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Dice la Roccisano:«Da oggi anche in Calabria gestione sussidiaria e partecipata. Si apre la fase di reale programmazione. Non lasceremo soli gli enti capofila di distretto»

Che avrà voluto dire?

 

 

 

Guccione anticipando la Roccisano ebbe a scrivere che “I Comuni finiranno per fare solo i pagatori per conto della Regione, aggravando i problemi di funzionalità delle strutture, senza possibilità di poter incidere sulla qualità e sulla distribuzione territoriale dei servizi stessi”

Aveva ragione anche quando scriveva che “c’è da aspettarsi dunque un nuovo ennesimo rinvio?”.

Ed infatti siamo al 1 luglio 2017 e non certo al 1 gennaio2017.

Intanto la Roccisano insiste sostenendo che “Da oggi anche in Calabria le politiche sociali hanno una gestione sussidiaria e partecipata. In seguito alla delibera di giunta regionale numero 449 del novembre 2016 , oggi 1 Luglio 2017 le competenze in materia di politiche sociali sono passate ai Comuni. Questo significa da un punto di vista formale dare finalmente applicazione alla legge nazionale 328/2000 e alla legge regionale 23/2003. Da un punto di vista sostanziale, con la data di oggi si apre la fase di reale programmazione delle politiche sociali tenendo conto di fabbisogni reali dei territori e delle necessità degli utenti (minori, disabili, anziani) ai quali il sistema delle politiche sociali si rivolge».

Già formale mica sostanziale!

Ed infatti la riprova sta nella successiva affermazione che «Di fatto, questo giorno, atteso da 14 anni, determina il passaggio della gestione della spesa e delle autorizzazioni nei Comuni capifila di distretto. A tutela degli utenti, prima del passaggio formale, è spettato al livello regionale la verifica del completamento dei passaggi essenziali per il trasferimento: costituzione dell'ufficio di Piano, nomina del referente, approvazione in consiglio comunale dello schema di costituzione dell'ufficio di Piano, istituzione del codice univoco per la fatturazione».

E poi la conclusione che «È importante sottolineare che la Regione, come previsto dall'articolo 9 della legge regionale 23/2003, in seguito al passaggio, non lascerà soli i Comuni, al contrario, avrà un ruolo ancora di maggiore responsabilità, dal momento che dovrà programmare, coordinare e indirizzare gli interventi sociali, verificandone l'attuazione.

Regione, Comuni, terzo settore e organizzazioni sindacali, attraverso lo strumento della redazione dei Piani di zona, inoltre, concorreranno alla programmazione e al coordinamento degli interventi mettendo al centro le necessità degli utenti.

Inoltre la formazione realizzata da FederSanità a beneficio degli uffici dei Comuni da un lato, e l'aggiornamento degli standard e dei requisiti da parte delle strutture socio assistenziali, permetteranno un innalzamento della qualità dei servizi, che sono già appositamente censiti, grazie all'iscrizione e autocertificazione da parte delle strutture nella piattaforma regionale, e trasferiti ad ogni ambito. Nelle prossime settimane, così come concordato con il tavolo del terzo settore che ha accompagnato tutto il processo di redazione della riforma, si apporteranno nuove modifiche migliorative al regolamento che disciplina il nuovo ordinamento al fine di semplificare le procedure, garantire una maggiore condivisione tra le parti interessate e, quindi, una migliore applicazione».

E poi da ultimo due incredibili affermazioni:

La prima è che “questo passaggio di competenze (è stato) fortemente voluto dal presidente della giunta Oliverio.

La seconda è che “questo passaggio di competenze permetterà un alleggerimento della macchina regionale con conseguenti benefici per i cittadini calabresi”.

Ecco questa è la sostanziale verità, e cioè che meno intervene la regione e maggiori benefici avranno i calabresi.

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Undici volontari sulle spiagge per sensibilizzare cittadini e turisti

spiaggiaCROSIA (CS) Venerdì, 30 Giugno 2017 – Promuovere il valore dell’ambiente attraverso la buona pratica della raccolta differenziata e il riutilizzo intelligente dei rifiuti. Sostenere l’integrazione delle categorie più deboli attraverso un programma di protagonismo sociale mirato al rispetto e alla tutela dell’ecosistema. Con da queste premesse ha preso  il via la fase estiva del progetto Sosteniamoci, destinato alla divulgazione della buona pratica della differenziata sulle spiagge cittadine, promosso dall’Amministrazione comunale Russo con la collaborazione dell’Ente nazionale democratico di azione sociale (ENDAS). In tre anni di Governo civico è stato rivoluzionato il concetto dei rifiuti!

