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tiro-alla-fune N1Il Consigliere Regionale del Pd On. Franco Iacucci, ex Presidente della Provincia di Cosenza, ex Sindaco di Aiello Calabro, in una trasmissione televisiva è intervenuto respingendo tutte le accuse che lo hanno indicato come il vero ispiratore della eventuale scissione di Campora San Giovani da Amantea. Ha ribadito con forza che lui non è l’ispiratore del progetto di scissione che prevede attraverso un referendum la separazione della popolosa Frazione di Campora San Giovanni dal suo capoluogo Amantea e la contestuale fusione con il Comune limitrofo e confinante di Serra d’Aiello per dare vita ad un nuovo Comune: Temesa. E’ stato il Consigliere Graziano che ha presentato alla Commissione Regionale il Progetto, lui non centra. Ha ribadito che la questione della scissione non nasce ora ma si trascina da oltre trenta anni. Campora San Giovanni ha aspirato a diventare autonoma da sempre. Però da sempre questa sua aspirazione è stata snobbata. Ora che se ne parla e che fra non molto i cittadini di Campora e di Serra d’Aiello con un referendum che sarà indetto dal Presidente della Regione Calabria decideranno liberamente e senza costrizione alcuno del loro destino, è scoppiato un finimondo. Iacucci non ci sta. Da diversi anni si è parlato di una scissione da Amantea, ma ora che l’obbiettivo dell’autonomia di Campora San Giovanni è arrivato in Commissione Affari Istituzionali della Regione Calabria che si è espressa in proposito, tutti a gridare allo scandalo. Perché ora? Perché prima delle elezioni amministrative di Amantea? Non si poteva aspettare ancora un poco? Ora tutto è stato deciso. Saranno i cittadini di Campora San Giovanni e quelli di Serra d’Aiello a scegliere liberamente il loro destino. I cittadini di Amantea sono esclusi.

Ha perfettamente Iacucci quando ribadisce con forza che Campora San Giovanni è frutto di flussi migratori che da Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amangtea (tutti comuni limitrofi) si sono spostati in questa zona. Molti hanno costruito case e aperto negozi commerciali. Per questa ragione – Questo è l’inizio di un processo di aggregazione che interessa l’intera area e che potrebbe riguardare Aiello Calabro, San Pietro in Amantea con Cleto-.

Apriti cielo, non l’avesse mai detto. Questa affermazione non è piaciuta al Sindaco di San Pietro in Amantea Gioacchino Lorelli. Ha preso le distanze non appena ha saputo dell’intervento di Iacucci. Giustamente il Sindaco Lorelli difende l’autonomia del suo paesello. Ha così postato su Facebook il 19 giugno alle ore 14,46:-Ho appena appreso, ascoltando l’intervista del Consigliere Regionale Franco Iacucci, che una parte degli abitanti di San Pietro in Amantea presumibilmente sarebbero intenzionati a spostarsi nel nascente Comune di Temesa, qualora questo dovesse nascere. Prendo le distanze da quanto riferito da Iacucci affermando con forza che tale dichiarazione è assolutamente priva di fondamento. Il Comune di San Pietro in Amantea è sempre aperto al confronto e se ci fossero sentimenti di tale genere, come sempre fatto in passato, c’è la massima disponibilità a discuterne-.

Ha fatto benissimo il Sindaco Lorelli a rispondere con questo tono, però, purtroppo, risulta che gli abitanti delle Contrade come Gallo, Froffa, Giardini, Tuvolo, Conocchia già gravitano nell’orbita di Campora San Giovanni e se un domani, maledettamente, quest’ultima dovesse sganciarsi da Amantea e con Serra d’Aiello formare un nuovo Comune “Temesa”, gli abitanti delle Contrade sopra elencate sceglierebbero di conseguenza anche Temesa al posto di San Pietro in Amantea. Sarà una bella rogna non solo per il Sindaco Lorelli, ma soprattutto per il nuovo Sindaco eletto di Amantea Dott. Pellegrino.

