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Oggi 12 aprile adunanza della Sezione Autonomie.

La Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, nell’adunanza di oggi 12 aprile 2019, ha esaminato, nell’esercizio della sua funzione nomofilattica, gli effetti conseguenti alla sentenza n. 18/2019 della Corte costituzionale, per la definizione delle procedure relative ai piani di riequilibrio finanziario pluriennale.

I punti di diritto affrontati hanno consentito di individuare le soluzioni normativamente più adeguate per la gestione delle situazioni incise dalla sentenza della Consulta.

In particolare, per quanto riguarda i piani di riequilibrio già approvati dalle Sezioni regionali di controllo, la Sezione Autonomie ha ritenuto che gli effetti dei piani stessi restino consolidati per gli esercizi già chiusi alla data di deposito della sentenza, mentre per il restante periodo debbano adeguarsi all’arco temporale decennale previsto dall’originario piano.

I piani riformulati ancora in istruttoria, invece, devono essere adeguati alla disciplina attualmente vigente di cui all’art. 243bis, comma 5 TUEL.

A breve sarà pubblicata la deliberazione.

Corte dei conti

Ufficio stampa

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BiciabbandonataminiRiceviamo e pubblichiamo una acuta nota di Miraglia, Ruggiero e Suriano.

Con il passare del tempo aumentano le preoccupazioni e i dubbi, crediamo anche tra tantissimi nostri concittadini, sulle possibilità che il Comune di Amantea possa ritornare, nei tempi previsti dalla Legge, ad una vita amministrativa ordinaria.

D’altronde non siamo solo noi ad avanzare perplessità e a “non capire” quali siano i frutti del lavoro di questa Amministrazione comunale in materia di riequilibrio di bilancio e risanamento economico del nostro Ente.

Impressiona non poco che il Ministero dell’Interno – con l’ulteriore lettera inviata qualche giorno addietro all'Amministrazione comunale di Amantea – abbia fortemente “ripreso” il comportamento amministrativo del nostro Ente sulla questione “bilancio”.

Proprio così, anche il Ministero dell’Interno (Direzione Centrale della Finanza Locale) scrive al Sindaco, al Segretario comunale, al Revisore dei conti e per conoscenza alla Prefettura di Cosenza per richiedere (per la terza volta) maggiore chiarezza sugli atti relativi al riequilibro del bilancio predisposti dal nostro Comune.

Scopriamo così che il Ministero dell’Interno non comprende come sia possibile che – tra la prima e la seconda ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvate dal Consiglio comunale – il disavanzo (differenza negativa tra entrate e spese) dichiarato si triplichi (da 1.500.000 a 4.500.000 euro). Inoltre, sempre il Ministero chiede ai nostri Amministratori come sia possibile un così grande scostamento fra le entrate previste per il 2017 e quelle effettivamente incassate. Infatti, teme a ragion veduta il Ministero, e anche noi, che lo scostamento di entrate indicate nel previsionale e quelle poi effettivamente incassate, e certificate per il 2017 (scostamento di cifre che superano abbondantemente i 3 milioni di euro), si riversi anche sul 2018 e 2019. I nostri dubbi, ma anche quelli del Ministero, risiedono nel fatto che questo stato di cose non solo non fa giungere il nostro Ente ad un possibile riequilibrio di bilancio ma addirittura rischia di causare ulteriore disavanzo anno per anno.

Nello specifico, ad esempio, sorprende il fatto che il Ministero faccia notare ai nostri Amministratori pure l'enorme divario fra le previsioni d’incasso delle sanzioni relative alle violazioni del codice della strada per il 2017 (previste per oltre 1.016.000,00 di euro e quelle effettivamente incassate, meno di 400.000,00 euro) e che queste entrate non possono, ovviamente, essere destinate al riequilibrio stabile, in quanto entrate di carattere non ricorrente.

Dunque sembrerebbe che ai nostri Amministratori comunali non sia chiaro quali sono le voci di bilancio da destinare allo stabile riequilibro e quelle, invece, da destinare al risanamento (pagamento della debitoria pregressa).

Parrebbe ancora che questa Amministrazione non sia al corrente delle mutate norme in materia di redazione dei bilanci degli Enti pubblici che oggi prevedono che i documenti contabili debbano fondarsi non più sulle previsioni di entrate (in passato spesso “discutibili”) ma sullo storico delle cifre effettivamente incassate.

