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Riceviamo dalla Associazione di impegno Sociale Politico Culturale “Insieme Costruiamo...Bene Comune” la seguente nota che molto coraggiosamente entra in un campo minato quale quello di interesse, se non di proprietà, delle Cooperative di tipo B e dei rapporti che le stesse hanno con la politica locale della quale sono figlie ubbidienti .

 

La associazione ha un titolo che è tutto un programma, per quanto Roma e Bologna siano lontane. E terra sta per mondo ( sempre di mezzo)!

Ecco la nota : “A pochi giorni dall’apertura della procedura pubblica di selezione delle cooperative sociali, alle quali l’Amministrazione Comunale di Amantea intende affidare i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione del nostro territorio, tanti sono i dubbi e gli interrogativi che si fanno strada.

Com’è noto la cooperazione sociale svolge un ruolo fondamentale nel tessuto sociale della nostra comunità.

La formazione di cooperative sociali ha come obiettivo la tutela ed il reinserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori svantaggiati, garantendo loro continuità di occupazione e migliori condizioni economiche, sociali, professionali, assicurando altresì quel reddito indispensabile e necessario al sostentamento delle loro famiglie, soprattutto se si considera il difficile momento di crisi che imperversa su Amantea e la Nazione tutta”.

Tanto premesso la associazione politica nel mentre ribadisce di essere certa ( come non lo dice) “ che nessun amministratore ha interessi, diretti o indiretti, nella gestione e/o nell’amministrazione delle cooperative sociali”

Si pone delle domande che : ” alla luce degli obiettivi di tutela posti alla base della normativa di riferimento” rivolge all’Amministrazione Comunale :

1)         Sono stati raggiunti fino ad oggi gli obiettivi di reinserimento lavorativo e sociale previsti

dalla legge per i lavoratori svantaggiati delle cooperative sociali?

2)         L’utilizzo delle cooperative sociali soddisfa i criteri di efficienza, di efficacia ed economicità per la collettività?

3)         Quanti soldi verranno destinati alle cooperative sociali per il 2015?

La cifra stanziata è in aumento o in diminuzione rispetto all’anno 2014?

Quanta parte delle aumentate tasse faticosamente versate dai cittadini verrà spesa per le cooperative sociali?

4)         Gli operai delle cooperative sociali sono soddisfatti del ritorno economico per il lavoro prestato? Lo ritengono equo e proporzionale a quanto realmente spende la collettività?

5)         L’apparato comunale si è adeguatamente impegnato nell’assicurare sotto tutti gli aspetti la tutela dei lavoratori e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro?

6)         I lavoratori delle cooperative sociali sono valorizzati per le loro capacità e professionalità, o invece sono utilizzati al fine di supplire a carenze della macchina comunale?

7)         Quali sono i criteri di aggiudicazione dei progetti che verranno presentati dalle singole   cooperative sociali a seguito del recente avviso pubblico del 24 dicembre 2014?

Quale è il progetto obiettivo posto alla base dell’avviso pubblico testé menzionato?

Poi la nota chiude evidenziando di essere :”Certi della volontà profusa dai nostri amministratori nel voler difendere e tutelare i diritti e la dignità di ogni singolo lavoratore delle cooperative sociali, sicuri del fatto che gli amministratori non influenzeranno mai le cooperative sulla scelta degli operai da associare, confidiamo che i quesiti sopra citati trovino al più presto attenzione e risposte, perché sia difesa la dignità delle cooperative sociali, dei lavoratori in esse impiegati e allo stesso tempo sia assicurata alla Città il decoro che merita.

Se lo aspettano i lavoratori delle cooperative sociali, se lo aspettano i cittadini contribuenti.

Amantea 10 Gennaio 2015                            Associazione di impegno Sociale Politico Culturale

                                                                                       “Insieme Costruiamo...Bene Comune”

 

Ndr. Premesso che apprezziamo sinceramente il coraggio (solo coraggio od anche un po’ di incoscienza?) della Associazione di trattare un fico d’india che anche quando assume vari colori ha comunque un buon sapore ma è anche pieno di spine, difficili da levare , se non come un riccio di mare calpestato a piedi scalzi

La realtà vera mi sembra molto lontana da quella appena tracciata dalle domande pur opportune .

Due mi sembrano le domande principali.

La prima : i non cooperativizzati quando lavoreranno in questo mondo di mezzo?

La seconda : può un solo uomo controllare l’effettività dei servizi resi dalle cooperative ed il rapporto esatto tra incarichi e prestazioni?

Facili le risposte : MAI alla prima, NO alla seconda.

Allora se le cooperative sociali sono fatte per i lavoratori svantaggiati quelli che non lavorano cosa sono? Forse degli avvantaggiati!

