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Mentre si svolge la processione con la statua della Madonna dell'Addolorata, per le vie del paese si aggirano i Vattienti; si battono con un pezzo di sughero che prende il nome di "cardo", nel quale sono collocati, bloccati nella cera, 13 pezzettini di vetro che fuoriescono di pochi millimetri.

I Vattienti hanno la testa avvolta da un panno nero ed una corona che non ha aculei ma è un ramo di "sparaconga", tra le altre cose molto spesso tenero, che viene lavorato in modo tale da formare una corona; indossano un paio di pantaloncini corti per lasciare scoperte le cosce.

Ognuno di loro è allacciato con una cordicella all'Ecce-Homo (un compagno), alla vita un panno rosso che scende fino alle caviglie.

Con gli strumenti penitenziali, detti la rosa e il curdo, formati da tamponi di sughero infissi da pezzi di vetro, i Vattienti si percuotono, con movimenti ritmici, le cosce e i polpacci e poi passano la rosa bagnata del loro sangue sul petto dell’Ecce-Homo.

Girano per le strade mischiati alla processione e quando sono vicini alla statua della Madonna, fanno il segno della croce, si percuotono e versano il loro sangue ai piedi della Vergine.

Il fascino dei “Vattienti” certamente dalla crudezza delle immagini ma anche dalla sua profonda verità.

E poi dalle sue antiche e profonde origini.

Secondo il prof Basile( A. Basile, il rito del sangue del Giovedì santo in Nocera Terinese, in Folklore de Calabria”,IV, 1959, pag. 12) i vattienti sono la continuazione, inconsapevole, di un rito pagano trasformato attraverso i secoli in cristiano. "...non è meraviglia che sopravviva ancora in un vecchio paese della Calabria il rito antichissimo del sangue: originario per la morte di Adone e per la sua resurrezione e per la morte e la resurrezione di Attis esso rimane in Nocera Terinese, ma adottato alla commemorazione della morte e della resurrezione del Cristo, come sopravvivenza o meglio reviviscenza". Il prof. Basile è il primo studioso che correla il culto di Adone al rito dei vattienti e volge l’attenzione sulla presenza dei tradizionali piatti in uso a Nocera per adornare la statua. Questi piatti richiamano i “giardini di Adone” della religione di Siria e l'antico culto della stessa divinità”.

Per altri quali il prof Pontieri i “vattienti” possono essere fatti risalire alle pratiche penitenziali del medioevo. La flagellazione veniva usata come sanzione nella disciplina monastica e se ne hanno testimonianze fin dal V secolo, era già presente, infatti, nell' ordine di San Benedetto. Ad imitazione dei monaci, anche i laici abbracciarono questa pratica, manifestazioni, però, collettive pubbliche di tal sorta di penitenza, si conoscono per la prima volta soltanto nel XIII secolo e particolarmente quando nel 1260, Ranieri Fasani, eremita, prese a chiamare a penitenza i cittadini di Perugia; vestito di sacco, cinto di fune e con una disciplina di corregge in mano, con la predicazione e l'esempio mosse il popolo a disciplinarsi pubblicamente, formando una numerosa compagnia detta dei Disciplinati di Cristo. Il movimento si rese stabile con la formazione in molte regioni d'Italia di confraternite numerose note sotto i nomi di Flagellati, Battuti, Disciplinati, Frustati, essi divennero un movimento laico popolare, nel quale la flagellazione si svolgeva in pubblico, USQUE AD EFFUSIONEM SANGUINIS (fino all'effusione del sangue)

La Regione Calabria, di concerto con il Ministero dei Beni Culturali, ha avviato le pratiche nel 2013 per inserire il rito dei “Vattienti” di Nocera Terinese nel Registro delle buone pratiche delle “Passioni di Cristo in Europa”.

