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Anziché smaltire si butta a mare. Comodo, vero?
Mercoledì, 27 Giugno 2018 17:31 Pubblicato in Alto TirrenoI ladri di presente e di futuro, approfittando della inerzia se non della ignavia degli organi di vigilanza anziché smaltire come per legge trovano comodo sversare a mare i liquami ed i rifiuti di produzione.
Ne parla, per fortuna, almeno, Legambiente.
Secondo gli ambientalisti qualcuno avrebbe approfittato del maltempo dei giorni scorsi per smaltire illecitamente i fanghi dei depuratori.
Legambiente Calabria segnala la «situazione deprecabile che riguarda il mare di Paola che nei giorni scorsi, a seguito delle giornate di pioggia, si è presentato sporco con evidenti e presumibili sversamenti di fanghi di depurazione».
Lo si legge in un comunicato.
«Probabilmente – scrive Legambiente – si è davanti ad un illecito e se è tale ne va accertata la responsabilità per la sua gravità e vanno puniti quanti si sono resi rei di tale atto criminale, in quanto non è ammissibile continuare a guardare ed essere inerti ed inermi innanzi a tali scempi e devastazioni.
Sembrerebbe infatti che approfittando del maltempo i fanghi dei depuratori non vengano smaltiti correttamente, ma semplicemente buttati a mare».
Per tale motivo Legambiente Calabria chiede alle Capitanerie di Porto, alle Procure ed alle forze dell’ordine «di vigilare, controllare e reprimere questi illeciti, si chiede di lavorare anche sulla prevenzione facendo sentire una forte presenza sul territorio in modo che i “ladri di futuro” ci pensino bene prima di agire».
Il presidente regionale di Legambiente Calabria, Francesco Falcone, evidenzia come «sia inammissibile che taluni imprenditori-gestori degli impianti di depurazione, ladri di futuro, approfittando delle condizioni meteo, quali piogge e mareggiate, sversino i fanghi nel mare non smaltendoli correttamente ottenendo così sempre più profitti ed eliminando i costi di smaltimento dei fanghi di depurazione a danno della salute del mare e dei cittadini, con conseguenze anche sulla già fragile economia turistica e sull’immagine stessa della nostra terra».
Legambiente Calabria invita la Regione e i Comuni «affinché si attuino pochi e semplici accorgimenti nella gestione degli impianti depurativi: si eliminino dalle voci del capitolato d’appalto quelle inerenti allo smaltimento dei fanghi di depurazione in modo da evitare queste irregolarità vadano a discapito del bene comune e quelle inerenti alle spese energetiche.
Misure ed azioni a “costo zero” – scrive l’associazione – ma di oculatezza e di salvaguardia dell’interesse generale di una sana e buona amministrazione della cosa pubblica.
Noi crediamo lo si possa fare, ma agli inquinatori va dato un messaggio forte: non saranno impuniti e lo Stato controlla e reprime».
Ndr. Eppure sarebbe facilissimo reprimere questi reati!
Lo avevamo proposto diversi anni fa redigendo( insieme ad altri amanti del mare tirrenico calabrese ) di apporre panne galleggianti davanti ai fiumi ed immissione onde accertare quanto veniva scaricato nei fiumi.
Ma chiunque ha visto il progetto anziché sposarlo ne ha avuto paura!
Ed i ladri di futuro continueranno a rubarlo alla nostra terra, ai nostri figli e nipoti.
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Esperti a convegno su “Il rischio di caduta per gli anziani”
Mercoledì, 27 Giugno 2018 17:06 Pubblicato in ItaliaInteressantissimo convegno multidisciplinare sui problemi dell'equilibrio nell'anziano
Esperti da tutta Italia si sono incontrati nell'Auditorium dell'Università Magna Graecia per approfondire , in un convegno organizzato dal prof. Giuseppe Chiarella.
Si sono conclusi i lavori del convegno “Patologia dell'equilibrio nell'anziano: dalle basi fisiopatologiche all'approccio multispecialistico” per il quale il prof. Giuseppe Chiarella, professore di Audiologia e Foniatria all'UMG e direttore dell'U.O.C. di Audiologia e Foniatria nell'A.O.U. Mater Domini, ha riunito, il 22 e 23 giugno, esperti di equilibrio provenienti da tutta Italia e specialisti delle diverse discipline mediche interessate alla gestione della terza età, che hanno fatto il punto scientifico ma anche operativo su questo tema che rappresenta una sfida prioritaria della sanità pubblica con un carico importante dal punto di vista assistenziale, sociale e di impiego di risorse.
Il convegno ha assunto una importanza ancor più di rilievo per la ricorrenza nel mese di giugno dei vent'anni dell'Università Magna Graecia.
E’ stato il Magnifico Rettore dell'Università Magna Graecia, Prof. Giovambattista De Sarro, a dare personalmente il benvenuto ai Relatori ed alle centinaia di partecipanti provenienti da tutta Italia, attratti dalla prestigiosa Faculty e dall'importanza della tematica.
