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morelliL’Istituto superiore di studi musicali “Tchaikovsky” di Nocera Terinese, la direzione artistica del “Festival del Mediterraneo” e l’amministrazione comunale di Amantea hanno organizzato per il prossimo 9 marzo alle ore 11, presso il Campus “Francesco Tonnara”, la presentazione del concerto sinfonico “From west to far east”.

 

L’incontro è stato indetto per divulgare e far conoscere i contenuti di questo importante appuntamento concertistico che l’Orchestra Filarmonica della Calabria metterà in scena sabato 14 marzo alle ore 19 presso il teatro del Campus. Per la particolare occasione verranno eseguiti due capolavori della musica di eccellenza: il poema sinfonico “An american in Paris” del celeberrimo e geniale compositore americano George Gershwin e la terza sinfonia “La scozzese” del raffinato compositore romantico Felix Mendelssohn.

«La presentazione del programma musicale che verrà svolto il prossimo 14 marzo – spiega il maestro Filippo Arlia, direttore dell’Orchestra Filarmonica della Calabria – è motivata, in primis, dalla rarità di esecuzione di tali musiche nell’ambito del territorio regionale e, in secondo luogo, dal fatto di portare all’attenzione del pubblico un repertorio noto per le difficoltà esecutive e la monumentalità della compagine orchestrale».

Alla presentazione, rivolta soprattutto agli organi d’informazione, oltre allo stesso Arlia interverranno i maestri Enrico Corapi e Pierluigi Marotta, rispettivamente primo contrabbasso e primo violoncello dell’Orchestra Filarmonica della Calabria, e l’assessore al turismo del comune di Amantea Giovanni Battista Morelli. L’incontro sarà moderato da Alessandra Mazza, docente di storia ed estetica della musica presso l’Istituto superiore di studi musicali “Tchaikovsky” di Nocera Terinese.

«La collaborazione avviata nei mesi scorsi con il maestro Arlia – sottolinea l’assessore Morelli – ha consentito di avviare percorsi di conoscenza in ambito musicale fortemente apprezzati dalle nuove generazioni che possono così confrontarsi con una delle eccellenze che la Calabria è in grado di offrire. Del resto la straordinaria partecipazione del pubblico ai concerti che si sono svolti fino a questo momento nel teatro del Campus confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Amantea ha bisogno di aprirsi all’esterno e creare sinergie positive. È da queste che si generano le opportunità di sviluppo che come amministratori abbiamo l’obbligo di perseguire e promuovere».

auserSportelli a Paola, Amantea e Fuscaldo

Il nostro bene più costoso è il tempo. È attribuito a Teofrasto, filosofo e botanico greco, il celebre aforisma che ben sintetizza il senso del progetto “Costruire relazioni e solidarietà” che prevede l’istituzione di una Banca del Tempo sul Tirreno cosentino.

 

Il progetto è promosso dal Circolo AUSER di Paola in rete con il Comune di Paola, il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria, il Circolo AUSER di Amantea, l’associazione “Gli amici del cuore” di Paola, l’ASMEV - Associazione Medici Volontari Calabria, la Società di Salvamento, sezione di Paola, il Gruppo Protezione Civile Demetra di Paola, l’associazione “Il tassello” di Amantea e l’associazione Go’el di Fuscaldo e realizzato con il sostegno di Fondazione CON IL SUD.

L’iniziativa, finalizzata alla valorizzazione dei rapporti umani attraverso l’istituzione della Banca del Tempo, è rivolta a tutta la cittadinanza, in particolare alle fasce più deboli (anziani, donne, immigrati, disabili, indigenti). La Banca del Tempo è un istituto di credito molto particolare in cui non si deposita denaro, ma tempo e disponibilità. Agisce come centro di scambio di prestazioni e di tempo tra persone, le quali offrono ciò che sono in grado di fare e ricevono ciò di cui hanno bisogno, creando delle relazioni basate sulla solidarietà e sulla socialità.

È prevista l’apertura di tre sportelli, gestiti da volontari, a Paola, in corso Cristoforo Colombo, n. 29, ad Amantea, in via della Libertà 14/B e a Fuscaldo, in via A. Gravina.

I dettagli del progetto saranno illustrati durante una conferenza stampa convocata per mercoledì 4 marzo, alle ore 10.30, presso la sede legale del Circolo AUSER di Paola in Corso Cristoforo Colombo, n. 29.

