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Mezza Calabria distribuisce frutta gratis. Tantissimi comuni anche più volte. Amantea no!

 

Intanto vediamo cose c’è dietro questa frutta gratis.

Premesse: nel 2014 il consumo di frutta e verdura è al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione.
La spirale recessiva tra deflazione e consumi mette a rischio le imprese agricole e la salute consumatori.
La soluzione è la esportazione verso paesi a bassa produzione come la Russia. Nasce la crisi dell’Ucraina.
La UE a fine luglio 2014 adotta sanzioni economiche contro la Russia. Commissione Europea ad agosto 2014 stanzia 125 milioni di euro per sostenere gli agricoltori colpiti dalle sanzioni russi.
"Questi fondi saranno utilizzati per il ritiro dal mercato europeo di frutta e verdura per stabilizzare i prezzi in riduzione".
La Russia si collega con la Cina per i rifornimenti necessari alla sua popolazione e quindi vieta l'ingresso dall’Europa di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. I prodotti rifiutati dalla Russia sono quindi ritirati ed avviati al circuito della "distribuzione gratuita", in particolare, alle strutture per l’infanzia e agli enti di beneficenza.
Novembre 2014 le quantità di merci rifiutate alle frontiere sono troppe per essere avviate ai soli asili ed enti di beneficenza e così si decide di offrirle alle famiglie indigenti.
In particolare in Calabria.
Ed arrivano interi TIR carichi di prugne, banane, mele e kiwi ed altro

Parliamo di tonnellate di frutta.
Pensate che a Cetraro (circa 10 mila abitanti) sono arrivati 5 TIR carichi di frutta (nella foto in basso le cassette di frutta al Porto di Cetraro).
La distribuzione dovunque crea qualche problema e quantomeno lunghe fila. Talvolta i Carabinieri devono scortare i TIR (nella prima foto piccola la distribuzione di frutta in Grecia).
Saltano tutte le leggi sanitarie.
Non si sa da dove provenga la frutta, chi la abbia coltivata, quali trattamenti fitoterapici abbia subito.
Non solo ma crolla la vendita della frutta. Per esempio alcune imprese europee, dopo l’embargo russo, hanno cercato altri partner nei paesi nell’Europa orientale, per aggirare le restrizioni verso l’esportazione. E’ il caso delle mele della Bosnia verso la Russia che nel 2014 ha registrato un aumento del 100%. Scatta la reazione dei commercianti che si rivolgono alle loro associazioni ed al Prefetto.

La distribuzione della frutta gratis in Calabria è a macchia di leopardo. Ci sono comuni come Cetraro dove arrivano 5 TIR e comuni come Amantea dove non ne arriva nemmeno uno.
Perché ? Non ci sono famiglie indigenti? Aspettiamo il comunicato stampa!

5 anni fa la commissione antimafia, tanto chiacchierata e, si dice, indagata, adottò la delibera consiliare n 42 del 16 dicembre 2009 contenente la “Richiesta di istituzione in Amantea di una Compagnia o di una tenenza dei carabinieri”.

 

Criscuolo, Tescione e Sperti evidenziarono la operazione Nepetia che il 20 dicembre 2007 portò al fermo di una cinquantina di persone

Quasi leggendo il futuro scrissero che “ Gli atti intimidatori ai quali sono stati soggetti negli ultimi anni imprenditori, commercianti cittadini, conclusisi con l’operazione Nepetia non sono purtroppo finiti ed atti meno gravi ma similari sono ancora in corso anche in questi giorni”

Quasi profetici, i commissari visto che gli atti intimidatori nei giorni scorsi ed a 5 anni di distanza hanno interessato alcuni amministratori locali.

E peraltro i commissari si dimostrarono profetici anche quando ebbero ad affermare che “ Il servizio di monitoraggio a mezzo telecamere appare di per sé insufficiente”, visto che pur ampliato numericamente oggi non è bastato per cogliere gli autori dei recenti atti intimidatori

Non solo. Ma la affermazione che le Forze di Polizia presenti pur operanti con capacità e professionalità( ne sono prova i successi investigativi ottenuti) non sono sufficienti, anche in considerazione dell’elevato carico di lavoro cui devono sobbarcarsi a causa delle dimensioni del territorio e della incidenza della delinquenza.

Particolare preoccupazione si ha per la frazione Campora SG che, posta al confine con la provincia di Catanzaro, non può nemmeno vantare la presenza di unità provenienti da sud( salvo che per le operazioni speciali)”.