Un attimo di riflessione allora si impone, prima che ……..

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Se dovessimo parlare del futuro di Amantea dovremmo attendercelo grigio, molto grigio.

 

La prova? Tante, una dopo l’altra, una più incisiva della precedente.

Ecco l’ultima

In questi giorni si parla della soppressione del posto di Polizia di Cetraro

Peraltro la ragione di fondo sembra da ascrivere alla inidoneità di locali nei quali ha sede il commissariato, come si legge nella proposta firmata dal capo della polizia

Tanti gli interventi a favore della conservazione.

Ora interviene anche il segretario regionale del Pd Calabria, Ernesto Magorno, deputato membro delle Commissione parlamentare antimafia e della Commissione giustizia della Camera, il quale ha scritto al viceministro all’Interno, Sen. Filippo Bubbico. «Le scrivo in merito alla questione della soppressione del posto fisso di Polizia del Comune di Cetraro con l’assegnazione delle relative risorse al commissariato di Paola, decisa con il decreto dello scorso 4 dicembre 2014 ed in attesa di essere attuata”.

E poi continua Magorno” Il posto fisso, alle dipendenze della Questura di Cosenza, era stato istituito con decreto datato 20 gennaio 1990 ed ubicato in un immobile privato sito in un’area classificata ad alto rischio di frana. In considerazione del fatto che sono successivamente risultati inutili gli interventi effettuati per mettere in totale sicurezza l’area, l’Amministrazione Comunale di Cetraro ha comunque, assicurando il massimo impegno nella risoluzione della questione, messo a disposizione gratuitamente alcuni locali che, sottoposti al vaglio dell’Ufficio tecnico della Polizia di Stato, sono stati considerati da quest'ultimo non idonei”.

Ma ecco le ragioni per le quali il segretario regionale del PD sollecita la conservazione dl posto di Polizia: “La paventata attuazione del decreto deve essere rivista e assolutamente scongiurata, perché prevista in un territorio importante del Tirreno Cosentino, storicamente crocevia di dinamiche mafiose tra Calabria e Campania , dove operano noti e pericolosi clan della ‘ndrangheta, come più volte confermato nelle innumerevoli inchieste della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, e dove si segnalano fenomeni criminali e delinquenziali che turbano il territorio e mirano a soffocare e condizionare le attività economiche. Una presenza opprimente alla quale si è sempre opposto, con determinazione e coraggio, il prevalente tessuto sano di una Città che ha comunque bisogno della presenza di presidi dello Stato che siano da riferimento quotidiano nel contrasto alla criminalità e nell'affermazione della legalità. Per tale motivo è assolutamente necessario che vi sia una revisione di tale decisione e di uno sforzo comune da parte di tutte le autorità interessate per rimuovere le cause che hanno portato al decreto”.

Infine Magorno conclude dicendo che :” L'attuazione della soppressione del Posto fisso di Polizia, che in questi giorni viene vissuta con grande apprensione dalla popolazione, e che ha registrato la netta opposizione, oltre che dell'Amministrazione Comunale, delle forze politiche e sociali, dell'associazionismo e dei cittadini, rappresenterebbe un segnale di cedimento vissuto come una sconfitta ed duro colpo alla volontà di riscatto che ha sempre animato i cittadini di Cetraro e di tutto il comprensorio. Le chiedo pertanto di intervenire, con urgenza, affinché non si giunga all'attuazione del suddetto decreto e che si pervenga ad una soluzione ragionevole, in considerazione del fatto che la sicurezza dei cittadini deve comunque prescindere ogni ragione economica o di altra natura, e perché in tal modo si mitigherebbero le ansie di una cittadinanza che attende che sia garantita dallo Stato la rassicurante permanenza di un fondamentale presidio di legalità che operi a tutela della civile convivenza e del pieno e compiuto sviluppo».

Nessun intervento, nemmeno di Magorno, a favore della attivazione di un Posto di Polizia ad Amantea, per carità, abbiamo scritto, non alternativo a quello di Cetraro.

Eppure Magorno era lì in prima fila sul palco del teatro del Campus insieme alla Lo Moro, alla Lanzetta, al Prefetto, a dare solidarietà agli amministratori vittime di ben 4 attentati.

Magorno ha già dimenticato od il problema di Amantea non esiste più?

E tutto il resto, onorevole Magorno?

Sono tante le cose che ad Amantea non vanno.

 

Ma ce ne sono alcune che possono essere annoverate come di straordinaria valenza, sia per la loro unicità, in un contesto di volontariato episodico se non formale od addirittura virtuale , sia per la effettività del dono che recano nella quotidianità del loro esercizio

Una di queste espressioni di volontariato solidale è la Associazione Solidaretà Onluss, nel Basso Tirreno Cosentino , più nota come “Il Passalibro”, un luogo di incontro per scambiare i costosi testi scolastici tra famiglie che li cedono e famiglie che li comprano a metà prezzo.

