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Succede a Cosenza.
Il consigliere Marco Ambrogio scrive : “Il periodo attuale non é sicuramente dei migliori dal punto di vista economico per i cittadini che si trovano a fronteggiare già una crisi che ha portata nazionale. Nella nostra città, poi, il tutto è aggravato da periodiche uscite schizofreniche dell’amministrazione Occhiuto che, come sta avvenendo negli ultimi giorni, ha fatto recapitare nelle case dei cosentini bollette dell’acqua che nulla hanno a che vedere con la realtà.

 

Numeri astratti, inventati, artatamente gonfiati che non ritraggono le reali cifre sia per ciò che concerne il consumo che il relativo costo da versare nelle casse comunali.

Infatti l’amministrazione comunale ha pensato bene di applicare un consumo idrico medio per famiglia che finisce per penalizzare l’utenza che intanto é costretta a pagare qualcosa che non ha consumato per poi eventualmente richiedere una restituzione che nelle migliori delle ipotesi avviene a distanza di anni.

Per tali motivi abbiamo chiesto al sindaco Occhiuto l’annullamento immediato delle bollette “non veritiere” di recente inviate per poi procedere in brevissimo tempo alla lettura reale dei consumi in modo da non penalizzare due volte i cittadini”.

Insomma siamo di fronte ad una scientifica follia, quale è la pretesa, da parte di un ente pubblico, che dovrebbe applicare la legge , di un pagamento non dovuto.

Tra privati si ipotizzerebbe un estorsione.

Tra pubblico e privato, perché no?

Un consumo ipotetico nascente da una mancata lettura può dar luogo ad una pretesa di pagamento?

Sicuramente no! E tantomeno può essere definito errore quando il presupposto è la mancata lettura !

Ma avviene .

E qualcuno deve intervenire . Perché non la Procura?

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Toh, s’è svegliato l’ordine dei giornalisti !

Sembrava impossibile , eppure è successo! E pensare che tutto è nato «In relazione alla "manifesta zione d'interesse per la formazione di un elenco per il conferimento di incarichi di componente dell'ufficio stampa della giunta regionale a personale esterno, tra cui un cinefotoreporter", pubblicata in data 3 dicembre 2015 sul sito della Regione Calabria».

 

Ed oggi l’ordine dei giornalisti calabresi grida che “Servono i concorsi”!

Oddio, forse la parola grida” non è quella corretta!

Ma, tiè, almeno scrive! E dice: «Crediamo che la Regione Calabria debba seguire la strada maestra di un bando pubblico, aperto a tutti i giornalisti, che indichi il numero dei giornalisti necessari per il completamento dell'organico e fissi precisi criteri di attribuzione dei punteggi in riferimento alle esperienze maturate e ai titoli di studio di cui si dispone.

 

Sia poi una commissione, allo scopo nominata e di cui facciano parte dirigenti regionali ed esperti del settore, a valutare detti titoli ed a fissare una graduatoria dalla quale attingere per l'assunzione definitiva dei colleghi che risulteranno vincitori.

Non è pensabile, né appare corretto anche per le persone che nel passato hanno svolto, a termine, la funzione di componenti dell'ufficio stampa, che la Regione continui sulla strada del precariato e delle selezioni improvvisate e comunque sempre riconducibili alle scelte personali del presidente di turno.

I giornalisti dell'Ufficio stampa devono infatti rappresentare un supporto professionale importante per l'attività dell'ente; un supporto che prescinda da maggioranze politiche e persone che le guidano e che abbia, nel tempo una sua precisa stabilità.

L'esempio viene dall'attuale capo dell'Ufficio stampa, Oldani Mesoraca, il quale, da lungo tempo in organico, svolge al meglio il proprio lavoro quale che sia la maggioranza che governa la Regione o il presidente che la rappresenti.

D'altronde il presidente Oliverio, in campagna elettorale, ha sempre parlato di meritocrazia e di trasparenza come punti di riferimento ineludibili della sua amministrazione e siamo certi che non vorrà venire meno all'impegno assunto.

La Regione e il suo presidente hanno bisogno di giornalisti bravi, selezionati con precisi criteri meritocratici, professionalmente preparati».

Si impone la domanda : “ Perché quelli che ci sono , come sono?”

Interviene sulla vicenda solo M5s e di questi il senatore Morra con questa nota:

“ L'Ordine ed il Sindacato dei giornalisti hanno chiesto il bando di un concorso per la sistemazione dell'ufficio stampa della Giunta regionale calabrese. 

Evviva!, verrebbe da dire, se non che questi due soggetti, che ricordano assai le corporazioni del passato, hanno dimenticato diverse cosine..... 
La prima riguarda l'attuale capo ufficio stampa della Giunta regionale che è abusivo, poiché dimessosi dalla Pubblica Amministrazione nel lontano 1995, ritrovandosi ancor oggi nella stessa solo grazie a "compiacenze politiche" giuridicamente prive di ogni fondamento. 
Non hanno letto queste considerazioni Parisi e Soluri nella relazione del Mef cui si richiamano per tanti altri motivi, dimostrando una lettura della stessa relazione parziale, se non strumentale? 
L'altra grave omissione riguarda i cinque abusivi del consiglio regionale, inquadrati a tempo indeterminato senza aver mai partecipato nemmeno ad un concorso!

Verrebbe da aggiungere, "more solito"! 
Su questo, Soluri e Parisi tacciono, mentre da mesi il ministro Madia ha chiesto provvedimenti al Governatore ed al Presidente del Consiglio.

Tuttavia all'arroganza del potere non c'è più limite, per cui la Giunta finisce tranquillamente sulla stampa nazionale come oggetto di ludibrio.

Cosa vuoi di più dalla vita, Mario Oliverio? “

Si impone la domanda “ dov’è la giustizia in Italia e chi deve farla applicare?”

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Scura scrive a Filippelli.

“Come da accordi con il sottoscritto, le volevo chiedere di mettersi in contatto con i Commissari dell'Asp di Reggio e con il dottor Barillaro per le modalità di consegna di 2 macchinari di Rm.

 

Per quanto riguarda le rimanenti 3 macchine, decida Lei dove ubicarle, secondo una valutazione di opportunità e possibilmente dove il territorio ne risulti sprovvisto”.

Il Re della sanità come tutti i re non deve giustificare le sue scelte.

Decide e basta senza che si possa eccepire alcunché.

Ma il Re è democratico e lascia a Filippelli le altre 3 RM

Decida lui dove sistemarle.

Ma Filippelli è in imbarazzo.

 

Le RM erano destinate agli ospedali di Rossano e Cetraro (rinnovamento)ed agli ospedali di Praia a Mare e Acri e al poliambulatorio di Rende.

Peraltro a Cetraro e Rossono il collaudo è imminente.

Ed allora Filippelli deve togliere le RM a due dei tre altri predestinati (Praia a Mare, Acri e Rende).

Ma ieri il sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò ha annunciato che è pronto a presentare un esposto contro il commissario Scura e il commissario Filippelli qualora la Rm non dovesse essere installata nella struttura del suo comune.

 

In queste condizioni che serve che Filippelli assicuri ad Amantea il mammografo, la Moc, l’ecografo , eccetera se addirittura Scura sposta gli apparecchi da una Asp all’altra?

Di positivo c’è che Scura vuole che si tenga conto dei territori senza servizi. Che sia la volta buona?

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