco Viesti nel suo bel saggio economico "Mezzogiorno a tradimento", l'arrogante colonialismo mediatico e culturale del Nord che ha la pretesa di liquidare tutto ciò che non funziona e che non piace bollandolo come un "fenomeno tipicamente meridionale".

Basta con questa premessa e cerchiamo di capire dove la nuova Giunta di Amantea, in carica da sei mesi, si fa per dire, sta portando questo paese. “Il tempo delle bugie è finito” , si continua a ripetere,…... ma per contrastarle basta citare i dati, quelli veri ed attendibili.

Oggi, che scrivo, avverto nell’aria che gli Amanteani sono stanchi di subire e di essere "cornuti e mazziati", non possono e non devono più tacere sulla folla di impiegati-fannulloni presso il Comune del nostro paese. A questi si sono aggiunti le nuove figure di “consulenti” e di consulenti a “costo zero”.

Con un “Avviso Pubblico” di partecipazione, il Sindaco di Amantea ha voluto conferire alcuni contratti a tempo determinato a tre “tecnici”.

Un part time di 20 ore ad un “istruttore direttivo tecnico. … esperto in materia di ambiente, servizi manutentivi e protezione civile;

un part -time di 20 ore settimanali ad un istruttore direttivo contabile… esperto in materia di tributi”;

un part -time di 20 ore settimanali per un istruttore direttivo tecnico… esperto in materia di lavori pubblici, piani d’asseto territoriali.  

Alla valutazione, dei curricoli pervenuti presso il Comune, ha provveduto il vice sindaco (il giorno della valutazione il sindaco risultava “impossibilitata per malattia”) , la segretaria Comunale e del responsabile delle risorse umane.

Ciò che è un diritto della Comunità sapere:

1) Quali criteri di valutazione sono stati usati dato che si tratta di tecnici in aree specifiche;

2) Sulla specificità dei candidati scelti, non sarebbe doveroso, per motivi di trasparenza, che l’Amministrazione comunale informasse la Collettività sull’idoneità formativa (titolo di studio) dei tre candidati scelti a ricoprire i ruoli di “esperti” presso l’Ufficio dello “Staff” del Sindaco?

Parecchio tempo fa, il filosofo greco Platone scriveva: “ Ci sarà un buon governo quando i filosofi diventeranno re o i re diventeranno filosofi.”

Così dicendo,individuava i mali dell’umanità nei suoi irrefrenabili desideri di potere.

Così come le guerre hanno origini nella brama di ricchezza e di potere , anche in tempo di pace, l’uomo fa ricorso a tutte una serie di sotterfugi pur di ottenere ciò che vuole; anche alla menzogna e all’imbroglio, quindi all’ingiustizia liberal-democratica, come una componente della sua politica. Quello di raccontare frottole è un problema antico quanto la politica perché ha a che fare con il potere, il vero è unico oggetto nel fare politica.

Quello del raccontare storie per coprire le malefatte è il peggiore misfatto che un politico possa commettere nei confronti della comunità che lo ha eletto perché sulle mezze verità non si può costruire niente.

Si agisce furbescamente, secondo me, per poter controllare il futuro degli altri.

La comunità non può reggersi su di una struttura siffatta.

Infatti il contratto, della stessa comunità ideale con chi l’amministra, si basa sull’opposto della menzogna, su una verità condivisa.

 

Beaumont sur Mer Dic. 2014 - Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Primo Piano

Siamo nell’antico quartiere di Catocastro; il più antico quartiere di Amantea.

 

Esiste una unica strada carrabile che è la vecchia SS18 e tutto il resto sono erti vicoletti da pochi centimetri a pochissimi metri di larghezza.

Sono in corso due interventi di consolidamento; uno relativo alla chiesa trecentesca di San Francesco d’Assisi, l’altro relativo al complesso settecentesco dei Gesuiti

Tutto il quartiere però versa in condizioni precarie di stabilità e talune parti sono in condizioni di vero pericolo.

È il caso di un muro che aggetta sulla Via Indipendenza che è il nome dato alla Statale 18 realizzata negli anni venti dello scorso secolo nel tratto che attraversa il centro storico.
Per superare il dislivello di circa 50 metri tra la località Acquicella a nord e l’attuale Municipio si dovettero realizzare vari muri, tra cui quello nella foto.

