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Con la riduzione dei posti nel consiglio regionale da 50 a 30 la Calabria avrà un consigliere ogni 65 mila abitanti.

 

Amantea con i suoi 14 mila abitanti, quindi, statisticamente se avesse avuto un suo candidato alle regionali non avrebbe avuto speranza alcuna.

Forse nemmeno con i 35 mila abitanti del suo bacino naturale, economico e scolastico, ma non avere nemmeno un candidato non è certamente il massimo per Amantea ed il Basso Tirreno Cosentino.

In specie per una cittadina che nel recente passato, e dopo anni di bocca asciutta, aveva avuto sia un assessore che un consigliere. Parliamo di Mario Pirillo e Franco la Rupa.

Chiedersi come mai è d’obbligo.

Esiste una risposta facile quale è quella da un lato della mancata presentazione dei due politici locali che hanno perso la loro leadership e dall’altro della non esistenza sulla piazza tirrenica di alternative valide, figlia questa condizione della storica scomparsa dei partiti nella vecchia “Perla del Tirreno” degli anni sessanta.

Amantea è una delle poche cittadine di medie alte dimensioni in Calabria dove le liste civiche hanno fatto perdere il senso dei partiti, al punto che la principale espressione politica locale è rimasta il M5S.

Anche il PD che pur aveva avuto fino alla segreteria di Salvatore Pirillo una sua validità ed immagine si è poi diviso e frammentato a punto da scomparire ed oggi non ha nemmeno una sua sede.

Dall’altro, appunto, la mancanza di uomini meritevoli di attenzione partitica, non altro che per il loro ondivagare da una parte all’altra o meglio da un politico di riferimento all’altro, alla ricerca di posti ed incarichi.

E così Amantea è ridiventato il serbatoio di voti per i cosentini. La Cenerentola della Calabria.

Quella cenerentola che non ha nemmeno le scarpe per partecipare al ballo dove secondo la fiaba avrebbe dovuto conoscere il principe azzurro e coronare il suo sogno d’amore.

Altro che zucca che diventa carrozza , altro che topolini che diventano meravigliosi cavalli bianchi, altro che talpa che diventa un perfetto cocchiere.

Cenerentola resta fuori dalla festa ed Amantea resta fuori dai giochi politici.

Guarda caso.

Speranze? Credo ben poche, forse nessuna, tanto più fino a quando la città lascerà sulla spiaggia le sue imbarcazioni più grandi e navigate e metterà in acqua le sue barchette fragili e senza anima scegliendo non la capacità personale ma i pennoni e le bandiere .

Calabria Maran 9 Years ago
Elezione Calabria 2014: Andrai a votare? Se SI per chi?

Nella nostra regione si va al voto per le Elezioni Regionali.
Una buona occasione per fare una riflessione e votare per la tua terra.
Tra i politici, partiti e movimenti chi ti rappresenta di più in questo momento.
(Risultati OnLine solo a sfoglio aperto)

1
17

Voti

Voto
Cono Cantelmi - MoVimento 5 Stelle

9 Years ago

2
11

Voti

Voto
Mario Oliverio - Partito Democratico

9 Years ago

3
8

Voti

Voto
NON ANDRO' A VOTARE

9 Years ago

4
7

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Wanda Ferro - Forza Italia

9 Years ago

5
3

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Voto
Domenico Gattuso - L’Altra Calabria

9 Years ago

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Pubblicato in Primo Piano

Ciccia CaterinaAmantea. Nessuno può fermare l’amministrazione Sabatino nel suo procedere verso lo sviluppo della città, nemmeno le intimidazioni.
Sembra questo il senso contenuto nelle due odierne note stampa.
 

