A+ A A-

carotone

Per Gigino Pellegrini "Gigi El Tarik" l'evento di ieri sera è da ascrivere comer "una serata riuscita".

 

Con “evento” si indica un fatto che è avvenuto o può avvenire in un intervallo di tempo breve e che si può identificare con esattezza, colto non nella sua durata o continuità ma nel suo svolgersi puntuale
Nel linguaggio comune, il termine evento significa fatto importante, fortemente impresso nella memoria individuale o collettiva. Un “evento” è stato fuor di dubbio il concerto di Tonino Carotone organizzato dalla Pecora Nera di Amantea ieri sera 3 gennaio in piazza Italia. Un successo enorme che ha visto questa piazza, vecchio mercato ortofrutticolo di Amantea fino agli inizi degli anni settanta, riempirsi con circa 500 giovani e meno giovani che hanno ballato e cantato fino a circa mezzanotte e mezza.

I bravi e intraprendenti gestori della PecoraNera, in questo inizio anno hanno tirato fuori dal cilindro Tonino Carotone, pseudonimo di Antonio de la Cuesta nato a Burgos in Spagna.

Curioso personaggio che si dichiara innamorato della musica italiana. E’ arrivato in Italia nel 1995 con altri renitenti alla leva militare spagnola, ottenendo un discreto successo con la canzone “me cago en el amor” dell’album “Mondo difficile”.

Tonino Carotone ha fatto breccia nei cuori dei presenti anche per aver mutuato il cognome d'arte del napoletano Renato Carosone ed il look di Fred Buscaglione e ha intrattenuto i presenti con vecchie canzoni italiane (da “Buonasera signorina” a “Ragazzo di strada”) affiancate al repertorio firmato dallo spagnolo girovago, dall’immancabile “Me cago en el amor” a “Il santo”, singolo di quello che ad oggi resta il suo ultimo album di inediti, “Ciao mortali”.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

carotone2

Ci ritorneremo, ma in attesa che venga ad Amantea “Chi l’ha visto” per scoprire che fine ha fatto la minoranza - opposizione, dobbiamo sperare che “esterni” apparenti come Gianfranco Suriano, continuino ad alimentare, con la classica eleganza che nella fattispecie personale lo contraddistingue, il discorso politico sulle cose del paese.

 

Stamattina interviene su una vicenda che ha visto un battibecco tra il sindaco Monica Sabatino e l’ex amministratore Luciano Cappelli ,vicende delle quali si sa ben poco e probabilmente si saprà ben poco e forse è necessario sapere ben poco.

Invero, sembra che Gianfranco Suriano sia stato trascinato suo malgrado nella vicenda perché gli sarebbe stato chiesto da fonte qualificatissima quanto sarebbe stato il “suo” risarcimento.

Ed il “povero” Suriano che nulla ha avuto, non avendo evidentemente subito alcun danno morale dalle vicende dello scioglimento del consiglio comunale, come altri amministratori del tempo o della città, caduto dalle nuvole, ha inteso fare indirettamente chiarezza ma anche dare una lezione di etico politica e sociale .

Ed ecco cosa scrive:

“La polemica che in questi giorni si legge sui media locali e relativa alle somme spettanti a titolo di risarcimento danni per l’errato scioglimento del consiglio comunale di Amantea è assolutamente fuori luogo”.

Ma ecco meglio cosa intende:

“Penso che gli Amministratori di un Comune invece di accapigliarsi su questioni personali che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico, dovrebbero impiegare ogni energia al fine di risolvere le gravi criticità che assillano la nostra comunità ad iniziare, ad esempio, dal problema del lavoro, dello sviluppo economico e della recrudescenza dei fenomeni delinquenziali e in tal senso quello che è accaduto con l’inizio dell’anno nei pressi di un noto locale tra Amantea e Campora San Giovanni è un segnale ben preciso che non va sottovalutato”.

