LB ha 50 anni . Originario di Messina ha prestato servizio prima nel nucleo radiomobile di Catanzaro, poi è stato trasferito a Lido e di recente iniziate le indagini a suo carico era stato assegnato al comando legione senza mansioni esterne.
LB era separato dalla moglie e padre di tre figli.
Incontra a Catanzaro una prostituta sudamericana, che viveva a Catanzaro e con la quale era in rapporti, ed alla quale avrebbe tentato di estorcere denaro offrendole in cambio la sua protezione.
Ma la giovane prostituta stanca delle pressioni alle quali era sottoposta dal militare per ottenere da lei il denaro richiestole non ci sta e lo denuncia al Comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro..
Era il 2013.
Partono le indagini e ieri l'arresto, eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo.
Nulle le prove scritte degli aspiranti avvocati del distretto di Corte d’Appello: contenevano passaggi identici. La commissione ammette agli orali soltanto il 40% degli oltre 1.600 candidati
120 avvocati copiano molto probabilmente da Internet.
Cambiano le prime righe e lasciano il resto eguale
La commissione esaminatrice di Firenze se ne accorge e li esclude dal concorso
Potranno riprovare il prossimo anno ma con la consapevolezza che queste furbate saranno comunque scoperte.
120 compiti su 1600 concorrenti, l’8 %.
Nel sito della corte d’Appello di Catanzaro pubblicati i risultati delle 3 prove scritte dell’esame di avvocato svolto a dicembre 2013.
Agli orali arrivano circa 640 candidati, cioè il 40 % dei concorrenti per aver raggiunto almeno una media di 90 come valutazione finale.
Le prove orali, secondo quanto è stato stabilito dal presidente della commissione, inizieranno il prossimo 4 luglio.
E il sorteggio ha decretato che si comincerà con la lettera “L”.
Dobbiamo ringraziare i Carabinieri di Petilia Policastro per non aver chiuso gli occhi e per aver quindi visto 6 operai in servizio presso il Consorzio di Bonifica Jonio Crotonese e 5 operai forestali dell’Afor, tutti residenti ed operanti in Petilia Policastro che trascorrevano tranquillamente intere giornate al bar o in piazza nel paese.
È da qui che sono partiti per una attenta e continua vigilanza e registrazione per ben comprendere quali e quanti fossero le persone coinvolte, e quali fossero i doveri e gli obblighi derivanti dal ruolo e dall’incarico e dove fossero posizionati i cantieri o siti di lavori dei personaggi attenzionati.
Le indagini hanno interessato una ventina di persone che avrebbero dovuto svolgere un’attività lavorativa di almeno 8 ore al giorno.
Undici di loro, “pur risultando regolarmente presenti nei registri giornalieri di servizio, sovente, per non dire quasi sempre, non si presentavano a lavoro, continuando tranquillamente una vita rilassata, tanto nella stagione estiva quanto in quella autunnale-invernale, intenti in altre attività, lavorative o di ozio puro”.
Da qui la denuncia in stato di libertà.
Il capo di imputazione per tutti è stato quello di truffa continuata in concorso per le retribuzioni indebitamente percepite a fronte di assenze continuate ed ingiustificate sul lavoro, oltre alla contestazione anche del reato di “ falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici” per le mendaci attestazioni delle presenze sui registri giornalieri di servizio.
Questa volta non solo operai ma anche i capisquadra, cioè coloro che avrebbero dovuto verificare gli esatti adempimenti lavorativi.
1 capo squadra e 5 operai del Consorzio di Bonifica Jonio Crotonese e 2 capi squadra e 3 operai dell’Afor.
E’ stato anche segnalato l’atteggiamento collaborativo degli organi direzionali dei due enti che hanno fornito sempre puntualmente la documentazione richiesta ai fini degli accertamenti.