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Redazione TirrenoNews

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Ecco cosa scrive Una città nel cuore

Cari concittadini, è trascorso un anno dall'insediamento dell'Amministrazione Pizzino, ed è doveroso stilare il primo bilancio. Noi, consiglieri comunali del gruppo UNA CITTÀ NEL CUORE, non vogliamo assolutamente polemizzare ma dobbiamo evidenziare la totale inefficienza di questa AMMINISTRAZIONE.

Le promesse fatte in campagna elettorale dai candidati della LISTA AZZURRA oramai sono diventate una BARZELLETTA. Non esiste angolo della città che non sia stato tradito dall'Amministrazione.

Il Sindaco Pizzino doveva essere il SALVATORE DELLA NOSTRA AMATA TERRA perché COMMISSARIO DI GOVERNO.

I suoi Assessori e Consiglieri Comunali dovevano essere GARANZIA DEL FARE E DELLE COMPETENZE. Purtroppo però, la realtà dei fatti è ben altra.

Dopo un anno, ci troviamo di fronte ad un bilancio ingessato con diverse note che il Ministero ha inviato all'ente già da diverso tempo.

Il dissesto, che in campagna elettorale è stato l'arma vincente dell'Amministrazione Pizzino, oggi pesa come un macigno su tutta la cittadinanza e il nostro Sindaco (COMMISSARIO) nonché ASSESSORE AL BILANCIO, non riesce a garantire nemmeno i servizi primari. Questo è il risultato della vittoria della LISTA AZZURRA.

Avevano promesso incontri periodici con la cittadinanza per dare inizio ad una nuova fase di DEMOCRAZIA PARTECIPATA: in un anno nemmeno uno!!!

Avevano promesso la stabilizzazione dei Vigili Urbani precari e invece hanno fatto in modo che perdessero pure i requisiti!!!

Avevano promesso il potenziamento degli uffici comunali e ad oggi non esiste più nemmeno l'operatore del centralino!!!!

Avevano garantito l'ordinaria manutenzione, le periferie pulite, una viabilità ordinata ma, di fatto, la città così sporca e dissestata non c'è mai stata!!!!

Avevano garantito, grazie alla loro stretta amicizia con MARIO OLIVERIO E MATTEO RENZI, l' intercettazione di FONDI COMUNITARI per la realizzazione di opere pubbliche e, ad oggi, l'unico risultato raggiunto e' stato quello di perdere finanziamenti comunitari per loro negligenza.

Non era meglio avere come amico il SINDACO DI S.PIETRO IN AMANTEA?

Sono stati in grado in un solo anno di CONTRIBUIRE NEGATIVAMENTE ALLA RETROCESSIONE DELL'AMANTEA CALCIO dal campionato di ECCELLENZA a quello di PROMOZIONE per contributi PROMESSI in campagna elettorale (15.000 euro) e mai erogati.

Ancor di più, sono stati in grado di far perdere una MANIFESTAZIONE NAZIONALE come quella del BEACH VOLLEY perché l'ente non può finanziare in quanto in dissesto.

Ma per le indennità di Sindaco e Assessori l'ente non è in dissesto?

In campagna elettorale, il Sindaco Pizzino aveva già consegnato le SCUOLE MEDIE alla CITTÀ DI AMANTEA....ma eravamo nel momento della propaganda!!!!

La realtà è che dopo un anno le SCUOLE MEDIE DI AMANTEA sono abbandonate a se stesse!!!!

Avevano garantito la loro vicinanza ai ceti sociali più disagiati con promesse di ogni genere. Oggi la loro risposta è una sola: IL DISSESTO.

Avevano garantito il rifacimento del lungomare di Amantea ma, evidentemente, un anno ancora è poco per iniziare.

L'area PIP doveva essere il fiore all'occhiello di questa Amministrazione invece, è un'area completamente abbandonata a se stessa.

L'unica cosa che sono riusciti a ricavare dall'area PIP è un contenzioso con privati di milioni di euro che se l'ente dovesse perdere, il risanamento delle casse comunali, di fatto, non avverrà MAI.

