COSENZA 9 febbraio 2016 – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza stanno in queste ore eseguendo cinque ordinanze di misura cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Catanzaro dottoressa Assunta Maiore.
I reati contestati sono traffico illecito di rifiuti, ricettazione e associazione a delinquere.
I particolari dell’operazione che ha interessato una ditta nel comune di Zumpano (Cosenza) posta sotto sequestro saranno illustrati questa mattina durante una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
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Nel corso delle indagini gli agenti del Corpo forestale avrebbero accertato che la ditta smaltiva illegalmente ogni tipo di rifiuto e non solo quelli derivanti dalla rottamazione.
Inoltre, i cinque avrebbero riciclato materiale rubato quali cavi di rame.
La ditta era stata sottoposta a controllo già lo scorso anno.
foto di repertorio
Lo dice l' ex presidente del consiglio comunale di Cosenza, Luca Morrone, che è stato il grimaldello che ha avviato all’uscita dal Palazzo municipale di Cosenza l’ex sindaco Mario Occhiuto sancendo la caduta dell'amministrazione.
«Il mio percorso politico all'interno di Forza Italia è da considerarsi concluso. Prospettive e progetti del movimento non rispecchiano più quelli che intendevo perseguire nel momento in cui ne avevo abbracciato la causa».
Poi continua Morrone «Anche per queste ragioni ho deciso di firmare le dimissioni da consigliere comunale della città di Cosenza dove, dalle fila del partito azzurro, ho rivestito con orgoglio e coscienza il ruolo di presidente dell'assise bruzia.
Il convincimento maturato non è stato privo di implicazioni emotive ed umane, tuttavia, ritengo di aver operato un ragionamento politico di merito considerato il logorio dell'attuale maggioranza di governo cittadino e la conseguente impossibilità della stessa di amministrare adeguatamente la nostra amata Cosenza.
Delle volte, per inseguire il raggiungimento di un'idea, in questo caso quella di vedere realizzata una città il più vivibile possibile, è necessario fare un passo indietro e prendere la rincorsa.
Nel ringraziare quanti, in questi anni, hanno condiviso la mia prima esperienza da amministratore voglio esprimere riconoscenza anche a coloro che in queste ore concitate hanno voluto starmi accanto riconoscendosi nelle mie scelte».
Insomma Occhiuto sembra sia caduto per colpa di Berlusconi e della sua scelta di affidarsi a Jole Santelli. Lo dice Ferdinando Aiello che ne chiede le dimissioni.
La tematica è duplice. Da un lato le vicende di Calabria Verde, dall’altro la legalità nella sua massima significatività.
Morra scrive:
“Lo scandalo della gestione di Calabria Verde, su cui sta indagando la Procura della Repubblica di Catanzaro, vede la Giunta pesantemente coinvolta con risvolti che potrebbero essere traumatici».
Poi continua:
“Oliverio e il suo gabinetto erano a conoscenza dello sfacelo che si stava consumando sotto la gestione Furgiuele e hanno difeso il direttore generale uscente sino all’ultimo”.
Ed ancora:
“Stipendi e benefits faraonici, gare di appalto pilotate e attenzionate anche dalla DDA, forniture milionarie date sempre alle stesse persone: tutto è avvenuto mentre la nuova Giunta era già in caduta”.
Inoltre il senatore penta stellato dice:
“Nessun provvedimento, al netto delle dimissioni di Furgiuele, è stato preso nei confronti dèi dirigenti indagati da parte dell’esecutivo regionale”.
Ed infine la conclusione:”È una vicenda vergognosa rispetto alla quale auspichiamo che la magistratura scopra il livello politico superiore che ha consentito e tutelato questi brogli”
Una richiesta precisa e dura. Non poteva Oliverio restare in silenzio.
Ma ecco il suo comunicato:
“Se il senatore Morra fosse stato un po’ più attento ai problemi della nostra regione e seguisse con minore prevenzione e con un po’ di obiettività la nostra azione di governo in direzione dell’affermazione della legalità nella vita della Regione e degli enti sub regionali, avrebbe evitato di dire grossolane inesattezze e fesserie.
La nostra azione in questo primo anno di governo alla guida della Regione si è sviluppata a 360 gradi per affermare regole e trasparenza.
Sono stati realizzati importanti risultati in tale direzione che il senatore Morra, in qualità di rappresentante eletto in questa regione farebbe bene a conoscere.
“Calabria verde” e tutti gli enti sub regionali, società in house e Fondazioni sono stati commissariati.
Alcuni sono stati messi in liquidazione ed è stato avviato il lavoro per procedere al loro riordino con una drastica riduzione.
In alcuni casi sono emerse, anche grazie alla nostra iniziativa, situazioni sulle quali la magistratura ha avviato indagini che contribuiranno a fare chiarezza ed accertare e colpire eventuali responsabilità.
Al senatore Morra consigliamo, soprattutto su questi temi, di essere meno prevenuto e di abbandonare la logica delle strumentalità.
Dalla sua alta funzione di senatore della Repubblica potrebbe aiutare l’azione nella quale siamo impegnati, non senza ostacoli e resistenze, per l’affermazione della legalità e della trasparenza come condizione primaria per la crescita della nostra terra”.
Quello che non capiamo è l’uso dell’ “eventuale responsabilità”.
Nessuno alla regione comprende che le responsabilità non sono mai eventuali?