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Redazione TirrenoNews

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Rinviato a giudizio per corruzione in atti amministrativi aggravata dal metodo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa Sandro Principe, ex sindaco di Rende, già sottosegretario al Lavoro.

Per il politico cosentino, difeso dagli avvocati Franco Sammarco e Marco Amantea, vi è stato un non luogo a procedere per l’ipotesi di corruzione elettorale.

Rinviati a giudizio, per corruzione aggravata in atti amministrativi e concorso esterno in associazione mafiosa l’ex primo cittadino Umberto Bernaudo, e l’ex assessore Pietro Ruffolo.

Rinviato a giudizio per corruzione elettorale l’ex consigliere e assessore comunale Giuseppe Gagliardi.

Per gli imputati l’udienza dinanzi al tribunale collegiale di Catanzaro avrà inizio il prossimo 12 giugno.

La pubblica accusa è rappresentata dal procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni, che diede vita all’inchiesta, conclusasi con l’operazione “Sistema Rende” a marzo 2016, quando era applicato come sostituto procuratore alla Dda di Catanzaro.

Due anni all’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli

Giovedì, 01 Marzo 2018 17:51 Pubblicato in Cosenza

Esattamente 2 anni fa, nel marzo 2016, il blitz della Dda a Rende nel quale vennero arrestato oltre a Sandro Principe, Umberto Bernaudo e Pietro Ruffolo anche Rosario Mirabelli.

Mirabelli, nasce il 6 maggio 1959 a Rende e da giovanissimo si impegna nell’associazionismo cattolico e in diversi movimenti culturali.

Laureato in Medicina e Chirurgia, esercita la professione presso l’unità operativa di Medicina legale di Rende.

Ha iniziato la sua attività politica nella Democrazia Cristiana; in seguito ha aderito ad An.
E’ stato consigliere comunale e capogruppo di An a Rende dal 1990 al 2005. Dal 1995 al 1999 è stato consigliere provinciale a Cosenza, ricoprendone la carica di capogruppo.
Nel 1999 è stato candidato a sindaco al Comune di Rende.
Nel 2000 e nel 2005 è stato candidato alle elezioni regionali e nel 2006 è stato candidato a sindaco di Rende con una lista civica.

Nel 2010 venne eletto consigliere regionale, nella circoscrizione di Cosenza per la lista “Autonomia e Diritti” (quella di Agazio Loiero), con 4.362 preferenze.

E’ stato vicepresidente della II Commissione “Bilancio, programmazione economica ed attività produttive” fino al 27 novembre 2012.

Ha aderito al gruppo Misto e dall’11 dicembre 2013 è passato al gruppo “Nuovo Centrodestra”.

Alle ultime regionali del 2014 ha sostenuto la candidatura di Mario Oliverio nella lista “Oliverio Presidente”, la stessa nella quale è stato eletto Orlandino Greco, ma non ce l’ha fatta e non ha confermato la poltrona in consiglio regionale.

Stamattina a Catanzaro il gup Pietro Carè ha emesso le condanne per coloro che hanno optato per il rito abbreviato.

Tra questi gli esponenti della cosca “Lanzino-Ruà” Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo, entrambi condannati a 4 anni e 8 mesi.

Due anni di reclusione, invece, per l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e Marco Paolo Lento.

Assolti Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, difeso dall’avvocato Paolo Pisani.

Gli imputati tutti sono coinvolti nel procedimento “Sistema Rende”.

Secondo l’accusa, Principe, Bernaudo e Ruffolo si sarebbero accordati con esponenti della cosca Lanzino Ruà per il procacciamento di voti e per la gestione della propaganda elettorale.

In cambio avrebbero assunto Ettore Lanzino nella cooperativa sociale di Rende e avrebbero garantito condotte amministrative di favore.

Lettera aperta ai sindaci del tirreno cosentino

Giovedì, 01 Marzo 2018 16:18 Pubblicato in Alto Tirreno

Stamattina sono andato a fare una visita specialistica a Praia a mare.

Di questo fatto ne riparleremo perché  da Amantea a Praia a Mare ci sono più km che da Milano a Novara( in Piemonte) , che da Milano a Pavia, Como, Sondrio, Piacenza,

 

Bergamo, Brescia ( in Lombardia), che da Milano a Piacenza( in Emilia Romagna), ed è quindi vergognoso che un paziente debba fare con un mezzo proprio questa distanza  ed a proprie spese,, ovviamente, (perché da Amantea a Praia e viceversa non ci sono mezzi di linea), e pagando anche il ticket ( a tal proposito non posiamo non elogiare quegli amministratori regionali che hanno voluto un distretto così abnorme ( probabilmente è il distretto sanitario più lungo del mondo!).

Ma un’altra cosa vergognosa è la statale 18.

Il bancomat dei sindaci e dei loro amici!.

Una statale dove non si sa quale sia la velocità media, dove trovi limiti oscillanti tra i 70 ed i 30 kmh!

Anche di questo ne riparleremo.

Ma il problema che intendiamo sollevare è se un futuro turista che è costretto a velocità improponibili, tanto sono basse, con un forte traffico di TIR vietati dalla ordinanze sindacali, e che rischia, fors’anche distratto dai paesaggi godibili percorrendo la statale , di prendersi una, due, tre contravvenzioni ( che poi gli arriveranno dopo mesi, quando è ritornato dalle ferie sul tirreno cosentino) la prossima volta tornerà in Calabria.

Forse potrà anche ritornare in Calabria ma certamente non sulla SS18 in queste condizioni.

Tanto più se saranno eseguiti i lavori della 106( nella foto) che diventerà una vera e propria autostrada con due corsie per ogni senso di circolazione.

E tutto grazie alle forti pressioni dei sindaci ionici.

A loro ascriviamo la attenzione pre-elettorale del CIPE ed il grosso finanziamento di un miliardo e 335 milioni di euro che ne farà il più grande cantiere italiano.

Non solo una autostrada ed il turismo che ne deriverà, ma anche il lavoro, a breve ed a lungo termine.

Ci chiediamo, allora, perché i sindaci dello Ionio( per fortuna delle loro popolazioni) sono così uniti per i loro interessi e quelli del Tirreno sono l’esatto contrario.

Non si offenda nessuno per carità.

Io ritengo che, salva la unica( piccola )eccezione dell’Ospedale di Praia a mare, il Tirreno sia messo proprio male e nessuno lo tuteli per come merita e per come si dovrebbe.

A loro provare il contrario! Non a me, ma al Tirreno cosentino.

Magari con una serie di incontri su tematiche del territorio. Aspetto.

 

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