Riceviamo dalla Associazione di impegno Sociale Politico Culturale “Insieme Costruiamo...Bene Comune” la seguente nota che molto coraggiosamente entra in un campo minato quale quello di interesse, se non di proprietà, delle Cooperative di tipo B e dei rapporti che le stesse hanno con la politica locale della quale sono figlie ubbidienti .
La associazione ha un titolo che è tutto un programma, per quanto Roma e Bologna siano lontane. E terra sta per mondo ( sempre di mezzo)!
Ecco la nota : “A pochi giorni dall’apertura della procedura pubblica di selezione delle cooperative sociali, alle quali l’Amministrazione Comunale di Amantea intende affidare i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione del nostro territorio, tanti sono i dubbi e gli interrogativi che si fanno strada.
Com’è noto la cooperazione sociale svolge un ruolo fondamentale nel tessuto sociale della nostra comunità.
La formazione di cooperative sociali ha come obiettivo la tutela ed il reinserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori svantaggiati, garantendo loro continuità di occupazione e migliori condizioni economiche, sociali, professionali, assicurando altresì quel reddito indispensabile e necessario al sostentamento delle loro famiglie, soprattutto se si considera il difficile momento di crisi che imperversa su Amantea e la Nazione tutta”.
Tanto premesso la associazione politica nel mentre ribadisce di essere certa ( come non lo dice) “ che nessun amministratore ha interessi, diretti o indiretti, nella gestione e/o nell’amministrazione delle cooperative sociali”
Si pone delle domande che : ” alla luce degli obiettivi di tutela posti alla base della normativa di riferimento” rivolge all’Amministrazione Comunale :
1) Sono stati raggiunti fino ad oggi gli obiettivi di reinserimento lavorativo e sociale previsti
dalla legge per i lavoratori svantaggiati delle cooperative sociali?
2) L’utilizzo delle cooperative sociali soddisfa i criteri di efficienza, di efficacia ed economicità per la collettività?
3) Quanti soldi verranno destinati alle cooperative sociali per il 2015?
La cifra stanziata è in aumento o in diminuzione rispetto all’anno 2014?
Quanta parte delle aumentate tasse faticosamente versate dai cittadini verrà spesa per le cooperative sociali?
4) Gli operai delle cooperative sociali sono soddisfatti del ritorno economico per il lavoro prestato? Lo ritengono equo e proporzionale a quanto realmente spende la collettività?
5) L’apparato comunale si è adeguatamente impegnato nell’assicurare sotto tutti gli aspetti la tutela dei lavoratori e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro?
6) I lavoratori delle cooperative sociali sono valorizzati per le loro capacità e professionalità, o invece sono utilizzati al fine di supplire a carenze della macchina comunale?
7) Quali sono i criteri di aggiudicazione dei progetti che verranno presentati dalle singole cooperative sociali a seguito del recente avviso pubblico del 24 dicembre 2014?
Quale è il progetto obiettivo posto alla base dell’avviso pubblico testé menzionato?
Poi la nota chiude evidenziando di essere :”Certi della volontà profusa dai nostri amministratori nel voler difendere e tutelare i diritti e la dignità di ogni singolo lavoratore delle cooperative sociali, sicuri del fatto che gli amministratori non influenzeranno mai le cooperative sulla scelta degli operai da associare, confidiamo che i quesiti sopra citati trovino al più presto attenzione e risposte, perché sia difesa la dignità delle cooperative sociali, dei lavoratori in esse impiegati e allo stesso tempo sia assicurata alla Città il decoro che merita.
Se lo aspettano i lavoratori delle cooperative sociali, se lo aspettano i cittadini contribuenti.
Amantea 10 Gennaio 2015 Associazione di impegno Sociale Politico Culturale
“Insieme Costruiamo...Bene Comune”
Ndr. Premesso che apprezziamo sinceramente il coraggio (solo coraggio od anche un po’ di incoscienza?) della Associazione di trattare un fico d’india che anche quando assume vari colori ha comunque un buon sapore ma è anche pieno di spine, difficili da levare , se non come un riccio di mare calpestato a piedi scalzi
La realtà vera mi sembra molto lontana da quella appena tracciata dalle domande pur opportune .
Due mi sembrano le domande principali.
La prima : i non cooperativizzati quando lavoreranno in questo mondo di mezzo?
La seconda : può un solo uomo controllare l’effettività dei servizi resi dalle cooperative ed il rapporto esatto tra incarichi e prestazioni?
Facili le risposte : MAI alla prima, NO alla seconda.
Allora se le cooperative sociali sono fatte per i lavoratori svantaggiati quelli che non lavorano cosa sono? Forse degli avvantaggiati!
Un attimo di riflessione allora si impone, prima che ……..