In verità, ci sembra una pia illusione, quella di Gianfranco Suriano, dalla quale rifuggire

Se davvero l’augurio del politico amanteano per il 2015 è quello che la politica locale anziché litigare o semplicemente “paroliare” debba risolvere i problemi “del lavoro, dello sviluppo economico e della recrudescenza dei fenomeni delinquenziali”, allora siamo alla frutta.

Poi Suriano conclude evidenziando che” I tantissimi cittadini di Amantea che soffrono la mancanza di lavoro o che si sentono minacciati per le strade aspettano dai propri amministratori ben altre iniziative, risposte e prese di posizione chiare ed  inequivocabili”.

E su questo è difficile non essere d’accordo.

Tre domande a chi voglia parlare di questa amara vicenda.

La prima: Ma che Stato o meglio che Giustizia sono quelle che ripagano “i danni” solo chi fa causa e non chi li subisce realmente.

La seconda. Quanto Amantea e gli amanteani stanno pagando per questa vicenda ?

Terza domanda : chi paga i danni dello stato ? Per caso il popolo e cioè anche gli amanteani.

Dal danno alla beffa, allora!

Pubblicato in Politica

Due maxi risse e 4 auto incendiate: ma Amantea è sicura?

 

 

La domanda si impone. Nessun politico, di maggioranza o di minoranza, ne parla, al contrario del resto della città che si interroga.

Nel 2014 appena andato via ci restano le intimidazioni fatte ad alcuni amministratori.

Parliamo del sindaco Monica Sabatino , del consigliere Franco Chilelli, del vicesindaco GB Morelli e dell’assessore Sergio Tempo che hanno ricevuto buste con proiettili.

Intimidazioni che hanno fatto tornare alla memoria gli eventi della operazione “Nepetia” , gli arresti, lo scioglimento del consiglio comunale per mafia, poi riabilitato.

E sulle intimidazioni è scattata giustamente la solidarietà umana ed istituzionale .

Una solidarietà “universale” che ha visto pochi giorni dopo un consiglio comunale aperto con la presenza del Prefetto Tomao, della senatrice Lo Moro, del ministro Maria Carmela Lanzetta e poi dei deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno.

Una solidarietà che si è allargata anche a Mario Oliverio, salito sul palco, ed a Wanda Ferro, rimasta in sala, preludio anticipatore del risultato delle future elezioni regionali.

Sono passati 2 mesi e di queste intimidazioni non si è saputo niente, nemmeno se, come chiesto dalla senatrice Lo Moro, siano esaminati gli atti del comune alla ricerca delle ragioni che le hanno indotto, prodotto, provocate.

E nessuno che contesti o quantomeno osservi alcunché, segno evidente che la paura è passata e che gli equilibri tipici delle città fintamente “normali” si sono ricomposti

D’altro canto una prova indiretta che Amantea sia ridiventata una città “normale” la si vede nella presenza dei clochard nella stazione ferroviaria, il segno , certamente, di un fortissimo disagio sociale, ma anche di una città che vive di teatro, di conferenze dibattito, di isole pedonali, di Christmas Night Shopping Show, mentre la società distratta dalle verità che hanno sotto gli occhi non avverte la disperazione della gente e non solo dei clochard.

Ed il 2015 inizia proprio male.

Con due maxi risse, nate dal contesto di due veglioni di capodanno, e la distruzione di 4 auto letteralmente finite in cenere e che sembra appartenessero tutte ad alcune persone che prestavano il loro lavoro a favore del Borgo della Marinella dove si svolgeva uno dei veglioni.

Si sono state acquisite le registrazioni delle telecamere di sicurezza alla ricerca di dati, di indizi, di prove. Una ricerca sicuramente difficile visto che le voci parlano di risse che avrebbero coinvolto ragazzi di Lamezia terme, di San Lucido, di Paola, e non solo di Amantea.

Ma come mai i ragazzi di Paola , San Lucido, Lamezia Terme , sono venuti ad Amantea ? Non c’erano veglioni nei loro paesi?

