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Arrestato il sindaco di Joppolo Giuseppe Dato, di 57 anni, titolare di una farmacia.

Insieme al sindaco la dipendente Giuseppina Scinica, di 46 anni.

Arretato anche il medico Francesco D'Agostino, di 62 anni, e la sua collaboratrice Carmen Ferraro, di 30 anni.

Indagata ma a piede libero anche una quinta persona, di cui non sono state ancora fornite le generalità.

L’accusa a vario titolo, è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Una truffa del valore di 1 milione di euro.

Gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza e dal Corpo forestale dello Stato di Vibo

Tutti gli arrestati sono stati posti ai domicilari

Al sindaco di Joppolo è stata anche sequestrata la farmacia al centro delle indagini.

L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, è ad ottobre del 2012 quando agenti della forestale, rinvennero, in frazione Caroniti di Joppolo, numerose confezioni di medicinali integre e ancora valide.

Dal lungo e defatigante esame di oltre 25mila ricette mediche, il medico che aveva fatto la prescrizione e la farmacia che aveva dispnesato i farmaci

In sostanza la farmacia erogava i farmaci senza ricette.

Poi le prescrizioni "gonfiate" con l'applicazione di una o più fustelle.

Poi le confezioni in realtà mai vendute venivano abbandonate dopo essere state svuotate del contenuto.

Il farmacista provvedeva poi a chiedere i rimborsi all'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

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Piscopio è una località annessa dal 1927 alla città di Vibo Valentia.

E' una cittadina nota per aver dato i natali al direttore Eugenio Scalfari ed anche al prof. Franco Piperno che ad Arcavacata ha teorizzato la "geometrica potenza" del movimento giovanile della fine degli anni Settanta.

Piscopio ritorna oggi alla ribalta per il sorprendente risultato elettorale che domenica 8 dicembre si è registrato alle Primarie del PD.

Infatti, nel seggio elettorale allestito in questa parte della città di Vibo Valentia Gianni Cuperlo ha battuto Matteo Renzi totalizzando ben 511 voti pari al 95% dei votanti.

Una percentuale in netta controtendenza rispetto al dato generale.

La sorpresa dell'esito di questo voto, però, consiste soprattutto nel fatto che una adesione così massiccia a sostegno dell'ex segretario nazionale della Giovanile Comunista gli è pervenuto da un segmento di elettorato storicamente moderato-cattolico che ha costantemente tributato nel passato ampie e schiaccianti maggioranze assolute alla Democrazia Cristiana.

Il protagonista di questo voto a Piscopio è stato l'on. Pietro Giamborino.

Il consigliere regionale, che ancora oggi ostenta l'orgoglio della sua appartenenza al partito della "Balena bianca", ritiene il pronunciamento degli elettori alle Primarie assolutamente coerente con gli orientamenti cattolici che tradizionalmente promuovevano il consenso verso la DC.

A questo proposito, infatti, l'on. Giamborino tiene a sottolineare che "il PCI è stato consegnato alla storia nel momento della caduta del Muro di Berlino e che ormai da tempo non esiste più".

"In questo voto -ha dichiarato l'on. Giamborino - riconosco le ragioni di una scelta che nelle settimane scorse ho condiviso personalmente, in un incontro a Roma, con il presidente Franco Marini".

"Sarei ipocrita - ha continuato l'on. Giamborino - se non dicessi di essermi ispirato anche al messaggio di Papa Francesco che ha valorizzato la bellezza della politica come servizio rispetto ai bisogni dei cittadini".

"Ritengo che Gianni Cuperlo - ha concluso l'on Giamborino - sia un coerente interprete di questo messaggio in quanto portatore di una visione davvero sobria e francescana della politica".        

Reggio Calabria 11/12/2013                                     On. Pietro Giamborino                                                                                                                                                                               

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Il PD calabrese, per quanto diviso orizzontalmente e verticalmente, distinto nelle sue componenti, per taluni versi “fortemente fracumatu”, teso, come è, con i suoi rappresentanti da un lato alla conquista del potere e dall’altro alla tenuta del potere, fa comunque paura.

Chi altri se non l’unico pezzo di partito ancora esistente in un panorama che da oltre20 anni non permette alla gente di sapere da chi è governato?

Una paura forte che costringe Scopelliti a fare passi politici oculatamente finalizzati alla sua sopravvivenza.

La scomparsa politica, se non fisica, dei precedenti governatori calabresi ( parliamo di Loiero, di Chiaravalloti, eccetera) è maestra e terrorizza chi vive di immagine e di potere come Scopelliti.

Ad allora ecco la affermazione che “L’alleanza con l’UDC per la Regione è strategica e vitale».

Dai Governatore, non scherziamo. L’alleanza è vitale per te, per un PDL che ha provato a metterti all’angolo, al punto che hai dovuto fare un immediato passo indietro, forse perché come dice Francesco Manganaro, docente di Diritto Amministrstivo nell’Università Mediterranea di Reggio calabria, Corriere della Calabria: “La decadenza scatta immediatamente perché la nuova legge ha inserito una incompatibilità in un rapporto di durata”, così che in caso di condanna di Scopeliti anche in uno solo dei processi “Fallara” e “Sarlo” l’esperienza di “Peppe” si concluderebbe.

Ed allora è bene avere amici in alto loco.

Ed allora CESA , segretario nazionale dell'Udc ,guarda caso corso subito in Calabria, a Vibo Valentia, dopo la presenza di CASINI, non ha potuto non dire che "Siamo e resteremo alleati leali del governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.”

Un impegno importante , ma anche utile ( per loro, ovviamente).

Un impegno abilmente strappato da Scopelliti con la affermazione che: «C’è una squadra che lavora alacremente, che non ha mai avuto frizioni, che non ha mai dato la sensazione di essere allo sbando. E poi c'è questa sinergia con il presidente del consiglio regionale che la Calabria non ha mai avuto», come dire “l’UDC in Calabria non ha avuto mai il potere che ha oggi “e che forse,ormai, di UDC in Italia si parla solo per il ruolo che ha in Calabria: esistete solo perché siete vivi in Calabria!

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