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Qualche catanzarese non è riuscito ad aspettare gli esiti del processo ed ha deciso di scherzare sulle vicende della sua città.

Quelle vicende che hanno raccontato di contravvenzioni cancellate per gli amici e, dicono, anche per i sindaci calabresi che venivano contravvenzionati dal corpo di Polizia Municipale.

Una vicenda che preoccupava il comandante che temeva proprio una indagine e la conseguente accusa penale.

E lo ha fatto con un cartello esposto sotto il tergicristallo con su scritto : “Oooh, aspè…. Sono un amico Usa l’altro blocchetto”.

Insomma un dileggio che trova comunque la ragione in un fatto vero.

Nessuno che utilizzasse la stessa fantasia verso gli altri aspetti della vicenda e che coinvolgevano i politici.

Eh, no! I politici non si toccano. Quelli possono anche reagire. Ed è bene guardarsene.

Con i vigili è più facile. Non reagiscono. Forse. E poi a chi contestare il foglietto? Chiunque può apporlo sotto il tergicristallo di un’auto.

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Tutto trae origine dalle  indagini (già concluse) effettuate  dalla Digos su presunte  violazioni avvenute in occasione  della presentazione della lista  “Per Catanzaro”alle elezioni  amministrative del maggio  2012.

La Digos  proprio durante l’inchiesta sulle presunte violazioni  avvenute in occasione delle elezioni  del 2012 ravvisa  ulteriori ipotesi di reato, ed informa la Procura.

Il pm  Gerardo Dominjanni ravvisa tredici i reati.

Da qui uno stralcio dell’indagine.

Le accuse, a vario titolo,  vanno dalla corruzione alla  concussione, dall’abuso d’ufficio al peculato

Ed ecco che scattano gli avvisi . Indagati il sindaco Sergio Abramo, gli ex assessori Massimo Lomonaco,  Stefania Lo Giudice, il capogruppo  di Forza Italia e assessore  regionale Domenico Tallini,  il consigliere comunale Carlo  Nisticò, il dirigente Giuseppe  Cardamone, l’architetto Paola  Barbuto e il vigile urbano Rocco  Cristallo.

Nel frattempo, in merito alle notizie apparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa, relative allo scandalo multe, il sindaco Abramo ha chiesto al comandante della Polizia locale, generale Giuseppe Antonio Salerno, una dettagliata relazione sulla vicenda.

Intanto Pd e Cinquestelle  chiedono ad Alfano l’invio di  una commissione d’accesso al  Comune.

Ed ecco da l'Ora della Calabria alcuni stralci di conversazione tra l'assessore Stefania Logiudice e un uomo di fiducia del sindaco Abramo in cui si fa riferimento a delle pratiche urbanistiche. L'uomo di fiducia del sindaco viene indicato con la lettera U.

U: Noi l'importante è che realizziamo l'intervento se dobbiamo guadagnare qualcosa in più o in meno non fa nulla, l'importante è che ne usciamo tranquilli e puliti...per cui ci siamo affidati a te...io mi sono andato a finire in un cazzo di studio scadente di Catanzaro Lido...mamma mia e poi è spuntato Carlo Nisticò. No perchè se la vede tutto lui fa tutto lui, voi non dovete fare niente dovete solo firmare. Ma non se ne parla proprio e quindi poi lui mi dice praticamente di non fare così...no Carlo, facciamo una cosa, tu ho capito ti prendi la parcella...te la prendi lo stesso  non è questo il problema

Lo Giudice: Chi ha detto così chiaramente?

U: E si era chiaro che si prendeva la parcella...gliel'ho pagata io...siccome i (...)dovevano pagare la parcella e non volevano avere impicci e allora ho detto Carlo....facciamo una cosa, tu non ti preoccupare, quello che avete pattuito rimane

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Chi aveva speranza di trovare una soluzione facile, semplice, immediata e poco costosa al problema dei rifiuti calabresi trasferendoli a Taranto e comunque in Puglia, ora resterà deluso.

L'assessore all'ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro dichiara : «Smentisco l'arrivo di rifiuti da Catanzaro»

Ed intende Catanzaro per Calabria!

Anzi sostiene che «La legge prevede la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani all'interno dei confini regionali». Non solo ma ribadisce , come logico, che «Il nostro sistema regionale dei rifiuti urbani è tarato per garantire il soddisfacimento del fabbisogno interno»

Non è quindi come quello calabrese che non realizza l’autonomia regionale e soprattutto provinciale e comprensoriale, per cui il trasferimento altrove è diventato un mestiere per quanto irresponsabile.

« Smentisco la notizia apparsa sulla stampa pugliese e calabrese che parla di un arrivo di rifiuti urbani da Catanzaro verso la nostra regione».

«In aggiunta e per ulteriore chiarezza è opportuno dire che, in questo momento storico, il nostro sistema regionale dei rifiuti urbani è tarato per garantire il soddisfacimento del fabbisogno interno ed è, quindi, nell'impossibilità di accogliere alcunché da qualunque parte d'Italia».

E chiarisce che «Devo smentire la circostanza spiega Nicastro in primo luogo va chiarito che la legge prevede la chiusura del ciclo degli urbani (rifiuti, ndr) all'interno dei confini regionali e che, eventuali conferimenti in deroga a tale norma, devono essere stabiliti con opportuni protocolli d'intesa tra le Regioni».

Poi conclude evidenziando che «Nel caso specifico rileva non esistono protocolli né, tanto per essere chiari, sono state avviate le procedure per sottoscriverli».

Una bella fregatura. Praticamente la “monnezza calabrese” deve restare in Calabria o mandata molto lontano con costi inaccettabili ancora più per una regione povera come la nostra!

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