Ora il muro, quasi cento anni dopo la sua costruzione, mostra tutti segni di un prossimo cedimento.
Nella foto piccola si nota la perdita di perpendicolarità del muro stesso la cui testa è spostata verso avanti di diversi centimetri.

Nella secondo foto, ortogonale alla prima, si nota la parte di muro fratturata e prossima al collasso strutturale

Il muro, infatti, non è solo spostato verso avanti, ma si sta anche aprendo e presenta diverse lesioni malamente nascoste da leccature di cemento di cui una lunga un paio di metri circa.

Il rischio che, magari con una delle prossime piogge od una microscossa tellurica, possa crollare sulla sottostante strada è pertanto reale , non utopico.

La strada serve non soltanto gli abitanti del quartiere ma è la uscita principale di tutto il centro storico ed in particolare degli accedenti agli uffici municipali.

Ora, se il temuto crollo avvenisse di notte quasi sicuramente non vi sarebbero danni agli utenti, ma il crollo potrebbe anche avvenire durante il transito di qualche automezzo. Ed allora potrebbero anche aversi danni alle persone

A parte il reale isolamento nel quale resterebbe il quartiere fino alle opere di riparazione a quel punto indispensabili , ma perché attenderne il crollo?

Perché non intervenire prima , cioè , per tempo?

Pubblicato in Cronaca

La consigliera di Minoranza Concetta Veltri del gruppo Insieme per la Città ha protocollato la seguente interrogazione scritta diretta al sindaco della città Monica Sabatino:

 

La interrogazione verte sull’utilizzo dei voucher in corso in questi giorni nella cittadina.
La consigliera ha chiesto una risposta scritta. 

Questo il testo della interrogazione:

“La sottoscritta Veltri Concetta consigliere comunale della lista “Insieme per la città”, in merito all'utilizzo dei Voucher lavorativi acquistati ed utilizzati dal Comune di Amantea Chiede risposta scritta su quanto segue:

1. Quanti Voucher sono stati acquistati ed utilizzati.

2. In quali periodi sono stati utilizzati, per quali progetti e per quante persone.

3. Chi sono i coordinatori dei progetti che hanno usufruito dell'utilizzo dei Voucher.

4. Quali sono state le modalità di reclutamento del personale.

5. Quali sono state le modalità e gli orari di impegno dei lavoratori.”

Non si è limitata a quanto precede la consigliera di minoranza ma ha anche chiesto di sapere se ai voucheristi siano state consegnate casacche o altro che ne permettesse il riconoscimento quali lavoratori "dipendenti" del Comune di Amantea.
La consigliera ha anche chiesto si sapere chi siano stati i coordinatori dei voucheristi e se gli stessi abbiano effettivamente controllato i lavoratori durante la realizzazione del progetto.
In sostanza si tratta di un dovuto esercizio di controllo del funzionamento della macchina burocratica del’ente e sul rapporto costi del servizio/ efficacia del servizio.
Conclude la consigliera Veltri invitando il sindaco al rispetto dei termini di legge: “ Resto in attesa di riceve tutte le informazioni di cui sopra augurandomi che vengano rispettati i termini di legge per le risposte alle interrogazioni”.

Pubblicato in Politica

riunioneUn confronto sereno e costruttivo che seppur nella diversità delle posizioni ha messo in luce l’obiettivo comune di fare tutto il possibile non solo per salvare la zona di Coreca, ma per restituirle la dignità che merita.

 

La riunione tra i progettisti che hanno ideato il piano di ripascimento costiero che prevede la costruzione di una barriera emersa lunga 107 metri e con un’altezza sulla cresta dell’acqua di due metri, le associazioni che propendono per la realizzazione di una scogliera soffolta come quella costruita a protezione della rupe di Tropea, e l’amministrazione comunale che cerca di determinare una soluzione che oltre a essere la più condivisa possibile garantisca anche il risultato ottimale, ha avuto inizio con qualche minuto di ritardo.