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La vita è tutta un bivio. E ad ogni bivio occorre interrogarsi. Andiamo a destra od a sinistra? Se poi una strada sale ed una scende il dilemma diventa ancora più difficile da risolvere.

 

E le domande diventano più difficili. Andiamo a destra che presenta una strada in salita od a sinistra che presenta una strada in discesa? E poi altri dubbi. Ma siamo sicuri che la salita sarà sempre tale e la discesa sarà sempre tale? Non è che poi la strada in salita diventa pianeggiante o magari discesa? Mica può essere sempre salita. Se lo fosse dove arriveremmo? In cielo! E similmente discesa.

 

Anticipiamo, ovviamente scherzando le domande serie di Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik, “il rompiballe” , che si interroga in attesa di leggere le “fregnacce” ( il termine non è il più esatto, dovrebbe essere ben altro, ma un minimo di pudicizia si impone) dello “sparaballe”

Eccovele:

FRA COMMEMORAZIONI E CARRI CARNEVALESCHI

“Ora l'inverno del nostro scontento……..”. In questo tiepido sole di marzo, tutte le fangose nuvole che incombono minacciose sulla nostra terra vengono tumulate nel ventre profondo del mare di Ulisse e sparse per le lacunose “strade”di Amantea.

Una triste realtà si presenta ai nostri occhi ed è la constatazione che per la prima volta nella storia recente i giovani meridionali si trovano di fronte a prospettive di vita peggiori di quelle che hanno avuto i loro genitori. Di certo, lo stile di vita di buona parte dei cittadini sta cambiando, dovendosi adattare a una situazione economica che indebolisce inesorabilmente le certezze passate. Ciò che fino a pochi anni fa pareva garantito (lavoro, pensioni, diritto di cura) non lo è più ed è presumibile che non lo sia in futuro. Sono le conseguenze della crisi iniziata nel 2008, che ha portato con sé il crollo del potere d’acquisto e la drammatica perdita di posti di lavoro, sia nei settori tradizionali dell’industria manifatturiera sia nei servizi. A risentire degli effetti della crisi sono le fasce più deboli della popolazione, mentre aumenta in maniera inquietante l’area grigia di coloro che si stanno impoverendo e temono di perdere la relativa agiatezza conquistata. Di particolare interesse la vulnerabilità alla povertà, sottolineata da un aspetto cruciale dell’insicurezza che colpisce la nostra società, ossia la probabilità di diventare poveri in futuro. E’ vulnerabile non solo chi è già indigente, ma anche chi rischia di diventarlo. Le stime mostrano che la vulnerabilità alla povertà si diffonde su ampia scala, se si considera che già agli inizi degli anni novanta del secolo scorso riguardava quasi la metà della popolazione e che la situazione sembra volgere al peggio, soprattutto alla luce della cronica stagnazione del prodotto interno lordo italiano e degli effetti persistenti della crisi. In altre parole, si assiste alla sub-proletarizzazione di larghi settori della classe media, un fenomeno in atto da tempo ma che sta accelerando negli ultimi durissimi mesi. Amantea, cittadina di circa 18 mila anime sembra immune a tutti questi malefizi. Il fatto più eclatante, che ha fatto scrivere fiumi di parole ai vari quotidiani negli ultimi 4 giorni, è stata la querelle fra un assessore il sig. Giancarlo Cannnata e un consigliere di opposizione Signora Concetta Veltri. Il problema, di vitale importanza per la popolazione, era se i famosi carri carnevaleschi dovessero calpestare solo il sacro suolo amanteano o anche quello meno nobile di Campora San Giovanni. Tutto ciò che succede nel resto del Paese non sembra sfiorare minimamente questa “Isola felice” adagiata sul mare di Ulisse. Non importa se il quadro che emerge è chiaro e che da tempo il Paese sta andando a rotoli e oggi, in tempi di recessione, va incontro al declino. A differenza degli anni che seguirono l’ultimo conflitto mondiale, dalla più misera povertà ad un miraggio di benessere; oggi le cose si sono ribaltate e si vedono i nostri giovani e meno giovani costretti a passare da una situazione quasi vivibile alla miseria più nera. Ai giorni nostri la valigia di cartone è stata sostituita dal trolley e i giovani , questa volta , non più semianalfabeti , ma diplomati e laureati continuano a lasciare questa terra. Una magra consolazione. A differenza dei loro padri e dei loro nonni, arrivati nelle ricche regioni del nord negli anni Cinquanta e Sessanta e settanta del secolo scorso con la valigia in mano tenuta chiusa dallo spago, in gran parte non cercano posti di lavoro alla Fiat o in un'altra delle grandi fabbriche di Piemonte e Lombardia, e neppure in quelle medie e piccole del facoltoso Nordest. Puntano a occuparsi nella pubblica amministrazione o come classe docente nelle scuole di ogni ordine e grado. Dal Sud si emigra ancora andando nel nord d’Italia, nel nord Europa, in Australia e Nord-America nella speranza di trovare un’occupazione stabile, oppure precaria ma sicuramente più remunerativa. Alcune analisi parlano di Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni. L'emorragia emigrazionale sembra più forte in Campania a seguire Puglia, Calabria e Sicilia. In vistosa crescita, in particolare, sono le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; anni più tardi la percentuale e' balzata a quasi il 38%. I laureati meridionali che si spostano al Centro-Nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma ottengono stipendi più alti. Un altro fenomeno di rilievo e' quello dei pendolari ‘di lungo raggio’ , che vivono al Sud e lavorano al Centro-Nord o all'estero, rientrando a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Ad aggravare la situazione c’è stata poi la ormai famosa crisi, che in molti casi ha costretto i pendolari a tornare a casa: se il movimento Sud-Nord e'cresciuto, con l'accentuarsi della crisi migliaia di persone sono rientrare al Sud, soprattutto donne. L'Italia , dunque, è ancora spaccata in due , si continua ad emigrare ma con una differenza sostanziale: chi emigra ora ha il vantaggio d'aver studiato, ma è meno forte. Gli immigrati degli anni Sessanta erano forti perché partecipavano a un avvenimento collettivo che ha cambiato l'Italia. Emigrare dal Sud ora è un'esperienza vissuta individualmente e forse è ancora più mal vista , poiché va ad occupare dei posti agognati anche dai giovani del nord , quei giovani che fino a pochi anni fa , non avevano problemi di inserimento lavorativo , dopo la terza media entravano in fabbrica ora le cose sono cambiate . I contratti capestro spingono anche i piemontesi e lumbards a cercare il posto fisso nelle pubbliche amministrazioni . E il flusso migratorio di laureati e professionisti continua : non trascinano più una valigia di cartone chiusa con lo spago, non indossano abiti sdruciti, ma hanno un moderno trolley e una valigetta col computer. Ma, come i loro antenati, con la tristezza nel cuore. Dopo il carnevale lungo un mese ci si sta preparando alle prossime feste: Domenica delle Palme, Pasqua, Pasquetta e Pasquone. “Perciò…. per occupare questi giorni belli ed eloquenti,sono deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi piaceri dei nostri tempi” e al posto di “Sparaballe” mi presento a Voi: “Il Rompiballe”. Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