Il funzionamento de “ Il Passalibro” è aiutato, anzi garantito dalla collaborazione del Comune di Amantea che da oltre un decennio offre gratuitamente alla associazione Onluss un locale dove avviene non solo l’incontro tra domanda ed offerta ma anche il deposito dei testi.

Questa collaborazione è la prova che quando il vero volontariato si incontra con la sensibilità degli amministratori comunali le cose funzionano.

Peraltro, è notevole la gratitudine che le famiglie hanno verso le donne della associazione e verso il comune.

Ma ora “Il Passalibro” fortemente sollecitata dagli stessi genitori che si servono della associazione Onluss per lo scambio dei libri di testo e gravemente preoccupato per lo stato di grave disagio, non soltanto economico, ma anche sociale, della comunità locale, ha deciso di ritornare ad offrire anche altri servizi alla comunità amanteana, ed in alcuni casi e previe intese anche ad alcuni comuni dell’hinterland dell’area del BTC più prossimi ad Amantea.

Tra i servizi alcuni costituiscono un ritorno ad una vecchia ed indimenticata scuola sociale amanteana.

Parliamo dei corsi di educazione al ricamo a favore delle famiglie più bisognose individuate, al taglio sempre a favore delle famiglie più bisognose, da individuare anche con la collaborazione del comune di Amantea.

Senza dimenticare la propensione a tenere un servizio pomeridiano di recupero ai giovani con difficoltà di apprendimento ed ai progetti di lotta contro la dispersione scolastica a mezzo della educazione dei genitori dei ragazzi non frequentanti le scuole dell’obbligo.

E potremmo continuare a lungo.

“Ma per fare questo- dicono le donne de “ Il Passalibro”- è necessaria la concorde volontà del Comune di Amantea.

Per questo ci siamo rivolti ai politici locali, da decenni sensibili ai bisogni della comunità, chiedendo la loro adesione alla istanza inviata al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, sempre sensibile alle esigenze delle famiglie più disagiate, ed ovviamente la formale assegnazione di locali confacenti ai servizi da rendere alla comunità”

Poi continuano dichiarando “Abbiamo la massima fiducia nel sindaco Monica Sabatino e negli altri politici amanteani che le nostre richieste, fatte nell’interesse esclusivo delle famiglie amanteane e tra queste di quelle con maggiore disagio , saranno prese in considerazione ed accettate.”

“Anzi- concludono- ci rivolgiamo direttamente allo stesso sindaco, anche nella sua qualità di mamma e di docente- chiedendole di fissare lei stessa un incontro con il Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio o con il prossimo assessore ai Servizi Sociali ed alla Pubblica Istruzione. Noi possiamo continuare a metterci il cuore ed il nostro tempo, ma abbiamo bisogno che anche gli altri ci mettano il cuore”.

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Andrea Ianni PalarchioStiamo assistendo in questi ultimi giorni ad un botta e risposta mediatico tra il Dr. Cappelli ed il Sindaco, iniziato per la mancata apertura della nuova scuola materna a Campora e giunto oggi all'utilizzo del risarcimento avuto dal ministero degli interni a causa dell'ingiusto scioglimento per mafia.

 

Partendo dalla premessa che ad oggi ancora non ho compreso il vero motivo della mancata apertura della scuola mi chiedo:

Ma c'è stato questo ribasso d'asta che serviva per acquistare l'arredo? Se c'è stato (questo credo che sia verificabile) ed ora non c'è più (come dice il Sindaco Sabatino) per cosa è stato utilizzato?

Quando si finanzia un opera e si appalta con un ribasso d'asta perché dovrebbero servire ulteriori somme per completarla?

Restando convinto che nessuno darà risposte alle mie domande a questo punto vorrei fare io una proposta.

Se veramente il motivo della mancata apertura è la mancanza dell'arredo, vorrei proporre al Sindaco, al Dr Cappelli e a tutti gli amministratori che hanno preso i soldi dell'indennizzo, di acquistare loro gli arredi (credo che con un contributo di 6-7 mila euro cadauno si inizi a fare qualcosa). Sono sicuro che attraverso tale gesto l'intera collettività verrà anch'essa risarcita nel suo piccolo per l'ingiusta ma per fortuna momentanea macchia.Un piccolo contributo che rafforzerebbe quella sentenza è che spegnerebbe molte polemiche.