O forse, come temiamo, Amantea è la città più sicura per coloro che vogliono attaccare briga, visto che non c’è una tenenza dei carabinieri con un confacente organico, né un commissariato di PS ?

Si certamente Amantea oggi può vantare un nuovo maresciallo dei carabinieri che sta in mezzo alla strada e non come altri nel chiuso del loro ufficio , un maresciallo che sembra aver dato una svolta in termini di controllo del territorio.

Ma basta aver ridotto del 70 % il traffico di ciclomotori costringendoli in specie quelli senza assicurazione a restare nei garage?

E basta aver educato i giovani ad usare il casco( mai visto tanti nuovi caschi nella città)?

E può una cittadina di 15 mila abitanti essere lasciata ad un manipolo di volenterosi carabinieri che non possono certamente essere contemporaneamente nel capoluogo e nella frazione o nell’area del porto che tra di loro distano oltre 10 km?

No, no, no, a tutte le domande. Ma nessuno sembra preoccuparsene .

Sono troppi i fatti che impongono la presenza costante di qualificati investigatori che controllino tutto quanto avviene nella città, perché il Prefetto non si preoccupi.

Cosa si nasconde dietro queste risse e le presenze di gruppi di giovani non amanteani?

Cosa si nasconde dietro questi incendi che sembra abbiano colpito auto di dipendenti, auto poste lontano dai parcheggi dei clienti?

Troppi eventi e troppe domande alle quali occorre dare risposte.

SAM 9556

 

Pubblicato in Primo Piano

palme stazioneIl punteruolo rosso colpisce rovinosamente tutto il patrimonio palmizio di Amantea e lo sta letteralmente distruggendo.

Presso la stazione ferroviaria di Amantea le vecchie palme impiantate dal commendator Le Rose, storico capostazione della cittadina tirrenica, sono state quasi tutte colpite e distrutte.

Ne è rimasta in piedi una soltanto, ma anche essa sembra essere stata comunque attaccata dal coleottero asiatico.

Le altre stanno in piedi quasi per miracolo.

Anzi due di esse sono pendule, come la torre di Pisa ed a rischio di crollo.

Una potrebbe addirittura cadere su una casa sottostante

Proprio per questo. stamattina si sono visti gli operai delle ferrovie che dovranno comunque ulteriormente intervenire con il cestello e mozzare man mano i tronchi delle palme per evitare pericolosi cedimenti.

In modo improvvisato, comunque, l’area a rischio è stata circoscritta con strisce di plastica colorata che , nelle intenzioni, vorrebbero inibire l’accesso alla zona pericolosa.

Nemmeno le ferrovie hanno adempiuto al preciso obbligo di intervenire per salvare le palme della stazione ferroviaria, al pari del comune di Amantea, che però dalla sua può vantarsi di tagliare le foglie ed i tronchi per ridurre il rischio di crollo

Non sarebbe la prima volta che alberi o loro parti crollano determinando danni e talvolta perfino ferite anche gravi su quanti si trovino a passare nei pressi ed , in alcuni casi, anche la morte.

Pubblicato in Cronaca

Incendio MarinellaUna notte, quella del passaggio tra il 2014 ed il 2015 a dir poco movimentata, tra incendi, liti ed interventi delle forze dell'ordine.
Il primo giorno di un anno, di speranza e di ripresa (forse) si apre nel peggiore dei modi.

 

Un capodanno difficile quello appena trascorso.

Ma questa volta i botti ed i fuochi pirotecnici non c’entrano niente.

Nessun incidente a coloro che hanno acceso fuochi e quindi nessun ferito.

Ma tanto altro sì!

 

I carabinieri di Amantea bloccano la festa de “La pecora nera”

Mancavano pochi minuti alle tre di notte quando i Carabinieri di Amantea, guidati dal maresciallo Massimiliano Diamanti e quelli del Nucleo radiomobile di Paola si sono recati in Piazza unità dì’Italia interrompendo la festa musicale che si svolgeva in Piazza Unità d’Italia davanti al Pub La Pecora nera in principale punto di incontro dei giovani del basso tirreno cosentino.