Continuavano i commissari sostenendo che “ La presenza, poi, di ben quattro strade ortogonali alla SS18 permette altre 4 distinte vie di fuga oltre alle due della SS18, a quella delle ferrovie ed a quella del porto ed impone forti ed intensi controlli possibili solo con il potenziamento delle attuali Forze di Polizia”

E quindi la conclusione: “Si impone, pertanto, a giudizio di questa Commissione straordinaria o la istituzione di una Compagnia od una tenenza dei carabinieri ad Amantea, o, quantomeno, il massiccio potenziamento dell’organico della attuale stazione. Tanto al fine di garantire una presenza più massiccia sul territorio da parte dello Stato e scoraggiare” qualsiasi fora delinquenziale che possa danneggiare il territorio, in modo che possa dar fiducia alle popolazioni”.

Purtroppo pur ampiamente giustificata la delibera è rimasta inascoltata , improduttiva ed i risultati si sono notati e si notano nella disabitudine generalizzata della comunità al rispetto della legalità come modus vivendi seppur richiamata da SE il sig Prefetto Tomao nel consiglio comunale straordinario recentemente tenutosi ad Amantea.

Ci sembra che tutte le considerazioni poste ai commissari a giustificazione della richiesta siano spendibili ancora oggi in particolare alla luce dei recenti fatti intimidativi rimasti ad oggi senza mandanti ed esecutori.

Troppo lontana Paola che vanta sia il Commissariato di Polizia sia la compagnia dei carabinieri. Troppo scarno l’ organico della Polizia Municipale. Condizioni queste che si impone siano con ogni urgenza corrette per far riprendere alla città il piacere della onestà!

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Cronaca

AleslongoLa città di Amantea si appresta a celebrare uno dei suoi figli più illustri.

 

Quest’anno, infatti, cade il centocinquantesimo anniversario della nascita del musicista e compositore Alessandro Longo, nato nel comune tirrenico il 30 dicembre 1864 e deceduto a Napoli il 3 novembre 1945.

Il maestro Giorgio Feroleto, che nel corso degli ultimi dieci anni si è fortemente adoperato per divulgare il lavoro svolto da Alessandro Longo, ha organizzato per il prossimo 6 dicembre un concerto di musica sinfonica che avrà luogo nel teatro auditorium del Campus Francesco Tonnara. La data non è stata scelta a caso.

Il concerto, infatti, sarà preceduto dall’inaugurazione della mostra dedicata al compositore nepetino che accoglie oggetti e spartiti gelosamente custoditi dal maestro Feroleto e donati dagli eredi del musicista. L’obiettivo è fare in modo che questa collezione, arricchita di altri nuove e interessanti testimonianze, possa trovare dimora definitiva nelle sale del Campus, dando così la possibilità di preservare nel tempo la figura di Alessandro Longo.

Secondo il programma, concordato con il sindaco Monica Sabatino, alle ore 18 si terrà la manifestazione d’apertura del museo. All’incontro parteciperà anche Paolo Giuliani, musicista e nipote di Alessandro Longo. Alle ore 19.30 si svolgerà il concerto del gruppo “Incepta Sonus Ensemble”, composto da Chiara Craglietto (violino), Martina Casetta (violino), Nicola Possente (viola), Annalisa Petrella (violoncello), Paola Guiotto (pianoforte). Per la particolare occasione verranno eseguiti i seguenti brani di Alessandro Longo: Suite per violino e pianoforte op. 33, Suite per violoncello e pianoforte op. 44; Quintetto per quartetto d’archi e pianoforte op. 3.

«Il centocinquantesimo anniversario della nascita di Alessandro Longo – spiega il maestro Giorgio Feroleto – è un avvenimento importante che consente di commemorare un musicista che è stato protagonista dell’importante dibattito culturale che ha animato il nostro Paese nella prima metà del secolo scorso. Longo fu un compositore tra i più dinamici ed operosi del suo tempo. Uomo di altissimo valore intellettuale, si prodigò in una versatile attività che lo vide impegnato come pianista, compositore, didatta, revisore, trascrittore, nonché attento studioso delle musiche del passato. Ma fu anche commentatore e critico musicale, appassionato autore di commedie e componimenti poetici, editore, giornalista, nonché direttore della rivista, da egli stesso fondata, «L’Arte pianistica», poi «Vita Musicale Italiana». Da attivo uomo di cultura seppe costruire un solido e proficuo rapporto con le personalità più importanti del suo tempo: Alfredo Casella, Ottorino Respighi, Umberto Giordano, Francesco Cilea, Giuseppe Martucci, Giovanni Sgambati, Attilio Brugnoli, Moritz Rosenthal e ancora Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, Francesco D’Ovidio, Manfredi Porena, Roberto Bracco, Michele Scherillo».

