Da oggi al 28 febbraio i sistemi informativi messi a disposizione dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca consentiranno infatti di gestire le iscrizioni on line per l'anno scolastico 2013-14. L’iniziativa riguarda 1,7 milioni di studenti. Sono escluse le iscrizioni alla scuola dell'infanzia, che invece si effettuano consegnando la domanda cartacea all'istituto prescelto. Già a mezzanotte e mezza erano 1.500 le iscrizioni mentre al momento hanno superato quota cinquemila. Lo ha detto il ministro Profumo.
Le scuole forniranno comunque aiuto alle famiglie senza supporto informatico che debbano iscrivere i propri figli ad un nuovo corso di studi. Anche eventualmente con attività di orientamento e organizzazione di open day di informazione. Pertanto, le scuole si organizzeranno opportunamente, segnalando l'insorgere di eventuali problematiche ai competenti Direttori Generali regionali. Possono usufruire della procedura on line anche le famiglie che intendano iscrivere i figli alle scuole paritarie
Per effettuare con modalità on line le iscrizioni degli alunni il Ministero ha realizzato una procedura informatica disponibile sul portale www.iscrizioni.istruzione.it. Si può presentare una sola domanda di iscrizione e la famiglia dovrà prima effettuare la registrazione al Portale delle iscrizioni, quindi seguire le istruzioni per compilare il modulo ed inoltrarlo alla scuola. Il sistema si farà carico di avvisare le famiglie via posta elettronica in tempo reale dell`avvenuta registrazione.
Due le difficoltà che potrebbero configurarsi: la famiglia, pur disponendo delle strumentazioni informatiche necessarie (computer con accesso ad internet e posta elettronica) chiede alla scuola di poter essere seguita durante la compilazione della domanda on line. Il genitore (disponendo di una casella di posta elettronica) può registrarsi a nome proprio al servizio delle ''Iscrizioni on line'' e eseguire la procedura personalmente seppure presso la scuola destinataria dell'iscrizione.
In questo caso il ruolo della scuola è quello di supporto informativo, mettendo a disposizione in orari e giorni prestabiliti, una sala informatizzata con la presenza di personale scolastico, che fornirà delucidazioni mentre il genitore compila il modulo,attivato tramite il proprio codice personale (che il genitore riceve sulla propria casella di posta elettronica, previa registrazione sul sito www.iscrizioni.istruzione.it).
Se una famiglia non dispone di un computer con accesso ad internet né di una casella di posta elettronica: non disponendo del codice personale, il genitore chiede alla scuola la compilazione diretta della domanda di iscrizione del proprio figlio. La scuola, per inserire per conto della famiglia le informazioni richieste nel modulo di iscrizione, dovrà accedere alle stesse funzionalità dedicate alla famiglia cliccando sul banner 'Iscrizioni on line' presente in www.iscrizioni.istruzione.it. Alla fine della compilazione del modulo dell'iscrizione on line, il sistema fornisce una ricevuta di conferma di presentazione della domanda che la scuola potra' stampare e consegnare alla famiglia come ricevuta.
E’ vero che nel sud Italia esistono solo due forni crematori uno a Salerno ed uno a Palermo mentre nel nord Italia ce ne sono 40 e tutti fortemente attivi.
Ma da qui al fatto che se ne debba fare uno anche in provincia di Cosenza ce ne corre.
Forse si è pensato ( e si pensa) alla provincia di Cosenza perché non ha nemmeno l’inceneritore dei rifiuti.
Certo che dopo averci provato a Domanico con conseguente rivoluzione della comunità e passo indietro del sindaco e dell’amministrazione comunale non ci si aspettava che i soliti mestatori del nord Italia insistessero nel cercare un’atra amministrazione “disponibile”e la trovassero in quella di Carpanzano, un paese collinare vicino alla A3 e prossimo alle sorgenti del fiume Savuto.