Il sindaco Monica Sabatino e gli ingegneri Alberto Borsani e Franco Lorello, referente dell’ufficio tecnico comunale, hanno effettuato prima dell’incontro l’ennesimo sopralluogo allo Scoglio Grande di Coreca per potersi rendere conto, ancora una volta, della realtà delle cose.

Le criticità non mancano di certo: nella zona a Sud il litorale che protegge il rilevato stradale ed alcuni fabbricati tende progressivamente a ridursi, mentre nella zona a Nord le fondamenta del muro che sorregge il rilevato stradale del vecchio tracciato della Ss 18 è oramai ben visibile. Segni evidenti che è necessario intervenire.

«Oltre a queste necessità – spiega il primo cittadino – incombe la problematica relativa alle diffide che i titolari di alcuni stabili hanno inoltrato all’ente municipale a salvaguardia delle rispettive proprietà, minacciate dal possibile avanzare dal mare. Siamo ben coscienti del valore che la Scogliera di Coreca ha assunto nell’immaginario collettivo e siamo consapevoli che dobbiamo fare qualcosa.

E le variabili non sono certo di poco conto: da un lato la possibilità che il finanziamento stanziato dalla Regione Calabria su disponibilità dell’Unione Europea possa tornare a Bruxelles è concreta, dall’altro il rischio che venga dato il via libera ad un’opera che potrebbe mutare l’aspetto originario di Coreca è quanto mai presente.

Ci troviamo dunque ad agire in questo scenario, ecco perché abbiamo chiesto agli esperti, che sono i nostri punti di riferimento, di confrontarsi tra loro e di sottoporci le proprie conclusioni in tempi strettissimi, consentendoci di non perdere il finanziamento già stanziato.

A breve verrà convocato un tavolo tecnico tra le parti per consentire di analizzare nel dettaglio l’intero iter e dare alla luce un piano unico condiviso da ambientalisti, progettisti e amministrazione. In fondo l’obiettivo comune è dare un futuro a Coreca ed è da questo che dobbiamo ripartire».

Ufficio stampa comune di Amantea

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Politica

vigili urbanoIl Codice della strada riscritto dalla giurisprudenza e la centralizzazione degli acquisti per i comuni non capoluogo sono stati gli argomenti della giornata di studio delle Polizie Locali che si è tenuto al Campus “Francesco Tonnara”.

 

L’evento, organizzato dalla Infopol con il prezioso supporto del Comando di Polizia Municipale diretto dal comandante Emilio Caruso, è stato programmato per assicurare continuità progettuale ai percorsi di formazione continua dedicati ai vigili urbani, intrapresi lo scorso anno e che ha consentito alla città di Amantea di entrare a pieno titolo in questo particolare circuito.

«Le varie sessioni di lavoro – spiega il comandante Caruso – hanno riguardato tematiche particolarmente attuali che hanno attratto l’attenzione di operatori e funzionari provenienti dai centri delle cinque provincie calabresi. L’approfondimento sulle norme del Codice della strada è stato curato da Alessandro Casale, comandante della Municipale di Monza, che ha dato vita ad un interessante confronto, stimolato anche dall’intervento autorevole del vice prefetto Alberto Grassia.

Particolarmente importante e ricca di spunti la sessione pomeridiana interamente rivolta agli approvvigionamenti pubblici con particolare riguardo al tema dell’introduzione della “Centrale unica di committenza”, obbligatoria per i comuni non capoluogo di provincia a partire dal prossimo 1 gennaio.

Su questo particolare aspetto sono stati davvero notevoli gli spunti interpretativi forniti dalla relatrice Guido Iorio, segretario generale della Provincia di Piacenza, considerata una delle maggiori esperte nazionali in materia».

«Dopo la brillante esperienza dello scorso anno – conclude Caruso – il comune di Amantea consolida la sua connotazione formativa in materia di Polizia Municipale, fungendo da centro attrattore e aggregatore delle diverse realtà regionali».

Pubblicato in Cronaca

Angela ManoLa donna, Angela Mano di 43 anni di Amantea, dopo 24 ore dal parto cesareo per dare alla luce il suo secondogenito, Giuseppe, è morta ieri 11 dicembre presso l’ospedale di Lamezia.