Sembra che la festa sia stata autorizzata dal comune , ma sul fatto sembra siano in corso indagini, in particolare riferite alla legittimità della autorizzazione stessa, musica compresa, ma fino alle 03 del mattino dell’1 gennaio 2015.

Ma non sono mancate le lamentele da parte dei vicini di casa che non potevano dormire per il volume della musica.

La solita dicotomia tra il diritto al divertimento dei giovani ed il diritto al riposo delle restanti persone.

Abbiamo sentito in merito alcuni giovani i quali ci hanno riferito “Eravamo in piazza a scambiarci gli auguri, ascoltando un pò di musica. Molti non volevano andare a spendere un salato biglietto di ingresso al veglione de “Il Borgo della marinella” che costituiva l’alternativa alla musica offerta dal comune o da “La pecora nera” non sappiamo, ma comunque un fatto positivo per la città di Amantea. Abbiamo assistito all’intervento delle Forze dell’ordine ignari, in verità, di quando cessasse la autorizzazione del comune.

D’altro canto che ci fosse lo supponevamo per il fatto che il comune aveva fatto montare dai propri operai sia il palco che i box che peraltro sono apparsi indispensabili per la fastidiosa pioggerellina che cadeva”.

 

Incendi e liti al veglione de “Il Borgo della marinella”.

Si svolgeva normalmente il solito frequentato veglione de “Il Borgo della marinella” e niente sembrava far trasparire problemi.
Qualcuno aveva pagato il biglietto, altri si erano” Imbarcati” alla portoghese saltando i recinti dalla parte opposta all’ingresso principale.
Cose normali, però. Peraltro ,dentro, il servizio d’ordine funzionava alla grande e teneva tutti sotto controllo.
Ma qualcosa sicuramente non era andato come al solito.
La festa era nel bel mezzo del suo svolgimento quando prendeva fuoco una Golf che si trovava sulla stradella interpoderale dopo l’ingresso principale dell’albergo Ristorante La marinella.
Un fuoco impazzito, rapido, inarrestabile che portava l’auto ad una totale distruzione.
E non bastando il fuoco spinto dal vento si estendeva all’auto successiva, una piccola punto che veniva anche essa avvolta dalla fiamme che con rapidità si distruggeva letteralmente , totalmente, senza che nessun soccorso potesse esserle portato.
D’altro canto quando il fuoco arriva al carburante la benzina esplode e diffonde le fiamme intorno senza alcun freno.
Amantea come ben noto non ha una caserma dei vigili del fuoco.
I più vicini sono a Paola e per quanto vogliano essere tempestivi i tempi di percorrenza sono notevoli, in particolare quando l’incendio attinge autoveicolo che hanno tantissime componenti altamente infiammabili.
E le fiamme non si sono fermate e si sono spinte ancora più avanti attingendo una Punto. Tutte e tre le auto sono state totalmente distrutti, comprese le targhe.
Una delle cose più strane apparse a chi si è avvicinato al luogo dell’incendio sono i resti fusi dei cerchioni in lega speciale , bolle argentee sparse sul nero del catrame.

Poi l’arrivo dei Vigili del Fuoco è riuscito a fermare l’incendio che aveva attinto anche una Fiat Seicento di proprietà della signora Cima.

L’auto, infatti, risulta incendiata per metà.

Le indagini, il dolo, le cause dell’incendio.

Le indagini sono svolte dall’Arma dei carabinieri.

Difficile per la violenza dell’incendio non pensare che si sia trattato di un evento doloso.