Monica Sabatino 2Gli esuli nord africani alloggiati presso l’ex hotel Ninfa Marina, che portano sulla propria pelle le tracce indelebili della guerra e che cercano di costruire un futuro che non sia alimentato dalla fame e della miseria, da lacune ore manifestano la propria angoscia, criticando la metodologia gestionale dell’accoglienza curata dalla cooperativa “Zingari 59”. Su alcuni panelli situati all’ingresso dell’hotel si legge in un italiano stentato i problemi con i quali devono confrontarsi: niente documenti, niente assistenza medica, niente vestiti, cibo pessimo e soprattutto niente denaro che pure gli spetterebbe di diritto. Insomma una protesta che sembra riproporre in toto quanto accaduto negli anni precedenti.

Il sindaco Monica Sabatino ha provveduto ad interessare della questione il vice prefetto di Cosenza Eufemia Tarsia, con il chiaro intento di evitare mobilitazioni e proteste più eclatanti che già hanno mostrato i propri effetti disastrosi.

«Ci troviamo di fronte ad una emergenza umanitaria grave e complessa – evidenzia il primo cittadino – che non si riesce in alcun modo ad arginare. Monitoriamo in tempo reale la situazione, interfacciandoci costantemente con le forze dell’ordine, ma è certo che una soluzione deve essere trovata e applicata, nel rispetto di questi giovani e della comunità amanteana che in questi mesi si è contraddistinta per solidarietà e capacità di accoglienza».