«Siamo onorati – ha spiegato il sindaco Monica Sabatino – di celebrare Alessandro Longo. La sua storia personale ed il suo impegno nella musica e nella cultura in genere mostrano il lato migliore di Amantea e rappresentano un modello di riferimento per le nuove generazioni. La mostra che sarà inaugurata al Campus Francesco Tonnara ci auguriamo possa rappresentare il primo passo per cementare ancora di più il legame tra la città ed uno dei suoi figli più illustri».

Ufficio stampa comune di Amantea

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pino veltriContinuano le interviste agli amanteani ad un mese dalle intimidazioni subite da alcuni politici locali. Ecco Pino Veltri.


Amantea sembrava aver dimenticato le numerose intimidazioni a danno di politici e cittadini avvenute nel recente passato e sembrava essere ridiventata la cittadina tranquilla degli anni novanta e precedenti.

Oggi si è svegliata con nuovi atti intimidatori ancora tutti da analizzare, da valutare, da scoprire nella loro essenza, nelle loro cause, nelle loro ragioni, nei mandanti, negli esecutori, negli effetti ed obiettivi segreti, negli impegni non mantenuti, forse .

Ed ha paura. Magari una paura che scema man mano che esse intimidazioni non si ripetono più e man mano che la maggiore e più qualificata presenza delle forze dell’ordine garantisce il rispetto della legge e quindi la sicurezza.

In merito qualche domanda ed una auto domanda

 

 

Cose ne pensi di quanto successo?

E’ un segnale. Grave ma chiarissimo. Chi vive nell’illegalità fa sentire la sua presenza, a modo suo. E lancia messaggi precisi ai destinatari.

Temi possa essere l’inizio di una nuova stagione di intimidazioni ?

Se la risposta non sarà determinata, quotidiana, sicura, compatta, penso che questi episodi non cesseranno.

Ritieni che la Magistratura e le Forze dell’ordine riusciranno a dare risposta all’esigenza di sicurezza della intera città e che sapranno assicurare i responsabili alla giustizia?

Faranno la loro parte, come sempre e come possono. Ma non bisogna farsi troppe illusioni. Esistono situazioni locali molte più pericolose della nostra. E le risorse finanziarie e di uomini che le Forze dell’ordine possono mettere in campo non sono molte


Ti trovi d’accordo con la Lo Moro in particolare quando afferma che le persone che hanno subito intimidazione devono collaborare con la Magistratura e le Forze dell’ordine in particolare quando sono politici dovendo dare l’esempio ai cittadini?

Penso che collaborare con magistratura e Forze dell’ordine sia doveroso e scontato. Per chiunque. Sui politici, come categoria di persone, non mi faccio molte illusioni


Ed ancora, come commenti la sollecitazione, sempre della Lo Moro, quando invita maggioranza e minoranza a rileggere gli atti politici alla ricerca delle ragioni delle intimidazioni? Ritieni che la maggioranza eserciti un intenso autocontrollo? Ritieni che la minoranza controlli con fermezza gli atti dell’amministrazione?

Non ho alcun motivo di dubitare della totale correttezza dell’Amministrazione Sabatino: sono convinto che operi quotidianamente rispettando le leggi. Mi pare di poter dire che la minoranza cerca dignitosamente di fare il suo lavoro : quello di controllare gli atti amministrativi della maggioranza. E’ ovvio che le ragioni delle intimidazioni stiano nelle carte sul tavolo dell’amministrazione: una attenta osservazione delle iniziative già assunte o da intraprendere darà probabilmente spunti utili per comprendere gli accadimenti.


Cosa ne pensi, infine, del richiamo fatto da SE il Prefetto Tomao quando ha affermato che la legalità comincia dalle piccole cose, dai comportamenti di ognuno di noi, dai piccoli atti della PA.? Ti sembra che si faccia ad Amantea?

Sono d’accordo e non potrebbe essere altrimenti . Legalità non dovrebbe essere uno slogan elettorale ma un’abitudine, una consuetudine di vita. Per ciascuno di noi. Mi riferisco ai concetti fondamentali della civile convivenza . Penso che ci sia molto lavoro da fare in questi senso: situazione di rifiuti, problematiche relative al codice della strada, evasione dei tributi comunali, decoro urbano, ecc. Il fatto rilevante, la vera discriminante fra civile convivenza e “lassismo generalizzato” è che se il rispetto delle regole viene a mancare, la conseguenza naturale dovrebbero essere i controlli e le sanzioni. Dove non arriva l’educazione serve qualcos’altro.