Riguardo agli ultimi sviluppi della vicenda che ha visto il Sindaco proporre di utilizzare i soldi avuti per acquistare l'area del castello (non volendo entrare nella polemica nata con gli altri ex colleghi di amministrazione) vorrei chiedere se fosse stato possibile utilizzare i soldi del mutuo del lungomare per acquisire l'area.

Sono convinto che l'acquisizione dell'area del castello sarebbe stata foriera di nuovi importanti finanziamenti per lo sviluppo del centro storico e quindi di tutta la città sia in termini di lavoro che d'immagine.

Sicuramente una scelta più comprensibile rispetto all'allargamento di una strada.

In conclusione augurandomi che al più presto la scuola materna di Campora venga inaugurata è resa fruibile al pieno delle sue potenzialità per tutti i bambini, invitando l'amministrazione comunale ad una maggiore trasparenza auguro a tutti un felice anno nuovo.

Dott. Ianni Palarchio Andrea

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liscottiCol compostaggio ognuno crea il concime è fai da te. Ovviamente, bisogna effettuare una corretta raccolta differenziata.

 

In tale contesto, si può dimezzare la raccolta dell’umido in ambito comunale, spendere meno per la tassa sui rifiuti e naturalmente, concimare orti e giardini a costo zero. Si tratta del c.d. compostaggio domestico, che consente di evitare che finisca nella pattumiera, fondi di caffè scarti di frutta e verdura trasformandoli in concime. Fare compostaggio in casa, in pratica, significa occuparsi di una piccola fabbrica biologica dove operano insetti, batteri e funghi che  – attraverso un processo laborioso trasformano le sostanze organiche in sali minerali, acqua e anidride carbonica, che sono tutti elementi utili per fertilizzare il terreno in modo naturale.

In tal caso, in alcuni Comuni, sono applicati una serie di sconti fiscali, si  paga meno TARI (tassa sui rifiuti) in media, la riduzione può oscillare del 10%, al 40%  (vedasi Bologna – Napoli – Roma) ed in più, alcune amministrazioni forniscono anche il composter o ne rimborsano l’acquisto e il diritto allo sconto si applica dal trimestre successivo alla data di presentazione della domanda ed il referente per tali procedure è l’Ufficio ecologia del Comune o, in alternativa, il consorzio e/o società che nella zona gestisce la raccolta e il riciclo dei rifiuti. Per il riconoscimento dell’agevolazione è necessario essere in regola con i pagamenti degli anni precedenti.

Nella compostiera non va tutto l’umido, ma una parte di esso: SI a scarti di frutta e verdura, bucce di agrumi non trattati, fiori recisi, filtri del tè, fondi di caffè, gusci d’uovo, fazzoletti, tovaglioli, foglie secche e ramoscelli, quest’ultimi naturalmente fatti a pezzetti;  NO avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi, evitando plastica, pannolini, lattine, oggetti non biodegradabili o sintetici e la carta colorata dei settimanali.

Il primo compost avviene dopo circa due mesi e per realizzarlo, basta controllare periodicamente l’umidità dell’apposito bidone (ha particolari caratteristiche) che, se eccessiva, fa marcire i rifiuti (se succede fa cattivo odore). Per evitare il problema basta alternare uno strato di umido a tre di rifiuti secchi, aggiungere carta, coprire il terriccio e, due volte a settimana, mescolare tutto per far circolare l’aria. Per avere un compost più maturo, che ha un colore scuro e un forte profumo di bosco, occorrono almeno otto mesi. Una volta che tale terriccio è pronto si preleva e quello fresco va aggiunto alle aiuole e, nei cambi di stagione, alla base degli alberi, mescolandolo al terreno, mentre quello più maturo si sparge sul terreno subito dopo la semina oppure, mescolato con torba o terra, si usa per i vasi dei fiori da interno e da esterno.

Orbene, visto che anche nella nostra città di Amantea è imminente “la partenza della raccolta differenziata, perché già subito dal mese di Febbraio, l’Ente Comunale, non pensa di incentivare gli abitanti in tale raccolta (più particolareggiata) e non solo per l’umido, tanto che raccogliendo l’umido per il compost, potrebbe realizzare una sorta di “azienda” (magari adeguando le vecchie vasche del depuratore di Acquicella e Campora) fornendo qualche posto di lavoro, risparmiando ancor di più sul conferimento in discarica, oltre a fornire il compost in parte gratuitamente agli agricoltori locali o rivendendolo ad aziende del settore. Anzi potrebbe ricevere il compost anche dalla raccolta dei paesi vicinori.

Amantea 08.05.2015    Cav. Giovanni LISCOTTI

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La vicenda dei tonnetti con la spina bifida ha avuto l’onore di diverse pagine di giornali e di siti web.