«Il tempo delle attese – aggiunge la Sabatino – è finito. C’è ora la necessità di attivarsi tutti, ognuno per le proprie competenze, per assicurare sia condizioni di vita accettabili agli esuli, sia standard di sicurezza adeguati ai cittadini di Amantea. Sono stata rassicurata dalla Prefettura di Cosenza su un intervento celere e tempestivo. L’importante è che il confronto rimanga nell’ambito del vivere civile, senza che trascenda in violenze di alcun genere».

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giggino pell“Ora l'inverno del nostro scontento……..”.  In questo tiepido  sole di marzo, tutte le nuvole che incombono minacciose  sulla nostra terra vengono sepolte nel petto profondo del mare di Ulisse e per le “strade”di Amantea.

Una triste realtà si presenta ai nostri occhi ed è la constatazione che per la prima volta nella storia recente i giovani meridionali si trovano di fronte a prospettive di vita peggiori di quelle che hanno avuto i loro genitori. Di certo, lo stile di vita di buona parte dei cittadini sta cambiando, dovendosi adattare a una situazione economica che indebolisce inesorabilmente le certezze passate. Ciò che fino a pochi anni fa pareva garantito (lavoro, pensioni, diritto di cura) non lo è più ed è presumibile che non lo sia in futuro. Sono le conseguenze della crisi iniziata  nel 2008, che ha portato con sé il crollo del potere d’acquisto e la drammatica perdita di posti di lavoro, sia nei settori tradizionali dell’industria manifatturiera sia nei servizi. A risentire degli effetti della crisi sono le fasce più deboli della popolazione, mentre aumenta in maniera inquietante l’area grigia di coloro che si stanno impoverendo e temono di perdere la relativa agiatezza conquistata. Di particolare interesse la vulnerabilità alla povertà, sottolineata da un aspetto cruciale dell’insicurezza che colpisce la nostra società, ossia la probabilità di diventare poveri in futuro. E’ vulnerabile non solo chi è già indigente, ma anche chi rischia di diventarlo. Le stime mostrano che la vulnerabilità alla povertà si diffonde su ampia scala, se si considera che già agli inizi degli anni novanta del secolo scorso riguardava quasi la metà della popolazione e che la situazione sembra volgere al peggio, soprattutto alla luce della cronica stagnazione del prodotto interno lordo italiano e degli effetti persistenti della crisi. In altre parole, si assiste alla sub-proletarizzazione di larghi settori della classe media, un fenomeno in atto da tempo ma che sta accelerando negli ultimi durissimi mesi.  Amantea, cittadina di circa 18 mila anime sembra immune a tutti questi malefizi. Il fatto più eclatante, che ha fatto scrivere fiumi di parole ai vari quotidiani negli ultimi 4 giorni, è stata la querelle fra un assessore il sig. Giancarlo Cannnata e un consigliere di opposizione Signora Concetta Veltri. Il problema, di vitale importanza per la popolazione, era se i famosi carri carnevaleschi dovessero calpestare solo il sacro suolo amanteano o anche quello meno nobile di Campora San Giovanni. Tutto ciò che succede nel resto del Paese non sembra sfiorare minimamente questa “Isola felice” adagiata sul mare di Ulisse. Non importa se il quadro che emerge è chiaro e che da tempo il Paese sta andando a rotoli e oggi, in tempi di recessione, va incontro al declino. A differenza degli anni che seguirono l’ultimo conflitto mondiale, dalla più misera povertà ad un miraggio di benessere; oggi le cose si sono ribaltate e si vedono i nostri giovani e meno giovani costretti a passare da una situazione quasi vivibile alla miseria più nera. Ai giorni nostri  la valigia di cartone è stata sostituita dal trolley e i giovani , questa volta , non più semianalfabeti , ma diplomati e laureati continuano a lasciare questa terra. Una magra consolazione. A differenza dei loro padri e dei loro nonni, arrivati nelle ricche regioni del nord negli anni Cinquanta e Sessanta e settanta del secolo scorso con la valigia in mano tenuta chiusa dallo spago, in gran parte non cercano posti di lavoro alla Fiat o in un'altra delle grandi fabbriche di Piemonte e Lombardia, e neppure in quelle medie e piccole del facoltoso Nordest. Puntano a occuparsi nella pubblica amministrazione o come classe docente nelle scuole di ogni ordine e grado. Dal Sud si emigra ancora andando nel nord d’Italia, nel nord Europa, in Australia e Nord-America nella speranza di trovare un’occupazione stabile, oppure precaria ma sicuramente più remunerativa. Alcune analisi parlano di Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni. L'emorragia emigrazionale sembra più forte in  Campania a seguire Puglia, Calabria e Sicilia.  In vistosa crescita, in particolare, sono le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; anni più tardi la percentuale e' balzata a quasi il 38%. I laureati meridionali che si spostano al Centro-Nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma ottengono stipendi più alti. Un altro fenomeno di rilievo e' quello dei pendolari ‘di lungo raggio’ , che vivono al Sud e lavorano al Centro-Nord o all'estero, rientrando a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Ad aggravare la situazione c’è  stata poi la ormai famosa crisi, che in molti casi ha costretto i pendolari a tornare a casa: se il movimento Sud-Nord e'cresciuto, con l'accentuarsi della crisi migliaia di  persone sono rientrare al Sud, soprattutto donne. L'Italia , dunque, è ancora spaccata in due , si continua ad emigrare ma con una differenza sostanziale: chi emigra ora ha il vantaggio d'aver studiato, ma è meno forte. Gli immigrati degli anni Sessanta erano forti perché partecipavano a un avvenimento collettivo che ha cambiato l'Italia. Emigrare dal Sud ora è un'esperienza vissuta individualmente e forse è ancora più mal vista , poiché va ad occupare dei posti agognati anche dai giovani del nord , quei giovani che fino a pochi anni fa , non avevano problemi di inserimento lavorativo , dopo la terza media entravano in fabbrica ora le cose sono cambiate . I contratti capestro spingono anche i piemontesi e lumbards a cercare il posto fisso nelle pubbliche amministrazioni . E il flusso migratorio di laureati e professionisti continua : non trascinano più una valigia di cartone chiusa con lo spago, non indossano abiti sdruciti, ma hanno un moderno trolley e una valigetta col computer. Ma, come i loro antenati, con la tristezza nel cuore. Dopo il carnevale lungo un mese ci si sta preparando alle prossime feste: Domenica delle Palme, Pasqua, Pasquetta e Pasquone. “Perciò…. per occupare questi giorni belli ed eloquenti,sono deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi piaceri dei nostri tempi” e al posto di “Sparaballe” mi presento a Voi: “Il Rompiballe”.