Ti sembra cioè dovere di ognuno segnalare e denunciare i comportamenti anomali, irrituali, illeciti, illegittimi ed ancora le omissioni, i ritardi, le disparità, vincendo la naturale ritrosia dettata dalla paura dei poteri o del potere?

E’ dovere di ognuno. Leggo spesso delle tue segnalazioni in tema di “situazioni anomali” che meriterebbero un’azione dell’amministrazione per porvi rimedio. Sarebbe utile e gratificante per chi perde il suo tempo a fare le segnalazioni ricevere dagli organi preposti una parola di ringraziamento per la segnalazione ed un impegno per la risoluzione del problema. Disponibilità, confronto e spirito di iniziativa.


Cosa occorre fare per aiutare Amantea ad essere una città totalmente onesta in ogni sua parte, in ogni sua componente ?

Lo scrittore siciliano Gesualdo Bufalino diceva che per sconfiggere la mafia è necessario un esercito di maestri elementari. Ed in quella tragica estate del 1992 ad un esponente di una delle organizzazioni impegnate nell’educazione della legalità che gli aveva chiesto “Cosa possiamo fare noi per la lotta alla mafia?”, Paolo Borsellino rispose “ Noi arresteremo i padri, voi educherete i figli”.


Cosa faresti tu se fossi all’amministrazione del paese?

Niente di eccezionale. Diceva un giornalista attento a queste tematiche “In terra di mafia la normalità è l’eccezione” Lo stesso concetto espresso dal generale dalla Chiesa a Palermo nel 1982: applicare la legge e farla rispettare”.


Cosa ti senti di suggerire alla maggioranza?

L’Amministrazione sa benissimo cosa fare. Non ha bisogno di suggerimenti. Ricordo semplicemente quello che c’era scritto in tema di “Legalità e lotta alle mafie” nel programma elettore della lista “Rosa arcobaleno” che ha poi vinto le elezioni amministrative nella corsa primavera: “ Ci faremo paladini di comportamenti diretti al rispetto della legalità nell’azione stessa di governo; lavoreremo soprattutto con le scuole ed in sinergia con le associazioni di volontariato territoriali e nazionali che aggregano e sensibilizzano le giovani generazioni alla tutela del bene sociale e della cosa pubblica, nella consapevolezza che è dai giovani che bisogna partire se si vuole estirpare la mala pianta


Ora fatti una domanda alla quale ti piacerebbe rispondere.
Che cosa è la speranza?

La speranza è la madre di due bellissimi figli. Lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per le cose come vanno ed il coraggio di provare a cambiarle.

 

Pubblicato in Politica

Se andate nella stazione ferroviaria di Amantea per prendere un treno e vi capita di avere un bisogno fisiologico che fate?

 

Cercate un bagno, vero? E lo trovate.

Non uno ma due, uno per le donne ed uno per gli uomini.

 

Sono in fondo alla palazzina ferroviaria lato sud. Ma vi avvertiamo. E’ inutile andarci. Sono sempre chiusi a chiave e quindi inutilizzabili.
Per fortuna che c’è un bar al quale vi potete rivolgere. Sempre che sia aperto. Lo è spesso ma non sempre.
D’altro canto non può aprire per sopperire alle deficienze delle ferrovie.
E pensare che se un bar apre senza servizi igienici i NAS o le ASP che funzionano lo chiudono.
Ma le ferrovie sono intoccabili? Al di sopra della legge? No, certamente.
Ed allora perché nessuno interviene ?.Non interviene l’ASP e non interviene l’amministrazione comunale.
I turismo è anche questo e non solo “sorrisi e canzoni”. E non basta. Dovete anche sapere che andare di sera nella stazione ferroviaria di Amantea è un azzardo. Sui quattro lati della palazzina ferroviaria ci sono organi illuminanti. Ma nessuno di loro funziona e la stazione è completamente al buio.

Le scarse luci sono quelle del marciapiede centrale.
Devono restare spente queste luci? Sicuramente no. Perché mai avrebbero dovuto piazzarle se poi non dovevano funzionare?
E se devono funzionare per la sicurezza anche fisica degli accedenti perché nessuno sostituisce le lampade fulminate ?

A chi compete? E chi sta omettendo il proprio dovere?
Ed a chi tocca controllare?
Possibile che una stazione che serve non solo una cittadina di 15 mila abitanti ma anche un comprensorio di circa 40 mila abitanti debba essere così abbandonata?
Perché nessuno la tutela e tutela così i viaggiatori?
Anche in questo caso un solo amministratore di maggioranza o di minoranza che gridi il suo sdegno possibile che non si trovi? Che ci stanno a fare?

Pubblicato in Primo Piano

bandaokRiceviamo e pubblichiamo.