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CamporaL’altro giorno il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato la proposta di Legge Graziano per la modifica dei territori di Amantea e di Serra d’Aiello. Così Campora San Giovanni, la popolosa Frazione di Amantea si separerà da Amantea e nascerà un nuovo Comune “Temesa”.

Subito Luigi Socievole capolista della lista “Cambiamo rotta” si è fatto sentire ed è pronto a ritirare la sua candidatura a Sindaco di Amantea e la lista che lo sostiene. In un post su Facebook, amareggiato, ha definito il provvedimento regionale “Una pagina triste per la nostra comunità”. Ha invitato la lista avversaria “Nea Polis” capeggiata da Vincenzo Pellegrino di assumere la stessa posizione per protestare apertamente contro il comportamento assunto dalla Regione Calabria. Ha perfettamente ragione il candidato Sindaco Socievole. Domenica prossima 12 giugno, dopo due lunghi anni e mezzo di commissariamento del Consiglio Comunale di Amantea per infiltrazioni mafiose, si voterà finalmente per eleggere il nuovo consiglio comunale e il nuovo Sindaco e la Regione Calabria poteva aspettare almeno una decina di giorni per prendere quella decisione. Ha altresì ribadito che la Commissione straordinaria che attualmente governa la città è stata insensibile al grido di dolore dei cittadini amanteani. Non solo non ha ritenuto di dover esprimere alcun parere, ma, sebbene invitata, non ha nemmeno partecipato all’audizione della Commissione Regionale.

Caro Gigino, caro Vincenzo, se Campora San Giovanni, Frazione di Amantea, dovesse con il referendum staccarsi dalla nobile cittadina, sarebbe un duro colpo, una ferita profonda difficilmente rimarginabile. Mettetevi d’accordo, protestate, scendete in piazza, occupate pacificamente il Consiglio Regionale, fate sentire la vostra voce, la voce degli uomini liberi amanti della pace e della libertà. Perché tutta questa fretta? Non si poteva aspettare ancora un po’? Amantea sta vivendo ore difficili, domenica i cittadini andranno a votare. Ore tristi e buie si abbatteranno sui destini di una cittadina a noi tanto cara che ha dato i natali ai nonni paterni, al mio caro papà emigrato negli U-S-A-

La proposta di Legge reca il numero 54/12 ed è stata approvata quasi all’unanimità. Ora spetta al Presidente della Regione On. Occhiuto con proprio decreto indire nell’arco di 90 giorni un referendum, al quale, però, parteciperanno solamente i cittadini di Campora San Giovanni e di Serra d’Aiello escludendo quelli di Amantea. Stando così le cose il referendum dovrebbe raggiungere sicuramente il quorum richiesto e così Campora San Giovanni avrebbe finalmente la sua agognata separazione da Amantea. Secondo il Consigliere Graziano l’Assemblea ha scritto una bella pagina di democrazia partecipata, avendo recepito e concretizzato con coraggio e determinazione le istanze di una battaglia civica che nel territorio del basso  Tirreno cosentino si protrae da anni e che aveva solo necessità di essere recepita e normata.. Bene, ora si andrà a votare. Ma davvero i cittadini di Campora San Giovanni vorranno staccarsi da Amantea per poi unirsi ad un piccolissimo comune come Serra d’Aiello? On. Graziano mi saprebbe spiegare meglio quali sarebbero le attinenze importanti sia nel contesto storico-culturale che dell’assetto urbanistico infrastrutturale del territorio di Campora San Giovanni e di Serra d’Aiello? Usi, costumi, tradizioni sono diversi di quelli di Amantea.Il grande Totò direbbe:- Ma per piacere, non mi faccia ridere!- Si vede che Lei non conosce il territorio amanteano e che è intervenuto, forse, presentando la proposta di Legge, per motivi elettoralistici e per accontentare qualche cittadino camporese che conta ed è portatore di tanti voti. Un grande uomo politico che Lei dovrebbe conoscere diceva:- A pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca-. Un certo Luigi Rubino su Facebook ha postato:- Suggeriamo all’On. Graziano di fare proposte serie e concrete per migliorare le condizioni dei calabresi e non di proporre leggi personali per soddisfare gli appetiti di Iacucci. Non faccio commenti.