Purtroppo della Golf, la prima auto attinta dal fuoco, non è rimasta nessuna delle due targhe per cui diventa difficile capire a chi appartenesse.
Diciamo questo per una supposizione affatto peregrina e cioè che se di evento doloso si tratta l’attentatore ben sapeva a chi appartenesse l’auto ed a chi, quindi, il fuoco avrebbe distrutto l’autovettura.
Questo salvo che non si sia trattato di un incendio destinato a distruggere tutte le auto.
Verso questa ipotesi ci si potrebbe orientare ove sia vera la voce che ci dice che le auto poste lontano dall’ingresso del veglione appartenessero a lavoratori del Borgo della marinella, quasi che se di evento doloso si possa trattare questo potrebbe essere diretto anche alla struttura e non al personale che di opera.
Certo che se un onesto lavoratore per guadagnare magari 50 euro deve rischiare di perdere l’auto siamo davvero ad un triste inizio di anno!

 

La lite tra avventori ed il 118.

Sembra poi che verso la prima mattinata ci sia stata una lite tra frequentatori del veglione.
Niente di eccessivamente grosso tanto che non tutti i presenti ne hanno avuto contezza, ma sembra che sia stato fatto intervenire il 118 del le eventuali necessità del caso.

 

L’auto di un amministratore comunale
Una ultima stranezza è quella dei gravi danni registrati dalla Lancia Musa che appartiene ad un amministratore del comune di Amantea, e, sembra, in uso al figliolo.
L’auto è stata presa a calci, le sono stati rotti i tergicristalli, gli specchi retrovisori, ed altro ancora.
L’auto pur potendosi muovere è rimasta nel parcheggio del Borgo Marinella.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA - Realizzata da TirrenoNews.it

Pubblicato in Primo Piano

Fa freddo stamattina, un freddo inusuale per Amantea.

 

Per fortuna che c’è il sole, anche se non riesce a vincere il freddo intenso, quantomeno illumina la giornata.

Ma gli operai delle cooperative sono al lavoro.

Qualcuno porta i guanti, quasi tutti un berretto di lana per ripararsi dal freddo.

Sono in Piazza Unità d’Italia e stanno montando un palco ed alcune tende bianche , di quelle in dotazione al comune.

A che cosa siano destinate non è dato sapere , ma è facile intuire che si tratta di una festa di fine anno.

Una festa organizzata dal comune .

Così come fa Cosenza dove manca l’acqua ma certamente non lo spettacolo e stasera nientemeno si esibirà Francesco De Gregori, dove si esibiranno gli artisti di strada, e poi il “dj set d’autore con protagonista Mike Joyce/The Smiths, storico batterista e co-fondatore della leggendaria band inglese The Smiths, negli anni ‘80 sicuramente il gruppo più influente della scena new wave inglese”.

E così Amantea non vuole essere da meno ed organizza un capodanno a sorpresa

Almeno così si intuisce dal fatto che i preparativi sono fatti da personale delle cooperative con i mezzi e gli arredi comunali

Non siamo in grado di dirvi quale complesso musicale sfiderà il freddo intenso per esibirsi nella piazza di Amantea, né se ci saranno artisti di strada.

Per sapere dovete andare a vedere.

O se fa freddo almeno fate una telefonata.

Pubblicato in Primo Piano

A Natale siamo tutti più buoni. Forse. Per questo anziché chiamarli barboni li chiamiamo clochard : é piú elegante. Non si sa chi siano, non si sa da dove vengono.

 

Sono uomini senza famiglia, senza casa, che vivono -se vita è la loro- come possono e dove possono. Finchè vivono.

In questi giorni di freddo intenso, vivono e dormono nell’atrio della stazione ferroviaria.

No, non quella di Milano o di Roma.

No, quella di Amantea, la piccola stazioncina ferroviaria di Amantea.

È l’unica cosa aperta in questa città vanagloriosa e falsa.

Questa città che fa finta di non sapere, se non addirittura chiude gli occhi per non vedere, le orecchie per non sentire, la bocca per non parlare.

Ma la verità è lì davanti a noi.

