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diabeteLa denuncia da Co.Di.Cal., Coordinamento Associazioni Diabetici della Calabria, con un intervento presso le Istituzioni per segnalare una situazione di non allineamento alle norme nazionali in vigore, che crea forte disagio tra le persone con diabete per il rilascio o il rinnovo della patente di guida

Reggio Calabria, 28 agosto 2014 – Segnala il disagio delle persone con diabete che debbano ottenere il rilascio o il rinnovo della patente di guida di tipo A, B e BE, la lettera che Mariantonella Ferraro, Coordinatore Co.Di.Cal., Coordinamento Associazioni Diabetici della Calabria, ha scritto al Direttore Generale e al Direttore Sanitario della ASP di Vibo Valentia e ai tecnici della Regione.Secondo Co.Di.Cal., infatti, numerose segnalazioni, in particolare provenienti dall’associazione di tutela dei diritti delle persone con diabete Hipponion Diab di Vibo Valentia, riportano come l’Unità di Medicina Legale della Provincia di Vibo Valentia, in presenza di diabete insulinodipendente, anche in assenza di complicanze e con una bassa valutazione di rischio alla guida, invia il paziente alla Commissione medica locale, senza tenere in debita considerazione la scheda di valutazione del medico diabetologo curante che, secondo la Legge nazionale in vigore, è certificazione sufficiente a ottenere il documento o il suo rinnovo.“Ciò è frutto della mancata osservanza dell’aggiornamento delle norme del Codice della strada avvenuta a fine 2010 con il recepimento da parte del nostro Paese della Direttiva europea che modifica appunto in questo senso la procedura - spiega Ferraro. In altre parole, una persona con diabete, in cura con insulina, ma che non abbia complicanze e risulti ben curata - come da certificazione rilasciata dal proprio diabetologo - non necessita di altro esame medico, se non quelli di routine, cui sono soggetti tutti i cittadini. Oltre a creare un’evidente disparità di trattamento tra cittadini, questo fatto provoca perdita di tempo e anche un danno economico, costringendo la persona con diabete a visite mediche inutili, pagamento di tasse e bolli non dovuti, e via dicendo”, spiega Ferraro, che sollecita un pronto intervento delle Autorità per sanare una situazione incomprensibile. “Co.Di.Cal crede possa essere utile un provvedimento esplicativo da parte della Regione o dei tavoli tecnici regionali, che chiarisca i criteri e le procedure per il rilascio e il rinnovo della patente alle persone con diabete, in modo da rendere il processo uniforme a livello regionale”, conclude Ferraro.

Ufficio stampa FANDDiego Freri, mob. 335 8378332, email diego.freri@hcc-milano.comLaura Fezzigna, mob. 347 4226427, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Riceviamo e pubblichiamo:

Capo vaticano “E’ stato uno dei figli dei sette diportisti, quattro uomini e tre donne, che non vedendo rientrare il gommone nel porto di Vibo come da programma, ha pensato bene di allertare tramite il numero di emergenza in mare 1530 la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, che ha subito attivato il dispositivo di Soccorso in mare.

Acquisite le prime informazioni dal segnalante, tra cui i numeri di telefono di due persone che si trovavano a bordo e presi contatti con gli stessi, ci si è resi subito conto della gravità della situazione in cui si trovavano i diportisti, che, stante il calare della notte e il peggioramento delle condizioni meteo marine, non riuscivano a governare il battello pneumatico di sette metri a motore e, cosa più grave, non riuscivano a fornire elementi certi sulla posizione, bensì notizie frammentate e non chiare per il forte vento e le ripetute perdite di linea cellulare.

Immediata l’uscita della Motovedetta di Soccorso CP 808 che sotto il coordinamento della Sala Operativa sede di Unità Costiera di Guardia della Capitaneria di Porto di Vibo, assumeva rotta diretta per giungere a un miglio al traverso nord del faro di Capo Vaticano, in cui era stato stimato il punto di inizio ricerche, grazie alla localizzazione telefonica fornita dalla Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Allertate anche le sale operative del Centro Secondario di Soccorso della Direzione Marittima di Reggio Calabria, che disponeva l’invio in area della Motovedetta SAR 827 della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro per collaborare alle attività di ricerca.