“ Impegno dell’assessore ai lavori pubblici per la transitabilità della ss18 - Nota Stampa Sergio Tempo

Prevenire il rischio isolamento non solo tra Amantea e Lamezia Terme, ma tra due intere provincie, quella di Cosenza e Catanzaro. Partendo da questo presupposto l’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo dopo essersi recato personalmente presso gli organi regionali competenti in materia, ha inviato una missiva al Dipartimento numero 9 della Regione Calabria, che si occupa nello specifico di infrastrutture, lavori pubblici ed edilizia residenziale, ed al prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao per fare in modo che non accada l’irreparabile. La Statale 18 a Sud del porto turistico, infatti, è a serio rischio crollo. Il mare è praticamente giunto sotto il costone che sorregge il rilevato stradale ed è assai probabile, come del resto si è già verificato nel recente passato, che possano registrarsi dei cedimenti.

«Fino ad ora – ha esordito l’assessore Tempo – siamo stati salvati dalle favorevoli condizioni meteorologiche, ma prima o poi il maltempo arriverà e con esso peggioreranno anche le condizioni del mare. Le onde, inesorabili, proseguiranno nella loro lenta, ma costante opera di erosione e se la Ss 18 dovesse crollare per l’economia del territorio sarebbe davvero un duro colpo. Per non parlare della viabilità: per raggiungere l’aeroporto di Lamezia Terme saremmo costretti a girare da Cosenza, via Paola. E non voglio neanche immaginare le problematiche dal punto di vista sanitario con l’impossibilità di raggiungere l’ospedale lametino in tempi ragionevolmente brevi».

Purtroppo anche la variante a monte della Ss 18 è da tempo inutilizzabile. Il crollo del ponte sul fiume Savuto, avvenuto nel 2008, ha di fatto cancellato una possibile alternativa alla Tirrena inferiore.

«L’Anas – ha rimarcato Tempo – è dovuta più volte intervenire con procedure d’urgenza per il rafforzamento della barriera radente posta a piede del rilevato stradale nella parte più esposta a rischio di danni e mareggiate. La stessa amministrazione comunale, consapevole dell’importanza dell’infrastruttura, con verbale di somma urgenza redatto il 22 aprile 2013, è intervenuta nell’esecuzione di ulteriori lavori a protezione, spendendo complessivamente 200 mila euro e contraendo un mutuo con la Cassa depositi e prestiti che era destinato ad altre opere di difesa costiera. Il Dipartimento 9 della Regione Calabria ha da tempo aggiudicato i lavori per la ricostruzione del litorale tra la foce del fiume Savuto ed il litorale di Paola, ma ad oggi il cantiere non è stato ancora aperto».

«È fuor di dubbio – ha concluso l’assessore ai lavori pubblici – che il problema va affrontato senza ulteriori indugi, considerando che da parte dell’Anas è giunta all’attenzione dell’ente comunale l’ordinanza numero 189/2014 che evidenzia come a seguito della mareggiata che si è abbattuta sul litorale tirrenico tra il 22 ed il 24 ottobre, a Sud del porto turistico si è venuto a creare un restringimento di carreggiata a causa del cedimento della scarpata per cui è stato necessario istituire il senso unico alternato di marcia. Una nuova azione da parte dei marosi potrebbe compromettere l’intera sede stradale, con l’interruzione completa del transito veicolare».

 

“ Riunione con le associazioni per programmare il futuro! - Nota Stampa Caterina Ciccia

Un incontro per definire l’immediatezza, ma soprattutto per guardare al futuro con rinnovato ottimismo ed entusiasmo. La delegata del sindaco per i rapporti con le associazioni, Caterina Ciccia, ha convocato per il prossimo 14 novembre alle ore 17.30, presso la casa comunale di corso Umberto I, un’assemblea con i referenti dei gruppi di volontariato.

«I motivi della riunione – ha spiegato la stessa Ciccia – sono due: da un lato la necessità di verificare quelli che possono essere gli eventi da pianificare in vista delle imminenti festività natalizie, dall’altro la necessità di spostare l’asticella in avanti, dando modo all’ente comunale ed alle stesse associazioni di programmare con notevole anticipo le proprie attività. Un comportamento che dovrà assurgere al ruolo di regola se vogliamo fare in modo di ottenere il massimo nel rapporto che intercorre tra gli eventi e la promozione della città».