 

Non solo, ma ha visto anche interventi di qualificati interpreti della cultura ambientale, tra cui l’ex assessore regionale all’ambiente della Giunta Loiero dr Silvio Greco, biologo marino, esperto di cucina del pesce (Vedi Firenze, Festa della donna.

8 marzo 2012, dove insieme alle birre artigianali è stato possibile gustare -tra gli altri-“ squisiti assaggi dalla cucina firmati …Silvestro Greco (biologo marino, Slow Food)” Silvio (o Silvestro) Greco su Il Corriere della Calabria in edicola dal 5 all’11 dicembre, dopo che il giornalista De Santo ha chiarito che nell’occasione della pesca di 4 tonnetti malformati nelle acque di Fiumefreddo Bruzio proprio il biologo marino Silvio Greco, fece svolgere da un laboratorio privato approfondite analisi sui campioni di lisca di due dei quattro pesci catturati con questa anomalia (nel corso della battuta erano stati presi dieci esemplari) ed emerse un aspetto decisamente inquietante: i resti degli animali esaminati erano contaminati da metalli pesanti e da Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa),  ha dichiarato «È evidente che a questo punto c'è qualcosa di sospetto e che, per questo, meriti tutti gli approfondimenti del caso».

Poi ha continuato dicendo che . «La letteratura scientifica è concorde nell'affermare che questo genere di mutazione è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e da idrocarburi. Resta da comprendere dove sia collocata la fonte d'inquinamento e a cosa sia dovuta».

Ed ecco la proposta del noto biologo marino che invoca «la costituzione di un gruppo di esperti per capire con esattezza l'ampiezza e l'origine del fenomeno».

Per fare questo senza dubbio dovranno per primi intervenire i tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente calabrese.

Ed infine Greco ha concluso dicendo che «Un primo step per avviare un monitoraggio più ampio e più complesso con il coinvolgimento auspicabile di altri specialisti del settore».

I primi pesci sono stati pescati al largo di Fiumefreddo Bruzio da Valerio Beatino, un 23enne di Amantea, studente di ingegneria ambientale, attivista del Comitato “Natale De Grazia” di Amantea.

Nessuna informazione, invece, su chi avrebbe preso i tonnetti che si assume siano stati pescati nientemeno che davanti al porticciolo di Campora san Giovanni.

Da qualche tempo invece il silenzio

Il silenzio ed il mistero.

Nessuno più pesca tonnetti?.

E d è, quindi, alla mancata pesca che deve essere ascritto il fatto che nessuno denuncia la avvenuta pesca di tonnetti dalla spina bifida?.

O piuttosto sono misteriosamente scomparsi ?

O sono diventati grossi tonni che hanno reso a navigare verso altri lidi per essere catturati e trasformati in Tonno in scatola?

Non vorremmo però che siano andati verso altri lidi per evitare le indagini!

A meno che non siano andati altrove, invece, i pescatori che pescano ( e solo loro) i tonnetti con la spina bifida?

Certo il fatto è fortemente curioso. In verità era già curioso in passato.

Per esempio, viene da chiedersi, perchè nessuno dei pescatori di tonnetti dalla spina bifida ha denunciato la avvenuta pesca?.

Nessuna denuncia, infatti, sembra sia pervenuta alla locale Guardia Costiera, né tantomeno alla competente capitaneria di Porto , ed ancora meno al competente servizio veterinario dell’ASP di Cosenza, né agli uffici di igiene del distretto tirrenico, competente per territorio, ed ancora meno al sindaco nella sua qualità di autorità sanitaria locale

Niente di niente.

Ad essere informati invece solo un patio di giornali , un sito web ed un biologo marino per quanto ex assessore regionale.

Perchè solo loro? Sono esclusivamente loro attendibili e nessun altro, nemmeno le istituzioni?

E perché , infatti, le lische sono state affidate   al biologo Silvio Greco ?

E perché il dr Greco si è servito per le sue indagini di un laboratorio privato?

Perché un laboratorio privato e non uno dei tanti qualificati laboratori pubblici?.

E quando parlo di qualificati laboratori pubblici non parlo certamente dell’Arpacal, no!

Ed ancora gli altri tonnetti pescati, si legge davanti a Campora SG, da chi sono stati pescati?

Ed a chi ( se, anche) sono stati dati gli ultimi tonnetti per proseguire le indagini?

Sempre al dr Greco?

Ed a chi sono stati chieste le nuove indagini?

Sempre ad un laboratorio privato? Lo stesso delle precedenti lische?

Il fatto è di estrema importanza soprattutto alla luce del fatto che si tratta di piccoli tonnetti ( dicono che siano non più grandi di 30 cm) e che quindi sarebbero nati nella zona ( grosso modo da Campora a Fiumefreddo Bruzio)

Se fosse così o i tratta di tonnetti ammalati e nati da grandi tonni ammalati o esiste nella zona di nascita o di prima vita e cioè proprio in territorio calabro un focolaio di contaminazione, cioè “un fiume, un vulcano, un supermercato” che inquinano le acque di nascita e vita di tali pesci.