Avevano garantito meno tasse per tutti invece hanno inserito una nuova imposta: L'IMPOSTA DI SOGGIORNO. Al posto di offrire qualcosa ai pochi turisti che scelgono AMANTEA gli chiediamo invece di PAGARE per visitare la nostra CITTÀ DISASTRATA. Un grande obbiettivo CONSEGUITO dall'Amministrazione Pizzino da un punto di vista turistico.

Dopo un anno, ancora non è stato APPROVATO lo strumento più importante per far sì che realmente si dia inizia ad una nuova fase di sviluppo: IL P.S.A. (PIANO STRUTTURALE ASSOCIATO).

Il Sindaco Pizzino, in Consiglio Comunale, ha affermato che la sua lentezza è dovuta alla pratica della legalità. Noi ci chiediamo: ma le REALTA' che funzionano sono governate tutte da AMMINISTRATORI CHE PRATICANO L'ILLEGALITÀ O DA AMMINISTRATORI CHE SI ASSUMONO DELLE RESPONSABILITÀ?

Noi Consiglieri Comunali del gruppo "UNA CITTÀ NEL CUORE", ci fermiamo qui altrimenti se volessimo rispondere a tutte le MENZOGNE PROMESSE E DECANTATE in campagna elettorale da questa AMMINISTRAZIONE non basterebbe un libro di 300 pagine.

Una domanda però sorge spontanea: AMANTEA HA BISOGNO DI UN SINDACO E DI UN'AMMINISTRAZIONE CHE NON SI ASSUME RESPONSABILITÀ?

Dato che la nostra realtà è questa quantomeno, carissimi Amministratori, lasciate le vostre indennità nelle casse comunali perché non le meritate. STATE FACENDO UN FURTO ALLA CITTÀ....

I CONSIGLIERI COMUNALI:

(Una Città nel Cuore)

TOMMASO SIGNORELLI

SALVATORE ALESSANDRO

GAGLIARDI ELEONORA

La villa comunale ha vissuto un momento di gioiosa ricchezza con la presenza di ben 130 Lupetti.

Sono arrivati su 3 pullman sciamando ordinatamente e gioiosamente di primo mattino della accogliente villa comunale.

Poi hanno ordinatamente riempito le strade di Amantea fino a giungere nella chiesa dei Cappuccini per poi ritornare nel Parco della Grotta e consumare la colazione a sacco.

Una scelta quella della villa comunale di Amantea che ben si sposa con l’Ambiente fantastico che caratterizza il metodo educativo della Branca Lupetti/Coccinelle come traduzione pedagogica di un racconto.

Le Unità che adottano l'Ambiente Fantastico Giungla prendono il nome di Branco; quelle che adottano il Bosco prendono il nome di Cerchio.

5 i gruppi tra cui quello di Paola, quelli di Rende 2 e 3, quello di Montalto, quello di Sartano.

La divisa quasi identica ma 130 cuori diversi

La branca Lupetti è formata da bambini e bambine tra gli 8 e i 12 anni che si riuniscono in unità chiamate branchi.

Il lupettismo è un metodo educativo che ha lo scopo di aiutare a crescere il/la bambino/a seguendo i principi dell'impegno e della solidarietà.

Alla base di tutto la intuizione di B.P. che portò alla adozione del testo guida rappresentato dal Libro della Giungla di Rudyard Kipling.

Poi la fantasia, ieri espressa e rappresentata dagli aquiloni.

Giochi realizzati direttamente dai lupetti e dagli stessi fati volare nel grande parco comunale.

“Tentiamo di educare i bambini e le bambine ad essere gli uomini e le donne buone della società futura”.

“E soprattutto a stare insieme con gioia ed in serenità”.

E’, in estrema sintesi, quello che mi hanno detto con cuore sincero e mente aperta alcune educatrici ed educatori che hanno accompagnato i Lupetti in questa esperienza amanteana.

A loro i nostri complimenti per l’impegno che profondono in questa meravigliosa passione che ne riempie i cuori e le coscienze.

Ai Lupetti l’augurio di una crescita che li aiuti a realizzare e vivere un mondo sempre migliore.

Nella prima foto i bambini di Amantea che osservano curiosi ed affascinati i Lupetti, il che pone la domanda se non sia utile riprendere gli scout ad Amantea.