Il tessuto sociale di Amantea è quanto mai ricco e variegato. Secondo le ultime stime fornite dagli uffici competenti sono oltre cinquanta le associazioni operative che nell’arco dell’anno propongono almeno un’attività in diversi campi e che contribuiscono alla crescita culturale della città.

«Il sindaco Monica Sabatino – ha concluso la Ciccia – ha detto più volte quanto sia importante che la cittadinanza partecipi in maniera attiva al percorso democratico definito dall’esecutivo e le attività sociali rappresentano da questo punto di vista un ingresso privilegiato. La recente fiera ha dimostrato che la gente ha bisogno di essere coinvolta e di sentirsi parte integrante di un progetto, ripartiamo da questo incontro per fare in modo che ciò s’avveri. La presente nota vale anche come invito alle associazioni interessate».

Amantea. Ecco, a memoria d’uomo, la prima ordinanza sindacale con la quale si dichiara la decadenza dell’assegnazione di un alloggio popolare e se ne intima la libertà al fine del suo riutilizzo.

Intanto, come detto, la sorpresa, poi i dati e le riflessioni.
L’alloggio era sito in Via Bari n 69, piano 2, interno 5 ed era stato a suo tempo assegnato al sig . Martoriello Giovanni del 1932.
Ora si accerta che il sig Martoriello dal 2004 risiede stabilmente a Valeggio sul Mincio e che, quindi, ai sensi della legge regionale n 32 del 25 novembre 1996, non ha più diritto a tale assegnazione.
Recita , infatti, l’articolo 47 comma 1 della riferita legge che il sindaco dispone la decadenza dell’assegnazione quando l’assegnatario “ non abiti stabilmente nell’alloggio assegnato” .
Già, ma dal 2004 sono passati 10 anni, una eternità!
Per 10 anni una famiglia avente bisogno non ha potuto avere riconosciuto il diritto ad un alloggio popolare.
Come mai nessun accertamento per 10 anni?
Certo è positivo che il comando della Polizia Municipale , pur sottodimensionata nel suo organico, pur a fronte degli impegnativi servizi estivi di una Amantea balneare, abbia trovato tempo, modo e volontà per accertare e comunicare, proprio il 26 agosto 2014, che l’alloggio era libero da anni.

Ma perché finora nessun controllo?
Forse ha soltanto efficacemente obbedito ad una disposizione politica?
E perché l’ATERP non ha provveduto essa a tali accertamenti?
Ed è altrettanto positivo che gli uffici comunali competenti abbiano, con immediatezza, pochi giorni dopo, il 5. 9. 2014 comunicato, giustamente, l’avvio del procedimento di decadenza, momento indispensabile per la legittimità della procedura.
Ed è una nota lieta che il sig Martoriello abbia, infine, dichiarato la sua disponibilità al rilascio dell’immobile libero dalle cose che vi manteneva, riconoscendo la irregolarità della sua posizione ed il diritto di eventuali altri aventi necessità.
Assolutamente logico e corretto, quindi, il provvedimento di decadenza della assegnazione e la reimmissione in disponibilità agli aventi bisogno del medesimo alloggio.
Ovvie le due domande che la gente si pone.
Quanti altri casi ci sono di irregolare assegnazione e quanti altri alloggi potrebbero essere liberati per essere assegnati agli aventi diritto?
Ora questo alloggio come ed a chi verrà assegnato?

prefetto TomaoSvoltare per cambiare: “Non è possibile che queste intimidazioni non abbiano uno o più obiettivi”.

