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L’assessore Stasi in visita agli esercenti. Consegnato il vademecum

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CROSIA (CS) Lunedì, 3 Luglio 2017 – Senza alcol VIVO al Massimo 2017. È partita la campagna di comunicazione e di sensibilizzazione sociale promossa dall’Amministrazione comunale di Crosia rivolta ai ristoratori, alle famiglie e ai giovani under 18. Dieci sane regole per non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge 14/2017 e per avere rispetto della propria vita e di quella degli altri, sono riportate all’interno di un vademecum, scaricabile anche dal portale istituzionale del Comune (www.comunedicrosia.it) che in questi giorni i volontari dell’ambiente stanno distribuendo sulle spiagge e nei locali sparsi sul territorio comunale.

L’importante iniziativa di sensibilizzazione, tra le poche organizzate sul tema in Calabria, è stata promossa dall’Assessorato alle Attività produttive diretto da Simona Stasi che nei giorni scorsi, insieme al gruppo di giovani volontari, ha fatto visita ad alcuni esercenti commerciali consegnando loro il vademecum informativo e l’adesivo di adesione alla campagna di comunicazione e sensibilizzazione sociale.

Rispettare le regole – ha ricordato l’assessore Stasi durante la visita alle attività ristorative – è un dovere di tutti. Soprattutto se in ballo c’è la vita delle nuove generazioni. Rispettare, poi, le regole imposte dalla Legge 14/2017 contro la somministrazione di alcolici ai minori di 18 anni è una norma di buonsenso trasversale che devono rispettare chi somministra alcolici ma anche le famiglie e i giovani che, adeguatamente sensibilizzati, devono prendere coscienza che bere alcol fa male alla salute fisica e sociale. Si pensi a quante vittime, ogni anno e soprattutto d’estate, miete l’alcolismo con gravi ripercussioni nella società. Ma evitare l’alcol non significa affatto rifiutare il divertimento e la socializzazione. Anzi. Si può stare bene insieme anche evitando l’assunzione di sostanze pericolose. E a proposito – aggiunge Stasi – ho chiesto ai titolari di locali notturni di proporre ai giovani, ma non solo ai giovani, bevande e cocktail analcolici così che non si possa perdere il gusto di stare insieme ma in totale sicurezza.  

Si ricorda che il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni è legge nazionale in vigore dal 20 febbraio. Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 febbraio scorso, infatti, è stato pubblicato il Decreto Legge 14/2017 che, all’articolo 12 comma 2, prevede appunto il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18, modificando così l’articolo 14-ter, comma 2, della legge 30 marzo 2001, numero 125, che disponeva tale divieto solo per la vendita.

Nel rispetto della normativa vigente in materia di somministrazione degli alcolici, il Sindaco Russo ha chiesto al responsabile della Polizia municipale di predisporre un servizio di controllo e monitoraggio del territorio comunale affinché si attuino tutte le prescrizioni previste dal DLgs 14/2017.

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arrestoStamattina, appena alzato, ho appreso da alcuni amici che la nobile e a noi tanto cara città di Amantea è, ancora una volta, catapultata nelle prime pagine dei giornali regionali.

 

 

Addirittura il telegiornale nazionale delle 13,30 RAI 1 ha dato notizia che l’ex consigliere regionale Franco La Rupa e il consigliere comunale Marcello Socievole appena eletto consigliere nella tornata elettorale dell’11 giugno scorso sono stati arrestati.

 

E immediatamente mi son venuti alla mente un bel film del 1950 con Raf Vallone e Lucia Bosè.- Non c’è pace tra gli ulivi – e il libro “I Malavoglia” di Giovanni Verga.

La notizia, come del resto tutte le brutte notizie, si è diffusa dappertutto in un baleno.

I due personaggi arrestati sono da tutti conosciuti e quindi ha suscitato un certo scalpore. E sotto gli ombrelloni, questa mattina, non si faceva altro che parlare della bomba ad orologeria che ancora una volta si è abbattuta sulla città che appena un mese fa aveva rinnovato il suo consiglio comunale e eletto a gran maggioranza il Sindaco Mario Pizzini, che fino a prova contraria è estraneo ai fatti contestati agli indagati.

 

Ed ora tutti a chiedersi: Mario che farà? Si dimetterà?

Il consigliere del Movimento 5 Stelle la sig.ra Menichini, candidata e sconfitta alle ultime elezioni amministrative, ha chiesto ufficialmente su Facebook le dimissioni del Sindaco perché Marcello Socievole è un consigliere comunale e fa parte della maggioranza che governa attualmente la città.

 

 

Ma di grazia cosa centra il Sindaco. E’ stato iscritto nel registro degli indagati?

Ha commesso qualche reato? No. E allora perché dovrebbe dimettersi, per fare piacere all’opposizione e darle ancora una volta la possibilità di partecipare alle elezioni sperando che questa volta gli elettori di Amantea, ritenendo colpevole l’attuale Giunta e l’attuale maggioranza dei reati contestati agli imputati, sceglierebbero la Sig.ra Menichini nuovo Sindaco ribaltando il risultato dell’11 giugno scorso.

Dei reati contestati dagli inquirenti a La Rupa e a Socievole dovranno rispondere solo e soltanto loro. Fino a prova contraria il Sindaco non è implicato in questa triste faccenda e quindi deve restare al suo posto perché democraticamente eletto. E poi affidare la città ancora una volta e ad appena un mese ad un nuovo commissario prefettizio sarebbe l’inizio della fine, una sciagura immensa, con risvolti politici amministrativi incalcolabili.