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AmanteaIl prossimo 12 giugno si voterà per il rinnovo dei Consigli Comunali e per le elezioni dei Sindaci in molti comuni calabresi. Si voterà finalmente ( era ora dopo due anni di commissariamento del Consiglio Comunale) anche in Amantea dopo due lunghissimi anni di Commissariamento perché il Consiglio Comunale democraticamente eletto era stato sciolto dal Ministero degli Interni per presunte infiltrazioni mafiose. E non è stata la prima volta. Anche il caro indimenticabile amico Tonnara dovette subire la stessa sorte, poi però riabilitato. Dopo il voto verrà il bello. La Frazione di Campora San Giovanni vuole staccarsi da Amantea e chiede di legarsi al vicino Comune di Serra d’Aiello, molto ma molto più piccolo di Campora stessa. La guerra di secessione non è incominciata adesso ma da diversi anni, tanto è vero che proposta dal Consigliere Regionale Graziano ora è approdata in Consiglio Regionale per essere discussa e approvata. Ma perché questa popolosa Frazione vuole staccarsi da Amantea e unirsi ad un Comune così piccolo, piccolo, come Serra d’Aiello, che dopo aver perso l’Istituto Papa Giovanni XXIII° non ha davvero nulla da offrire? I motivi potrebbero essere tanti. Quello più importante, secondo i residenti della popolosa frazione, è la situazione debitoria del Comune di Amantea. Il Comune di Serra d’Aiello è favorevole all’annessione di Campora. Infatti la prima richiesta è partita da una Associazione “Ritorno alle origini di Temesa”. Successivamente il Comune di Serra d’Aiello ha votato all’unanimità l’avvio dell’iter di annessione del territorio della Frazione Amanteana. Ora spetterà alla Regione Calabria prendere una definitiva decisione. Ricordiamo che Campora San Giovanni è una Frazione molto popolosa, molto ma molto più popolosa di tutti i Comuni del Circondario di Amantea (vedi San Pietro in Amantea, Lago. Aiello Calabro, Cleto, Serra, Belmonte Calabro, Longobardi). Comprende finanche il Porto ubicato nello specchio d’acqua antistante la frazione e importanti infrastrutture, la zona industriale collocata all’interno dell’area ex PIP- Se davvero Campora dovesse staccarsi da Amantea, la bella, la gloriosa, la nobile cittadina, la perla del basso Tirreno cosentino, riceverebbe danni incalcolabili, perderebbe di prestigio senza calcolare i danni finanziari per il mancato introito di tasse, oneri e concessioni legati alla gestione del porto e gettito fiscale da parte delle imprese presenti nell’area ex Pip. Ma non è tutto. Amantea diventerebbe tutto ad un tratto un paesello visto che quasi la metà della popolazione vive nella Frazione e nel suo circondario. Della questione si è interessato ultimamente anche l’On. Antonio Lo Schiavo, consigliere regionale, il quale aveva chiesto di rinviare la discussione sulla proposta di modifica dei confini territoriali dei Comuni di Serra d’Aiello e Amantea, perché il 12 giugno ci saranno le elezioni amministrative in Amantea e sarebbe stato dunque opportuno sentire il nuovo Sindaco e i Consiglieri eletti. La sua richiesta, purtroppo, è stata respinta. Ora, penso, dovranno decidere con un referendum solo gli abitanti di Serra d’Aiello e quelli di Campora San Giovanni. Amantea esclusa. L’esito è scontato. Addio Campora, tanti auguri. Ma un giorno ti pentirai, Amantea checché dicano i detrattori, come dicevano gli antichi, dopo Napoli e Roma, è sempre la terza.

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