Come sempre ad attirare le amministrazioni comunali quei maledetti posti di lavoro che la società garantisce e che per una comunità di poche centinaia di persone appaiono una chimera
Se vera la notizia essa appare in tutta la sua gravità considerato che Carpanzano è un paesino che si trova proprio sul Savuto e che la cremazione di un corpo umano determina la fuoriuscita di gas nei quali si trovano tutto quanto presente nel corpo umano ed in particolare i metalli pesanti. Dove finiranno questi gas e le ceneri? Potranno essere trasportati dalla brezze collinari verso il mare e dalle brezze marine verso la montagna? Costituiranno un pericolo per l’ambiente ? Peraltro a cosa servirebbe un impianto di cremazione a Carpanzano? Certamente non per le cremazioni degli abitanti di questo minuscolo paesino!
Si tratta di un attacco frontale.
Dopo la consegna dell'esposto-denuncia al Procuratore della Repubblica di Castrovillari sulla grave situazione sanitaria che si è venuta a creare in tutta l'area del Pollino che ha subito la riconversione dei presidi ospedalieri di Lungro e Mormanno nell'aprile del 2012 in centri di assistenza primaria territoriale, il sindaco, Domenico Lo Polito, il deputato Franco Laratta ed il consigliere regionale Carlo Guccione, del Pd, hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale hanno sottolineato «la gravità della situazione» dell'ospedale della cittadina del Pollino.
Nel corso dell'incontro è stato sottolineato, tra l'altro, che «la determinazione dei posti-letto per acuti avvenuta con il decreto 103 del 5 luglio 2012 prevedeva per l'ospedale “spoke” di Castrovillari l'assegnazione di 223 posti-letto da distribuire nei vari reparti mentre, per effetto del criterio previsto dal Piano di rientro, che fissava in 2,5 posti letto per acuti ogni mille abitanti, alla città di Castrovillari e al Pollino ne dovevano toccare 259. Non solo, quindi, lo “spoke” di Castrovillari ha subito una forte penalizzazione (36 posti-letto in meno) ma, addirittura, i posti-letto per acuti attualmente attivi presso il nosocomio di Castrovillari sono soltanto 114 rispetto ai 223 previsti (109 in meno). Una situazione sanitaria, dunque, che vede quest'area fortemente penalizzata e che rischia di mettere seriamente in pericolo l'incolumità dei cittadini negando, di fatto, il diritto costituzionale garantito ai cittadini alla salvaguardia della salute e alla cura». «Più volte, in coerenza con il nostro ruolo istituzionale - hanno sostenuto i tre esponenti del Pd - abbiamo interessato il Parlamento, il consiglio regionale, il ministro Balduzzi e il presidente della giunta regionale Scopelliti, a cui abbiamo rappresentato la grave situazione di emergenza che si è venuta a creare a Castrovillari, in tutta l'area del Pollino e nell'intera regione. Abbiamo dimostrato, con atti e fatti documentati, che in questi anni, anziché potenziare i servizi territoriali e ospedalieri, sono stai effettuati solo “tagli” indiscriminati e che i decreti del commissario Scopelliti sono rimasti solo belle parole scritte sulla carta cha hanno avuto il pregio di creare una rete sanitaria ed ospedaliera “virtuale”, lontana anni-luce dalla realtà, in cui non vengono garantiti nemmeno i livelli minimi di assistenza. Alle nostre denunce non è seguita alcuna risposta e l'inerzia consapevole di chi aveva la responsabilità di porre rimedio a tale situazione non ha consentito che fossero assunti una serie di provvedimenti amministrativi necessari ad impedire l'insorgere di una vera e propria emergenza sanitaria». «Di fronte a questa situazione drammatica - hanno sostenuto ancora Lo Polito, Laratta e Guccione - il governo centrale non può più continuare a far finta di non vedere. Né può accontentarsi di evidenziare, attraverso il Tavolo Massicci, le numerose criticità ed i ritardi nell'applicazione del Piano di rientro scaduto il 31 dicembre del 2012 che hanno determinato il blocco dell'erogazione delle risorse destinate alla Calabria che verranno erogate soltanto dopo la risoluzione di tutte le criticità emerse nel corso della riunione del Tavolo Massicci svoltasi il 7 novembre del 2012». Guccione, in particolare, ha sostenuto che «non è più tollerabile, e ci auguriamo che ciò non accada, che il presidente Scopelliti, che non ha raggiunto gli obiettivi previsti nei tre anni di attuazione del Piano di rientro, possa ancora continuare a gestire la sanità calabrese come Commissario dal 2013 al 2015».Quicosenza