La candidatura verrà formalizzata nel 2015, una volta ultimate le necessarie procedure istruttorie. Nel 1962 questa usanza celebrata nel comune calabrese ebbe un rilievo internazionale attraverso il film di Gualtiero Jacopetti “Mondo cane” che riportava consuetudini e costumi insoliti di tutto il mondo.

Sono oltre 90 complessivamente i flagellanti, un numero crescente e composto prevalentemente da giovani, che percorreranno le vie cittadine fino a stasera, davanti a migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia e quest’anno anche dalla Francia.

La processione della Madonna Addolorata, guidata da don Sergio Gigliotti, si e’ avviata questa mattina alle 8.30 e proseguirà fino alle 17 per rientrare nella Chiesa della Santissima Annunziata. Come si ricorderà, la Calabria ha ottenuto il primo riconoscimento come patrimonio culturale dell’umanità da parte dell’Unesco lo scorso dicembre con la processione della “Varia” di Palmi nell’ambito della Rete italiana delle macchine a spalla.

Un riconoscimento di alto valore in quanto e’ stato individuato per la prima volta un bene seriale e immateriale.

Altre candidature per l’Unesco sulle quali la Regione Calabria sta lavorando sono la Sila, il Codex Purpureus Rossanensis, il Codice Romano Carratelli, le minoranze linguistiche calabresi e l’abete bianco di Alessandria del Carretto.

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Nocera terinese. Ci risiamo.

Qui in Calabria mancano gli oculisti e gli otorini. Tantissimi oculisti e tantissimi otorini . Almeno a giudicare dal fatto che nessuno vede e nessuno sente

E mancano anche insegnanti di italiano visto che manco si legge.

Ci chiediamo infatti come sia possibile sapere che i rifiuti di demolizione di opere, anche stradali, debbano essere avviati a destino fiale controllato ma nessuno lo faccia.

Esemplari cittadini calabresi, timorosi di reazioni varie , pur volendo restare anonimi, comunque segnalano in tanti modi i comportamenti illeciti.

Questo è un esempio:

“SIAMO DEI CITTADINI CHE VOGLIAMO RESTARE IN ANONIMATO.  VI SEGNALIAMO CHE LE MACERIE DEL PONTE CROLLATO VERRANNO SEPPELLITE,   IN UNA BUCA A CIRCA 200 M A VALLE DELLA BRIGLIA . STIAMO PARLANDO DELLE MACERIE DEL EX PONTE SAVUTO , LA DEMOLIZIONE DELLE PILE DEL PONTE, LA FRANTUMAZIONE DELLA CATRAME DERIVANTE DEL MANTO STRADALE CONTENENDO CATRAME E FERRO  E TUTTA LA DEMOLIZIONE DELLA BRIGLIA .TUTTI MATERIALI CHE NON POSSONO ESSERE INTERRATI NON VOGLIAMO  CHE FANNO LA STESSA FINE CHE HANNO FATTO LE MACERIE DELL' AUTOSTRADA   E NON VOGLIAMO CHE DIVENTIAMO COME NAPOLI .  VEDIAMO L' ASSENZA DI CONTROLLI SIA DELLA POLITICA CHE DA TUTTI GLI ALTRI.  POSSIBILE CHE NESSUNO CONTROLLA  , SIAMO PROUCCUPATI X LA NOSTRA SALUTE E X LA SALUTE DEI NOSTRI FIGLI CHIEDIAMO IN PRIMIS AL SINDACO  IN QUALITA DI MASSIMA AUTORITA' COMUNALE , ALLA PROVINCIA DI CATANZARO IN QUALITA' DI ENTE CHE HA APPALTATO I LAVORI DELLA SISTEMAZIONE  IDRAULICA DEL SAVUTO  .  POSSIBILE CHE NON SI HA PIU' RISPETTO DELL' AMBIENTE? E CHE NON CI SONO PIU'  CONTROLLI?   ORAMAI TUTTI I GIORNI  SENTIAMO PARLARE DI AMMALATI DI TUMORI E POSSIBILE CHE  SI POSSA PERMETTERE DI SOTTERRARE MATERIALI INQUINANTI.DALLE NOSTRE RICERCHE SAPPIAMO CHE SI PUO' SOLO INTERRARE ROCCIA DA CAVE E PIETRE.  SE  NON ABBIAMO RISPOSTE E CERTEZZE SAREMMO COSTRETTI A TUTELARCI VIA LEGALE MAGARI CON UNA DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBLICA.  NON SAPPIAMO COME MAI SI FACCIA TUTTO QUESTO SICURAMENTE X RISPARMIARE DENARO X LO SMALTIMENTO.    MA SIAMO SICURI  CHE NON C' E' DENARO CHE POSSA PAGARE LA SALUTE DEI CITTADINI..  CHIEDIAMO PIU' RISPETTO X IL NOSTRO TERRITORIO .PER NON PARLARE DELL' ETERNIT CHE CI SONO LUNGO TUTTI GLI ARGINI DELL' SAVUTO”.