Lo dice l’onorevole Doris Lo Moro, nella sua qualità di Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, ed a conclusione del suo applaudito intervento, svoltosi giorno 8 novembre durante il consiglio comunale di Amantea avente ad oggetto “Discussione sui gravi fatti intimidatori subiti dal sindaci e dagli amministratori” .
Ed immediatamente prima aveva affermato che “ Non è possibile che partano 4 lettere intimidatorie e non si trovi una ragione”.
Ma aveva anche evidenziato che “ Il punto delicato che sollevano i prefetti nelle pubbliche audizioni della commissione è che c’è scarsa collaborazione nelle indagini”.
E per questo dopo aver assicurato che in commissione “Non ignoreremo il caso di Amantea”, aveva aggiunto:“ Invito l’amministrazione di Amantea nella sua interezza, consiglio comunale, amministrazione ed esecutivo, a fare una verifica seria sugli atti che si stanno portando in questo momento a compimento perché una matrice degli atti intimidatori ci deve essere”.
Si vede in queste parole la stoffa dell’ex magistrato penale , attività che Doris Lo Moro ha volto in Roma.
Poi, conclude chiarendo che “Voglio poter dire di aver partecipato ad un consiglio comunale che nella sua interezza, maggioranza e minoranza, su questa vicenda vuole fare chiarezza”.
E chiude con un forte invito : “ Gli atti dell’amministrazione devono essere messi disposizione”, un invito diretto da un lato anche agli investigatori , dall’altro agli amministratori.
Dalle carte, cioè, le ragioni della intimidazione e la verità sulle intimidazioni.
Perfettamente coincidente l’ intervento del Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, anche egli presente nel medesimo consiglio , durante il quale ha avuto modo di sostenere che legalità significa rispettare le regole, attuare le regole, anche le più semplici.
Una presenza quello del Prefetto che dimostra che lo Stato c’è ,come sostenuto quando ha affermato che “ Ho aderito all’invito – ndr del Sindaco- perché anche a livello visibile, di immagine, si sappia che lo Stato c’è, non solo su questo palco ma anche ai livelli più elevati”.
Ma lo Stato c’è continua il Prefetto non solo quando adotta “ misure dirette a fronteggiare la situazione e questo a prescindere da quella che è l’attività della magistratura e della polizia giudiziaria che faranno, ne sono sicuro, luce su questi atti”, ma soprattutto quando dichiara che “:È necessario , quindi, che si sviluppi una cultura della legalità , che ci sia la consapevolezza e la convinzione che si affermi soltanto attraverso il rispetto delle regole, parlo di regole e non soltanto di norme penali”.
Parole decise e forti concluse con un insegnamento ricco e pregno di saggezza istituzionale oltre che umana :” Legalità significa rispettare le regole, attuare le regole, anche le più semplici , e deve essere questa una scelta, una consapevolezza che poi che ci fa andare a testa diritta , senza scendere a compromessi”.
Dopo il consiglio il Coordinamento provinciale di Libera-Associazioni, “Roberta Lanzino” presente in consiglio comunale straordinario ha auspicato che il “Comune collabori lealmente con le Forze dell’Ordine e la Magistratura nelle indagini finalizzate a punire gli autori di questo intollerabile attacco alla democrazia e che i beni confiscati alla criminalità locale e affidati al Comune possano essere restituiti alla comunità con celerità e trasparenza”.
Ma conclude dichiarando che “ In linea generale, è nostra convinzione che un’amministrazione ha il dovere di scegliere col massimo rigore i propri collaboratori tra quanti non abbiano e non abbiano mai avuto legami familiari o economici con gruppi criminali in genere, o che non abbiano mai abusato di fondi pubblici o che non si siano mai macchiati per fatti di corruzione.
In secondo luogo, nelle proprie scelte politiche deve sempre privilegiare i valori della giustizia e dell’equità anche, se necessario, a discapito di quello dell’economicità.
Troppe volte-aggiunge Libera-, col pretesto del massimo ribasso, si è chiuso un occhio sulla qualità di appaltatori di opere o servizi.
In ultimo, ma non per importanza, appare essenziale ai fini della credibilità pubblica che tutti i procedimenti istituzionali (siano essi assunzioni, conferimenti d’incarico o committenze) siano improntati alla massima trasparenza, in modo da rendersi impermeabili ad ogni pressione clientelare o nepotistica”.
“Solo così si potrà riconquistare la fiducia, la stima, la solidarietà viva e visibile da parte di quei lavoratori e cittadini, la cui assenza, in consiglio, ha pesato molto di più delle pur importanti presenze istituzionali”.
Come dice il sindaco Sabatino, questi fatti siano occasione di riflessione per tutta la città e, possiamo aggiungere noi, di svolta per la ricerca della giustizia attraverso la correttezza dei comportamenti sociali politici ed amministrativi.

