
Stanno arrivando le prime contravvenzioni dei tutor di Paola
Che botte!
Impossibile, allora, non richiamare alla mente il bellissimo romanzo ed il bellissimo film di Troisi e Benigni “Non ci resta che piangere” di cui ci sovviene sempre la famosa tassa di transito,
quella dell’esattore che dice ““Chi siete? Da dove venite? Cosa portate? Dove andate? Un Fiorino!” ad ogni minimo passaggio della dogana.
Sembra la stessa cosa a Paola!
Il tutor sembra chiedere “Da dove venite? Dove andate? A quanto andate? Un Fiorino!”
Il problema è che il tutor non è al confine della Signoria fiorentina, ma della Signoria paolana.
Un confine che occorre passare per andare all’università di Rende, per andare a Cosenza, per andare a prendere il treno alla stazione di Paola, per andare all’ospedale di Paola, per andare alle terme luigiane, per andare all’ospedale di Cetraro, per andare all’ospedale di Praia a mare, per andare a nord e sud del Tirreno Cosentino.
Ma il problema è anche quello che il limite di velocità è fissato in 70 kmh , un limite ingiustificato o quanto meno non giustificato.
Sfido chiunque a fornirmi copia della ordinanza dell’Anas che stabilisce il limite di 70 kmh
Eh si perché il tutor è stato apposto dal comune di Paola, che prende i soldi delle contravvenzioni, ma la strada è statale e la ordinanza è dell’Anas.
Ma si sa che i comuni hanno bisogno di soldi e tutti i modi sono buoni.
Anche i tutor.
Ed allora non resta che evitare di andare a Paola o di passare da Paola.
Salvo se non siete proprio obbligati.
Dispiace solo per San Francesco di Paola
Trovatevi un santo alternativo!
Evitate di prendere il treno da Paola ed usate la stazione di Lamezia Terme
Evitate le Terme Luigiane ed andate a quelle di Lamezia Terme.
Se dovete andare a Cosenza prendete l’autostrada
E comunque se proprio siete obbligati ad usare il confine della signoria mettetevi dietro un pullman o dietro un tir o dietro ad una autoambulanza od alle auto delle istituzioni, così da non essere ripresi dalla videocamere( credo)
E comunque non pagate mai, resistete in tutti i modi, fino ad ogni grado di giudizio, chiedete copia delle foto di transito,copia degli atti all’Anas, al Prefetto, al comune.
Ci dicono che non solo rischiate di non pagare le contravvenzioni ma di farvi anche tante risate.
Riceviamo e pubblichiamo:
Continuano a fiorire le eccellenze nella Asp n°1 di Paola (?) presso il reparto di Cardiologia-UTIC , brillantemente diretto dalla Dirigente f.f. Dott.ssa Marilena Matta.
Finalmente è attivo l’Ambulatorio specifico per “Embolia Polmonare ed Ipertensione Polmonare, una patologia gravata da alta mortalità intra ed extra ospedaliera .
Appare evidente la necessità di identificare precocemente tale tipologia di pazienti al fine di una adeguato trattamento terapeutico.
Per meglio identificare i soggetti a rischio è attivo un pool ,specificamente dedicato ,di specialisti cardiologi , dirigenti del reparto di Cardiologia-UTIC , per la raccolta di dati personali ,registri ad hoc, dati laboratoristici e strumentali nella ricerca dell’individuazione dei pazienti a forte rischio, nonché la personalizzazione della terapia da eseguire.
Saranno organizzati dei percorsi per i pazienti con pregressa Embolia Polmonare che prevedono dei controlli seriati con Elettrocardiogramma ed Eco color Doppler E.C.G. da effettuarsi presso il neo istituendo Poliambulatorio nel nosocomio di Paola del reparto Cardiologia-UTIC.
Tutti i pazienti con Ipertensione Polmonare saranno sottoposti a valutazione strumentale di 2° livello presso il Centro di riferimento Regionale.
Due colleghi ,scrupolosi e di alta professionalità e preparazione, si occuperanno dell’Ambulatorio di Embolia Polmonare ed Ipertensione Polmonare e sono il Dott. B. Manduca ed il Dott. L. Ibello ai quali professionisti va il mio plauso ed il più affettuoso in bocca al lupo.
Una ultima specificazione: l’Ambulatorio di Embolia Polmonare ed Ipertensione Polmonare, essendo divisionale, non presenta costi aggiuntivi per l’azienda ma è una ulteriore eccellenza per la nostra sanità nell’interesse supremo del paziente.
Uno squarcio di buona sanità nel nostro territorio non guasta mai e ci da la forza di lavorare con più serenità e professionalità,
Belmonte Cal. 22/09/2018 Dott. Giancarlo Pellegrino
È finita con l’assoluzione di tutti gli imputati il processo contro gli amministratori e dirigenti delle società Smeco e Giseco che per anni hanno gestito gran parte dei depuratori del Tirreno cosentino.
In particolare Domenico Albanese, Jessica Plastina, Raffaele Romeo e Rosaria Rita Mazzacuva sono stati assolti dalle accuse che li vedevano – a vario titolo – alla sbarra per disastro ambientale, frode nelle forniture e illecito smaltimento dei rifiuti.
Per i giudici del Tribunale di Paola presieduto da Paola Del Giudice, i quattro non dovranno rispondere degli addebiti che la Procura di Paola, allora diretta dal procuratore capo Bruno Giordano aveva loro formulato.
In particolare, secondo la sentenza emessa oggi nell’ambito del processo avviato nel 2014 – che ha riunito due procedimenti a carico degli stessi – l’ex amministratore della Smeco Domenico Albanese è stato giudicato non procedibile perché i reati contestati risultano ormai estinti per prescrizione.
Mentre per le altre tre persone – finite nella maxinchiesta della Procura di Paola per l’inquinamento negli anni del Tirreno cosentino – i giudici hanno adottato l’assoluzione con formula piena.
Praticamente il mar Tirreno non è stato inquinato.
Mentre dalle carte dell’inchiesta degli investigatori emergerebbero decine di casi di cattiva depurazione (Tortora, Fuscaldo, Paola) per il Tribunale i fatti contestati evidentemente non erano veri.
Nel dispositivo emesso al termine del processo che era in corso a Paola, i giudici si sono riservati – stante la complessità degli argomenti – di depositarne le motivazioni entro 90 giorni.
La Procura di Paola attenderà le motivazioni della sentenza per decidere di ricorrere contro la stessa in Appello.
Un duro schiaffo al Procuratore Giordano ed agli investigatori.