Come già a conoscenza di tutti i soggetti interessati, si comunica che per motivi di carattere tecnico-organizzativo non dipendenti né dalla nostra Associazione né dall’Amministrazione Comunale e come comunque previsto dall’art. 9 del bando, la 2a edizione del Concorso Bandistico "Armonie del Tirreno" è posticipata a Maggio 2015.

 

La decisione è stata presa al fine di poter continuare a garantire tutte le condizioni di qualità organizzativa e di successo dimostrate l'anno scorso.La scelta del nuovo periodo è stata dettata dal fatto che proprio a Maggio ricorre il 10° anniversario di fondazione dell’Orchestra di Fiati Mediterranea ed è quindi nostra intenzione festeggiare proponendo una serie di attività musicali e culturali che comprenderanno appunto anche la 2a edizione di “Armonie del Tirreno”.

 

Il concorso si svolgerà quindi dal 15 al 17 Maggio 2015 (Venerdì, Sabato e Domenica); il bando, le modalità di svolgimento e tutto il resto rimarranno pressoché invariati.

Il nuovo termine per le iscrizioni è fissato al 12 Aprile 2015.Ci scusiamo ancora una volta con i gruppi intenzionati a partecipare a Dicembre e rinnoviamo l’invito anche a tutte le altre bande che a questo punto avranno ulteriore tempo per prepararsi al meglio.

https://www.youtube.com/watch?v=MemYd0-eUnI

giggino pellForse, ancora una volta, non è il caso di piangere sterilmente, quanto piuttosto di ritentare, di nuovo, la ricerca delle cause del flagello che si abbatte sul nostro paese ogni qualvolta si rinnova l’amministrazione comunale.

 

Amare la propria terra è comunemente il sentimento più ancestrale e originario dell’umanità.

La terra in cui si è nati significa essere dotato di radici, linfa, storia, educazione, valori, cultura, affetti, relazioni, lavoro e sacrifici, lingua. È il terreno fertile su cui germoglia prima, cresce e fiorisce l’albero della vita, che può essere sradicato solo da uragani, dallo stesso uomo o dal taglio che lo recide. Ma anche in questi casi l’albero rivela le sue origini perché finisce col generare altri frutti il cui pregio deriva proprio dalla terra in cui è nato.

Non si potrebbe non amare la propria terra. Ed io, come molti  amo questa terra e questo paese che mi ha visto andar via parecchi anni orsono. Da circa tre anni passo gran parte del tempo qui e ciò che pensavo impossibile si è materializzato davanti ai miei occhi e davanti alle mie orecchie: C’è gente e non è poca che non ama la propria terra.

Amano altre cose, aliene e alienanti, addirittura sporche. E a tanti, quasi a tutti, non resta che il sentimento drammatico, quando non tragico, di quell’inesauribile amore, la disperazione di amare, di voler restare, ma di voler nello stesso tempo fuggire: “Fujitivinni”! gridava, un giorno di tanti anni fa in piazza Commercio quello che da lì a poco sarebbe diventato il sindaco democristiano di Amantea. “Fujitivinni!”, gridava ai giovani come me che andavano per le strade a cantare l’Internazionale comunista. E di Amantea e del Sud, di nuovo oggi, si ricomincia a sentire quel lontano grido che invoglia le nuove generazioni ad andarsene da queste antiche mura e da questo mare che ha visto l’Eroe di Itaca navigare, come racconta il divino Omero. 

Non molto tempo fa, leggendo distrattamente Repubblica, dalla rubrica   di Corrado Augias, lo stesso giornalista e autore televisivo, rispondendo a dei lettori, proprio sul degrado meridionale, scriveva: “Il capolinea non esiste, il fondo non si tocca mai. Si continua a scendere. Pochi giorni fa, quasi nel centro di Napoli, la polizia che cercava di arrestare due rapinatori è stata assaltata dalla folla. E’ l’ennesimo episodio, destinato a ripetersi, di una Napoli dove il concetto di legalità è stato accantonato. E non da oggi”.

Sembra, allora, pressoché inutile che dai vari pulpiti si critichi il malgoverno di Amantea e degli altri paesi calabresi e si denuncino gli atti che rasentano l’illegalità.  Sembra inutile, allora, nutrire desideri e lottare. Una amica di mia figlia questa estate appena passata mi chiedeva un giorno il perché di tanto degrado, di tanta immondizia, di tanta incapacità delle persone di migliorare la propria terra, poi tante di queste stesse persone, emigrando, divenivano grandi professionisti e uomini illustri.

