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Un uomo di 61 anni, G.B.M. di Soverato, è stato ritrovato morto nella sua autovettura nel piazzale antistante il cimitero di Catanzaro Lido.

Secondo le prime ricostruzioni l'uomo sarebbe stato in compagnia di una donna extracomunitaria, probabilmente una prostituta, quando è stato colto da un malore.

La donna ha allertato la Polizia che, purtroppo, è giunta sul posto quando l'uomo era già morto.

Sul posto i sanitari legali e la famiglia.

Al momento la tesi più accreditata sembra essere quella della morte per cause naturali.

Il pubblico ministero di turno, Saverio Vertuccio, ha disposto l'autopsia sul corpo del defunto per accertarne le cause della morte.

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Tra gli altri coinvolti Antonio Scalzo, consigliere regionale del Pd ed ex direttore scientifico dell'Arpacal, e Diego Tommasi, ex assessore all'Ambiente.

Devono essere mandate tutte sotto processo le undici persone indagate nell'inchiesta relativa a presunti illeciti connessi alla gestione dell'Arpacal negli anni precedenti il 2010, che secondo l'ipotesi accusatoria avrebbero causato ingenti danni all'Ente.

Lo riferisce l'Agenzia Agi.

Questa la conclusione alla quale è giunto il pubblico ministero di Catanzaro, Domenico Guarascio, al termine della propria requisitoria tenuta questo pomeriggio nell'ambito dell'udienza preliminare a carico degli indagati, seguita alla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura a febbraio scorso.

Una richiesta sottoscritta dallo stesso Guarascio e dal collega Gerardo Dominijanni, titolari delle indagini condotte dai militari della Guardia di finanza e uomini del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), nei confronti

-dell'ex assessore regionale all'Ambiente, Diego Tommasi;

-del direttore scientifico dell'Arpacal ed attuale consigliere regionale del Pd, Antonio Scalzo;

-dell'ex direttore generale vicario dell'assessore all'Ambiente, Giuseppe Graziano;

-dell'ex commissario dell'Arpacal, Domenico Lemma;

-dell'ex direttore amministrativo, Luigi Luciano Rossi;

-di Francesco Caparello,

-Pietro De Sensi,

-Giuseppe Giuliano,

-Vincenzo Mollace,

-Francesco Nicolace e

-Silvia Romano.

L'inchiesta ha avuto inizio dopo un esposto presentato lo scorso anno, in cui sono state denunciate presunte irregolarità nel concorso per dirigente amministrativo all'Arpacal, e nell'attribuzione dell'incarico di responsabile di struttura semplice, risalente al 2008, oltre ad un cumulo di incarichi in capo a medesime persone illegittime per incompatibilità.

Le successive attività investigative, fra le quali la relazione di un ispettore del ministero dell'Economia, avrebbero consentito di riscontrare irregolarità nell'attribuzione di incarichi, nell'erogazione di fondi e nell'espletamento di selezioni per progressioni verticali di carriera.

Poi, il 20 dicembre 2012, i militari della Guardia di finanza ed il personale del nucleo investigativo sanità e ambiente (Nisa) su disposizione dei magistrati inquirenti hanno eseguito il sequestro di somme per un totale di 500.000 euro a carico di ex dirigenti dell'Arpacal.

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Catanzaro. La Abramo printing nasce nel lontano 1908 per impulso di Giovanni Abramo che fondò la "Tipografia Popolare".

Poi a metà secolo Antonio Abramo, figlio del fondatore. Trasformò l’azienda da realtà artigiana ad impresa con le "Arti Grafiche Abramo".

Infine l’avvento della terza generazione a segnare la nascita del gruppo Abramo e l'ingresso dell'Azienda nel mercato dei servizi innovativi in aggiunta a quelli tradizionali registrando crescita e successi.

Nascono e vivono la Abramo Printing per la grafica e la stampa cartacea e digitale , la Abramo Logistics per il centro servizi digitali e la logistica , la Abramo CustomerCare per il Call ed il Contact Center.

Le tre aree di business su cui si l'attività dell'holding Abramo, si è sviluppata: una società che si presenta sul panorama imprenditoriale nazionale.

Un successo commerciale. Oltre 200 lavoratori , oltre 200 famiglie la cui sicurezza dipendeva dalla Abramo Printing e Logistics

Oggi lo stato di crisi.

Una doccia fredda, invero, attesa.

La Abramo Printing e Logistics ha aperto le procedure di cassa integrazione a zero ore per 84 lavoratori e potenzialmente, nei prossimi mesi, ulteriori 66 per un totale di 150 dipendenti, circa il 70 per cento dell’azienda.

La UILCOM su questi temi cruciali della vertenza chiede ai rappresentanti l'azienda un nuovo confronto costruttivo e a “carte scoperte", che faccia chiarezza sul futuro di 246 lavoratori della Abramo.

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