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Che pasticcio nel PDL calabrese!

Giuseppe Scopelliti e Tonino Gentile, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore del Pdl calabrese, hanno preso l’aereo di buon'ora e sono andati a Roma.

Qui hanno incontrato Berlusconi il quale ha loro dato notizia dell’ultimissimo sondaggio della società Euromedia con le ultime proiezioni che danno un distacco tra Pd e Pdl di circa 8 punti.

Centrosinistra tra il 38 e il 40%;

Centrodestra tra il 32 e il 34%.

Il sondaggio per partito invece dà queste indicazioni

PD 32,3%,

Sel 4,5%,

Grillo 10%,

Udc, 4%,

Lista Monti 6%,

Fli 1%,

Lega 5,6%,

Pdl 23,5%,

Fratelli d'Italia 2,3

Destra di Storace 1,8%.

Ma Berlusconi ha spiegato che per vincere al Senato, bisogna prestare attenzione alle liste e mettere in campo forze nuove e che hanno appeal sul territorio. Per questa ragione ha invitato Gentile e Scopelliti a parlar con Verdini che deciderà insieme a Cicchitto, Gasparri, Matteoli, Bondi e Alfano.

Forze nuove e che hanno appeal sul territorio.

Anche per questo Gentile e Scopelliti hanno presentato due liste : una con ed una senza deroghe

Le deroghe sono chieste per Gegé Caligiuri( nella foto), Vincenzo Speziali, Francesco Bevilacqua, Michele Traversa, Lella Golfo e Giuseppe Galati, mentre gli uscenti riconfermati sono Giovanni Dima, Iole Santelli, Nino Foti, Dorina Bianchi e Antonio Gentile.

Se la deroga non venisse concessa allora entrerebbero in campo nomi nuovi come Demi Arena e Antonio Caridi a Reggio, Giacomo Mancini a Cosenza e Piero Aiello e Catanzaro.

Tutto pronto invece per il “Grande Sud” che dovrebbe avere come capolista alla Camera Alberto Sarra e come capolista al Senato Giovanni Bilardi, entrambi seguiti da una lunga lista di sindaci e amministratori vicini a Scopelliti ma che non hanno la tessera del Pdl.

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Appena aveva conosciuto la composizione della lista Udc alla Camera l’assessore Francescoantonio Stillitani aveva annunciato l’abbandono dell’UDC e le dimissioni da assessore. Ed è stato di parola. Tra i pochi! Ed oggi ha consegnato al governatore Peppe Scopelliti le dimissioni da assessore regionale al Lavoro. Consapevole di essere stato nominato assessore in quota all’Udc, Stillitani ha dichiarato di ritenere «giusto mettere a disposizione del presidente Scopelliti, che ringrazio per la fiducia sinora accordatami, l’incarico di assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali e rinnovo la mia piena fiducia e il mio appoggio a Scopelliti».

Poi ha affermato «Non me la sento di continuare a militare nell’Udc e perciò lascio il partito, non condividendone più la logica gestionale che ritengo oggettivamente ingiusta».

«Non mi riconosco più nell’Udc. In merito alle scelte di politica nazionale ho espresso le mie considerazioni in altre sedi. In merito alle scelte sulle composizione delle liste alle prossime elezioni, senza ipocrisia, dico di non condividerle. I propositi, le ambizioni, gli obiettivi di ognuno di noi devono essere coerenti e corretti». Per la cronaca va detto che Stillitani era stato piazzato (l'offerta è stata rifiutata dal diretto interessato) al quarto posto della lista calabrese dello Scudocrociato per Montecitorio e non al terzo (come lui auspicava) dietro Lorenzo Cesa e Roberto Occhiuto. I vertici del partito gli hanno preferito il presidente del consiglio regionale Franco Talarico e questa scelta non è stata mai accettata dall'esponente politico vibonese. Che ora cambierà scranno anche in consiglio regionale, andando a sedere tra i banchi del gruppo.

E non ha fatto come altri che hanno immediatamente aderito ad un altro partito o coalizione . Affatto. Anzi ha dichiarato di non voler aderire a nessun altro partito.

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Riceviamo e pubblichiamo:

«Il prossimo governo nazionale dovrà assumersi la responsabilità di compiere scelte di progresso in grado di garantire al Paese uno sviluppo sostenibile.

Dovrà coniugare la necessità di accelerare il processo di crescita economica dell’Italia con la salvaguardia dell’ambiente; dovrà gestire la realizzazione di importanti infrastrutture, vitali soprattutto nel Mezzogiorno, senza perdere di vista la difesa del territorio; dovrà promuovere e sostenere l’industria turistica con la più ampia valorizzazione dei tanti siti di interesse paesaggistico e storico-culturale di cui disponiamo garantendo al tempo stesso alla loro tutela .

Per questo sarà determinante la presenza tra i banchi del Parlamento di esponenti del Movimento Ecologista Europeo Fare Ambiente, organizzazione che ha sempre con coerenza sostenuto l’adozione di un progetto di sviluppo equo e sostenibile nel rispetto dell’ambiente e della tutela dei valori e delle culture».

Lo afferma in una dichiarazione Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente per la Calabria e componente della Direzione Nazionale del Movimento Ecologista Europeo.

«Non è frenando il cammino della civiltà che si difende il nostro ecosistema –aggiunge - Al contrario, la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, sono gli strumenti da mettere in campo per operare nei settore dell’energia, dello smaltimento dei rifiuti, dell’edilizia e della costruzione di nuove infrastrutture, senza mettere a repentaglio la salute del nostro habitat naturale.

Questi principi sono la stella polare che anima la nostra attività, il punto di approdo delle politiche per la salvaguardia del territorio.

Per questo auspichiamo che all’interno delle liste dei candidati possano trovare spazio anche rappresentanti di Fare Ambiente, che sapranno promuovere e stimolare l’iniziativa legislativa sui tanti, delicati temi che implicano questioni di carattere ambientale». 15 gennaio 2013

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