Già, perché? Credo che proprio in questa domanda si annida il “segreto di Pulcinella” di una concreta risposta. Ma penso sia necessario porsi almeno altre due domande, e cioè: cos’è una società moderna? E che cosa ha impedito a questo paese di evolversi? Una breve analisi, breve per necessità di spazio e perché si fa conto che tutti conoscano la nostra storia, potrà forse rintracciare delle risposte plausibili, e forse anche offrire delle ipotesi di soluzione. Soluzioni semplici come accendere le luci sotto i passi ferroviari che immettono sul degradato lungomare che dopo le cinque di sera resta al buio, mi dicono per esigenze di risparmio energetico e per rientrare dagli ultimi incrementi di salario della Giunta Amministrativa e dalle spese degli appena assunti nuovi consulenti, che non permettono di vedere, quando cala la sera, le opere pittoriche rappresentate sulle pareti dei sottopassi ferroviari. Scrivo di queste apparentemente “sciocchezze” forse per evitare di capire veramente  ciò che non ha consentito, e in gran parte non consente neanche oggi, la nascita di una classe dirigente meno mariuola .

E si sa che quando manca una simile classe, contestualmente viene a mancare una forma di benessere diffusa e non egoisticamente truffaldina e prepotente.  Una tale situazione ha riproposto negli ultimi 40 anni una classe politica di tipo impiegatizio e faccendiera, incapace di pensare a modelli sociali e di sviluppo che non siano, appunto, impiegatizi e faccendieri.

Tant’è che non è per niente vero che nel Sud non esista lo Stato o che lo Stato sia latitante. Al contrario, vi è fin troppo Stato: basta guardare ai pletorici, burocratici, dispendiosi, mal funzionanti e inutili organigrammi di tutto il Sud e dei suoi enti locali. Lo Stato nel Sud è il datore di lavoro, sia nelle sue espressioni politiche, sia, e soprattutto, in quelle amministrative. Quello che ci conviene mettere in atto , a noi cittadini, è organizzare  una colletta, di quelle che si vedono fare nelle chiese cattoliche, per pagare l’elettricità e accendete le luci  in questo e su questo paese che ne ha un urgente bisogno.

 

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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antonio rubinoGli evasori ne sanno una più del diavolo.

Che c’entrano vi chiederete gli evasori con la gratuità dei contenitori per i rifiuti?

 

C’entrano, c’entrano. Ecco , infatti, l’ultima trovata degli evasori

È noto che in corso ad Amantea, la distribuzione dei cassonetti per i rifiuti di vari colori e destinati alle diverse tipologie di rifiuti per le famiglie e per gli esercizi pubblici

Ed è anche noto che la distribuzione avviene presso il deposito del Campus in via Vulcano dove, indicando semplicemente l’intestatario dell’iscrizione a ruolo, potranno procedere al ritiro.

Ovviamente, occorre l’iscrizione al ruolo della RSU. Il problema sta nel fatto che chi non è iscritto al ruolo non può avere i cassonetti.

Ed allora quando partirà la raccolta porta a porta e saranno ritirati i cassonetti stradali come farà a consegnare i rifiuti?

Ed allora ecco il tentativo disperato e maldestro che è quello di diffondere la falsa notizia che a chi ritirerà i cassonetti saranno addebitati entro breve100 euro.

Ne siamo andati a parlare con l’assessore all’ambiente Antonio Rubino

“Assessore avete sentito anche voi della falsa informazione sul pagamento dei cassonetti dei rifiuti ? “ chiediamo.

“ Era già successo a Campora san Giovanni e la voce, ovviamente, era stata “mandata in onda” proprio dagli evasori. Ed è proprio grazie alla distribuzione dei contenitori dei rifiuti che siamo riusciti a scoprire centinaia e centinaia di evasori.

Se la voce è uscita anche ad Amantea questo vuol dire che anche qui scopriremo centinaia di evasori e questo è un bene per le casse del comune

Vi preghiamo, quindi, di dire a tutti i cittadini che i cassonetti non hanno costo per i contribuenti onesti e che già sono iscritti a ruolo. Nessuno creda a queste voci che hanno l’assurdo scopo di evitare che la gente onesta ritiri i cassonetti e se ne serva per la raccolta porta a porta. Gli evasori, infatti, non potendo, poi, affidare la spazzatura al servizio comunale, visto il prossimo ritiro dei cassonetti stradali, non potendo gettare i rifiuti nell’ambiente e rischiare centinaia di euro di contravvenzione per una sola busta , dovranno, di fatto, autodenunciarsi ed è bene che lo facciano in questa occasione .

Come successo a Campora San Giovanni siamo certi che la comunità amanteana vuole il proprio territorio pulito ed igienico e l’unico modo è quello di togliere gli antiestetici ed ingombranti cassonetti stradali ricettacolo di cani, gatti, topi ed altri vettori.