E poi, in omaggio al detto “Tanto tuonò che piovve” ecco la notizia di oggi:  

“ (ANSA) - NOCERA TERINESE (CATANZARO), 15 APR - Il personale del Corpo forestale dello Stato ha sequestrato a Nocera Terinese un terreno di 30 mila metri quadrati utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti della demolizione di opere in cemento armato provenienti dai lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. I rifiuti sono interrati nell'area demaniale fluviale del fiume Grande.”

Bene. E’ un primo passo. Ma tanti altri ne devono essere fatti. QUOTIDIANAMENTE

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L'attuale prefetto di Benevento, Ennio Blasco, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in un' inchiesta su presunti episodi di corruzione relativi a certificazioni antimafia di imprese di vigilanza privata quando era prefetto di Avellino fra il 2009 e il 2011. Blasco è stato posto agli arresti domiciliari. Coinvolti anche tre imprenditori: Antonio Buglione, rapito nel 2010, è indagato. Arresti domiciliari sono invece stati notificati a Erasmo Caliendo, cognato di Carlo Buglione, fratello di Antonio e anch'egli arrestato oggi. Caliendo sarebbe stato - secondo gli investigatori - in stretto collegamento con il prefetto.

Per favorire le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione il prefetto Blasco avrebbe accettato gioielli, viaggi, un'auto con autista per i suoi spostamenti e finanche il pagamento di spese di lavanderia. Si trova ai domiciliari in un appartamento privato della provincia di Avellino il prefetto di Benevento, Ennio Blasco, arrestato oggi nell'inchiesta su presunte irregolarità nella concessione di certificati antimafia. Blasco, accompagnato da militari della Guardia di Finanza, ha lasciato il suo alloggio in Prefettura ed è stato trasferito in un'abitazione da lui indicata

L'ipotesi di reato formulata nei riguardi di Blasco e degli imprenditori è quella di corruzione. A Blasco si contesta di aver accettato gioielli, viaggi, un'auto con autista e il pagamento di spese di lavanderia e di aver concesso in cambio facilitazioni all'apertura di istituti di vigilanza privata dei fratelli Buglione nelle città dove aveva esercitato le funzioni prefettizie. Le ipotesi di reato si riferiscono a fatti avvenuti fra il 2009 e il 2011 quando Blasco era prefetto di Avellino dal 2008 al 2012. Blasco è attualmente prefetto di Benevento. In precedenza era stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia.

Durante le indagini per verificare il pagamento di un riscatto per la liberazione di Antonio Buglione, la Guardia di Finanza scoprì che le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione avevano aperto filiali proprio in alcune delle città nelle quali Ennio Blasco aveva esercitato le sue funzioni prefettizie. Blasco è stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia, Avellino e Benevento. Secondo l'accusa Blasco avrebbe favorito i fratelli Buglione in cambio di gioielli, viaggi e altre utilità.

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