 

La donna si sarebbe sentita male attorno alle due di ieri pomeriggio.

I medici in servizio hanno cercato di rianimare la donna anche tramite massaggio cardiaco ma la paziente, poco dopo le 15 di ieri, è comunque deceduta.

Sarà ora l’autopsia, richiesta dal marito al magistrato di turno, a stabilire le reali cause del decesso.

Solo allora, con i risultati autoptici, i familiari potrebbero eventualmente presentare una denuncia.

Dall’ospedale si parla di un evento eccezionale ma possibile e che si sarebbe trattato o di un “infarto acuto del miocardio” oppure di una “trombo-embolia massiva polmonare”.

Le cause che hanno comunque condotto al decesso della donna saranno accertate ora dall’autopsia che sarà eseguita, con ogni probabilità, nella giornata odierna.

Angela Mano ha dato alla luce un bellissimo bambino e poi il Signore la ha portata in cielo.

È difficile credere che appena passata la soglia dei 40 anni si possa essere portati in cielo.

E’ impossibile accettare che appena dato alla luce un bellissimo bambino si venga presa dagli angeli e portata vicino al Signore.

Eppure è successo ad una ragazza amanteana di 43 anni , Angela Mano, una donna che avevo incontrato una sola volta e che mi aveva colpito perché sorrideva felice per la sua seconda gravidanza, ma mi era parso che Angela sorridesse comunque.

Questa nuova vita comunque sembrava averle donato una gioia incredibilmente grande.

Ed era venuto alla luce Giuseppe la sua nuova banca d’amore , il salvadanaio di gioia da dare a tutti i suoi, anche agli amici che ora soffrono per questo brutto, bruttissimo ed inaccettabile evento.

Angela tra gli angeli.

Una vita ancoira da vivere, ricca degli affetti dei suoi.

Ma la nuova pagina del libro della tua vita, Angela, era bianca, senza parole.

Non raccontava più i fatti della tua vita.

E non era possibile ritornare indietro.

Possiamo solo ricordarti e lo facciamo con questo breve pensiero che ci sembra dovuto a chi come te ha vissuto lievemente regalando un sorriso a tanti, forse senza riceverne abbastanza.

Una preghiera, continua da lassù regalare sorrisi.

Sii consapevole che qui dove siamo noi ce n’è gran bisogno E soprattutto sorridi ai tuoi.

Potete anche non crederci, ma è così. Non passa giorno che non ci siano incidenti in Amantea ed in particolare sulla SS18. L’ultimo è di stamattina 12 dicembre.

 

Il luogo è l’incrocio della SS18 con Via Lava Gaenza proprio sotto il semaforo che avrebbe, nelle pie intenzioni degli amministratori che lo hanno voluto, garantire la sicurezza degli automobilisti in transito nella cittadina. 
Ma questa volta, almeno, i photored non c’entrano
Il semaforo infatti segnava verde e quindi chi li ha visti pensava di poter tranquillamente transitare. 
Ed invece non era così. 
La fila delle auto, infatti, era ferma perché il semaforo di via Baldacchini era rosso e tutto lo spazio tra via Baldacchini e via Lava Gaenza era pieno di auto in attesa del verde.
Una prima auto , una lancia era ferma proprio sotto il semaforo in attesa che si determinasse lo spazio utile per infilarsi.
L’auto successiva una Renault non riesce a fermarsi del tutto e la urta lievemente spingendola in avanti.
La mercedes che veniva ancora dietro non riesce a fermarsi e tampona fortemente la Renault.
Intano il semaforo che viaggia sempre facendosi gli affari suoi diventava rosso e formava la colonna della auto da sud.

Nel contempo diventava verde il semaforo di Via Baldacchini e le auto defluivano tranquillamente. Ignari dell’incidente i due semafori continuavano ad alternarsi nella loro colorazione indifferenti ai danni delle auto e dei loro passeggeri. 
Poi arrivano i Vigili Urbani, scattano le foto, invitano i passeggeri al comando della Polizia Municipale per la redazione dell’apposito verbale ed il traffico riprende liberamente governato da semafori indifferenti alle vicende umane. Salvo che a quelle di chi li gestisce ne trae utilità economiche che si nascondono dietro l’aura della giustizia che si intende somministrare al popolo bue che continua a distrarsi, preso da tanti problemi di vita quotidiani , ed a passare con il rosso, ignari del fatto che solo i peccati possono essere rimessi, ma non le sanzioni da photored.

