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Il Garbage americano arriva ad Amantea. Molti i dubbi sul funzionamento.

 

Chiunque va in America dopo la Statua della Libertà impatta in una cosa per noi strana ma presente in quasi tutte le case americane, quello che loro chiamano”garbage disposal” che in sostanza è un

tritarifiuti da lavandino!

 

Il tritarifiuti o dissipatore alimentare trita gli avanzi alimentari (cibo avanzato e non altro!) non tramite lame, ma attraverso dei dischi metallici, che girando spingono gli avanzi contro le pareti, riducendoli in poltiglia.

Durante la fase di triturazione e per un suo miglior funzionamento del trituratore bisogna far scorrere l’acqua (in quantità minima) nel lavandino, ed i rifiuti vengano portati via ed eliminati attraverso lo scarico e la fognatura.

In America, almeno, funziona così!

Ora ad Amantea girano venditori di garbage disposal per alberghi, ristoranti ed altri esercizi ed essi assicurano la legittimità del loro impianto alla luce dell’ art. 9-quater della legge 30 dicembre 2008, n. 210 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, il quale dispone

«3. Non e' ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura, ad eccezione di quelli organici provenienti dagli scarti dell'alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili, previo accertamento dell'esistenza di un sistema di depurazione da parte dell'ente gestore del servizio idrico integrato, che assicura adeguata informazione al pubblico anche in merito alla planimetria delle zone servite da tali sistemi. L'installazione delle apparecchiature e' comunicata da parte del rivenditore al gestore del servizio idrico, che ne controlla la diffusione sul territorio».

A tal punto qualche domanda

1)Quale effetto produrrà l’uso di tali dispositivi sulla nostra rete fognante che per superare i dislivelli è costretta ad usare decine di pompe di sollevamento con costi altissimi di energia ?

2) L’impianto di depurazione di Nocera Terinese è adatto al trattamento delle “nuove acque” addizionate delle sostanze in esse disciolte?

3) Il Sindaco di Nocera Terinese è a conoscenza di questi fatti? E cosa ne pensa?

4) ) Il Sindaco di Amantea è a conoscenza di questi fatti? E cosa ne pensa?

Certo non possiamo omettere di evidenziare che se ognuno usasse questi dispositivi( posto che siano usabili nella nostra rete fognaria e nel nostro impianto fognario) gli effetti sarebbero altamente positivi. Non solo non ci sarebbe fermentazione e non sentiremmo i relativi cattivi odori. Non avremmo più il problema delle teste di alici. Ridurremmo i costi del servizio RSU. Saremmo meno oberati di consegnare il cassonetto dell’umido nei giorni predisposti

Terminiamo qui, aspettando le risposte delle amministrazioni e dei tecnici

denaroIl Dipartimento 12 della Regione Calabria, responsabile in materia di turismo, sport, spettacolo e politiche giovanili, ha indetto un avviso pubblico destinato all’implementazione di “Azioni per il potenziamento delle reti di servizi per la promozione e l’erogazione di prodotti e servizi delle destinazioni turistiche regionali” da far valere sui Pisl (Progetti integrati di sviluppo locale).

«Si tratta di una possibilità – spiega l’assessore all’ambiente Antonio Rubino – che gli imprenditori del comprensorio nepetino non devono certamente lasciar cadere nel vuoto. I beneficiari dell’avviso, infatti, sono le piccole e medie imprese costituite in forma individuale, societaria e cooperativa o in forma consortile con codice “ATECO 2007” pertinente alle finalità delle azioni per cui si presenta la domanda delle agevolazioni. Per il Pisl “Antica Temesa”, presentato a suo tempo dal Comune di Amantea, è stata prevista una dotazione finanziaria 420 mila euro che interessa i comuni di Amantea, Aiello Calabro, Belmonte Calabro e Lago».

Ampia e diversificata la tipologia degli interventi ammissibili: servizi per l’organizzazione di eventi ed iniziative ambientali, musicali, teatrali ed artistiche, per la fruizione del patrimonio ambientale, architettonico e culturale; servizi di promozione e gestione di specifici prodotti e pacchetti turistici; servizi alle imprese turistiche; servizi per la gestione comune dei trasporti dei turisti, per la gestione comune degli acquisti e l’approvvigionamento dei generi alimentari anche al fine di favorire l’integrazione e la valorizzazione delle produzioni locali, per l’innovazione tecnologica ed organizzativa dei processi di “back office” e di “front-office” delle imprese del sistema ricettivo e per la gestione del rapporto con i tour operator ed i clienti.