Pubblicato in Cronaca

Dopo la paura derivata dagli atti intimidatori e la riflessione generata dal consiglio comunale straordinario che si è tenuto nello scorso fine settimana nell’auditorium del Campus dedicato alla memoria di “Francesco Tonnara”, è ora il momento della reazione.

 

La magistratura, così come anticipato dal prefetto Gianfranco Tomao, ha già potenziato il monitoraggio del territorio, intensificando controlli e perquisizioni. «La presenza delle forze dell’ordine – ha spiegato il prefetto – c’è sempre stata e non è mai venuta meno.
Oggi c’è un motivo in più per rafforzarla. Le misure adottate consentiranno alla città di Amantea di continuare a vivere nella legalità e nella tranquillità».
Anche la politica è pronta a fare la sua parte. Il vice sindaco Giovanni Battista Morelli su questo particolare aspetto ha le idee chiare.
«Non dobbiamo sentirci soli – ha dichiarato lo stesso Morelli – in un momento così difficile.

La città di Amantea ha riempito il teatro del Campus ed ha mostrato vicinanza e affetto.
La paura c’è e rimane.
Il nostro obiettivo non è certamente quello di diventare eroi o dei martiri.
Continuiamo ad amministrare perché è il coraggio che deve prevalere e lo facciamo nella trasparenza e nella legalità, garantendo la massima condivisione possibile nelle decisioni democratiche che l’esecutivo intenderà adottare. Siamo pronti e aperti, nel rispetto dei ruoli, al confronto con l’opposizione per tornare ad operare nella normalità.

È questo ciò che vogliamo con tutte le nostre forze. L’obiettivo è duplice: investire sul lavoro e sulla cultura per togliere linfa alla criminalità. Presto andremo a deporre nella splendida cornice del parco della Grotta una targa che intitolerà il sito alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e possiamo prendere spunto anche dal contributo alla discussione fornito dal professore Alfonso Lorelli, istituendo un premio per la legalità destinato agli studenti».
Un contributo importante, da questo punto di vista, potrà essere svolto dai parlamentari che hanno assistito al civico consesso e che rivestono ruoli importanti nello scacchiere nazionale dell’antimafia. «Urge – ha evidenziato Enza Bruno Bossio, membro della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali – interfacciarsi con le forze dell’ordine per capire cosa sia successo ad Amantea. La reazione consiste non soltanto nel comprendere il fenomeno, ma nel mostrarsi uniti contro di esso. Gli amministratori hanno dimostrato con i fatti di non voler abbassare la testa.
La Calabria resta povera se è la criminalità organizzata a imperversare sul territorio, recuperando somme ingenti di denaro da investire poi nei circuiti finanziari internazionali. La mafia vuole solo la soggezione di chi governa e dei cittadini e noi dobbiamo dimostrare che siamo più forti di loro».
«La Calabria – ha dichiarato la senatrice Doris Lo Moro – non può permettersi di essere messa in ginocchio dalle azioni intimidatorie perpetrate ai danni degli amministratori. La rivalsa deve necessariamente partire da qui, da Amantea come dalle altre città che sono costrette a confrontarsi con questa realtà».

Pubblicato in Politica

Un momento della seduta 2Ennio Morrone, capogruppo forzista a Palazzo Campanella, è seduto in prima fila davanti al palco che ospita oltre ai consiglieri comunali di Amantea, anche il Prefetto di Cosenza, l’onorevole Doris Lo Moro, l’onorevole Enza Bruno Bossio, l’onorevole Ernesto Magorno.

