Lamezia Terme, 7 gennaio – La sezione lametina di CasaPound Italia stamani ha donato decine di giocattoli ai bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II.
“L’iniziativa – ha spiegato il coordinatore cittadino, Massimiliano Cerminara - ‘A Natale Regala Un Sorriso’ ha permesso ai tanti bambini ricoverati di trascorrere un’Epifania serena e gioiosa. Abbiamo voluto organizzare questa iniziativa per regalare qualche attimo di gioia e spensieratezza ai bambini meno fortunati. I loro sorrisi e la loro accoglienza sono stati la ricompensa più bella che potessimo ricevere”.
“Colgo l’occasione - prosegue Cerminara – per ringraziare i tanti lametini che con le loro donazioni hanno contribuito alla buona riuscita della raccolta di giocattoli. Inoltre, ringraziamo per la disponibilità e la gentilezza il personale ospedaliero che, nonostante la difficile situazione in cui si trova costretto a dover lavorare visti i continui tagli alla sanità, svolge un ottimo lavoro”.
“Il nostro auspicio – continua – è quello di essere riusciti a donare un sorriso ai bimbi che quest'anno non hanno potuto trascorrere l'Epifania nelle proprie case. Abbiamo voluto inaugurare così il 2016, con la prima di una serie di iniziative che ci vedrà schierati al fianco di chi è meno fortunato, obiettivo che CasaPound Italia – conclude Cerminara - porta avanti da sempre”.
Scrivevamo il 7 novem bre , più di 50 giorni fa, un articolo dal titolo :” Filippelli lascia e torna a fare il medico?”
Iacchitè sempre ben informato suggeriva che Mario Oliverio non ne potesse più e che fosse sul punto di sostituire Filippelli, dimenticando i rapporti di familiarità di cui si parla sottovoce.
E peraltro scrivevamo che Filippelli stesse per pagare anche “ la sua vicinanza al gruppo de iGreco, peraltro testimoniata dalle dichiarazioni di Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, che ha illustrato al deputato di Alternativa Popolare Sebastiano Barbanti , i criteri di assegnazione dei budget per le strutture private”. (Iacchitè)
Non solo ma avevamo già scritto che sin da ottobre correva una voce secondo la quale “ il posto di direttore dell’Asp della provincia cosentina “ fosse” oggetto di accordo finalizzato a definire gli appoggi necessari a garantire la elezione del nuovo candidato a sindaco di Cosenza”.
Poi concludevamo che “L’oncologo cosentino, primario a Paola” dovesse” anche difendersi in alcuni procedimenti penali in corso a Cosenza. Uno di questi è quello promosso dal medico Pasquale Gagliardi, incredibilmente estromesso da primario facente funzioni di Anestesia”.
Infine ricordavamo che Filippelli stesso nell’incontro del 121 ottobre ad Amantea non sapeva se sarebbe stato confermato o sostituito, indirettamente lasciando supporre un evento a breve.
Ed ora le supposizioni sono diventate certezze.
Filippelli è stato “silurato” ed al suo posto arriva Raffaele Mauro medico legale, consulente della Procura di Cosenza ma soprattutto responsabile dell’Unità operativa “Spedalità” della stessa Asp.
Secondo i ben informati Mauro è considerato vicino all’area politica che nel Pd fa riferimento a Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio.
E così riceva conferma anche la seconda supposizione.
Gli altri cambiamenti appaiono secondari:
All’Azienda sanitaria di Vibo Valentia al posto di Florindo Antoniozzi , arrivaAngela Caligiuri, direttore del distretto sanitario di Crotone.
Per l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria nominato Frank Benedetto.
Per quella sanitaria di Catanzaro arriva Giuseppe Perri.
Nessuna novità arriva da Crotone dove Sergio Arena continuerà a esercitare la funzioni di commissario dell’Asp. Ed Oliverio soddisfatto dichiara «Con la nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere della nostra regione, la giunta ha inteso valorizzare il merito ed i buoni risultati conseguiti dai manager sanitari, dando stabilità al Servizio sanitario regionale».
Quasi a dire, in sostanza, che chi non ha meritato è stato mandato via!
Ma chi li aveva nominato Florindo Antoniozzi e Gianfranco Filippelli
Aspettiamo i prossimi giorni per leggere la verità!
Luciano Regolo, ex direttore dell’ex “Ora della Calabria” e protagonista di Oragate, interviene sulla vicenda del Garantista ricordando che quando le vicende dell’Ora portarono ad una protesta dura e coraggiosa ed alla occupazione della redazione, “Sansonetti per il tramite del suo più fedele gregario, faceva una serie di profferte e di insistenti “avances” professionali a un nutrito gruppo della nostra redazione, lucidamente convinto che la “morte” della nostra testata avrebbe creato un vuoto del quale approfittare al più presto”.
E poi aggiunge che “ non bastano le condizioni di mercato “favorevoli” a … garantire il successo di una iniziativa editoriale”.
Ed ancora il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, , commenta così l’ultima, paradossale, vicenda di un giornale per il quale, purtroppo, ancor prima del debutto il Sindacato dei giornalisti esprimeva serie riserve in materia di sostenibilità dell’impresa”.
Facile profezia.
In edicola dal 18 giugno 2014, il Garantista in 18 mesi di vita è riuscito a garantire gli stipendi appena 6 volte, pertanto i giornalisti vantano addirittura 12 mensilità e 2 tredicesime. Senza parlare dei collaboratori, ai quali sono andati solo irrisori acconti. “Un disastro – afferma Parisi –per il quale a poco è valso il contratto di solidarietà difensiva sottoscritto, il 13 febbraio scorso, per scongiurare il licenziamento collettivo dei 23 lavoratori dichiarati in esubero su un organico di 57”.
Ma quello che appare incredibile , sostiene la stampa, è che a dividersi i 700mila euro di contributi saranno solo il centro stampa di Umberto De Rose (500mila euro) e i giornalisti del defunto dorso nazionale (100mila euro).
Questo, almeno, quanto comunicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Poi Regolo conclude “Meglio la cassaintegrazione, meglio la disoccupazione dignitosa e vigile, che il lavoro non retribuito in un giornale che stringe intese moralmente discutibili. Questo, con buona pace di Sansonetti e dei suoi emuli, spero divenga chiaro per sempre”.
Parisi, invece, dopo aver ricordato che . fu lo stesso Sansonetti a garantire , ed a ragione, che si trattava di una «Impresa folle e temeraria» chiarisce che “i giornalisti hanno giustamente annunciato che adiranno le vie legali”.
E gli stessi giornalisti si riservano di incrociare le braccia sino a quando non verremo” saldati delle nostre spettanze di mesi e mesi di lavoro non ancora retribuito “.
Difficile mestiere almeno in Calabria quello di giornalista!
Soprattutto perché mancano i giornali “liberi”.