Riceviamo e pubblichiamo
“Padre Rocco Predoti dopo aver letto il mio articolo pubblicato su Tirreno News ieri 20 settembre alle ore 11,15 :- Contrordine!
Padre Giuseppe non sarà trasferito in San Pietro in Amantea - con la massima celerità alle ore 14,31 ha voluto informare tutta la comunità che a Padre Giuseppe è stato chiesto di prestare servizio a Palmi in quanto la comunità di lì necessitava un frate.
Cosa che ha accettato di buon grado-. Mistero risolto.
Ma io mi domando e dico:-Ma la comunità di San Pietro in Amantea non necessita di un frate, di un sacerdote?
Evidentemente anche nella chiesa ci sono parrocchie di Seria “A” e parrocchie di seria “B”.
Già Palmi è una cittadina, San Pietro in Amantea un paese piccolo, piccolo, e poi come avrebbe fatto padre Giuseppe a raggiungere la parrocchia se non ha la patente di guida e non possiede una macchina?
Ma non aveva accettato Padre Giuseppe di buon grado il trasferimento nella parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea?
Abbiamo capito. Padre Giuseppe non verrà più a San Pietro, ha accettato una migliore sistemazione. E’ venuto meno, però, ad uno dei tre voti francescani:l’obbedienza.
E ora chi verrà a San Pietro in Amantea? Nessuno.
Ma forse io vi svelerò ancora una volta il secondo mistero.
Don Giovanni non ha lasciato la parrocchia il 15 settembre come aveva disposto l’Arcivescovo Mons. Nolé. Don Giovanni non lascerà la parrocchia neppure dopo aver celebrato il matrimonio il 22 settembre e la Santa Messa nella contrada Gallo il 29 settembre in onore di San Michele Arcangelo.
Non lascerà la parrocchia neppure dopo aver celebrato la Santa Messa del 30 settembre in Parrocchia.
Quando allora andrà via? Resterà ancora in mezzo a noi, così dicono, fino al 15 ottobre.
Ma non doveva andare in Argentina e non aveva il biglietto d’aereo in tasca? Mistero!
Valli a capire i monaci ed i preti.
Mi sa che la sua permanenza in San Pietro in Amantea durerà ancora a lungo e molti parrocchiani che gli girano intorno saranno felici e contenti.
La prorogratio sarà dal 15 settembre al 15 ottobre e poi al 15 novembre e poi al 15 dicembre e così via.
Ma se non voleva lasciare la parrocchia di San Pietro in Amantea perché non lo ha detto al Vescovo il 26 luglio quando sono uscite le nuove nomine ed i trasferimenti?
Da questa vicenda sia il Vescovo, sia i frati cappuccini di Amantea, sia il parroco di San Pietro ne sono usciti con le ossa rotte.
Hanno fatto una pessima figura. E adesso attendo altre puntuali e tempestive note.
Francesco Gagliardi”