«I Piani di sviluppo aziendale –conclude Rubino – sono articolati in due diversi programmi di finanziamento: un piano è dedicato agli investimenti produttivi e prevede come contributo massimo in conto capitale il 75 percento della spesa complessiva ritenuta ammissibile; l’altro è destinato ai servizi reali e consente di ottenere un contributo massimo in conto capitale pari al 50 percento della spesa complessiva ritenuta ammissibile. Le agevolazioni sono concesse ai sensi del Regolamento numero 1407/2013 emanato dall’Unione Europea fino ad un importo di 200 mila euro. Il bando integrale è consultabile sul sito della Regione Calabria www.regione.calabria.it».

Pubblicato in Primo Piano

Prima la notizia e poi la riflessione sui costi

La notizia è quella che oggi mercoledì 21 gennaio il Tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’allora sindaco Mario Caruso contro la decisione del Ministero degli interni, dell’ottobre 2013, di sciogliere il Consiglio comunale di Cirò per infiltrazioni mafiose.

 

Il consiglio era stato eletto da appena sei mesi.

Ora la giustizia amministrativa ha dichiarato che non c’è stata alcuna infiltrazione mafiosa e che lo scioglimento era sbagliato!

Ovviamente il Tar ha disposto la reintegra del Consiglio

Al tempo la commissione di accesso nominata dalla Prefettura di Crotone era composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina.

La commissione aveva preso in esame gli atti della precedente amministrazione comunale guidata, sempre, da Caruso.

Coerentemente con la relazione della commissione, il prefetto Maria Tirone prima e il ministro degli interni Alfano, poi, motivarono la scelta dello scioglimento del consiglio con la necessità di “consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali” e denunciarono “l’uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegate direttamente o indirettamente ad ambienti mafiosi”.

Tuttavia, già alla prima lettura della relazione si evidenziava che alcune delle tesi a supporto dello scioglimento del Consiglio erano molto traballanti.

Per esempio la famosa laurea pagata dal comune ad un dipendente comunale. Vicenda che finì sulle prime pagine di giornali nazionali, salvo poi scoprire che ad avviare quella disposizione, prevista da una legge dello Stato, era stata una commissione prefettizia (presieduta dal prefetto Gullotti) negli anni che precedettero l’Amministrazione Caruso.

Già a novembre scorso il Tribunale di Crotone (Maria Luisa Mingrone presidente, Rossella Nocera e Vladimiro Gloria giudici) aveva rigettato la richiesta di incandidabilità degli ex consiglieri comunale di Cirò formulata dal ministero dell’Interno dopo lo scioglimento del Consiglio comunale.

Anche in quell’occasione il Tribunale smontò punto per punto la tesi del ministero e della prefettura crotonese.

E proprio a quella sentenza si è rifatto il Tar del Lazio che ha smontato il dossier messo in piedi dalla Prefettura di Crotone e dal ministero degli interni, accogliendo il ricorso e disponendo il reintegro del Consiglio comunale nelle sue funzioni.

Mario Caruso contento dichiara “Era una battaglia giusta da fare per noi, ma soprattutto per togliere un’altra macchia alla comunità che non meritava una cosa del genere. Noi stavamo lavorando per rompere l’equazione Cirò-mafia e qualcuno ci ha voluto fermare”.

Ecco un sindaco che si preoccupa di sciogliere la macchia alla comunità!

Ora le domande.

Anche il sindaco di Cirò farà causa per aver riconosciuto la indennità per danni morali?

E quale sarà la indennità riconosciuta?

1,5 volte la indennità di amministratore come a Botricello o 6 volte come ad Amantea? ( vedi in Primo Piano “Ecco le “disparita'” italiane in materia di indennita' agli amministratori!”)

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Occorre ribadirlo! I piccoli comuni devono consorziarsi .E soprattutto non possono assumersi servizi consortili come ha fatto Nocera Terinese con l’impianto di depurazione che serve anche Belmonte Calabro, Amantea e Falerna, oltre che Nocera stessa.

Già da mesi il comune di Amantea si è gravato dei costi della manutenzione di pompe di sollevamento pur ubicate nel comune di Nocera Terinese, superando i suoi confini territoriali , alla faccia dell’autarchia del comune nocerese.