Dopo circa 45’ dall’uscita dal porto di Vibo, la Motovedetta CP 808 giungeva nelle acque di Capo Vaticano e intercettava al radar il gommone alla deriva, al quale la Sala Operativa di Vibo, richiedeva telefonicamente di sparare due razzi rossi a paracadute per essere meglio individuati. Dopo pochi minuti l’Unità di Soccorso si affiancava al gommone e sullo stesso saliva uno dei guardacoste della Motovedetta abilitato al primo soccorso, per sincerarsi delle condizioni di tre dei sette diportisti che stavano male a causa del moto ondoso, prestando loro le prime assistenze. Nei pressi dell’Unità in difficoltà giungeva successivamente, con altra unità, il noleggiatore del battello, che salito a bordo, scortato dalla Motovedetta della Guardia Costiera e da un’altra Unità della Guardia di Finanza, quest’ultima avvicinatasi vedendo i razzi rossi, giungeva nel porto di Tropea, ove ad attenderli vi era anche un’autoambulanza del nosocomio di Tropea e una pattuglia dell’Ufficio della locale Guardia Costiera, che hanno collaborato all’assistenza delle sette persone una volta sbarcati dall’unità. Per due di essi si è dovuto procedere con il trasporto presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Tropea, ove sono state praticate le necessarie cure del caso.

Si è conclusa bene, spiega il Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE – presente durante le varie fasi del soccorso in Sala Operativa per il coordinamento delle attività di ricerca, una giornata che poteva avere risvolti spiacevoli qualora non si fosse dato subito l’allarme al 1530. Fondamentale - si legge nella nota – avere a bordo un telefonino cellulare, grazie al quale i coordinatori del soccorso, richiedendo quante più informazioni ai diportisti persisi, cercandoli, nel contempo di rassicurare, sono riusciti a circoscrivere il Datum di partenza per la ricerca dell’unità in difficoltà. Ottima la sinergia tra la Sala Operativa del 118, che ha subito inviato un’ambulanza nel porto di Tropea e la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo.

Un consiglio che viene dato dalla Guardia Costiera è quello di intraprendere le navigazioni sempre dopo aver verificato le condizioni del meteo e l’evolversi dello stesso nelle ore che si vuole stare in mare, anche chiamando telefonicamente il 1530, che veicolerà le informazioni sulle sale operative competenti per territorio.”

I complimenti di Tirrenonews alla Guardia Costiera , al Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE ed ai suoi uomini.

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CONTINUANO I CONTROLLI CONGIUNTI CON SEQUESTRI, MULTE E DENUNCE

LA STAGIONE ESTIVA E’ ORMAI ENTRATA NEL VIVO E IN TALE AMBITO SONO STATE IMPLEMENTATE LE ATTIVITA’ DI CONTROLLO CONGIUNTE CARABINIERI – GUARDIA COSTIERA SUGLI STABILIMENTI BALNEARI ESEGUITE SECONDO LA PIANIFICAZIONE DEL TAVOLO TECNICO “FOCUS NDRANGHETA” DELLA PREFETTURA DI VIBO VALENTIA.

IN PARTICOLARE SUL LITORALE DEL COMUNE DI PIZZO, NELLA GIORNATA DI IERI I CARABINIERI DELLA LOCALE STAZIONE, DIPENDENTI DALLA COMPAGNIA DI VIBO, E I GUARDACOSTE DELL’UFFICIO LOCALE MARITTIMO DI PIZZO DIPENDENTI DALLA CAPITANERIA DI PORTO DI VIBO, TRA I VARI CONTROLLI ESPERITI, GIUNTI IN LOCALITA’ MARINELLA HANNO ACCERTATO LA PRESENZA DI UNO STABILIMENTO BALNEARE COMPLETAMENTE ABUSIVO, PERCHE’ PRIVO DEL TITOLO DI CONCESSIONE DEMANIALE CHE, IN QUESTO CASO, DEVE ESSERE RILASCIATO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE COMPETENTE PER TERRITORIO.