Una verità terribile, che bisogna dire, che occorre diffondere

Sono italiani, o forse rumeni, o di chissà quale nazionalità. No, non sono neri di pelle, quelli vengono presi in carico dal sistema solidale italiano ed in qualche modo assistiti , nutriti, vestiti, curati .

Questi no, questi sono “altri” e non hanno gli stessi “diritti”

Per loro non scatta la solidarietà umana e statale.

Per loro non esiste comune, chiesa, Croce Rossa, protezione civile , legge, rispetto, amore.

Hanno freddo , un freddo terribile. Li vedi muoversi lentamente. Sono come congelati. Camminano come zombi in viaggio verso la morte.

E forse davvero stanno camminando verso la morte .

Le due stanze con grandi vetrate sono fredde.

E c’è un solo divanetto per non dormire per terra, gli altri dormono per terra, sui cartoni.

No possiamo, né vogliamo mostrarvi le loro foto.

Vi mostriamo però le loro cose.

Stamattina era presente solo uno di loro . Il volto bianco, ghiaccio, tetro, che procedeva lentamente , trascinando due enormi piedi . Era andato ad urinare in quella che fu la vecchia villa della stazione di Amantea dove c’era la grande vasca con i pesci rossi ( che stranamente non ci sono più).

Già, perché nella stazione di Amantea, come abbiamo ripetutamente denunciato i servizi igienici sono chiusi.

E’ uno spettacolo triste da vedere, triste e destabilizzante.

Non sai che fare, vorresti fare qualcosa, ma Dio buono, che cosa?

Li guardi e ti senti in colpa.

Li guardi e ti senti impotente , vergognosamente inadatto.

Un impotenza che diventa parossistica.

Vorresti che la tua città avesse un sistema di solidarietà per i più deboli, per i più fragili, per quelli che davvero, come loro, che nemmeno conosci , sono i più poveri, gli ultimi

Vorresti che la tua città avesse un comune che aprisse una delle sue stanze, riscaldata, arredata con cinque. dieci posti letti ed un cucinotto dove si può riscaldare un po’ di latte.

Vorresti che avesse quelle associazioni di solidarietà, di solito od all’occorrenza tanto vantate, e mostrate nelle loro belle divise, magari durante le processioni

Vorresti che avesse la “caritatis” prima e più che la “caritas” capace di sentire le grida di dolore che emanano dai corpi silenziosi dei “nostri” clochard.

Vorresti che il sentimento comune di umana pietà fosse capace di esorcizzare queste situazioni.

Vorresti avere il coraggio di fare quello che stai pensando di fare.

Ed invece , restiamo inani, scavalchiamo i loro corpi, gettiamo una monetina, quando li vediamo vivi, capaci di guardarci, al più preghiamo una preghiera muta al Signore perché cessi questo terribile freddo.

Sono , forse, l’inevitabile arredo di una società arrivista, “la tragica risacca di una società globalizzata” che ha perso anche la dignità, quella società dove la ricchezza massima si unisce alla povertà massima, dove i “colti” giustificano il pagamento di prebende da 4 milioni di euro di soldi pubblici per due serate del comico che va per la maggiore, quello che meglio interpreta la intera società italiana che si divide tra il finto cattolicesimo ed il finto social-comunismo, mentre milioni di uomini “veri”, non finti , aspettano nelle gelide stanze delle stazioni ferroviarie , nemmeno riscaldate, di morire di freddo.

Come chiedere loro – e poi ha senso- perché si sono ridotti così, si sono abbandonati così, si lasciano morire senza reagire.

E’ il loro atroce destino , scritto da tempo e da altri od hanno semplicemente perso il lavoro e non lo ritrovano? O la loro famiglia ha voltato loro le spalle, come del resto questa società dove nessuno vuol sapere.

Lo dico a me stesso, ma anche a voi. Sono ancora lì, stasera 31 dicembre 2014, pronti a ricevere il nostro aiuto!