Ed oggi fa ben di più. Oggi evita un grave danno ambientale ! Non del proprio territorio, ma del Tirreno Catanzarese!

Dimostrazione dell’alto senso di responsabilità di Amantea e dell’alta efficienza dei suoi tecnici.

Ne parla il comunicato stampa di oggi 20 gennaio dal titolo:  “Gli operai del comune di Amantea intervengono sul depuratore di Nocera Terinese”

Scrive il comune “ Il pronto intervento del settore manutentivo del comune di Amantea, di supporto a quello di Nocera Terinese, ha evitato l’insorgere di una vera e propria emergenza ambientale”.

Ma ecco cosa era successo.

” Durante la scorsa notte alcuni ignoti si sono introdotti furtivamente nell’area che accoglie il mega depuratore di Nocera Terinese che, oltre a servire il centro costiero della provincia di Catanzaro, “ripulisce” anche i liquami di Belmonte Calabro e Amantea, consentendo di immettere nel Tirreno acqua pulita e cristallina al 100 per cento.

I malviventi, dopo aver forzato l’ingresso di alcuni locali, hanno asportato i cavi in rame che consentono alle apparecchiature tecniche di gestire i diversi cicli di depurazione.

Ciò ha portato al malfunzionamento del sistema elettrico che, a sua volta, avrebbe potuto causare la tracimazione dei liquami contenuti nelle vasche, con gravi conseguenze per i terreni circostanti e per l’inquinamento che si sarebbe venuto a generare.

Per non parlare poi del fiume di melma che sarebbe potuto arrivare a mare”.

E qui la questione diventa straordinaria . Continua la nota stampa affermando che :

“Il sindaco di Nocera Terinese, Gaspare Rocca, facendo leva sui rapporti di buon vicinato che intercorrono con Amantea, ha prontamente allertato il primo cittadino Monica Sabatino che, senza esitazione alcuna, ha messo a conoscenza della questione l’assessore all’ambiente Antonio Rubino ed il dirigente dell’ufficio tecnico manutentivo Domenico Pileggi.”

Confermiamo a tal punto l’alto senso di responsabilità del sindaco di Nocera che non abdicando al proprio ruolo, anzi consapevole delle sue difficoltà, ha chiesto soccorso ad Amantea , e del coerente alto senso di responsabilità del comune di Amantea che interviene senza ritardi quasi come se l’impianto di depurazione fosse suo od almeno nel suo territorio.

E confermiamo altresì l’alta efficienza dei tecnici di Amantea.

Recita il comunicato stampa, infatti, che:

“La situazione è apparsa agli occhi degli esperti quanto mai critica, tanto che in pochissimo tempo gli addetti dell’ente municipale nepetino, coordinati da Rocco Cima, ed un gruppo di volontari della Protezione civile, diretti da Salvatore Socievole, hanno raggiunto l’area del depuratore con un gruppo elettrogeno capace di velocizzare il ripristino dei macchinari e supportando così l’intervento del personale specializzato che opera in loco e che ha mostrato in diverse occasioni la propria professionalità.

Mai scelta si è rivelata più azzeccata.

Bypassando la tradizionale alimentazione elettrica, infatti, il depuratore e le idrovore sono tornati in funzione con una configurazione minima che ha consentito il mantenimento del livello dei liquami nelle vasche, evitando così ogni possibile rischio.

L’adozione di tale strategia ha consentito ai tecnici di ripristinare con la dovuta calma il quadro comandi, ricollocando i cavi in rame che sono stati trafugati”.

E non ci si è fermati a tanto.

I tecnici del comune di Amantea hanno relazionato all’amministrazione comunale sul danno occorso.

Si legge sulla nota che :

“Secondo una prima quanto sommaria ricognizione l’ammontare del danno, furto compreso, dovrebbe attestarsi intorno ai 50 mila euro”.

E non basta , sempre confermando l’alto senso di responsabilità del comune di Amantea il comunicato evidenzia che :

“Dell’accaduto sono state prontamente allertate le forze dell’ordine, in primis i Carabinieri, che hanno avviato le indagini sul territorio monitorando le realtà criminali che sono solite compiere questo tipo di furto”.

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Se giri per Amantea scopri cose straordinarie.

Alcune inverosimili.

C’è chi per evitare che una macchina impedisca di far vedere ai possibili clienti che transitano anche loro in auto la propria vetrina ne inventa una più del diavolo.