Prende la parola la ministra degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che della lotta alla ‘ndrangheta ha fatto il motivo del suo agire politico, la quale ha letto 4 pagine appassionate e forti dalle quali estraiamo alcuni passaggi “politici” significativi.
Dice la Lanzetta che sulla questione delle intimidazioni alla classe politica ed imprenditoriale che :
“L’attenzione del governo, della prefettura, delle forze dell’ordine è massima.
L’ isolamento istituzionale e sociale deve essere combattuto con una azione forte e coesa”.

Poi continua sostenendo:
“Non ho citato la regione Calabria perché è difficile scorgere interventi significativi da parte di questo ente. Voglio dire, interventi che vadano oltre alle dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza pur sacrosante. Ed anche la commissione antindrangheta della regione Calabria, diciamo la verità, è stato solo un palliativo per mettersi a posto a coscienza”.
Dichiarazioni forti che lasciano sorpresi molti dei presenti.
Poi il ministro continua ricordando che gli eventi più rilevanti contro la ‘ndrangheta sono stati sicuramente la rete Avviso Pubblico che raccoglie i dati delle intimidazioni e che ha scritto il decalogo delle buone regole ed al Senato la costituzione della commissione sulle intimidazioni presieduta dalla senatrice Lo Moro.
Infine, ricorda di avere scritto, in occasione delle intimidazioni a Monasterace, che ancora continuano , ad Amantea, all’ente parco dell’Aspromonte che: “Il prossimo presidente della regione dovrà affrontare la questione criminale e del lavoro con la stessa determinazione. E le dichiarazioni di Oliverio candidato del PD sono in questo senso confortanti quando scrive. quella che vogliamo costruire è una regione aperta e trasparente che intende combattere a viso aperto tutte le mafie, le organizzazioni criminali, l’economia illegale, il lavoro nero, lo sfruttamento, il racket e l’usura”.

Ed è a questo punto che Ennio Morrone si alza e va via
Anche Vanda Ferro che pur era venuta per esprimere la sua solidarietà alla città ed all’amministrazione comunale è andata via senza intervenire .
E Morrone subito dopo dichiara al giornalista Roberto De Santo de “Il corriere della Calabria” «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso per il deludente intervento del ministro che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese».

Tenutosi il consiglio comunale straordinario dal tema “Discussione sui gravissimi atti intimidatori subiti dal sindaco e da alcuni amministratori”.

Un consiglio nel quale sono intervenuti il Prefetto Tomao, gli onorevoli Lanzetta, Lo Moro, Magorno, Bruno Bossio, ed ancora Vanda ferro, Mario Oliverio, Ennio Morrone.

Ma nella serata di sabato queste vicende erano già dimenticate.

La vita era ripresa normalmente

In Piazza Commercio il M5S parlava alla gente

In Via Margherita la Pro loco si preparava alle monacelle di domani approfittando del fatto che la principale via della cittadina era chiusa al traffico ed era diventata il regno di pedoni.

Dai bambini , ai ragazzi delle famiglie, ai nonni con i nipotini.

Anche il sindaco passeggiava su Via Margherita con marito e figlia in un meritato attimo di tranquillità

Affatto tranquilli invece i carabinieri della locale caserma che insieme ai carabinieri del gruppo cinofilo stavano eseguendo una lunga perquisizione di uno dei negozi di quella che sembra n vero e proprio centro commerciale all’aperto

La curiosità degli amanteani ha indotto molti ad osservare l’azione dei Carabinieri

Poi la quasi totalità ha ripreso la passeggiata di fine settimana, apparentemente indifferente

Ma non è affatto così .

amantea veduta

L’argomento della serata non era il calcio o l’innamorato. Affatto!

Ognuno riferiva di quanto stesse accadendo nella centralissima via

Ognuno si interrogava sulle ragioni della perquisizione.