Che il 2015 porti loro una diversa attenzione umana

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Cronaca

Il 28 dicembre è stata una giornata di pioggia. Anzi ha piovuto anche durante la nottata. Eppure i contadini sin dalle prime ore del mattino sono puntuali con la loro merce nell’Area del mercato degli agricoltori.

Parliamo di uno dei più antichi mercati a km zero d’Italia, realizzato a metà degli anni sessanta per volere dell’amministrazione comunale del tempo e grazie ai fondi della Cassa per il Mezzogiorno

Un mercato comunque manutenzionato ripetutamente ma, evidentemente, senza fortuna.

Al centro un grande lucernario che d’estate rende impossibile ai contadini stare sotto il sole cocente al punto che molti di loro devono portarsi da casa l’ombrellone

E va ancora peggio quando piove.

Nemmeno sono entrato che si avvicina una signora e chinando la testa mi fa “Guardate, guardate ho i capelli tutti bagnati ed anche i vestiti sono bagnati !”.

E poi insistendo “ Guardate per terra come c’è bagnato! Ma possibile che nessuno si cura del mercato e nemmeno della nostra salute? Ditelo, ditelo a tutti. Scrivetelo, scrivetelo! Con l’ombrello posso fare solo le foto. I clienti nemmeno mi si avvicinano. Rischiano anche di scivolare.”

Non ci resta che scattare una prima foto e poi una seconda quando si avvicina una delle rare clienti

La merce in effetti è in gran parte sui banchi inclinati e sta per essere portata a casa

Chi è al centro del mercato ha guadagnato ben poco. Al massimo un raffreddore !

Pubblicato in Cronaca

sindaco di amantea monica sabatinoIl sindaco di Amantea Monica Sabatino risponde in maniera chiara e diretta alle accuse lanciate nei giorni scorsi all’indirizzo dell’esecutivo da Luciano Cappelli che, tra le altre cose, ha rivestito in passato l’incarico di vice sindaco.

«Leggo con grande stupore – afferma il primo cittadino – dell’indignazione dell’ex vicesindaco ed ex assessore comunale Luciano Cappelli in merito al ritardo dell’apertura della nuova struttura che a breve ospiterà la scuola dell’infanzia di Campora San Giovanni. Naturalmente è nostra intenzione aprire lo stabile nel più breve tempo possibile, dotandolo almeno dello stretto necessario per dargli la dignità che merita: il plesso è all’avanguardia ed è stato costruito con tutti i requisiti di legge. Sarà una grande opportunità per i bambini che avranno la possibilità di crescere e di diventare grandi in un luogo idoneo e sicuro ed è nostra preoccupazione che ciò avvenga presto. Ma la cosa che veramente mi stupisce è leggere l’indignazione dello stesso Cappelli che sicuramente ha perorato la costruzione di questa struttura, ma che, a quanto pare, non l’ha seguita con la dovuta attenzione visto che afferma cose inesatte, come la presenza di 80 mila euro per gli arredi che non erano stati previsti né tanto meno stanziati. Forse avrebbe dovuto saperlo da assessore e da vicesindaco che la somma prevista è bastata appena, grazie al ribasso d’asta, a completare la struttura. Ma forse la sua presenza in comune era così sporadica che non poteva essere a conoscenza di questi dettagli. Capisco l’interesse per un sito che si vorrebbe vedere funzionante e attivo, ma partire da qui per sparare a zero in modo inopportuno sull’attuale amministrazione fornendo argomentazioni non veritiere è una cosa che non si può tollerare».