Gigino Adriano Pellegrini  & G el Tarik

vigili urbani paletta 800 8001La pattuglia motorizzata composta dagli agenti Amendola Andreas, Rosario Mendicino ed Anna Montemagno procedeva per le vie del centro di Amantea in normali operazioni di controllo, quando una Opel Agila la supera oltrepassando la striscia bianca continua.

 

E non solo. Nella sua folle corsa l’auto continua spericolatamente infrangendo costantemente il codice della strada e mettendo a rischio gli altri automobilisti.

Inizia così l’inseguimento della Opel fino a raggiungerla e ad intimarle l’alt con la apposita paletta.

L’auto fa finta di fermarsi ed invece accelera improvvisamente e tenta la fuga nelle strade interne del paese .

Ma la Polizia municipale non molla la presa.

Gli agenti non sanno chi siano le due persone a bordo.

Non sono nemmeno armati, ma continuano lo stesso l’inseguimento per le vie della città.

Poi raggiungono piazza Commercio, piena di gente.

Qui l’auto è costretta a rallentare per non investire qualcuno ed il secondo passeggero ne approfitta , apre il finestrino e si butta fuori dall’ auto. Scende il vigile Mendicino a presidiarlo ed a proteggerlo.

La gente, infatti, è fortemente arrabbiata.

Anche l’autista saltà giù dall’auto e scappa verso la Calavecchia inseguito dai vigili Montemagno ed Amendola.

Tutti i presenti collaborano nell’indicare la via di fuga e così i vigili lo prendono.

Alcuni presenti vogliono malmenarlo per aver messo a rischio la vita di pacifici amanteani che si trovavano nella centrale piazza del paese.

Ma la vigilessa Montemagno li ferma: “Fermatevi. Ci siamo noi. Non mettetevi dalla parte del torto”

Sono parole dette con decisione che sarebbero potute non bastare, ma la gente riconosce la vigilessa alla quale vili attentatori hanno bruciato l’auto e si fermano, consapevoli che nessun altro come lei avrebbe potuto dirle , lei che continua il suo lavoro di tutela della città con forza, impegno e dignità.

