Ecco cosa scrive Il Corriere della Calabria ripresentandosi ai suoi fedeli lettori:
“Attacchi hacker e strane coincidenze...
Le Procure di Catanzaro e Lamezia Terme indagano sulle intrusioni nel portale del Corriere della Calabria. L'ipotesi di un lavoro su commissione Domenica, 16 Aprile 2017 12:21 Pubblicato in Cronaca
Non siamo una banca (purtroppo per noi) e neanche una multinazionale, eppure per tre giorni, e speriamo sia finita qui, ci siamo ritrovati al centro delle “attenzioni” di un manipolo di pirati informatici che, a sentire le forze di polizia, nascono da una costola della pirateria internazionale impegnata, sia pure con metodi discutibili, in una battaglia ideologica contro le cattedrali del potere militare o economico.
Una costola, quella che più prosaicamente si occupa del nostro sito, più interessata, ci spiegano, a “servizi su commissione” che non alla guerriglia contro il capitale. Confidiamo nelle indagini coordinate dalle Procure di Catanzaro e Lamezia Terme per saperne di più. Certo è dura arrendersi alle coincidenze: quando tocchiamo certi argomenti saltano le tecnologie. A Calabria Ora si ruppe la tipografia De Rose. Oggi ci paralizzano il sito dopo avere tentato di impossessarsi dei nostri “segreti” violando gli indirizzi di posta elettronica.
Andiamo avanti. Certo, ci stavano facendo andare di traverso l’uovo di Pasqua ma siamo ancora qui... se ne facciano una ragione.
Il Corriere della Calabria”
Accedendo sul sito de Il Corriere della Calabria compra la seguente scritta preceduta dalla immagine sottostante l’articolo:
1. Noi siamo AnonPlus e questo è il nostro manifesto.
2. Ogni persona che vuole difendere la propria libertà di informazione, la libertà del popolo e l'emancipazione di quest'ultimo dalla schiavitù dei media e di chi ci governa, di chi ci usa come strumento per attuare i suoi sporchi fini, fa già parte di AnonPlus.
Ogni persona che ha volontà di agire è benvenuta.
AnonPlus combatte i sopprusi, le inequità, le corruzioni, le manipolazioni, le religioni e quant'altro messo in atto da governi, politici, religioni e gruppi di potere finanziaro a discapito del popolo.
3. AnonPlus ha uno spazio di condivisione di idee aperto a tutti: webchat.anonplus.org
4. AnonPlus diffonde idee senza censura, crea spazi per divulgare in maniera diretta, mediante defacciamento di massa, notizie che nei media gestiti ad uso e consumo di chi ci controlla non trovano spazio, al fine di ridare dignità alla funzione stessa dei media.
AnonPlus mette offline siti che contribuiscono attivamente al controllo delle masse, i quali, manipolando informazioni e opinioni, creano false realtà.
AnonPlus non agisce per interessi personali o politici, non ha capi, si muove per l'interesse del popolo e per restituire al popolo la sovranità;
AnonPlus e' aperta a ogni proposta del popolo, per il popolo.
5. Il giorno che tali obbiettivi saranno raggiunti AnonPlus cesserà di esistere.
No war - No religions - No politicals - No financial power - for a Better World
WE ARE LEGION
WE DON'T FORGET
WE DON'T FORGIVE
EXPECT US!
ANONPLUS ITALIA
P.S. Nessun dato è stato rubato o cancellato. solo la home page è stata cambiata. Non siamo criminali, noi siamo AnonPlus
S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo, verrebbe da dire. Ma non è così! Perché Oliverio spara con il fucile ed il Corriere della Calabria risponde a cannonate. Cannonate che aprono grossi varchi nel muro di bugie. Ma vedete un po’ voi!
Scrive Gerardo Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria:
«Leggo in un articolo a firma del direttore Pollichieni, edito sul Corriere della Calabria del 14 aprile 2017, che, in relazione all'indagine della Procura di Lamezia Terme sulla Sacal, vi sarebbe una intercettazione, che vede tra gli interlocutori l'ex Presidente Colosimo, nella quale si parla di 10 posti di lavoro da me sollecitati. Niente di più falso e lontano dal vero».
«Non so, perché non ho contezza degli atti di indagine, se vi sia tale intercettazione e sia di questo tenore.
Se fosse vera, immediatamente proporrò querela per diffamazione nei confronti di chi abbia proferito quelle parole.
Se tale intercettazione non vi sia, sarò costretto a sporgere querela nei confronti di chi divulga notizie pur esse diffamatorie.
Il mio operato, non solo da quando occupo la carica di Presidente della Giunta Regionale, ma da quando ne sono stato molti anni or sono Assessore, passando per le Legislature al Parlamento nazionale, sino alla Presidenza della Provincia di Cosenza, è stato sempre improntato a rettitudine ed a lontananza siderale dai metodi della c.d. raccomandazione, giustamente vituperati».
«Il merito del lavoro, la priorità ai disoccupati, la lontananza dalle clientele, hanno sempre improntato il mio agire politico.
Non consentirò a nessuno di tentare di infangare con notizie giornalistiche prive di fondamento veruno il lavoro che ho sempre portato avanti».
Risponde Pollichieni:
“Stia sereno, ma solo nel senso renziano del termine, il Governatore delle Calabrie: qui, a differenza che dalle parti della Cittadella, nessuno si inventa niente e nessuno falsifica alcunché, men che meno un atto d'indagine della magistratura inquirente.
Si prepari a querelare gli intercettati della Sacal e molti suoi sodali politici, magari ci rifletta prima e si consigli con qualche avvocato.
Comunque, affar suo.
Quello che non gli è consentito, invece, è di insinuare che chi dirige questo giornale possa aver inventato, per poi divulgarle, "notizie false e diffamatorie".
Oliverio è in perfetta, assoluta e ridicola malafede (perché non documentarsi prima di scrivere e vedere se le intercettazioni che lo riguardano esistono o no, invece di, vilmente, lasciar intendere che potrebbero essere frutto di invenzione del giornalista?) quando accenna anche solo l'ipotesi che chi dirige il Corriere della Calabria abbia potuto ricorrere a tale criminoso espediente per diffamarlo.
Oltretutto, sarebbe anche atto di grande stupidità posto che, quotidianamente, Oliverio, i suoi sodali, la ciurma di clandestini e di inquisiti che stanno a presidio del decimo piano della Cittadella, ne combinano tali e tante da rendere superfluo inventarsi alcunché, laddove la realtà quotidiana supera anche la più criminale delle fantasie.
E ci risparmi il solito sermoncino sul suo impegno per i giovani, i disoccupati e la legalità.
Tenga piuttosto presente quanto scrivono i magistrati sul metodo clientelare e criminoso di gestire "Garanzia Giovani": a infangare questa stagione politica non sono i giornalisti che li raccontano ma i fatti che la malapolitica produce giornalmente”.