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Riceviamo e pubblichiamo

Dopo la targa contro la ‘ndrangheta da apporre davanti alla porta del municipio e sulla quale mezza Calabria ha scherzato, magari, aggiungendo : “ci siamo già noi !”, ecco l’altro “Coupe de theatre“, di SalvatoreMagarò, le stellette, come gli alberghi, per la buona o la cattiva amministrazione.

Il consigliere regionale Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, vuole le stellette "per distinguere, segnalare e premiare gli uffici, gli enti e le Amministrazioni che riducono i tempi di attesa nell'erogazione dei servizi al cittadino, che riescono a diminuire i contenziosi, che tagliano i tempi di pagamento alle imprese e gli affidamenti diretti".

Ci sembra vergognoso leggere che "In una situazione come quella che si vive in Calabria ed in altre regioni del Sud c'è una 'normalità' che costituisce una eccezione positiva e perciò va premiata anche affinché diventi contagiosa. Ecco perché penso a un rating della qualità e del pieno rispetto della legalità nella pubblica amministrazione calabrese che identifichi le aziende sanitarie ed ospedaliere, gli uffici regionali, le Province e i Comuni che funzionano meglio e che meritino vantaggi. Penso, in proposito, a premi quali potrebbero essere punteggi più favorevoli nei bandi per la ripartizione di risorse pubbliche oltre al valore simbolico che una migliore reputazione può rappresentare per gli utenti, il sistema delle imprese e i cittadini in genere".

Insomma non il bastone per educare, non la legge, non i carabinieri, non la paura della vergogna, non il carcere, ma un premio per essere normali in un mondo di anormali.

Magarò, non si pone il problema di una sanità che è una vergogna, ma pensa di dare le stellette agli ospedali che raggiungono i parametri di ottimalità come il minor numero di decessi solo perché hanno mandato a casa a morire gli ammalati più gravi.

Magarò non si pone il problema di una amministrazione regionale che ha un apparato costoso ed incapace di offrire servizi efficienti e di qualità.

Magarò non si pone il problema di un sistema politico calabrese che costa moltissimo ( più delle altre regioni) e che certamente non ha portato la Calabria fuori dal baratro. Anzi.

Non si offenda Magarò. Per aiutare i calabresi non si fanno leggi sulla stabilizzazione che lui andrà certamente a votare!! Per aiutare i calabresi non bastano i pennacchi e le targhe, occorre massimizzare l’onestà nei comportamenti, dare spazio alla meritocrazia e non alla figliolanza politica.

Se davvero crede nelle stellette inizi a darle a se stesso ed ai suoi colleghi consiglieri regionali, agli assessori, ai dirigenti regionali. E sia certo che se dovessimo darle noi, toglieremmo a tanti di loro anche la divisa! Altro che stellette!!!

 

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Erano mesi che si aspettava per avere la nomina del nuovo capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Poi il Presidente della repubblica inviava un lettera formale al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti rimproverando aspramente i ritardi nella nomina dei sostituti per la copertura dei vertici di taluni uffici giudiziari particolarmente importanti e delicati.

Due le principali sedi e poltrone scottanti quella di capo della Dda di Reggio Calabria e quella di procuratore generale a Palermo:

Quasi immediata la nomina del nuovo PG di Palermo nella persona di Roberto Scarpinato.

Tardava, invece, quella di Reggio Calabria, anche se si faceva fortemente il nome di Cafiero De Raho.

Ed ora sembra che ci siamo

Il Ministro Paolo Severino esprimerà il suo concerto ed il CSM procederà alla nomina nella seduta del 14 marzo prossimo.

Abbiamo già detto che in Commissione, De Raho aveva avuto tre voti, mentre Nicola Gratteri, Michele Prestipino e Paolo Giordano ne avevano avuto uno a testa.

Per De Raho avevano votato i rappresentanti di Magistratura Democratica, Movimenti e Unicost, mentre Magistratura indipendente aveva votato per Paolo Giordano ed i laici si erano divisi tra Gratteri e Prestipino.

Ora sembra che De Raho, il magistrato che ha guidato per 20 anni la lotta ai Casalesi, sia destinatario anche del voto di Magistratura indipendente il che significa che in sede di Plenum potrebbe giungere una larghissima maggioranza.

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Il pubblico ministero ha chiesto di mandare sul banco degli imputati i responsabili del Settore acque dell'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale in Calabria dal 2005 al 2008, Andrea Ottaviano Adelchi, 49 anni; Giacinto Chiappetta, 50 anni; Livio Persano, 59 anni e Giancarlo Del Sole, 54 anni. Insieme la richiesta è stata avanzata per un tecnico del Comune di Badolato, Pasquale Larocca, 66 anni e due imprenditori, Antonio Fiorenza e Francesco Ferreri, di 40 e 64 anni.

Poi il giudice, Tiziana Macri', ha rinviato per le arringhe dei difensori al 12 aprile, giorno in cui si terrà anche l'abbreviato per Del Sole che oggi ha rilasciato dichiarazioni in aula ed ha chiesto ed ottenuto il rito alternativo.

Contestati, a vario titolo, la violazione di norme ambientali, l'omissione in atti d'ufficio, la deturpazione di bellezze naturali e l'inadempimento di contratti di pubbliche forniture.

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