Anche perché recentemente ne sono state effettate altre, alcune delle quali positive.

Forse sono state semplicemente le indagini di cui parlava anche lo stesso Prefetto e l’onorevole Lo Moro ?

Od invece i carabinieri cercavano altro vista l’unità cinofila? E cosa? Droga od armi ?

O piuttosto sono stati semplicemente gli effetti reattivi alle intimidazioni fatte nei giorni dal 31 ottobre al 3 novembre e di cui non tutto sembra emerso? Una sorta di messaggio a tanti, la riprova che lo Stato, come ha detto il sig Prefetto, c’è. E non soltanto sul palco del campus.

Nessun comunicato è stato emanato.

Pubblicato in Cronaca

Ecco l’intervento del Prefetto Tomao nel Consiglio Comunale di Amantea

Dopo aver salutato i presenti sul palco il Prefetto dichiara di aver espresso al sindaco la sua vicinanza e la solidarietà, personale , come uomo, per lei stessa e per gli altri colpiti direttamente, ma anche per quanti indirettamente ne hanno dovuto registrare l’efficacia intimidatoria.

Ricorda che in Prefettura è stato tenuto una seduta del comitato di ordine e sicurezza pubblica nel quale è stata analizzato la situazione di Amantea.

Poi continua evidenziando che “ Ed abbiamo anche adottato misure dirette a fronteggiare la situazione e questo a prescindere da quella che è lì’attività della magistratura e della polizia giudiziaria che faranno, ne sono sicuro, luce su questi atti.

Sono atti da condannare e questo a prescindere dalla matrice degli atti stessi che sarà accertata dalle indagini.

Sono atti contro i quali sicuramente sicuramente la magistratura e forze dell’ordine faranno la loro parte, come successo in molti casi tra cui quello di Marano Marchesato , come ricordato dalla Lo Moro, gli autori degli atti intimidatori sono stati assicurati alla giustizia

In molti casi quindi le indagini portano ad esiti positivi permettono la identificazione dei responsabili

Purtroppo notiamo che ogni volta non è mai l’ultima volta. E ce ne molti altri che si susseguono.

Certo- poi continua- le forze di polizia incontrato difficoltà ad operare e la spending certo non aiuta.

Ma una cosa la devo dire con forza e determinazione. Non possiamo pensare che dietro ogni angolo, dietro ogni portone ci sia un carabiniere od un poliziotto.

Poi il sig Prefetto ha ribadito che :È necessario , quindi, che si sviluppi una cultura della legalità , che ci sia la consapevolezza e la convinzione che soltanto attraverso il rispetto delle regole, parlo di regole e non soltanto di norme penali

Ed il messaggio giunge pregno e forte nella sala quando afferma che :” Legalità significa rispettare le regole, attuare le regole, anche le più semplici , e deve essere questa una scelta, una consapevolezza che poi che ci fa andare a testa diritta , senza scendere a compromessi.

Poi rivolto ai giovani: “ I giovani , loro possono essere più sensibili a questo invito a coltivare la legalità”.

Augura alla fine del suo intervento “Buon lavoro all’amministrazione comunale” ed assicura che : “ Lo stato c’è. Ho aderito all’invio perché anche a livello visibile, di immagine si sappia che lo stato c’è non solo su questo palco ma anche ai livelli più elevati”

Stasera 8 novembre apertura della campagna elettorale regionale del M5S ad Amantea:

L'Evento in previsione delle prossime elezioni Regionali in Calabria con il candidato alla carica di Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Cono Cantelmi.

 

In Piazza Commercio l'evento vedrà la partecipazione ad Amantea di:

Alessandro Di Battista,

Nicola Morra,

Dalila Nesci,

Giulia Sarti,

Manlio Di Stefano,

Luigi Gaetti,

ed i candidati alla regione Calabria per il MoVimento 5 Stelle a Piazza Commercio, Amantea (CS) alle ore 17:30.