 

Gli arresti di stamattina hanno destato un certo scalpore fino ad un certo punto anche perché per Franco La Rupa quello di oggi non è il primo episodio eclatante, coinvolto in alcune inchieste in passato e poi clamorosamente assolto dalle pesanti accuse.

Ecco perché questa ennesima bufera giudiziaria mi riporta alla mente il film e il libro menzionato.

Non c’è pace in Amantea e ad albero caduto accetta, accetta.

Com’era ampiamente prevedibile senza aspettare il giudizio finale della Magistratura tutti a chiedere la condanna degli imputati e la testa del Sindaco.

Allora è vero quello che ha scritto il Verga:- Ad albero caduto ci vuole, come si suol dire, una bella “gaccia”.

Cosa succederà alla Giunta Pizzino passata la bufera, si è domandato Tirreno News. Nulla succederà. Noi continueremo a fare regolarmente i bagni perché in questi giorni l’acqua del mare è limpidissima e la sera guarderemo la televisione come del resto fanno tutti.

Ed i cari amici della cartolibreria Campaiola che con cura avevano preparato la festa del 21 luglio potranno scendere in piazza a fare baldoria e a divertirsi perché “ciuoti” ce ne siamo ancora tanti in circolazione.

 

Riprendiamo il nostro normale lavoro e le nostre normali abitudini.

Fra giorni calerà il silenzio su questa triste vicenda e nessuno ne parlerà e nessuno vorrà dire il perché sia potuto accadere questa tragedia.

Il tempo cancellerà ogni cosa. Ed ora possiamo andare al bar a sorbirci un buon cynar contro il logorio della vita moderna. Salute!

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Prosciolto da ogni accusa l'ex consigliere Candeloro Imbalzano, già presidente della seconda Commissione 'Bilancio'.

Stralciate invece le posizioni degli ex consiglieri Nicola Adamo e Domenico Talarico per un difetto di notifica.

 

Rinviati a giudizio invece

Ferdinando Aiello di Cosenza (Pd),

Bruno Censore di Serra San Bruno (Pd),

Demetrio Battaglia di Reggio Calabria (Pd),

il senatore Giovanni Bilardi di Reggio Calabria (Federazione della libertà),

Carmelo Trapani, assistente personale di Bilardi,

Agazio Loiero di Santa Severina (Autonomia e diritti),

Carlo Guccione, consigliere regionale (Pd),

Antonio Scalzo, consigliere regionale di Conflenti (Pd),

Nucera Giovanndi Reggio Calabria (Udc, poi Ncd), l’ex segretario-questore del Consiglio regionale,

Pasquale Tripodi di Reggio Calabria (Centro democratico), ex consigliere

Alfonso Dattolo di Rocca di Neto (Udc), ex consigliere

Alfonsino Grillo di Gerocarne (Vibo Valentia, eletto con la lista “Scopelliti presidente” poi passato in Ncd), ex consigliere

Giuseppe Bova di Reggio Calabria (Pd), ex consigliere

Emilio De Masi di Crotone (Idv), ex consigliere

Sandro Principe di Rende (Pd), ex consigliere

Pietro Amato di Borgia (Pd), ex consigliere

Mario Franchino di Montegiordano (Autonomia e diritti, poi Pd), ex consigliere

Mario Maiolo di Cosenza (Pd), ex consigliere

Francesco Sulla di Cutro (Pd), ex consigliere

Vincenzo Ciconte di Catanzaro (Pd, uscito sconfitto dalle amministrative di Catanzaro che hanno visto il trionfo quale sindaco di Sergio Abramo),

Giovanni Raso (già collaboratore nella commissione Bilancio per il gruppo Udc),

Diego Fedele (figlio dell’ex assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, quest’ultimo già a giudizio con rito immediato),

Giovanni Franco (Reggio Calabria).

L’inchiesta “Rimborsopoli” e’ stata coordinata dall’ex Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, oggi a capo della Procura della Repubblica di Palmi, e dall’aggiunto Gaetano Paci.

Secondo l’accusa, le persone coinvolte nell’inchiesta avrebbero utilizzato parte dei finanziamenti destinati ai gruppi consiliari regionali per ottenere il rimborso di spese che non rientravano nei criteri legati a supporto delle attivita’ politico-istituzionali dei gruppi consiliari, ma sarebbero state in realta’ di carattere privato.

Secondo la procura i fondi destinati all'attività dei gruppi consiliari, sarebbero stati utilizzati per viaggi all'estero (Londra, New York, Montecarlo), set di valigie, consumazioni al bar (è stato chiesto il rimborso anche di un singolo caffè), cene conviviali, telefoni cellulari, tablet, gite alle terme e soggiorni in albergo di persone che con Palazzo Campanella nulla hanno a che fare.

Ma con i soldi del Consiglio e dei gruppi consiliari sarebbero stati pagati anche spese di carburante, consulenze, affitti, collaborazioni, cene, gioielli, fiori, tasse, viaggi e taxi.

E ancora: batterie, ventilatore, ipad, telefonini, ricariche cellulari, la spesa per la famiglia, ristrutturazioni.

W la Calabria!

Nella foto Candeloro Imbalzano che ringraziamo per la sua onestà!

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