Ed è lì che si avverte forte l’ammirazione per lei e per gli altri due vigili urbani che si sono spesi per tutelare la comunità amanteana.

Li portano al comando per la identificazione e nel mentre avvertono i carabinieri della locale stazione comandata dal maresciallo Massimiliano Diamanti.

Il giovane ragazzo MD residente a Belvedere Marittimo si giustifica dicendo di aver avuto paura perché aveva l’assicurazione scaduta. I vigili non gli credono ed, infatti , in realtà, seppur per pochi giorni, l’assicurazione non era scaduta.

Il secondo passeggero , sempre del nord tirreno cosentino, ha dichiarato di aver chiesto soltanto un passaggio.

La Polizia Municipale eleva le sanzioni di legge ed effettua i controlli di rito scoprendo che il giovane MD è in realtà un plurisegnalato al Prefetto.

Resta da scoprire che cosa facesse ad Amantea, lui che risiede a Belvedere, ma questo lo diranno gli investigatori.

Nel frattempo non possiamo, nel segnalare il pregevole lavoro della polizia municipale di Amantea ed additare ad esempio gli agenti Amendola Andreas, Rosario Mendicino ed Anna Montemagno, non richiamare lo spirito di collaborazione avuto dalla comunità verso le Forze dell’ordine, segno che qualcosa è cambiato e che Amantea sa quale è la parte giusta , la legge.

Pubblicato in Cronaca

carri camporaRiceviamo e pubblichiamo.

Amantea Tutti noi del  gruppo carristico camporese, siamo rimasti alquanto basiti stamane nel leggere quello che il comitato G.Brusco ha affermato all’interno del comunicato stampa in cui risponde a quella che era la successione di eventi che, come spiegato nel nostro articolo precedente, hanno portato alla nostra astensione dal carnevale di Amantea 2015.

Per chiarire ogni dubbio su quello che è la nostra posizione è necessario che vengano chiariti alcuni concetti fondamentali. Il primo è che i nostri carri sono stati pensati, creati e realizzati per partecipare al carnevale di Amantea, l’astenerci ci duole in maniera profonda, dato che, se si realizzano i carri,  è per divertirci tutti insieme. Noi non creiamo e non abbiamo mai creato carri per realizzare il carnevale di Campora San Giovanni, sia chiaro. Quello che chiediamo é di poterci divertire tutti insieme, un solo giorno nel nostro paese, Campora,  in cui siamo cresciuti e nel quale lavoriamo per portare avanti diverse tradizioni e per crearne delle altre. Un giorno su quattro.

In secondo luogo noi non abbiamo alcunché contro qualsivoglia figura politica e tantomeno stiamo ai giochi di fantomatici assessori, di maggioranza, mancati o di minoranza, il nostro non è un dissenso verso il popolo amanteano ma solo contro il comportamento del comitato, e non solo di quello dell’anno corrente, ma della sua gestione del carnevale di Amantea da diversi anni a questa parte. Questo comitato manca di intraprendenza, di fantasia, di voglia, quella voglia che potrebbe far evolvere questo nostro carnevale e che lo potrebbe portare a vette mai raggiunte, o solo toccate in passato.

Il comitato ci accusa di aver falsificato il resoconto della riunione avvenuta al centro commerciale GEFA. Oltre al fatto che quello riportato era la pura verità, subito dopo la riunione alcuni imprenditori di Campora, venuti con noi, andarono al capannone dei carri di Amantea chiedendo ai ragazzi il perché non fossero venuti a quella riunione, all’interno della quale era stata chiesta più volte la loro presenza. I ragazzi risposero che non sapevano niente della riunione che si era appena conclusa. Mentre il comitato, durante la riunione, affermava che i ragazzi non avevano voluto partecipare di loro scelta. Questo non fa che inasprire i rapporti tra i carristi stessi. Non ci sembra un atteggiamento atto ad un comitato che deve invece creare sinergia.

Non vogliamo alimentare ulteriori dissapori tra cittadini dello stesso Comune quindi questo sarà il nostro ultimo comunicato fino a che questo carnevale non sarà terminato. Ribadiamo che rinunciare alle sfilate che si svolgeranno sabato e domenica è stata la nostra ultima spiaggia durante un viaggio durato tre mesi e che fino a poche settimane fa doveva concludersi domenica uno marzo in piazza Capuccini.