C’è chi colloca un vaso di cemento proprio sul bordo della strada impedendo qualsiasi parcheggio.

C’è chi, invece, colloca davanti al proprio negozio un tazebao con avviso dei cornetti o di qualsivoglia prodotto da ordinare od in preparazione od in vendita.

C’è infine quelli che vi piazzano un paio di biciclette ottenendo lo stesso effetto.

Questo, ovviamente, quando non ci sono i tavoli e le sedie del proprio esercizio pubblico.

C’è poi chi chiude la griglia delle acque bianche con un foglio di cartone od addirittura con un foglio di plastica, ambedue sottomessi alla griglia, per evitare la puzza dell’acqua stagnante se non quella fognaria o magari semplicemente gli animali tipici delle fogne

E potremmo continuare a lungo.

Per esempio segnalando la mancanza del pluviale di alcuni terrazzi così che l’acqua piomba addosso dall’alto e non basta nessun ombrello a difenderti

Per non parlare del pluviale lasciato a 20-30 centimetri di altezza dal marciapiedi e che spara violenti getti al punto che se ti azzardi a passarci vicino vieni inondato dall’acqua

Ed ovviamente tutto avviene senza che nessuno veda, nessuno contesti, nessuno sanzioni.

D’altro canto siamo non siamo nel paese dove tutto è lecito perché le leggi ce le facciamo da soli?

Non mi sento invece di fare alcuna contestazione a chi quando piove poggia una delle proprie sedie, magari la più vecchia e consunta , davanti al marciapiede per far spostare la linea di transito degli autoveicoli e evitare che le loro ruote passino nella pozzanghera che costantemente staziona davanti alla loro porta così che gli spruzzi li inondino e riempiano la loro casa.

Ancor più quando il marciapiede è di pochissimi centimetri.

Beh, in questo caso mi sembra davvero legittima difesa.

Antonio Marano è il pensionato di 81 anni originario di Lago ma abitante ad Amantea che scendendo da Cleto, come abbiamo detto, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo dell’autovettura, colpendo violentemente contro il muretto che precede il ponte sul torrente Torbido che non ha retto l’urto ( in verità nemmeno il gard rail pur presente).

L’auto , una Fiat Punto , è quindi caduta verticalmente nel sottostante torrente e spinta dalla velocità si è ribaltata finendo ruote all’aria.

Il Marano pur impaurito dall’accaduto, pur trovandosi capovolto non si è perso d’animo ed ha avuto la forza d’animo di chiamare i Carabinieri della locale caserma di Amantea, guidata dal maresciallo Diamanti

In soccorso è stata mandata la pattuglia costituita dai due appuntati Stefano Vommaro e Bernardino Francesco Miraglia

La pattuglia a sirene spiegate è giunta sul posto in pochissimi minuti, circostanza questa cha già da sola ha aiutato il Marano che non riusciva a liberarsi da solo e che lì dove si trovava difficilmente poteva essere scorto da qualcuno.

La zona infatti non è una zona abitata ed a piedi da lì non passa quasi mai nessuno

Giunti sul posto i due carabinieri si sono immediatamente resi conto dell’accaduto e si sono catapultati giù nel fossato e con abilità hanno rimosso il lunotto posteriore traendo fuori dall’abitacolo il povero incidentato

Nel frattempo sono giunti anche gli altri soccorritori, tra cui il 118 , i Vigili del Fuoco, l’autocarro addetto al trasporto delle auto incidentate ed un trattore agricolo per sollevare l’auto dal letto del torrente.

Un soccorso di notevole efficienza , abilità e tempestività

Quando siamo giunti pochi minuti dopo il soccorso abbiamo visto il Marano già nell’autoambulanza soccorso dagli operatori e gli appuntati Vommaro e Miraglia con scarpe e pantaloni di ordinanza sporchi ed infangati

Per aiutare il Marano si sono dovuti buttare nel fossato del torrente senza aspettare nemmeno un secondo

L’auto infatti si era fortunatamente fermata sulla sponda sinistra del torrente ma in posizione precaria ed a rischio di scivolare nelle acque del Torbido con la possibilità dell’effetto diga e dell’annegamento del Marano

Poche sentite parole il sig Marano le ha volute dire e per i carabinieri abituati per scelta di vita e per abnegazione ad atti di cosciente coraggio come quello testè descritte sono bastate: “Ringrazio di vivo cuore voi Carabinieri che mi avete salvato la vita. Siete i miei angeli custodi”.