Almeno un certezza però la deriviamo dalle informazioni lette.

Non c’entra per nulla il fiume Oliva.

Ne siamo certi. Lo dimostra il fatto che i tonnetti sono stai pescati a nord e come ben si sa le acque marine muovono da nord verso sud e similmente si spostano gli inquinanti

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gigginoQuesta mattina, la Befana mi ha portato un messaggio da Reggio Calabria.

A scrivermi, un mio carissimo amico: Nino Pellicanò. Diceva: “….bisogna inventare una nuova democrazia o almeno provarci….”. Sottraendo del tempo alle foto, mi sono seduto davanti al PC. Quello che segue è ciò che ho risposto all’amico Reggino   e voglio condividere con  tutti Voi.

Compito della filosofia popolare è trarre dalla storia concreta del nostro popolo i principii e le correnti delle specifiche minoranze etniche che da sempre hanno vissuto in questa terra mediterranea. Così non solo si scopre un’importante sorgente di rinnovamento, ma si riconosce anche il carattere storico di certe debolezze tipiche, si scorge come esse siano prodotte dallo sviluppo economico, politico, culturale della storia nazionale. Bisogna dire a noi stessi, innanzitutto, che tutto ciò ha pur sempre a che fare col movimento operaio, i poveri e gli sfruttati tutti. Personalità significative come Lafargue, Labriola o Plechanov, in passato hanno messo a nudo, portandole allo scoperto le virtù e le debolezze dei movimenti operai nazionali. Penso che proprio in queste figure rappresentative si possono cogliere con estrema evidenza le virtù e le debolezze nazionali di un movimento operaio. Per un verso la soluzione di questa problematica nuova e complessa esige un’analisi straordinariamente approfondita e concreta, basata sulla conoscenza più rigorosa di un enorme quantità di fattori. Senza perdere di vista la necessità non meno importante di una popolarizzazione rapida e variegata. In questo senza commettere gli errori del passato da una parte l’intellettualismo staccato dalla vita concreta e reale, dall’altra la volgarizzazione. I grandi pensatori recenti hanno sempre affrontato e risolto dialetticamente questo problema. Come loro anche noi troveremo la giusta via. Senza generalizzare i problemi a spese dell’analisi concreta dei fatti. Si troverà una soluzione possibile solo se ci ricordiamo di essere oggi in una diversa situazione, mentre una via nuova si deve aprire ora verso un futuro che annulli e seppellisca la liberal-democrazia con la sua via democratica al potere. La lotta per la libertà di tutti noi è come il parto. Doloroso, a volte “tortuoso” ma necessario per il rinnovo della specie.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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Non si tratta di una guerra tra poveri. Né vogliamo essere i novelli Robin Hood che tolgono ai ricchi per dare ai poveri.

 

Ma invocare una maggiore sicurezza è un diritto per tutti, anche per gli amanteani e non solo per gli amici di Cetraro. E per certi aspetti anche un dovere!

Abbiamo seguito la vicenda del posto di Polizia di Cetraro, quello aperto, il 1990, durante un periodo difficile per la cittadina dell’alto tirreno cosentino.

Non è che a quel tempo la situazione di Amantea fosse molto diversa; come dire “Se Atene piange Sparta non ride”. La differenza era, ed è, nel tipo di pianto. Amantea ha sempre pianto sommessamente, quasi vergognandosi , altri hanno assunto le prefiche ( in dialetto chiangiamuorti) perché le loro lacrime giungessero fino al Parlamento ed ai poteri.

Ed il risultato sarà che probabilmente il PSI ( ovunque esso sia nascosto) interverrà per tutelare un presidio di Polizia di Cetraro che dista 20 km da quello di Paola, mentre NESSUNO interverrà per farlo aprire, magari a Campora San Giovanni ( per esempio usando la vecchia casa cantoniera che è proprio sul corso Italia della popolosa frazione al confine con la provincia di Catanzaro ?) che è a 35 km da Paola!

Ad Amantea nessuno che si lamenti della scarsa presenza di Forze dell’Ordine , quasi come se meno ce ne fossero più facilmente si potesse delinquere. E se fosse vero? E se davvero Amantea fosse quel “paese regno” dove non si vogliono “spie straniere” e nemmeno “osservatori ONU”?

E la cosa strana è che anche i recenti fatti occorsi, dalle intimidazioni ai politici, alle maxi risse, agli incendi plurimi, imporrebbero una maggiore attenzione, una “diversa” presenza delle Forze di Polizia, almeno fino a che sono diverse.

