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Redazione TirrenoNews

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E’successo oggi, alle ore 12.00 presso la marina di Savuto, in Via Serra Cavallina.

Un giovane cletese è stato improvvisamente assalito da un cane senza padrone .

 

 

 

 

Con prontezza il giovane Guzzo Francesco, detto Pelè, noto per la sua collaborazione con il servizio civile.

Guzzo poi si è recato presso la locale Guardia medica dove è stato prontamente soccorso.

E dove gli è stata disinfettata la ferita e stando alle indicazioni dell’infortunato praticata una iniezione ( probabilmente una antitetanica).

Sembra che il cane non abbia padrone capace di precisare se all’0anuimaoe sia stata praticata l’antirabbica.

Il problema di cani liberi comincia a diventare serio.

E si impone che i comuni e l’ASP inizino seriamente a provvedere ad accalappiarli e ad avviarli nei canili.

Ci sembra che questo fenomeno sia eccessivamente sottovalutato.

E’ lo stesso infortunato che tramite noi sollecita il comune di Cleto ad accalappiare il cane che lo ha morso e ad accertare la proprietà anche solo per verificare se mai sia stato vaccinato.

Università. Le insufficienti analisi della Svimez

Domenica, 24 Giugno 2018 17:07 Pubblicato in Calabria

Praticamente quasi uno studente su tre va a studiare fuori regione

Circa il 32 per cento ( 31,8%) degli universitari calabresi ha scelto un Ateneo del Centro-nord.

 

 

 

Praticamente quasi 23mila giovani (22.959 esattamente) sono andati via dalla Calabria e difficilmente vi farà ritorno.

Nel corso degli ultimi 15 anni duecentomila studenti meridionali hanno preso la valigia e hanno scelto Università del Centro-nord per laurearsi.

A questi dati , come detto, cui la Calabria ha contribuito in maniera significativa.

Nel solo anno accademico 2016-2017 oltre un quarto dei 685mila studenti del sud Italia iscritti all’università risulta immatricolato in un Ateneo del Centro-nord.

Un fenomeno dunque che impoverisce il territorio nell’immediato e ne determina in prospettiva un maggiore arretramento tteso che gran parte di quei laureati resterà poi a lavorare e dunque ad arricchire altre regioni lontane dai paesi d’origine.

Giovani “egoisti” sembra dire il direttore Svimez, Luca Bianchi, in una nota dell’associazione quando sostiene che «È evidente che la perdita di una quota così rilevante di giovani ha, già di per sé, un effetto sfavorevole sull’offerta formativa delle università meridionali.

Ben più gravi, tuttavia, sono le conseguenze sfavorevoli che derivano dalla circostanza che, alla fine del periodo di studio, la parte prevalente degli studenti emigrati non ritorna nelle regioni di origine, indebolendo le potenzialità di sviluppo dell’area attraverso il depauperamento del capitale umano».

«Precisamente – sottolinea Bianchi – la perdita di una quota così rilevante di giovani ha due implicazioni:

-una minore spesa per consumi privati espressa dai residenti (in diminuzione) all’interno dell’area; -una minore spesa per consumi collettivi afferenti al capitolo istruzione.

In altre parole, la perdita di questo stock di giovani implica che nel Sud vi sia una minore spesa privata per consumi e un’altrettanta inferiore spesa per istruzione universitaria da parte della P.A. (che in Contabilità nazionale va sotto la voce consumi collettivi)».

Questa fuga di cervelli dalle regioni meridionali provoca, in termini di impatto finanziario, una perdita complessiva annua di consumi pubblici e privati di circa 3 miliardi di euro.

Per fortuna, poi, la Svimez spiega che alla base di questa fuga di cervelli ci sarebbe «la cronica debolezza della domanda di lavoro» che caratterizza le regioni meridionali come la Calabria.

Anche riteniamo noi!

Insomma la sede universitaria viene scelta con relazione alle opportunità di lavoro offerte dalle regioni sede delle università scelte.

Ed allora la domanda: “ Ma perché si sarebbe dovuto restare in Calabria e poi aumentare lo stuolo di disoccupati? O diventare emigranti dopo la laurea?

Per la ‘ndrangheta è bastata una targa apposta all’ingresso del municipio con su scritto “ Qui la ‘ndrangheta non entra”.

Ben più difficile invece mettere in sicurezza la struttura.

Sono stati fatti sondaggi esterni ed interni .

 

Il finanziamento è arrivato ma i lavori non sono ancora iniziati.

Ma sembra che nessuno se ne preoccupi.

Ci è stato detto che l’ufficio del genio Civile non avrebbe ancora dato il parere favorevole necessario per eseguire i lavori

Non sappiamo, però, se si tratti dei soliti ritardi della burocrazia, presa dai mille problemi tipici di questa nostra Calabria, o se, piuttosto, ci siano problemi tecnici.

Qualcuno, poi, ci ha detto che il comune non sa dove spostare gli uffici nel mentre si eseguiranno i lavori.

Possibile?

A noi sembra inverosimile

Invece ci è stata data una giustificazione

Avevamo sentito che gli uffici del comune sarebbero stati spostati nel Campus.

Invece oggi ci viene riferito che non è possibile

E tanto perché l’amministrazione Sabatino con delibera di giunta n 108 del 4 giugno 2015 ( circa 3 anni fa) ha concesso in comodato d’uso gratuito i locali del Campus all’I.S.S.M. Tchaikosky fino al 2023 ( per 8 anni, giusto articolo 5 del protocollo d’intesa)!

Dovremo aspettare quindi altri 5 anni per avere la messa in sicurezza del Municipio?

No,no,no!

Per fortuna sembra che ci sia una soluzione.

L’articolo 6 del protocollo d’intesa, infatti, contiene una clausola di rinvio nella quale è previsto che le parti( comune ed I.S.S.M. Tchaikosky) si impegnano a trasferire le attività didattiche nei locali della struttura dismessa del Giudice di Pace , ovviamente, nella eventualità che “il Ministero della Giustizia accetti la richiesta di concessione della struttura al comune di Amantea”:

Ma non è così semplice.

Infatti…….

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