I portavoce del M5S incontreranno i cittadini non solo per raccontare il loro progetto per le regionali ma anche per ascoltarli e invogliarli ad una partecipazione attiva ed una cittadinanza consapevole.

Appuntamento allora in Piazza Commercio.

Pubblicato in Primo Piano

MoVimento 5 StelleDopo la dichiarazione della segretaria comunale ecco quella della consigliera del M5S Francesca Menichino:

Non ho firmato e non firmerò il verbale di nomina degli scrutatori e ritengo necessario spiegare con precisione tutto quello che è accaduto nella commissione elettorale del 31 ottobre. Il verbale che vorrebbero che io condividessi non solo non risponde alla realtà ma descrive una procedura che comunque è illegittima come ho ampiamente motivato nell’esposto al Prefetto.

Nella precisazione dei fatti che fa la dott.ssa Mercuri emerge ancora una volta che la gestione di questo importante ruolo di garanzia della legalità e di prevenzione della corruzione che la segretaria comunale dovrebbe svolgere ad Amantea deve necessariamente passare al vaglio degli organi preposti.

La verità, l’unica verità, è che la maggioranza si è riunita preventivamente nella stanza del sindaco a porte chiuse per circa un’ora per concordare le solite spartizioni clientelari: fogli volanti già preparati con gli elenchi dei nomi degli scrutatori, tutti i consiglieri di maggioranza e non solo i commissari (Salvatore e Chilelli) avevano indicato i loro “nomi” in una logica clientelare che a dire dell’assessore Cannata doveva tenere conto anche della proporzione tra la città e la frazione, a dimostrazione che quello che guida questa maggioranza è un modo di fare politica ben lontano dal valore e dall’obbligo dell’imparzialità. Io propongo un altro metodo che definisco misto ed allego un’apposita mozione: estrapolare dall’albo un elenco di cittadini disoccupati e tra questi e solo questi effettuare un sorteggio che ci liberasse dalla responsabilità della scelta che nessun amministratore dovrebbe accettare di compiere, perché non ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie b.

A dire il vero anche il sindaco propone il diverso metodo del sorteggio integrale, la proposta però non viene approvata e si procede per nomina: purtroppo la legge lo consente, la nuova norma del 2005 anzi impone la nomina a meno che tutti scelgano all’unanimità il sorteggio.

A questo punto comincia una discussione estenuante: cerco di orientare la scelta verso criteri oggettivi, come una lista dei disoccupati presso il centro per l’impiego, oppure l’elenco dei cittadini che ricevono assistenza dal comune, ma l’elenco in Comune non si trova (?) e il centro per l’impiego ha bisogno di maggior tempo; chiedo l’aggiornamento della seduta ma la segretaria lo ritiene impossibile.

Cosa doveva farsi a questo punto? Solo una cosa: constatare che non c’era e non poteva esserci unanimità di vedute e procedere con l’altro metodo indicato dalla circolare prefettizia di una nomina disgiunta in cui io sarei stata libera di indicare i miei nominativi con il metodo del sorteggio. Ed invece mi si fa comprendere che si doveva procedere congiuntamente e sulla base di questo equivoco indotto firmo i fogli dei nomi, tranne uno che non è sottoposto nemmeno alla lettura; ma quando leggo il verbale comprendo però che l’equivoco aveva finalità precise ed utilitaristiche e la realtà descritta è molto diversa. Non firmo e mando tutto al Prefetto, nella convinzione che le operazioni di nomina siano da rifare. Ovviamente la segretaria che ci ha ampiamente abituati alle soluzioni garantiste (per la maggioranza) tenta di giustificarsi.

Lo faccia col prefetto e lo faccia con la propria coscienza, lei che allo stato attuale dovrebbe spiegare come sia possibile che il dott. Sabatino, collocato a riposo dal 31 ottobre, ogni giorno continui a recarsi sul posto di lavoro come se fosse regolarmente in servizio.

Ma c’è molto altro. Continua……

 

I Racconti

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