Tanto più se pensiamo che nel decreto del capo della Polizia Pansa si legge che “il posto di Polizia di Cetraro è ubicato in un immobile, di proprietà privata, sito in un’area classificata a “rischio molto elevato (R4) di Frana” e che esiste “la urgente necessità di rimuovere la situazione di pericolo per l’incolumità dei lavoratori”

Ed allora perchè non approfittare della disponibilità di case che Amantea può vantare, non esclusa la vecchia sede del Giudice di Pace che peraltro si trova proprio sulla SS18?

Come non ricordare inoltre che si devono proprio alla Digos le recenti indagini che hanno interessato fatti, aspetti e soggetti finora sostanzialmente al di sopra della legge?

Questo sempre che la operazione “Nepetia” non sia stata un bufala e che le collusioni tra politica e mafia non siano invenzione giornalistiche magari come i tonnetti dalla spina bifida.

Ma chi ha paura della Digos?

Non sembri una domanda sciocca. Ancora non abbiamo sentito una voce politica che spinge per la apertura di un Posto di Polizia quantomeno nella lontana Campora SG ed a servizio di località isolate e lontane come Aiello Calabro, Serra d’Aiello, Cleto. E questo è davvero strano!

Una premessa.

Gli amanteani credono alla versione cristianizzata della befana, secondo la quale la Befana era un’anziana signora a cui si rivolsero i Re Magi per chiedere informazioni sulla strada da seguire per portare i doni a Gesù Bambino.

Alla richiesta dei Magi di unirsi a loro per andare a Betlemme a far visita al piccolo la donna rifiutò, ma poi, pentitasi, preparò un cesto di doni e si mise a cercarli senza riuscirci. Da allora, per farsi perdonare, si fermerebbe ad ogni casa donando i dolciumi ai bambini sperando di trovare in uno di essi il piccolo Gesù.

Insomma, una versione di tardivo pentimento ma anche di pindarica fantasia quale deve essere quella di chi crede che le scope volino.

Insomma Amantea è un paese che non dispera mai e che alla peggio si affida anche alla Befana!

Ma ecco le principali e più curiose richieste di doni.

Carbone?

Magari dice la più parte. Purchè sia una quantità sufficiente a riscaldarci fino all’estate prossima.

Lavoro?

Se proprio necessario. E comunque deve trattarsi di un lavoro leggero, che occupi qualche ora al giorno in modo che mi resti il tempo necessario per stare in pizza, con gli amici. E poi io sono di poche pretese, mi basta poco. PS. Quelli che vogliono lavorare sono andati via da tempo da Amantea!

Buoni politici?

E perché mai- si chiede la maggior parte- forse non vanno bene quelli che ci sono ora? E poi a che servirebbe cambiare ? Chi ci da la garanzia che i nuovi siano non dico migliori ma almeno buoni? E come si può pensare che i “nuovi” politici possano essere buoni se sono eletti sempre da noi amanteani?

Migliore salute?

E qui che la questione diventa complessa. Chi ce l’ha, la salute, non gliene serve un’altra. Chi non ce l’ha è ben difficile che possa averne una migliore. Dove mai si potrebbe curare? Non certamente qui in Calabria. E per andare “fuori” ci vogliono o soldi o parenti stretti nel nord! E se poi si muore fuori dove li trovi i soldi per essere trasportato di nuovo ad Amantea. Allora meglio stare qui!

Speranza?

Ma ce l’abbiamo . Se non l’avessimo come potremmo credere alla Befana?

Pane che non diventa rosso?

Ma perché c’è pane che diventa rosso? E perché? Tranquilli o la risposta non arriverà od il pane sparirà e tornerà solo l’anno prossimo con il caldo ed pomodori!

Tonnetti con una sola spina?

Tranquilli. Ormai tonnetti con la spina bifide sono stati presi tutti o sono scappati dopo le intense ricerche fatte dai pescatori locali che hanno battuto in lungo ed in largo il mar Tirreno. Quindi se ne resta ancora qualcuno ha sicuramente una sola spina. Od almeno speriamo che sia così. I pescatori bifidi ora o stanno zitti o non vanno più a pesca!

Diritti?

Non esageriamo! La Befana porta si regali, ma non così grandi! Impossibili poi da trasportare con la scopa e da far entrare dal camino. In particolare ora che sono così cercati . Al massimo si possono chiedere i “diri” od i “ritti”, ma non sappiamo a cosa servano!

Minori tasse!