Ci uniamo anche noi al Marano nel ringraziare i due carabinieri della stazione di Amantea, consapevoli che fin quanto presenti sul territorio sono una garanzia per il paese

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E’ in corso la selezione di n 80 soggetti disoccupati percettori di mobilità in deroga da avviare a processi formativi” Tirocini” presso il comune di Amantea

Si tratta di un effetto delle misure politiche messe in atto dell’Unione Europea, dal Governo e dal Parlamento e dalla regione Calabria per la promozione di misure di contrasto alla crisi occupazionale adottando, tra l’altro, soluzioni per i lavoratori espulsi dai processi produttivi percettori di ammortizzatori sociali in deroga e misure di protezione sociale.

In sostanza gli obiettivi sono volti a consentire a soggetti pubblici e privati di avvalersi di personale disoccupato attualmente in mobilità in deroga e residente nella regione Calabria, in possesso delle competenze richieste, per far fronte, per un periodo definito, ad incombenze previste anche da attività socialmente utili e di pubblica utilità per consentire l’utilizzo di lavoratori percettori di forme di sostegno al reddito presso gli Enti Pubblici e privati per far fronte alle cronache carenze di personale e, oltreché dare l’opportunità ai percettori interessati, di svolgere una attività lavorativa di indubbia valenza sociale.

Tradotto in soldoni si tratta di erogare 400 euro mensili lorde per prestare attività lavorativa presso privati ed enti pubblici

E dovranno prestare 20 ore settimanali

La prestazione avrà durata di mesi 6

Il problema è che occorre fare una selezione; virtuale in verità!

Ed a farla deve essere , nel nostro caso, il Centro di impiego di Paola al quale deve essere prodotta la apposita domanda.

La selezione viene fatta con punteggi( anzianità di Mobilità in deroga, moglie a carico, figli a carico, a parità di posizione precedono i più anziani).

Il problema è che i disoccupati devono andare a Paola per presentare la domanda anche se, lo ricordiamo, il servizio deve essere svolto ad Amantea.

Ecco perché la domanda: A che serve l'ufficio del lavoro di Amantea?

Già ! Perché una semplice domanda non può essere presentata ad Amantea dove esiste un ufficio capace ed idoneo a tanto? Ce lo hanno chiesto numerosi lavoratori. Noi lo abbiamo chiesto a nostra volta ma non abbiamo avuto risposta .

Perché costringere persone ( il bando li chiama soggetti ma sembrano più oggetti) a spendere soldi per andare a Paola?.

Si vuole forse chiudere l’ufficio di Amantea?

Perché ancora una volta dobbiamo dare precedenza a Paola?

E che fa l’amministrazione? Dorme?

E che fa la politica amanteana? Dorme anche essa?

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La silenziosa battaglia portata avanti dai commercianti concessionari dei posteggi del mercato domenicale di Amantea su area pubblica ha avuto l’attenzione del comune di Amantea ed in particolare della Giunta che con delibera n 3 del 9.gennaio 2015 ha emanato un atto di indirizzo per l’applicazione della nuova e relativa tariffa.

 

Si pone fine ,così, ad una palese discriminazione tra gli assegnatari e gli spuntisti

Ovviamente la delibera non riporta la storia di questa decisione che è quella di una raccolta di firme, di un incontro avuto con lo stesso sindaco che si è fortemente meravigliata di quanto segnalato proprio dagli ambulanti, provvedendo, come si vede, a rettificare un comportamento sbagliato e lesivo, ma in via generica , parla di una ( ri) valutazione.

Si legge, infatti, che la precedente “valutazione” ha creato “un vantaggio agli ambulanti presenti in maniera saltuaria rendendo l’area mercatale poco appetibile dal punto di vista commerciale in quando ( refuso, si voleva dire in quanto!)non rende le presenze continue non permettendo anche un governo puntuale del mercato.

In sintesi il problema era che gli spuntisti pagavano molto meno degli assegnatari storici e si creava così una disparità di posizione che in tempi normali poteva anche essere sottovalutata ma in tempi di crisi come oggi può fare la differenza.

Non solo, ma si contesta anche la palese disparità tra il mercato di Campora San Giovanni e quello di Amantea.

Infatti in quello di Campora SG si applicava una tariffa sottodimensionata rispetto a quello di Amantea con evidente concorrenza sleale tra gli stessi operatori.

