Sembra incredibile ma questa volta sono le prostitute le attrici della storia.
Due prostitute rumene che operano nella centralissima Piazza Garibaldi della città di Reggio Calabria
Adocchiano un sessantaduenne che le osserva nei loro abiti succinti e ne resta evidentemente attratto.
E così lo adescano e gli offrono una prestazione sessuale da consumare nella sua abitazione, nella quale evidentemente vive solo
Qui giunte, altro che prestazione sessuale. Il malcapitato stando alla sua denuncia viene malmenato e derubato di 400 euro in contanti. Poi vanno via.
L’uomo si rivolge alla Polizia che, sulla base delle indicazioni date dal denunciante, le individua le dichiara in stato di fermo e successivamente le traduce nella casa circondariale
Catanzaro – Con l’entrata in vigore della Legge salva-olio, dal week end sul territorio regionale partono i controlli con una apposita task force impegnata in una serie di blitz per smascherare l’extravergine fasullo negli scaffali di negozi, supermercati e discount. E’ quanto informa la Coldiretti Calabria in riferimento alla pubblicazione sulla G. U. del 31 gennaio 2013 che riporta la legge salva olio Made in Italy: “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”, dalla quale prende il via una vera rivoluzione sulle tavole per il prodotto simbolo della dieta mediterranea e che rappresenta la componente più importante dell’agroalimentare calabrese.
L’etichetta sarà più chiara, per porre fine ad una proliferazione di truffe ed inganni e svelare il mistero delle anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive.
Ci sono sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, che vanno dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali.
La Calabria è il secondo produttore italiano di olio con circa 20 milioni di piante ed una produzione di oli extravergine d’oliva Dop con un fatturato ed un impiego di manodopera consistente.
Abbiamo scritto ieri che nell'Alaco non c'è il benzene. Abbiamo scritto che si è trattato stato solo un errore di trascrizione. Abbiamo detto che si è trattato di una figuraccia che impone decisioni forti.
Ma c’è chi va oltre.
Si tratta dell'ex assessore all’ambiente della regione Calabria Silvio Greco il quale dice che : «L'agenzia deve specificare che tipi di composti aromatici sono stati rinvenuti»
Silvio Greco è un biologo e quindi parla con cognizione di causa.
E dice: «L'agenzia sostiene che si sia trattato di un errore, i dati si riferivano non al benzene ma a “composti aromatici da benzene”. Ebbene, quali sono questi composti? È importante saperlo perché ve ne sono alcuni che possono essere ben più nocivi del benzene stesso. Inoltre, se si sostiene che non siano riportati nelle tabelle come è possibile che si sostenga che le quantità rinvenute non hanno superato i limiti?»
Come dare torto a Greco? In Calabria siamo alla follia?
Ed allora Greco conclude : «È una situazione paradossale, che non ha precedenti. In qualsiasi altra parte d'Italia i vertici dell'agenzia avrebbero già lasciato le loro poltrone».
Una domanda all’ex assessore: ma le responsabilità sono solo del CDA ? O forse c’è altro?