Seh! Non insistete vi prego- sembra abbia detto la befana- queste cose le portano i politici. Non posso certamente fare concorrenza alla classe politica . Me la guaterei certamente . Non è cattiveria la mia . Io finora l’ho fatta franca solo perché non me la sono guastata con il potere politico. D’altro canto io un po’ sono come loro. C’è chi infatti crede ai politici e forse sono gli stessi che credono alla befana.

Il mare pulito?

E tricchitapè! Ho detto che posso portare cose semplici! E poi scusatemi. Se porto a voi amanteani il mare pulito quelli di Belmonte, di Longobardi, di Nocera, si lamenterebbero ed io sono come Padre Pio, sono di tutti!

E poi sia chiaro se volete il mare pulito non dovete sporcarlo. O quantomeno dovete attuare il progetto depositato presso gli uffici comunali

Eliminazione dei photored?

Beh! Non sarebbe male ma esiste il rischio che se si riduce l’entrata dei photored ci metterebbero maggiori tasse . Allora forse è il caso di mettere una ventina di nuovi semafori con photored.

La raccolta Porta a Porta?

Se ne può parlare. Ne parlerò con …….. . Come si chiama? Mannaggia la vecchiaia, ce l‘ho “mpizzu alla lingua”….però appena mi viene in mente ….. chiamo. Ma statevi tranquilli che sarà fatta perchè il problema della evasione contributiva è risolto. Almeno spero!

Poi inforca la scopa di saggina e vola verso il cielo, e mentre sale si gira e rivolta agli amanteani dice “ Auguri, ne avete proprio bisogno!”

Ecco cosa scrive l’ex vicesindaco Luciano Cappelli con relazione a quanto già intercorso con il sindaco Sabatino:

“La domanda iniziale (perche' una scuola costata circa un milione di euro non viene utilizzata ?)non ha ancora trovato risposta e sono sicuro che passerà' molto tempo prima di averla !

Che la signora Sabatino preferisca eludere i problemi l'hanno capito tutti”.

Poi il vice sindaco non usa più il fioretto ma la mannaia e continua evidenziando :

“Ma andiamo con ordine:

  1. punto :per quanto riguarda il risarcimento, il sindaco ha incassato da tre mesi la somma che il giudice ha inteso assegnarle, calcolata sull'indennità di carica di presidente del consiglio (circa 250 euro al mese) ,somma che avrebbe già potuto spendere per l'acquisto di nuovi giochi per bambini, come da lei dichiarato in campagna elettorale e come ha confermato su questo giornale ieri. Sarei molto sorpreso,vista l' avidità dimostrata dal sindaco in questa circostanza ,

 se lo facesse in futuro ! La stessa mente quando dice che abbiamo concorso alle spese legali nella stessa misura perché erano commisurate alle differenti indennità di carica percepite dal sindaco e dagli assessori”.

Un sindaco “avido e bugiardo” non è una cosa facile da dire e per non restare nel patrimonio civico riteniamo debba essere smentita con la stessa forza. Aspettiamo note stampa pronti a dare alla smentita il giusto e doveroso rilievo.

Ma il vicesindaco continua :

“Ma andiamo con ordine:

2)punto : la signora Sabatino non smentisce la cifra extra di 70000 euro incassata dal padre ,dice che OGGI il padre non può firmare contratti perché di competenza del segretario comunale.

Oggi no, ma ieri?

In mancanza di segretario comunale chi ne faceva le veci?

Il dottore Sabatino.

E chi poteva avere interesse a tenere lontano, ad allontanare o  a ridurre la frequenza settimanale di presenza del segretario ?

Chi materialmente firmava contratti ,incassava diritti di segreteria, etc”.

Anche questa è una accusa calata con la stessa mannaia.

E non sembra avere timore alcuno il dr Cappelli al punto da sfidare tutto e tutti e precisare:

“Se si vuole FARE CHIAREZZA ,si rendano pubbliche le dichiarazioni dei redditi del dottore Sabatino da quando l'attuale sindaco siede in Consiglio Comunale( dal 2006).

Si vedrà che sono cresciute sensibilmente.

Dal latino pareo (apparire) ,con il prefisso trans-(al di là ,oltre): la trasparenza e' la proprietà di quegli oggetti che permettono di vedere oltre se stessi.

Una finestra, per esempio,consente a chi vi si affaccia di guardare al di là.

A patto che sia pulita.

Questo semplice accorgimento potrebbe giovare al sindaco :predicare trasparenza va bene,ma sarebbe il caso,nel mentre ,di fare anche un po' di pulizia”. 

La comunità, perplessa, resta a guardare e si pone una prima domanda :”Perché la opposizione alla attuale giunta viene fatta da Cappelli e Suriano e non anche dalla minoranza istituzionale?”

Già !

Una domanda ,come altre inespresse, destinata a restare senza risposta!

Pubblicato in Cronaca

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