Inoltre il comitato non ha proferito verbo su quella che dovrà essere la risposta alla nostra richiesta riguardante il devolvere i contributi destinati ai carri realizzati a Campora alle famiglie bisognose del comprensorio amanteano. Se, come da loro scritto, chi organizza lo fa senza un utile, questo non dovrebbe essere un problema dato che il programma del carnevale non dovrebbe aver subito una variazione in quella che è la spesa totale dell’evento dopo la nostra rinuncia al contributo in questione. Attendiamo una risposta in merito.

Come ultima cosa ricordiamo al comitato G. Brusco che il nostro è un gruppo, come chiaramente scritto nel comunicato precedente ed in quest’ultimo. L’unico comitato del carnevale del comune di Amantea è il loro ed è ora che si rendano conto di essere anche il nostro comitato.   

Carissimi professori                                                                                                            Distinti saluti GCC

 

Vota il carro 

Amantea Maran 9 Years ago
Carnevale di Amantea 2015

Carnevale di Amantea - Edizione 2015: Quali sono secondo te i carri da premiare nelle prime tre posizioni? Si possono esprimere 3 voti (anche tutti ad un singolo carro)

Il sondaggio è chiuso da giorno Domenica, 01.Marzo 2015 (21:59)!

jVoteSystem developed and designed by www.joomess.de.

Pubblicato in Campora San Giovanni

E’ indiscutibile che la raccolta porta a porta è un grande risultato di civiltà ed anche di politica.

Onori ed oneri a chi l’ha voluta, onori ed oneri a chi vi contribuisce.

Alla giunta precedente per il P&P di Campora San Giovanni, ed alla giunta attuale per il P&P del capoluogo.

Ma non basta. Affatto! Anzi, proprio qualche incivile ( pochi, in verità) contribuisce a mortificare lo sforzo di migliaia di cittadini per bene.

Ed allora occorre sanzionare gli incivili! Ed occorre farlo costantemente. E tutti.

Ha ragione l’assessore Rubino. Occorre il massimo controllo.

Non soltanto la Polizia Municipale, che comunque resta la prima a dover agire in questa direzione, ma anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Forestale, la stessa Guardia Costiera e per i luoghi prossimi alla SS18 anche la Polizia Stradale.

L’ambiente è di tutti noi e deve essere difeso ancora più che la facilità e la sicurezza del traffico.

L’ambiente ha la stessa importanza dell’ordine pubblico e non deve risultare ad esso inferiore solo perché non è un reato contro una persona e quindi nessuno si lamenta!

La necessità è provata da situazioni vergognose come quelle che vi mostriamo nelle foto.

Una è scattata sul ponte di Santa Maria dove sono stati abbandonati decine di barattoli di pittura. La vernice è tossica sia per le falde acquifere che per il terreno. Per questo invitiamo l’amministrazione a sensibilizzare tutti i pittori , gli imbianchini, i carrozzieri. Basta una ordinanza con la quale si intima a queste categorie di dare dimostrazione delle modalità di abbandono dei rifiuti professionali.

Una è scattata sulla SS18 dove i rifiuti sono regno di grossi topi. Il contesto del luogo è un esempio di reiterazione dei reati ambientali.

Potremmo continuare a mostrarvi foto, ma forse è inutile

All’amministrazione, ed in particolare al sindaco ed all’assessore Rubino che hanno dice taluno “fortemente voluto” il servizio P&P l’onere di attivare i controlli

Non solo photored anche polizia ambientale, per favore.

Peraltro le sanzioni in materia ambientale sono altrettanto salate delle sanzioni di photored ma risultano ben più utili perché offrono una immagine migliore della città e la rendono più attrattiva.

E forse è anche utile sospettare che ci siano persone od interessi contrari ad un innegabile successo della giunta Sabatino al punto da andare contro ad un servizio utile alla città ed ai suoi interessi generali.

Vernici e pitture

Graziosissimo topone tra i rifiuti

Pubblicato in Cronaca

Ancora pochi giorni di acqua per molti comuni calabresi: ecco quali.

Molti comuni calabresi rischiano di rimanere senza o con poca acqua potabile.

E’ un assurdo, ma è così. Chi non paga, dice la Sorical, non avrà acqua.