Insieme a lui hanno presenziato l'evento i rappresentanti delle più importanti Società Scientifiche ed Associazioni che hanno patrocinato il convegno.
«Le proiezioni ISTAT – ha osservato il prof. Chiarella - ci preannunciano una popolazione sempre più anziana, con l'Italia che guida, in Europa, la classifica dell'indice di vecchiaia, ci dice, questo comporterà per il sistema sanitario un maggiore carico di malattie croniche da affrontare con strategie organizzative ed impegni di spesa completamente nuovi.
I problemi di equilibrio della terza età sono uno dei capitoli più importanti di questo nuovo impegno».
Il convegno ha avuto lo scopo di individuare gli strumenti per prevenire le importanti conseguenze di questi problemi in termini di qualità della vita e di comorbidità e mortalità collegate.
Infatti una delle conseguenze dei disturbi di equilibrio degli anziani è l'alto rischio di caduta con effetti che a questa età diventano drammatici ed addirittura mortali.
Il programma è stato molto intenso, comprendendo esperti di disturbi dell'equilibrio da tutta Italia insieme a Specialisti delle altre branche della Medicina interessate.
Dalla Geriatria, per una visione d'insieme del malato anziano, alla Medicina fisica e riabilitativa, comprendendola Farmacologia clinica, la Neurologia, la Medicina Interna, l'Oculistica, la Psichiatria, i diversi livelli della Medicina d'urgenza, dal 118 al pronto soccorso, la Medicina Generale, la Diagnostica per immagini, eminenti Colleghi della nostra Università e da tutta la Regione sono intervenuti insieme anche ai rappresentati del Terzo Settore e del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria per chiarire ed indicare le modalità di un approccio multidisciplinare.
Parallelamente, dal punto di vista del diritto interno, sono state descritte le possibili politiche sociali da intraprendere in futuro e eventuali interventi di natura amministrativa alla luce delle più recenti indicazioni suggerite a livello europeo.
In queste giornate sono stati ottenuti risultati importanti soprattutto dal punto di vista scientifico, facendo incontrare professionisti di discipline differenti, che non si erano mai incontrati in Calabria, i quali hanno condiviso e integrato conoscenze mediche su questo tema trasferendole agli operatori del settore.
Da qui è scaturito immediatamente un altro effetto in termini di operatività assistenziale, dal momento che ognuno avrà nuovi riferimenti con cui interagire nell'assistenza al malato. Infine, durante la tavola rotonda conclusiva, il dott. Sergio Petrillo del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, ha proposto la creazione di un panel tecnico per l'individuazione di percorsi sul tema specifico condivisi per tutta la Regione.
«E' tempo di tirare le somme - ha dichiarato il prof. Chiarella - di certo la realizzazione delle proposte scaturite da queste due giornate di lavoro contribuirebbe ad un tangibile miglioramento della qualità della vita nella nostra Regione con l'effetto non trascurabile di una più efficace razionalizzazione della spesa sanitaria».
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Consiglio regionale Chiappetta chiede di entra ma gli viene detto di no
Mercoledì, 27 Giugno 2018 16:27 Pubblicato in Reggio Calabria“Vengo anch’io? No, tu no. Ma perchè? Perchè no”
Sembra proprio il caso di richiamare la canzone di Enzo Jannacci
Il caso: Giuseppe Mangialavori va al Senato. Occorre sostituirlo.
Gianpaolo Chiappetta chiede di entrare a Palazzo Campanella al suo posto
Pensa di dover entrare perché E in questa graduatoria Chiappetta è, al momento, il primo classificato dunque il posto toccherebbe a lui Surroghe, il Consiglio dice no a Chiappetta. Ma non spiega perché è il primo nella graduatoria relativa al collegio unico regionale, quello che ha eletto, dopo una tribolata vicenda giudiziaria, Wanda Ferro e, al suo posto, Mangialavori.
Ma il settore Affari generali del consiglio regionale ha risposto no a Chiappetta sostenendo che «Al consiglio regionale è inibita la possibilità di valutare e/o aderire alla sua richiesta».
E subito dopo aggiungono «E ciò proprio per il prescritto difetto, da parte delle Regioni, di competenza in materia giurisdizionale che sottrae ai consigli regionali quella prerogativa tipica delle Camere del Parlamento italiano, cui è, invece, riconosciuta la competenza di verificare la regolarità delle operazioni elettorali».
In sostanza «Al contrario di quanto avviene per il Parlamento, ai consigli regionali non è dato, infatti, verificare la regolarità delle operazioni elettorali in merito alla quale sono competenti i Tribunali amministrativi regionali».
Potrebbe infatti possibile far ricorso alla graduatoria del collegio ed in tale caso a subentrare dovrebbe essere Claudio Parente, primo dei non eletti nell’area della Calabria centrale.
Ed allora?
Allora la parola passa al TAR.
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