RAVVISATE, QUINDI LE VIOLAZIONI DEGLI ARTT. 54 ED 1161 DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE – OCCUPAZIONE ABUSIVA DI SUOLO DEMANIALE MARITTIMO – GLI UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA AVVISAVANO TELEFONICAMENTE IL PUBBLICO MINISTERO DI TURNO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VIBO – DOTT. VITTORIO GALLUCCI -, IL QUALE CONDIVIDEVA LA RICHIESTA FORMULATA DAI MILITARI DI PROCEDERE AL SEQUESTRO D’INIZIATIVA DEGLI OMBRELLONI E DELLE SDRAIO, CHE OCCUPAVANO UNA PORZIONE DI SPIAGGIA DI CIRCA 200 MQ DELLA LOCALITA’ MARINELLA DI PIZZO.

REDATTO IL VERBALE DI SEQUESTRO DI OMBRELLONI E SEDIE SDRAIO, SI PROCEDEVA A FAR SGOMBERARE L’AREA ADIBITA A STABILIMENTO BALNEARE. IL MATERIALE, NASTRATO E SU CUI VENIVANO APPOSTI CARTELLI MONITORI E SIGILLI, VENIVA AFFIDATO IN CUSTODIA GIUDIZIALE SENZA FACOLTA’ D’USO AL PROPRIETATRIO CHE LI AVEVA POSIZIONATI, IL QUALE VENIVA DEFERITO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VIBO VALENTIA PER ABUSIVA OCCUPAZIONE DI SUOLO DEMANIALE MARITTIMO SENZA TITOLO. GRAZIE, QUINDI, ALL’ATTIVITA’ DI SEQUESTRO E SGOMBERO ISTANTANEO VENIVA NUOVAMENTE RESA DISPONIBILE AL PUBBLICO UTILIZZO IL TRATTO DI SPIAGGIA ABUSIVAMENTE OCCUPATA.

NEL CORSO DI ULTERIORI ACCERTAMENTI ESPERITI IN LOCALITA’ FORNACE, VENIVA CONSTATATO UN AFFIDAMENTO AD ALTRI SOGGETTI DELLE ATTIVITA’ OGGETTO DI CONCESSIONE IN ASSENZA DELLA PREVISTA AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORITA’ COMPETENTE. PER TALE VIOLAZIONE VENIVA PERTANTO ELEVATA UNA SANZIONE AMMINISTRATIVA DI EURO 1.032,00 A CARICO DEL CONCESSIONARIO, MENTRE L’INCAUTO GESTORE VENIVA DEFERITO ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA PER OCCUPAZIONE ABUSIVA DI SUOLO DEMANIALE MARITTIMO IN ASSENZA DI IDONEO TITOLO.

SONO SALITI A SEI I SEQUESTRI DI STABILIMENTI BALNEARI ESEGUITI DAI MILITARI DELL’ARMA E DELLA GUARDIA COSTIERA SULLA COSTA DEGLI DEI, IL CHE FA EMERGERE, DA UN LATO L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA DEI CONTROLLI CONGIUNTI DELLE FORZE DI POLIZIA DELLA PROVINCIA DI VIBO COORDINATE DAL TAVOLO TECNICO DELLA PREFETTURA DI VIBO NELL’AMBITO DEL FOCUS NDRANGHETA, E DALL’ALTRO IL FENOMENO DELL’ABUSIVISMO ESTIVO PER QUANTO ATTIENE GLI STABILIMENTI BALNEARI NON AUTORIZZATI, CHE SONO COMUNQUE UNA PICCOLISSIMA PARTE RISPETTO A QUELLI REGOLARMENTE AUTORIZZATI.

CONTINUERANNO NEI PROSSIMI GIORNI – SI LEGGE NELLA NOTA STAMPA – I CONTROLLI CONGIUNTI TRA LE FORZE DI POLIZIA SECONDO LA PIANIFICAZIONE DEL TAVOLO TECNICO “FOCUS NDRANGHETA” DELLA PREFETTURA DI VIBO.-  

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