Sarà per queste ragioni (confusione tra i dati inseriti sui documenti e certificazione di ulteriore disavanzo) che il Ministero dell’Interno ha richiesto al Sindaco, al Segretario Comunale, al Revisore dei conti e al Responsabile di ragioneria del nostro Comune di sottoscrivere molti documenti inviati recentemente e appunto sprovvisti della loro firma? Tale richiesta è finalizzata ad una precisa e piena assunzione di responsabilità?

A questo stato confusionale, si aggiungono poi tutta una serie di criticità, anomalie e leggerezze amministrative che non aiutano il nostro Comune in questa cruciale fase. Non comprendiamo, infatti, come sia possibile rischiare la prescrizione del ruolo coattivo del servizio idrico relativo all'anno 2013, nonostante il dissesto e la presenza dell'Organismo Straordinario di Liquidazione (OSL con ennesima e forse ultima proroga concessa da Ministero e già scaduta). Non comprendiamo la ragione per cui, pur “denunciando” in ogni occasione la pesante mancanza di Personale, il Sindaco concede il distacco del Ragioniere del Comune di Amantea per alcuni giorni a settimana in altro Ente della provincia di Catanzaro. Una vicenda, quest’ultima, tragicomica. Insomma, c’è poco Personale al Comune di Amantea o il Personale è in esubero tanto da far lavorare il Responsabile di ragioneria in distacco presso altro Ente? E poi, non era più opportuno, a maggior ragione nella fase di dissesto finanziario, mantenere il predetto Responsabile in servizio a tempo pieno nel nostro Comune?

A noi tutto ciò sembra un “gran festival dell'incredibile” ma i festival sono eventi lieti, al contrario della situazione amministrativa del Comune di Amantea che non fa purtroppo presagire nulla di buono per la nostra Comunità. Ma forse ci sbagliamo…

Amantea, 12 aprile 2019

                                    

                                                 Biagio Miraglia, Pasquale Ruggiero e Gianfranco Suriano

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Cresce sempre di più la rabbia, imponente, inarrestabile, ma nessuno tenta di capire questo grave fenomeno sociale.

La rabbia versolo strapotere di multinazionali e delle grandi banche d'affari sulle vite dei singoli.

La rabbia verso chi come Soros determina perfino le scelte politiche finanziando i partiti(radicali italiani) , finanziando magari la immigrazione clandestina per tentare di spostare la attenzione della società verso i “nuovi” problemi artatamente creati, mentre i mass media fanno programmi di cucina, programmi di canzoni, programmi nei quali si parla dei piccoli problemi dei piccoli uomini, e la stampa continua a parlare dei sondaggi elettorali.

E poi la rabbia verso una politica che sembra piena di politici di scarsa integrità.

Una tale sfiducia che in Francia è al 55%.

Ma anche in Italia dove è al 44% mentre in Polonia è al 43%.

Relativamente alle multinazionali in Spagna il 72% dei cittadini si dice preoccupato, in Austria il 70%, in Germania il 67%, in Italia il 61%, in Francia il 60% e in Polonia il 52%.

Né va meglio per l’Europa dove se a più di un quarto di secolo da Maastricht ci si interroga sulla effettiva convenienza dello stare insieme, è chiaro che qualcosa è andato storto.

A dimostrazione che il grande ombrello istituzionale di Bruxelles appare incapace, agli occhi dei popoli europei, di dare quella protezione sociale che pure l'unione avrebbe dovuto garantire.

Ed ancora la brexit non si è conclusa nel suo iter difficile e farraginoso.

Ovvio che questa insoddisfazione e questo malessere del cittadino europeo cioè di colui che per primo avrebbe dovuto beneficiare del sogno comunitario induce alla ricerca di una nuova Europa.

Il problema resta sempre quello di come arrivarci.

Nuovi governi come in Italia dove i vecchi partiti stanno morendo compressi dai nuovi come il M5s e la lega ?

Come i gilet gialli in Francia?.

Andando via come l’Inghilterra?

Vedremo.

Ma sembra che stiano arrivando i tempi della scelta tra il vecchio ed il nuovo.

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