«Abbiamo dimostrato nei fatti – prosegue la Sabatino – l’importanza e il peso che ha Campora nelle nostre decisioni e non abbiamo sentito la necessità di far valere gli incarichi. Lavoriamo e siamo presenti tutti, consiglieri ed assessori per migliorare le condizioni di Amantea e di Campora San Giovanni ne loro insieme. Cercando insegnamenti dal passato, proprio l’esperienza di Cappelli ci ha dimostrato che un incarico non serve a nulla se non è supportato da una presenza costante e dall’impegno quotidiano. Per quanto riguarda le strategie studiate a tavolino, anche qui Cappelli ha preso una grande cantonata perché non c’è stato nessuno studio. In democrazia contano i numeri e le competenze. Questo dovrebbe ricordarlo. Per l’ironia mostrata sulla vicenda relativa alla gratuità dell’incarico affidato a Giuseppe Sabatino, rispedisco tutto al mittente. Chi è abituato a quantizzare ogni cosa probabilmente non concepisce l’effettiva possibilità che qualcuno possa prestare gratuitamente le proprie competenze al servizio della città».

Ufficio stampa comune di Amantea

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Politica

Racconti e DesideriEcco il comunicato stampa dell’amministrazione comunale su “Racconti e desideri: storie di sogni e realtà”

 

“Il freddo delle temperature rigide delle ultime ore non ha squarciato il calore delle storie che hanno animato la decima edizione di “”, il particolare evento culturale organizzato dall’associazione CP Produzioni ed istituzionalizzato dalla Commissione Straordinaria nel 2010 che da un decennio rende merito alle eccellenze amanteane che si sono contraddistinte nell’arco dell’anno.

L’edizione 2015 è stata soprattutto la festa delle idee che si sono poi trasformate in ricerca, lavoro e speranze. La cornice offerta dalla suggestione del complesso conventuale di San Bernardino ha fatto il resto, rendendo la serata ancora più interessante, soprattutto dal punto di vista dei contenuti.

Il premio “Giovani e ricerca” è stato conferito a padre Francesco Celestino, autore di uno studio dettagliato sul cardinale Julien Ries, destinato a divenire un punto di riferimento nell’universo accademico nazionale e internazionale. Alla giovane promessa Lorenzo Falzetta, che milita nel Genoa, è stato attribuito il premio “Attività sportiva”. Nella convinzione che l’arte può contribuire a cambiare radicalmente il mondo, gli organizzatori hanno assegnato il premio “Società e cultura” a Davide Marano che presso l’art – place “La pecora nera” ha declinato l’intrattenimento di spessore, proponendo gratuitamente rassegne teatrali, musicali e mostre di ogni genere.

 

Il maestro Giorgio Feroleto, sia per la sua formazione concertistica, sia per la passione che gli ha consentito di aprire un museo dedicato alla memoria di Alessandro Longo, è stato insignito del premio “Poesia e musica”. Per la sezione “Imprenditoria attiva” è stata premiata la famiglia Perri, titolare del Grand Hotel La Tonnara, che nel corso del 2014 ha celebrato i primi cinquant’anni di attività. Al gruppo di artisti (oltre venti) che hanno realizzato i murales sotto gli otto viadotti ferroviari della città è stato consegnato il premio “Immagini e pittura”. Il piatto celebrativo dell’evento, realizzato dal maestro Pedrito Bonavita, è stato consegnato dal vice sindaco Giovanni Battista Morelli a Benedetto Giusta e Albino Fera.

Gli organizzatori hanno voluto rendere merito all’opera di divulgazione svolta dal sito www.viverefiumefreddo.it che con passione e sacrificio offre uno spaccato sempre aggiornato sugli eventi e sulle attività che hanno luogo lungo il Basso Tirreno cosentino. A ricevere il riconoscimento dalle mani delle modelle Fabiola Redavide e Asia Pati, sono stati Settimio Martire e Mariangela Gaudio.

Racconti e Desideri 2013

Dulcis in fundo sono stati premiati anche i quattro migliori studenti delle scuole superiori nepetine: Giulia Coscarella (liceo scientifico), Rossana Guido (tecnico commerciale), Elisabetta Petralia (professionale) e Francesco Motta (industriale).

Toccanti gli auguri alla città del sindaco Monica Sabatino che ha ricordato ai presenti la figura di madre Teresa di Calcutta e l’importanza del fare rispetto al dire”.

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy