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Politiche. Altissima la percentuale dei votanti ad Amantea. Problemi in Italia
Domenica, 04 Marzo 2018 13:29 Pubblicato in Campora San GiovanniAd Amantea alle 12.00 hanno votato il 20,55 % degli elettori
Un percentuale maggiore di quella calabrese che si è fermata al 15,11 %
Maggiore anche a quella della intera provincia di Cosenza pari al 16,42 %
Maggiore perfino di quella nazionale ferma al 19,34%
Praticamente siamo sui livelli dell’ Umbria ( 20,55%), del Piemonte ( 20,46 %), del Trentino ( 20,78%) , di poco sotto Emilia Romagna ( 22,71), Friuli Venezia Giulia (22,56), Liguria (21,51), Toscana ( 21,17), Valle d’Aosta( 21,24), Veneto ( 22,23).
Sul significato di questa percentuale impossibile fare commenti
Occorre aspettare lo scrutinio.
Problemi quà e là.
A Roma in un seggio dei Parioli il voto è stato sospeso per schede sbagliate per Camera e Senato; è stata svuotata un'urna e 36 elettori saranno chiamati per rivotare.
A Palermo si sono registrati ritardi (definiti "inaccettabili" da Pietro Grasso) nell'apertura di alcuni seggi a causa di un errore che ha causato la ristampa delle schede di 200 sezioni.
Schede per la Camera sbagliate e operazioni di voto sospese per un paio d'ore nel collegio di Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria.
File ai seggi anche a Milano.
Errore sul simbolo del Pd nelle schede a Mantova, dove però si vota regolarmente.
Femen contesta Berlusconi.
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Ferruccio Policicchio “irrompe” nella storia di Amantea.
Domenica, 04 Marzo 2018 12:51 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaLunedì, 03 Luglio 2017 postavamo sul nostro sito l’articolo “Amantea: La storia e le improvvisazioni degli storici”.
Parlavamo di alcune improvvisazioni trovate sul sito del comune di Amantea che “ mostrano quanto poco si conosca la storia di Amantea. Una carenza alla quale sarebbe ben utile porre rimedio.
Che poi siano “gli storici” od i ricercatori non importa. Certo se questa nuova amministrazione volesse bandire un concorso in linea con questo assoluto bisogno non sarebbe male. Affatto!
Concludevamo così:”PS. Ah, a proposito non sappiamo chi sia l'autore di quanto scritto sul sito web del comune”.
Questo bisogno di dare certezze a chi vuole conoscere la storia di Amantea ha trovato un favorevole apporto nel seguente articolo di Ferruccio Policicchio, che ringraziamo.
“Egr. Sig. Direttore, faccio seguito al suo articolo dal titolo: “Amantea: la storia e le improvvisazioni degli storici”, del 3 luglio 2017, per esprimerLe sostegno.
Se vuol sapere l’autore del sito di cui parla, (se ne vale la pena) o di qualche brochure od opuscolo pubblicato per quel lavoro, deve andare a vedere nell’incarto del finanziamento POR Calabria annualità 2000/2006 asse 2 risorse culturali Misure 2.1.b. sito nell’archivio del Comune.
Al suo interno dovrebbe trovare un appalto vinto da una società, magari una società creata ad hoc, e quindi non dovrà meravigliarsi se dovesse scoprire che ha sede in una via e n. civico dove, di fatto, si trova un asilo infantile.
Questi non sono né studiosi né storici, ma per usare un termine nobile, una specie di moderni amanuensi.
In realtà sono dei scopiazzatori rapinatori, truffaldini, in quanto non hanno la delicatezza di citare le fonti.
Ma la cosa peggiore in ciò, è che, rimanendo anonimo il “mariulo”, impettendosi, il politico ne assume la paternità ed è per questo motivo che ci troviamo nel punto in cui siamo.
Mi inserisco nell’aspetto storico, più precisamente nel periodo che mi è più familiare: il decennio 1806-1815.
A seguito del noto assedio, il monastero dei Minori Conventuali non subì alcun danno anche se nel 1812 fu dichiarato «quasi diruto con terreni inculti attaccati ad esso inadatti alla semina».
Sebbene «quasi diruto» sopravvisse al terremoto del 27.3.1638 (sabato prima della Palme) e a quello del febbraio-marzo 1783.
Il 1° settembre 1808, alle ore 13:00, gli incaricati Giulio Mileti (sindaco) G.B. Cavallo (arciprete), Vincenzo Perciavalle (parroco), Raffaele Meliarca, Pietro Perciavalle e Giovanni Mirabelli (decurioni) si recarono sul posto per procedere alla soppressione e ad inventariare il contenuto del Monastero.
Incontrarono la Chiesa ben arredata di suppellettili liturgiche (argenti, altaristica e paramenti) e ricco il convento.
I frati presenti esibirono la platea dei censi in denaro per un valore di 4.225,65 ducati, e la platea dei censi in generi i quali annualmente davano: 60 tomoli di grano, 23 di granone e 1 di avena.
Era abitato da 4 religiosi che, al momento della soppressione erano Ignazio Damiano, sacerdote di 71 anni nativo di Reggio C.; il sacerdote Bartolomeo Fava di anni 55 di Amantea (figlio del barone Daniele e di Candida Ferrari deceduto il 6 gennaio 1825) ed il laico Raffaele Buffone di anni 78 anch’egli nativo di Amantea, figlio di Antonio e Anna di Rosa, deceduto il 18 novembre 1814 e dichiarato di anni 74.
(E qui c’è da denunciare una incongruenza tra età dichiarata al momento della soppressione e quella scritta nell’atto di morte).
Al momento era assente il P. Guardiano, Ignazio Battaglia, nativo di Reggio Calabria il quale morì sessantenne ad Amantea, il 18 gennaio 1811, avendo scelto di fissare, insieme agli altri fratelli, dopo la soppressione, la propria residenza nella città.
In conclusione, come Lei afferma, il monastero dopo l’assedio era abitato.
Ferruccio Policicchio”
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Liberarsi della corruzione è il primo passo!
Sabato, 03 Marzo 2018 19:51 Pubblicato in Basso TirrenoIn una democrazia tutti i partiti che si presentano alle elezioni propongono agli elettori progetti/modelli di società in generale differenti e a volte anche contrapposti.
Questi modelli di società si configurano attraverso le proposte specifiche sulle varie problematiche dell’organizzazione della società (lavoro e capitale, libertà individuali, diritti e doveri dei cittadini e degli eletti, tasse, età pensionabile, pensioni max e min, assistenza sanitaria, scuola, università, aiuti ai senza lavoro, accoglienza migranti, uguaglianza e diseguaglianza accettabile, durata del mandato degli eletti,Europa si-Europa no ecc.).
Alle elezioni l’elettore dovrebbe valutare e scegliere il partito che propone (e se ha avuto responsabilità di governo rispondenza tra promesse e realizzazioni!) il progetto di società che meglio risponde alle sue esigenze socio-culturali, e perché no psicologiche, e che ritiene possa meglio rappresentare i suoi orientamenti e convincimenti su quelli che sono le regole che devono governare i raparti tra gli individui delle società nella quale vuole vivere.
In questo orizzonte è legittimo sostenere, per esempio, sia che nessuno debba essere lasciato nell’indigenza, sia che chi non è capace di sostenersi siano affari suoi, che le diseguaglianze non devono essere eccessive o viceversa che non devono essere limitate, che gli eletti possono essere a vita o che al contrario devono poterlo essere per un tempo limitato, che ci vuole un tetto alle pensioni o che non ci vuole un tetto, che è giusto/non giusto togliere i privilegi agli eletti, che è dovere accogliere i migranti o che al contrario non lo è assolutamente ecc.
Questo fa parte di quello che si chiama il confronto dialettico tra legittimi progetti di società differenti o contrapposti, che viene fatto tra i partiti e tra i singoli cittadini.
Ma prima di tutto bisognerebbe chiedere alla politica e ai politici di ogni orientamento il rispetto dell’art. 54 della nostra Costituzione:
“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
Un dato obiettivo è che in Italia la corruzione è uno dei più gravi handicap sociali che oltre a destabilizzare il tessuto sociale ha un costo economico enorme che ingoia decine e decine di miliardi di euro all’anno.
Un chilometro di strada in Italia costa tre volte in più che in Germania.
Potrebbe esistere la corruzione senza politici e sistema politico corrotti?
E’ veramente così difficile individuare politici e partiti che da più di 20 anni alimentano, utilizzano e/o chiudono gli occhi di fronte alla corruzione?
Sicuramente in tutti i partiti ci sono persone che non sono corrotti, ma sicuramente i partiti che hanno governato l’Italia da più di vent’anni, nei confronti della corruzione hanno una grande responsabilità, perché hanno sicuramente, come organizzazioni o come singoli, favorito/ agevolato/ utilizzato/trascurato la corruzione.
Veramente su fatti come quelli messi in luce da Fanpage è sensato concentrarsi sulle modalità dell’inchiesta e non essere al contrario sconcertati dalla sostanza e dalle reazioni dei politici?
Se per miracolo dopo il 04 marzo a governare questo paese ci fossero politici e partiti onesti, la corruzione si squaglierebbe come neve al sole!
Noi elettori abbiamo il potere di fare questo miracolo!
Sarebbe una riforma a costo zero, anzi regalerebbe al bilancio dello stato miliardi di euro ogni anno!
Certo l’onestà non è condizione sufficiente per essere governanti adeguati, ma dovremmo pretendere, come cittadini, che l’onestà dei governanti sia una condizione necessaria e imprescindibile.
Chi ritiene che la corruzione sia in Italia il male principale e prioritario da combattere, dovrebbe mandare un segnale preciso a tutti i partiti che da più di venti anni ci hanno governato e che sicuramente hanno la responsabilità di questo male.
Giuseppe Furano
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