 

Inchiesta sul carcere di Bergamo: sei arresti, 27 indagati

Lunedì, 11 Giugno 2018 17:37 Pubblicato in Italia

Con Porcino in cella sono finiti ai domiciliari Ricciardelli e Alborghetti, comandante e commissario della Polizia Penitenziaria di Bergamo, Bertè, dirigente sanitario del Carcere, e due imprenditori di Urgnano.

Una gestione del penitenziario sconsiderata e spregiudicata.

Gli inquirenti descrivono così l’operato di Antonino Porcino, l’ex direttore della casa circondariale di Bergamo, arrestato nella mattinata di lunedì 11 giugno insieme ad altre cinque persone su ordinanza del Gip Lucia Graziosi per accuse che vanno dalla corruzione, alla turbata libertà degli incanti, al peculato, al falso ideologico, alla tentata truffa ai danni dello Stato. Con Porcino, in cella, sono finiti ai domiciliari Antonio Ricciardelli e Daniele Alborghetti, rispettivamente comandante e commissario della Polizia Penitenziaria di Bergamo (quest’ultimo distaccato al carcere di Monza), Franco Bertè, dirigente sanitario del Carcere e due imprenditori di Urgnano, Mario e Veronica Metalli.

L’inchiesta, coordinata dai Sostituti Procuratori della Repubblica di Bergamo Maria Cristina Rota ed Emanuele Marchisio, era partita nell’aprile 2017 da una segnalazione della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell’ambito di indagini collegate alla realizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. L’imprenditore di Dalmine Gregorio Cavalleri, arrestato dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, aveva evitato la detenzione in carcere a Bergamo ed era rimasto a lungo ricoverato all’ospedale Papa Giovanni. Come? Con una serie di certificati medici che attestavano un presunto disturbo mentale. Che, però, non risultava nel corso degli interrogatori, in cui mostrava piena lucidità.

I carabinieri del comando provinciale di Bergamo e di Clusone, insospettiti, hanno messo sotto controllo il suo telefono cellulare. E hanno scoperto un accordo con il comandante della polizia penitenziaria. Ma non solo, perchè sono emersi una serie di altri illeciti, con coinvolti altri soggetti.

Uno su tutti, il direttore della casa circondariale. Grazie alla collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, si è scoperto che Porcino, originario di Reggio Calabria, che dopo 33 anni in carica lo scorso 26 maggio è andato in pensione, nel suo ultimo anno di lavoro ha collezionato circa duecento giorni di malattia per presunto stress. Un’assenza resa possibile dai certificati compilati dal medico Bertè, secondo gli inquirenti in cambio di favori. L’intento di Porcino era quello di non fruire delle ferie che ancora aveva, in modo da farsele pagare, per una somma totale di circa diecimila euro.

Ma non solo. L’ex direttore, con l’appoggio dell’amico commissario di polizia penitenziaria Alborghetti, si sarebbe fatto corrompere da una società di Urgnano, gestita da Mario Metalli e dalla figlia Veronica, che installa distributori automatici di alimenti, bevande e tabacchi, per all’interno della casa circondariale di Monza, dove Alborghetti operava.

Porcino avrebbe poi sottratto materiale di vario genere in disponibilità alla casa circondariale. Come i due water per il suo appartamento di Lallio in fase di ristrutturazione. O ancora diverse risme di carta e alcune bombole a gas. Il tutto trasportato a casa da guardia del carcere, negli orari di lavoro e con auto di servizio.

C’è poi un particolare che coinvolge indirettamente il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno e il figlio Gianmarco (non indagati), quest’ultimo detenuto in via Gleno per una rapina al Conad di Zogno a febbraio. Quando il padre qualche settimana fa chiese un colloquio più lungo con il  figlio, il personale del carcere glielo concesse senza però compilare regolarmente il registro. Compiendo, quindi, un illecito.

Sono 27 in totale le persone coinvolte nelle indagini. Lunedì sono scattate anche le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e in carcere, con la collaborazione di personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Bergamo. Non sono esclusi ulteriori sviluppi.

Dabergamonews

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