Con questo nuovo servizio e la certa collaborazione degli amanteani, la nostra cittadina, come già avviene per la frazione Campora SG, sarà il gioiello che merita di essere e ritornerà ad essere fortemente e piacevolmente attrattiva.

Vorrei anche ricordare che se avremo il successo che ci aspettiamo Amantea davvero potrà diventare Bandiera Blu e ridiventare la antica e splendida Perla del Tirreno.

Anche in questo caso la vostra collaborazione è indispensabile.

Grazie per avermi sentito e mi raccomando, anzi parlando anche a nome del sindaco e dell’amministrazione, ci raccomandiamo di accompagnarci in questa non facile sfida che abbiamo lanciato a noi stessi ed alla città per un servizio di raccolta rifiuti porta a porta che non solo riduca i costi della RSU ma migliori l’igiene e l’estetica della nostra Amantea”.

Pubblicato in Cronaca

scogliSi svolgerà il prossimo 12 dicembre alle ore 10 presso la casa comunale un incontro tra l’amministrazione presieduta dal sindaco Monica Sabatino ed i referenti delle associazioni che, nei mesi scorsi, si sono pronunciati in maniera contraria alla realizzazione di una barriera frangiflutti emersa in prossimità dello Scoglio Grande di Coreca.

 

Come si ricorderà il progetto realizzato dall’ingegnere Alberto Borsani, presentato dalla Regione Calabria e finalizzato al ripascimento costiero del litorale, prevede la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza con una cresta sull’acqua di circa due metri. Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico, ma di forte impatto visivo. Gli ambientalisti, in primis il Wwf, sostengono che la protezione della costa, così come accaduto nella vicina Tropea, potrebbe essere garantita tramite il posizionamento di una barriera soffolta che preserverebbe l’immagine complessiva del sito. Secondo i progettisti, invece, questa soluzione non sarebbe realizzabile a causa delle “particolari correnti presenti a Coreca”.

Le valutazioni sulle due possibilità sono state oggetto di un vertice che si è tenuto ad inizio settimana a Catanzaro, presso gli uffici competenti della Regione Calabria, al quale ha partecipato non solo il primo cittadino, ma anche l’ingegnere Franco Lorello, dirigente dell’ufficio tecnico di corso Umberto I e l’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo.

«La riunione – ha sottolineato la Sabatino – servirà per fare il punto della situazione e proseguire lungo il percorso di collaborazione che si è instaurato nei mesi scorsi non soltanto con le associazioni, ma anche con le forze di minoranza. Metteremo sul tavolo i vari aspetti legati alla questione, confrontandoci al meglio con tutti gli interlocutori presenti. Per agevolare la discussione ho chiesto la partecipazione all’incontro anche del progettista e del responsabile del procedimento incaricato dalla Regione Calabria. L’auspicio è che si possa giungere ad una soluzione che sia il più possibile condivisa».

Ufficio stampa comune di Amantea

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m5scalabriaTantissimi calabresi erano certi che il M5S sarebbe stato presente in Consiglio regionale.

E tutti questi calabresi erano certi che oltre la Guardia di Finanza ci sarebbe stato qualcun altro ad esercitare i controlli dovuti ed invocati sulla efficienza e sulla legittimità della spesa pubblica.

Ed invece non è andata così

Il M5S non ha raggiunto l’8% previsto dalla legge per fare entrare in consiglio regionale qualche consigliere

I dati, poi, sono di tutta rilevanza

Dalle Europee di maggio, i grillini hanno perso 121.455 voti in Calabria.

Tanti, anzi tantissimi

Ma perché?

Tante le possibili ragioni

Qualcuno dice che “ La base ha mandato un segnale chiarissimo: i cittadini stellati nel palazzo, sinora, hanno deluso le aspettative”

Qualcun altro come Paolo Becchi, per anni presentato come l'ideologo del Movimento Cinquestelle, prima del voto ha prefigurato la disfatta del movimento in Calabria individuando proprio in Grillo il maggior responsabile. "Mi appare certamente discutibile la scelta di Beppe di tenersi lontano dai territori, limitandosi a qualche sporadica apparizione last minute in questa campagna elettorale. La sua presenza avrebbe certamente prodotto un consistente numero di voti, avrebbe smosso le coscienze e creato un entusiasmo partecipativo da parte dei simpatizzanti che sono ancora tanti ed entusiasti. Vorrei aggiungere che tutte le regioni meritano una pari considerazione. Non ci capisce per quale motivo, ad esempio, la Calabria e' quasi assente sul blog che poi e' quello ufficiale del Movimento. Tutta l'attenzione e' stata concentrata sull'Emilia e Romagna".

