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Redazione TirrenoNews

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Amantea e la 11^ edizione de “U juornu di ciuoti”

Venerdì, 20 Luglio 2018 16:28 Pubblicato in Primo Piano

Pochi ma buoni.

Pochi gli artefici della festa più simpatica della cittadina di Amantea.

Una festa che potrebbe( dovrebbe) essere la festa del tirreno Cosentino, od almeno di quel tratto di Calabria che veniva servita da “ La nave dei ciuoti”,

la nave, cioè, che raccoglieva sulle spiagge tutti i ciuoti calabresi e li portava a Nocera Superiore, quando la Calabria non aveva ancora il suo manicomio.

Gaetano e Turillo, in particolare come si mostrano nella foto.

Pochi ma buoni “ciuoti”, cioè frizzanti, giocosi, allegri, capaci di sorridere e far sorridere.

E quest’anno si sono superati, alla grande

Basta alzare gli occhi nel tratto di via Margherita abbellito dalle splendide farfalle colorate dal maestro Pedrito lo straordinario artista amanteano che meriterebbe ben altro proscenio che quello che può offrirgli la parziale e forse disattenta Amantea.

Il simbolo vero e profondo, comunque, della festa

Il simbolo del viaggio non più soltanto fisico della nave, ma quello che avviene con la fantasia , cioè volando di momento in momento, quasi fossero essi i fiori di questa vita spesso grigia e che gli amici dei ciuoti vogliono rappresentare giocosamente, dolcemente, colorata di allegria dissacratoria.

E poi la solita pasta organizzata dalla ormai storica Auser , anche essa un simbolo felice di questa Amantea vera e profonda, e le alici.

Ma quest’anno gli organizzatori hanno voluto offrire alla città ed ai suoi ospiti anche la musica napoletana allegra e coinvolgente della Orchestra all’Italiana

Appuntamento allora al 21 luglio , ore 20.30, nel solito tratto di strada finale di Via Margherita, in Piazza Commercio e nella mitica Calavecchia diventato il salotto buono della nostra cittadina.

Buona festa di ciuoti 2018

Paola. Frana ospedale. Tutti assolti

Venerdì, 20 Luglio 2018 15:43 Pubblicato in Paola

La magistratura paolana per la frana della collina dell’ospedale di Paola assolve tutti, quasi che la frana stessa non sia mai esistita.

Ovvia la soddisfazione dei proprietari del fabbricato che vennero indicati fra i presunti responsabili dello smottamento del terreno.

Parliamo di Annarita Sganga e Pasqualino Saragò difesi dagli avvocati Gino Perrotta e Pietro Sommella.

I legali scrivono: “Sebbene ogni completa valutazione della complessiva vicenda, occorsa ai propri assistiti, debba necessariamente essere posposta all’esito del deposito delle motivazioni della sentenza, sin da ora esprimono piena soddisfazione per l’esito favorevole del procedimento penale che ha visto coinvolti i patrocinati.

Il Tribunale di Paola, infatti, all’esito di una lunga e articolata istruttoria, connotata da ricostruzioni fattuali e tecniche, smentite dal collegio difensivo, anche con il prezioso apporto dei testimoni e consulenti, ha accolto le richieste difensive di assoluzione con formula di insussistenza del fatto, pertanto affermando l'estraneità della committenza dei lavori del fabbricato nella causazione della frana che ha interessato il “Colle dell’ospedale”, nonché escludendo qualsivoglia illegittimità nella emanazione dei provvedimenti autorizzativi dei lavori e di conseguenza l’assenza di accordi e collusioni con i tecnici comunali.

I coniugi Annarita Sganga e Pasqualino Saragò, ingiustamente accusati di gravi fattispecie delittuose ed iniquamente sottoposti ad una esposizione mediatica che, per anni, ha procurato evidenti ombre e ha rischiato di causare loro ingenti danni e patemi – concludono gli avvocati - hanno salutato con estremo appagamento la pronuncia assolutoria, essendo stata ristabilita la verità in relazione ai fatti ascritti”.

Prendiamo atto anche della assoluzione dei tecnici Eduardo Romano, Salvatore Romito e Silvestro Mannarino ma ci sarebbe piaciuto se i giudici del Tribunale di Paola, Alfredo Cosenza (Presidente), Antonella Paone e Vincenzo D’Arcobello ci avessero fatto sapere, comunque, da cosa , se non da chi, sia stata prodotta la frana.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa: Appena sotto riporto e in allegato Word trasmetto, per conto del deputato Francesco Sapia, il comunicato stampa di cui all'oggetto.

Come sempre, resto a disposizione per ogni utilità.

Grazie molte per l'attenzione e cordiali saluti. Emiliano Morrone

«Accertare i fatti e le eventuali responsabilità penali e contabili» sulla nomina dei nuovi responsabili dei distretti sanitari dell'Asp di Cosenza.

L'ha chiesto il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, alle Procure di Cosenza, di Catanzaro e della Corte dei conti, cui ha presentato un esposto sulla mancata valutazione preliminare, da parte della direzione generale dell'Asp di Cosenza, dei dirigenti rimpiazzati, che il parlamentare ritiene «illegittimamente estromessi».

«Anche stavolta – prosegue il deputato 5stelle – si tratta dell'invalso e incontrollato spoyls sistem nell'amministrazione pubblica, nella fattispecie ad opera di un direttore generale, Raffaele Mauro, per il quale il governatore Mario Oliverio non ha mai provveduto ad attivare la procedura di decadenza, malgrado per legge obbligatoria, in caso di disavanzi di bilancio».

«Infatti – ricorda il parlamentare – l'Asp cosentina ha chiuso il bilancio dell’anno 2015 a meno 30 milioni e 371 mila e addirittura quello dell'anno 2016 non risultava adottato.

C'è dunque la necessità di una seria e rapida verifica della magistratura ordinaria e contabile, poiché è inammissibile che nelle aziende sanitarie si agisca a piacimento grazie alla protezione di un potere politico che si crede onnipotente e finora è rimasto impunito.

Confidiamo, in proposito, nella risoluta azione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, al quale abbiamo già chiesto di avviare apposite ispezioni».

«Nello specifico – conclude Sapia – siamo davanti all'evidenza, avendo Oliverio volutamente omesso di intervenire sui 7 direttori generali, tra cui Mauro, che non hanno raggiunto l'equilibrio di bilancio.

Così questi manager continuano imperterriti a deliberare e alcuni di loro, come lo stesso Mauro e Sergio Arena, direttore generale dell'Asp di Crotone, anche in aperto contrasto con le norme vigenti su tutto il territorio nazionale».

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