È quanto fanno sapere il vice sindaco e assessore all’Ambiente, Serafino Forciniti, ed il presidente provinciale dell’Endas, Annamaria Mele.

Da domani (1 luglio) – annuncia Forciniti – undici eco-volontari saranno presenti sulle spiagge, nei luogo di ritrovo turistici e tra le vie del centro urbano di Mirto, del Centro storico di Crosia e delle contrade per avviare un’intensiva campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata. Continua ad essere, infatti, una priorità del Governo Russo proseguire la gestione virtuosa dei rifiuti intensificando il lavoro finora svolta e accrescendo la percentuale di materiale differenziato. Ci crediamo e crediamo che il nostro Comune possa affermarsi, come già si sta delineando negli ultimi mesi, tra le migliori realtà municipali calabresi nella gestione dei rifiuti. Poco più di tre anni fa ereditavamo una situazione ambientale abominevole, con le spiagge adornate di cassonetti maleodoranti e strabordanti di spazzatura; oggi – scandisce il Vicesindaco - i cassonetti non ci sono più, la differenziata è stata portata oltre il 35% e sulle stesse spiagge c’è pulizia e cittadini che sensibilizzano altri cittadini alla corretta gestione dei rifiuti. Questa è evoluzione sociale e culturale di cui andiamo fieri.

   

il progetto Sosteniamoci – aggiunge il presidente Mele - nasce nel 2015, dalla volontà dell’Amministrazione Russo di promuovere in maniera efficace la neo-nata raccolta differenziata nel Comune di Crosia. Abbiamo così proposto un progetto che, oltre a sposare la causa della tutela ambientale, sostenesse anche il disagio socioeconomico della comunità mirtocrosiota. Con l’intento di creare una vera e propria cultura attorno alla differenziata. Pertanto, abbiamo formato un gruppo di volontari sia sull’importanza dell’ecosostenibilità naturale che sul come, materialmente, “differenziare” i rifiuti. Perché partire oggi e d’estate? Crosia, grazie anche ai risultati raggiunti in ambito ambientale, all’ottenimento della Bandiera Verde e alla proposta turistica di qualità, sta diventando sempre più meta estiva del turismo fai da te. Da qui, l’esigenza di intensificare la sensibilizzazione attorno al ciclo virtuoso dei rifiuti così per educare alle buone pratiche della differenziata ed informare sulle regole che vigono nel nostro Comune anche gli ospiti che ci onorano della loro presenza.

Durante la stagione estiva gli undici volontari Endas si occuperanno di divulgare un opuscolo illustrativo sulle corrette modalità di raccolta dei rifiuti nei periodi estivi. Inoltre distribuiranno i secchielli per il multimateriale, la carta e l’umido ai non residenti; avvieranno la campagna informativa sul prossimo avvio della raccolta dell’umido; presidieranno le postazioni di raccolta differenziata e le “Isole di Spiaggia” con funzioni anche di controllo e vigilanza; si occuperanno di monitorare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti con particolare riguardo all’area del Trionto.

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I proprietari, affidandosi all’avvocato Sabatino, smentiscono ogni riconducibilità della struttura al boss Diego Mancuso e chiedono la rimozione del post del massmediologo.

Avrà sviluppi giudiziari la recente visita del mass-mediologo Klaus Davi alla struttura turistica di Santa Maria di Ricadi dove questi avrebbe incontrato il boss Diego Mancuso, per ottenere un’intervista.

I titolari della struttura hanno infatti proposto querela nei confronti di Klaus Davi per le ipotesi di diffamazione aggravata, in ordine al post pubblicato sul profilo facebook del noto giornalista, ripreso poi da diverse testate.

I denuncianti, rappresentati dall’avvocato Francesco Sabatino, hanno inteso contestare, a tutela della propria onorabilità, il contenuto del post – ritenuto palesemente diffamatorio dai querelanti - nel quale Klaus Davi afferma che la struttura, oggetto di presunte indagini allo stato mai comunicate agli interessati, sarebbe riconducibile alla famiglia Mancuso.

L’avvocato Francesco Sabatino ed i querelanti hanno chiesto anche la rimozione dei contenuti diffamatori su face book.

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