Beppe Grillo come il Signore che smuove le folle e le trascina dove vuole?

Difficile, anzi impossibile credergli.

Cono Cantelmi  insieme ai parlamentari Cinque stelle Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela, invece dice che : “Siamo stati sconfitti perché siamo stati accomunati ai partiti. Il dato politico più rilevante  è l’astensionismo estremo. Non abbiamo saputo convincere le tante persone stanche del clientelismo e della pessima amministrazione in Calabria, che hanno preferito restare a casa, dando così un segnale chiarissimo. Il nostro impegno sulle questioni principali della Regione è stato massimo, ma evidentemente non siamo riusciti a trasmetterlo bene. Eravamo alla prima esperienza con le regionali della Calabria e ci ha pure penalizzato una legge elettorale incivile, imposta all’ultimo. Lavoreremo molto, però, per essere più presenti e ancora più vicini ai cittadini”.

E qui si vede una prima verità, ma anche una prima “bugia”

La gente ha preferito restare a casa , è vero, ma ci sembra strano che a restare a casa siano stati soprattutto se non soltanto gli elettori del M5S e non anche gli altri “delusi” da questa politica

Il M5S ha ottenuto 39.549 voti, perdendone 121.279 rispetto alle recenti europee del 24 maggio scorso ( meno di 6 mesi fa) quando aveva raccolto 160.828 voti.

I dati numerici sono effettivamente influenzati dalla affluenza e per questo è necessario riferirsi alle percentuali

Ebbene il M5S è passato dal 21,50% al 4.96% perdendo cioè 16,54 %.

In sostanza il M5S ha raccolto solo il 23 % circa dei “suoi” voti europei, praticamente poco più di 1 voto ogni 5

Questi elettori sono lo zoccolo duro del M5S? Sicuramente.

Allora questo può voler dire che tutti gli altri voti erano voti “emozionali”, di “rabbia” o di “speranza” .

E’ mancata l’emozione del “ duce” o del “signore” come pensa Paolo Becchi?

Noi sommessamente osserviamo che non è così, il problema si è verificato anche in Emilia Romagna e non solo nella lontana e non frequentata Calabria.

E’ mancata la “rabbia”?

Forse.

O forse no.

Per capire vogliamo che i nostri lettori riflettano sui numeri. E cioè.

Alle europee hanno votato 817.780 elettori mentre alle regionali hanno votato 797.216 elettori. Solo 20.564 votanti in meno.

Ed allora la domanda .

Ma se il M5S ha perso 121.279 voti e gli elettori che non hanno votato sono stati soltanto 20.564, allora questo vuol dire :

  1. Che 100.715 elettori ( 121.279 – 20.564) hanno partecipato alle votazioni e non hanno votato M5S ma altri partiti; oppure
  2. Che 121.279 elettori europei di M5S non hanno partecipato alle elezioni regionali ma vi hanno partecipato 100.715 nuovi elettori che hanno votato nella maggior parte il centrosinistra e pochi le altre liste;

Ma perché, allora, 100715 se non 121.279 elettori hanno mancato di dare il voto al M5S? Forse perchè il M5S non ha indotto la certezza od almeno la speranza di cambiare la Calabria?

O semplicemente perché i candidati per le europee sono apparsi più credibili di quelli per la regione?

O come sussurrano gli espulsi (uno a caso) “Il Cinque Stelle è finito”

Un dato però occorre riferirlo.

Ad Amantea la percentuale ottenuta da M5S è stata dell’8,99 e non del 4,96%. Se anche gli altri comuni avessero preso queste percentuali il M5S avrebbe avuto diversi consiglieri regionali.

L’analisi quindi andrebbe fatta anche (se non) nei singoli comuni

Certo, e concludendo, le guerre non servono a creare consensi

Ci riferiamo alla dichiarazioni del senatore Molinari il quale dice che uale dice qua«Se il frutto della voluta disorganizzazione del M5S sono le gerarchie informali, con il corollario delle espulsioni e diffide a macchia di leopardo (che vanno a punire i nemici dei nuovi gerarchi, lasciando indenni i loro amici), allora è bene incominciare a pensare ad un'organizzazione realmente democratica del Movimento. Certo, il post revisionista del delitto Matteotti sul Blog non è di buon auspicio per quella che sembra essere l'unica possibilità rimasta al M5S di sopravvivere alle sue stesse pulsioni suicide...»

Karakiri, allora, non omicidio. In nome di chi?

Giuseppe Marchese



Pubblicato in Calabria

I Racconti

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