Ancora peggiore il fatto che i posti vuoti del mercato di Amantea venivano coperti da spuntisti che pagavano tariffe minori dei legittimi assegnatari che avevano identici posteggi limitrofi.

Ora la delibera può porre fine a questa discrasia .

Contestualmente la giunta ha disposto la formalizzazione del rapporto tra commercianti ed ente con concessione decennale dei posteggi e quindi con relativa applicazione delle tariffe.

I commercianti che hanno promosso la contestazione manifestano la propria soddisfazione per essere riusciti ad eliminare una situazione che era inaccettabile e ringraziano l’amministrazione per la manifestata volontà di trattare in modo paritario le distinte e diverse anime dello storico mercato amanteano.

In conclusione con effetto da oggi nel locale mercato domenicale la tariffa applicabile sarà di euro 0,58 euro a mq al giorno.

La delibera ovviamente ha disposto di dare comunicazione alla azienda addetta alla riscossione che dovrà quindi ottemperare.

Aumenteranno conseguentemente gli introiti tariffari dei mercati domenicali su area pubblica.

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Amantea. Ci risiamo! Questa statale 18 è micidiale. Come la 106, non diversamente. Ma lo diventa in modo rilevante tanto più quanto il traffico dei TIR si riversa sulla statale abbandonando la A3.

E ieri il traffico di grandi autocarri è stato davvero micidiale.

Non sappiamo se in Sila abbia nevicato e se per questa ragione i TIR si siano spostati sulla statale 18, ma il traffico è stato indicibile.

Facile quindi incidenti simili a quello occorso ieri ad una Panda che ha avuto la peggio di fronte ad un bestione enorme come un Tir.

Il semaforo ha fermato tutti auto e camion.

Poi è scattato il verde.

La Panda doveva svoltare a destra su via Margherita .

Per ragioni che stanno accertando i Carabinieri della locale caserma tempestivamente, intervenuti sul luogo dell’incidente, il TIR ha spintonato la Panda .

Nell’auto tre generazioni : la nonna, alla guida, la mamma ancora in attesa ed la nipotina.

Ad avere la peggio la giovane futura mamma sicuramente spaventata dall’urto inatteso e che per sicurezza anche del nascituro ha deciso di raggiungere il vicino nosocomio di Paola dove è ricoverata.

Nessun problema per gli altri presenti in auto

Alla infortunata E. M. , vigile urbano nel comune di Amantea, gli auguri di pronta guarigione.

coricaSi svolgerà lunedì 19 gennaio alle ore 15, presso il Dipartimento delle infrastrutture e lavori pubblici della Regione Calabria a Catanzaro, l’atteso vertice per consentire la rinascita della Scogliera di Coreca.

 

La convocazione del tavolo tecnico è frutto dell’incontro intercorso nei giorni scorsi tra il sindaco Monica Sabatino ed i funzionari dell’ente regionale che seguono l’iter procedurale per l’utilizzo dei fondi necessari alla realizzazione del progetto di ripascimento costiero e di rivalutazione ambientale.

Secondo l’ingegnere Alberto Borsani, per ottenere entrambi i scopi, è necessaria la costruzione di una barriera emersa lunga 107 metri, con un’altezza sulla cresta dell’acqua di due metri.

Contro questa ipotesi alcune delle associazioni che operano sul comprensorio hanno chiesto l’attuazione di progetti alternativi e meno invasivi dal punto di vista ambientale.

Il tavolo tecnico è stato convocato per cercare di fare sintesi tra le esigenze progettuali, la necessità di proteggere le attività commerciali e le infrastrutture presenti in loco, l’urgenza di adottare una soluzione che garantisca di non aggredire visivamente l’intero sito e la possibilità di non perdere il finanziamento già stanziato. L’ente municipale, inoltre, deve rapportarsi con le diffide che i titolari di alcuni stabili hanno presentato al comune, allo scopo di salvaguardare le proprietà minacciate dalle onde.

«Non appena la riunione a Catanzaro è stata confermata – spiega il sindaco Sabatino – abbiamo provveduto a notificare la convocazione ai referenti delle associazioni interessate ed agli altri enti coinvolti, come il consiglio di frazione e la Delegazione di spiaggia della Guardia Costiera. Ci auguriamo che il vertice serva per giungere alla definizione di una strategia che sia la più possibile condivisa».

I Racconti

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