Il credito della Sorical verso i comuni è abnorme ed allora si impone una linea dura.

Dalla prossima settimana scatteranno le prime misure nei confronti di circa quaranta enti calabresi con la riduzione della portata idrica erogata.

Ecco i comuni minacciati dalla Sorical della riduzione dell’ acqua . Sono ben 37.

Ecco quelli in provincia di Cosenza : Castrovillari, Paola, Amantea , Scalea, Belvedere Marittimo, Dipignano, Marano Principato, Belvedere Spinello, Spezzano Albanese, Bianchi, Carpanzano, Firmo.

Questi gli altri comuni nelle restanti province:

Caulonia, Cropani, Davoli, Francavilla Marittima, Gioiosa Jonica, Joppolo, Mangone, Motta San Giovanni, Oppido Mamertina, San Ferdinando, San Sosti, Umbriatico, Montepaone, Soverato, Cirò Marina, Lamezia Multiservizi spa, Soveria Mannelli, Locri, Consorzio Acquedotto Vina Palmi, Seminara, Condofuri, Scilla, Tropea, Vibo Valentia, Bova Marina.

La versione della Sorical, che appare sul sito istituzionale , è che «la riduzione idrica ai Comuni morosi è a tutela e garanzia della buona e continua erogazione di acqua in ogni famiglia o attività commerciale della Calabria».

I comuni però si ribellano perché ritengono illegittima la misura della riduzione della fornitura dell’acqua.

Come noto la Sorical è un ente la cui maggioranza è della regione calabria e le tariffe del canone idrico sono stabilite dalla Regione Calabria, di concerto con l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

In caso di mancato saldo delle spettanze inevase diminuirà l'acqua nei sistemi pubblici dalle 8 del prossimo 3 marzo.

Come noto la Sorical :

Prima invia al comune inadempiente una diffida ad adempiere, invitandolo, entro il termine minimo di 15 giorni dalla data di diffida, a versare l’importo di debito scaduto, o un importo minimo da convenirsi . La Sorical invita inoltre il comune a rendere edotta del rischio la cittadinanza;

Se decorre inutilmente il termine indicato nella diffida l’ente da avvio alle operazioni di riduzione della portata, garantendo comunque un certo numero di mc di acqua;

L’ente riprende la fornitura allorchè il comune adempia a quanto nelle diffida dando formale comunicazione all'utente, e per conoscenza alla Regione Calabria (Assessorato LL.PP); Ufficio territoriale di governo, Procura della Corte dei conti, Procura della Repubblica, nonché alla cittadinanza mediante pubblicazione di avviso sul sito internet soricalspa.it .

Pubblicato in Primo Piano

carroAmantea Allegria di Calabria” prevista per domenica 22 alle ore 15. A sfilare saranno i dieci carri in concorso e altri due carri provenienti dai vicini comuni di Fiumefreddo e Torremezzo di Falconara che martedì scorso sono stati impegnati nelle manifestazioni organizzate nei rispettivi comuni.

Nell’anteprima di martedì ad Amantea hanno sfilato, fra due ali di pubblico assiepato ai lati del percorso, solo 4 dei carri in concorso e due gruppi coreografici dei carri, mentre hanno rinviato a domenica 22 la loro uscita gli altri 6 carri in concorso che per motivi tecnici e, alcuni provenienti da più lontano, per la minaccia della pioggia, non hanno potuto raggiungere il percorso nel centro di Amantea. Il martedì di Carnevale è stato solo un assaggio della capacità artistiche di alto livello raggiunte dai costruttori dei carri e dell’impegno delle scuole di ballo nell’allestimento dei balletti coreografici che fanno da accompagnamento ai carri.

Il ritardo che ha subito il programma nell’edizione del Carnevale di quest’anno, come è noto, è da attribuire all’atto vandalico nel capannone adibito alla costruzione dei carri, che ha soltanto rallentato, ma non impedito, la costruzione dei grandi carri. Per cui la giornata conclusiva del Carnevale sarà domenica 1 marzo con la premiazione dei gruppi in piazza Cappuccini.

Domenica 22 febbraio, a conclusione della sfilata dei carri, è previsto uno spettacolo di musica popolare con la partecipazione dei “Tarantanova Sound”.

 IL PRESIDENTE

DEL COMITATO “G. BRUSCO”

 Rag. Salvatore Colla  

carnevale di amantea

I Racconti

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