Nella immediatezza nessuna necessità dell’intervento del 118 ma non si esclude che qualcuno degli incidentati abbia raggiunto il vicino ospedale per accertamenti sanitari.

Pubblicato in Primo Piano

Ecco la nota stampa del comune di Amantea che pubblicizza l’ultimo incontro (il prossimo) per lo scoglio di Coreca, quello finale (o tombale), un incontro di “ascolto” conseguente al quale la politica, sentite le parti, adotterà “le decisioni più giuste per l’intera collettività“, “cercando una soluzione che sia la più condivisa possibile”.

 

Non efficacia della proposta progettuale, allora, non reale e duraturo ripascimento della spiaggia a nord ed a sud dello scoglio, senza lesione delle zone a sud dello scoglio stesso, non tutela della Statale che permette (ancora) di giungere a Coreca(nelle foto il grande muro messo a nudo) , ma condivisione, così che se poi il progetto non dovesse avere effetti positivi comunque sarebbe stata un responsabilità non ascrivibile ad una sola delle parti ( tecnici, politici, associazioni).

La vittoria della apparenza della democrazia non della assunzione di responsabilità

Lo strano è che la nota stampa anticipa la volontà dell’ente evidenziando che “ la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza, con una cresta sull’acqua di circa due metri, (è) “Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico”. Ecco

Si terra oggi venerdì 12 dicembre alle ore 10, presso la casa comunale di corso Umberto I, l’atteso incontro tra l’amministrazione presieduta dal sindaco Monica Sabatino ed i referenti delle associazioni che, nei mesi scorsi, si sono pronunciati in maniera contraria alla realizzazione di una barriera frangiflutti emersa in prossimità dello Scoglio Grande di Coreca.

Come si ricorderà il progetto realizzato dall’ingegnere Alberto Borsani, presentato dalla Regione Calabria e finalizzato al ripascimento costiero del litorale, prevede la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza, con una cresta sull’acqua di circa due metri. Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico, ma di forte impatto visivo. Gli ambientalisti, in primis il Wwf, sostengono che la protezione della costa, così come accaduto nella vicina Tropea, potrebbe essere garantita tramite il posizionamento di una barriera soffolta che preserverebbe l’immagine complessiva del sito. A supporto di tale tesi, nel corso della riunione, verranno presentate alcune relazioni che attestano l’efficacia di questo genere di soluzione. Secondo i progettisti nominati da Palazzo Campanella( ???????) , l’idea della barriera soffolta non sarebbe realizzabile a causa delle “particolari correnti presenti a Coreca”.

L’assemblea, fortemente voluta dal sindaco Monica Sabatino e dall’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo, vuole essere non soltanto un momento di confronto tra due diverse idee progettuali, ma anche un modo per trovare la giusta sintesi e consentire alla Scogliera di Coreca di tornare agli antichi e gloriosi fasti, reinterpretando il ruolo di regina del turismo balneare nepetino.

È bene ricordare che le valutazioni sui due modelli progettuali, da un lato la barriera emersa e dall’altro quella soffolta, sono state oggetto di un vertice che si è tenuto nei giorni scorsi a Catanzaro, presso gli uffici competenti della Regione Calabria, al quale ha partecipato non soltanto il primo cittadino, ma anche l’ingegnere Franco Lorello, dirigente dell’ufficio tecnico di corso Umberto I e lo stesso assessore Tempo.

«L’obiettivo dell’amministrazione comunale nella sua interezza – ha spiegato il sindaco – è restituire il futuro a Coreca. Per fare ciò abbiamo bisogno di conoscere il parere degli esperti che in questo caso devono essere di supporto alla politica. Faremo tesoro di quanto verrà detto nel corso dell’incontro e adotteremo poi le decisioni più giuste per l’intera collettività, cercando una soluzione che sia la più condivisa possibile».

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy