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Per dare la migliore chiarezza possibile ed aiutare i pensionati a capire, abbiamo chiesto aiuto ad alcuni amici avvocati che ci hanno inviato il seguente documento che vi proponiamo:

“Cerchiamo di capire qualcosa in più sulla cd. “perequazione pensionistica” stante l’iniziativa di numerose sigle sindacali, di patronati, organizzazioni pensionistiche e professionisti, che hanno assunto, con una allarmistica urgenza, azioni giudiziarie.

Proviamo a ricostruire brevemente i termini della vicenda normativa, e ciò che via via è accaduto a partire dalla Legge Fornero (L.22.12.2011 nr. 214) e dopo la conversione del D.L. 65/2015 nella Legge 109/2015 individuando chi sono i soggetti interessati ad ottenere il ricalcolo della pensione ed il rimborso di quanto non percepito o percepito in minima parte ex Lege 109/2015.

La cd. Legge Fornero, che aveva disposto il blocco della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per gli anni 2012 e 2013, superiori a tre volte il trattamento minimo INPS, senza previsione alcuna di un meccanismo di recupero per il futuro, veniva dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale, con sentenza immediatamente esecutiva, per violazione dei parametri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’adeguatezza del trattamento pensionistico.

In ragione di ciò a tutti i pensionati, investiti dal provvedimento, doveva essere accordata la rivalutazione piena della pensione, per gli anni 2012 e 2013, e tale rivalutazione doveva essere posta a base del ricalcolo della pensione per gli anni successivi (2014-2015 e 2016).

Tuttavia, con una manovra che potremmo definire all’italiana, il Governo prima ed il Legislatore poi con la successiva conversione in legge, hanno ritenuto di dover dare attuazione alla Sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale disponendo tuttavia solo parziali rimborsi della rivalutazione limitandoli ad alcune fasce di pensionati (da 3 a 6 volte il minimo della pensione sociale) ribadendo il blocco per quelli con pensioni superiori a sei volte il trattamento minimo dell’INPS.

Migliaia i pensionati, in tutta Italia, che hanno promosso azione giudiziaria per la mancata rivalutazione delle pensioni e per far valere i propri diritti per una prestazione previdenziale adeguata e rivalutata.

La sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale ha effetto retroattivo annullando l’efficacia della Legge Fornero sin dalla sua data di entrata in vigore 27.12.2011, nello stesso modo, il diritto alla perequazione della pensione ed ai rimborsi inizia a decorrere per il pensionato dall’1 gennaio 2012.

I termini di prescrizione applicabili nel rapporto con l’INPS, inoltre, sono di 5 anni, per cui l’atto interruttivo della prescrizione, costituito dall’invio della Diffida di messa in mora dell’INPS, farà decorrere dalla data di ricezione della raccomandata un nuovo termine di prescrizione quinquennale.

In pratica la raccomandata inviata nel dicembre 2016 farà ricominciare a decorrere la prescrizione con scadenza al 30.11.2021, e così via , tenendo presente che eventuali invii della raccomandata di interruzione che avverranno nel corso del 2017 faranno perdere al pensionato i ratei precedenti.

Nell’attuale situazione, pertanto, è consigliabile al pensionato inviare quanto prima all’INPS l’atto di intimazione e diffida, in modo tale da cristallizzare quanto prima il termine di prescrizione dei diritti riconosciutigli dalla Sent.70/2015 della C. Cost. ed in parte o totalmente elusi dal D.L. 65/2015, convertito nella Legge 109/2015, e rivolgersi al legale di fiducia al fine di intraprendere l’opportuna azione legale”.

Chiunque fosse interessato può chiederci il numero di telefono di questi legali che si sono impegnati a praticare le tariffe più basse sul mercato.

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Gli encomi erano stati programmati per il 16 febbraio. Non ebbero luogo.

Nel frattempo era andata via la dottoressa Greco che li aveva voluti.

 

Ora li ha programmati la dottoressa Colosimo che nel frattempo ha sostituito la commissaria precedente.

 

Ove questa volta davvero si svolga la cerimonia, ne approfittiamo per ricordare l’eventi che vi ha dato luogo:

“Erano le 11 circa del 25 maggio 2016 quando in un caseggiato di Via Santa Maria, nei pressi del Poliambulatorio, prese fuoco una bombola di gas.

Nell’ appartamento 2 persone anziane.

La signora Nadia diede subito l’allarme a tutti gli abitanti del caseggiato invitandoli ad allontanarsi ed intanto chiamò i Vigili del Fuoco che dovettero però giungere da lontano, da troppo lontano per arrivare in tempo.

Allora chiamò i carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Tommaso Cerza. Ed è stata una fortuna

Intanto la famiglia Mazzuca chiuse l'interruttore del gas di città ma dimenticò di spegnere il quadro elettrico che invece venne spento provvidenzialmente dal maresciallo Cerza appena salito nella abitazione.

I carabinieri erano stati anche chiamati da un’altro dei residenti ed intervennero immediatamente.

 

Salirono nell’appartamento il maresciallo Tommaso Cerza ed il maresciallo Enrico Caporaso che riuscirono non senza difficoltà a spegnere le fiamme che avrebbero potuto portare anche ad un evento pericolosissimo.

Un intervento non da poco tanto che dopo l’intervento i due carabinieri furono stati soccorsi dal 118 che riscontrò loro lievi ustioni.

Sorte peggiore subirono le loro divise che rimasero bruciacchiate e di fatto inservibili.

Sotto la gente a guardare il loro intervento, gente che poi scoppiò in un forte e lungo applauso quando la bombola venne messa in sicurezza.

Ci sono voluti 6 mesi perché il consiglio comunale con voto unanime assumesse la delibera del 17 novembre 2016 per proporre il conferimento di un encomio solenne ai due Marescialli della locale stazione dei Carabinieri per "il coraggio, l'altruismo e l'alto senso del dovere dimostrati".

 

Ed oggi, dopo la crisi politica, la cerimonia di conferimento degli encomi che avverrà mercoledi 5 aprile ore 16.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Amantea.

Alla cerimonia saranno presenti la dottoressa Anna Aurora Colosimo, Vice-Prefetto Vicario della Prefettura di Catanzaro e commissario prefettizio per la gestione del Comune di Amantea, rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, amici, parenti.

Non mancheranno i tanti amanteani che hanno manifestato, subito dopo l'incendio, e manifestano ogni giorno, la loro vicinanza ai militari della stazione di Amantea e all'Arma dei Carabinieri.

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Le elezioni portano con sé sempre dubbi.

Non solo per i possibili risultati, ma anche per le possibili liste.

Beh. Piano, piano i dubbi si dissolvono

 

Il seguente comunicato dissolve il dubbio sulla presenza della lista del M5s ad Amantea.

Ci sarà!

E’ un impegno assunto oggi da Dalila Nesci e Paolo Parentela alla presenza di Francesca Menichino.

 

Ecco il testo del comunicati stampa:

«Il Movimento 5 stelle si candida alla guida delle amministrazioni comunali calabresi e della Regione Calabria, con contenuti, proposte, coraggio e autonomia».

È la sintesi dei deputati Dalila Nesci e Paolo Parentela, a conclusione della prima giornata di approfondimento 5stelle di domenica 2 aprile, con cui gli stessi parlamentari, i consiglieri comunali M5s Renato Bruno, Manlio Caligiuri, Domenico Miceli, Francesco Sapia e Davide Tavernise hanno affrontato al Grand Hotel Paradiso di Catanzaro, insieme agli esperti Giuseppe D'Ippolito, Tullio Laino, Francesca Menichino, Emiliano Morrone, Giacinto Nanci e Gianluigi Scaffidi, i temi della gestione degli enti locali, della comunicazione politica e del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, davanti a un centinaio di attivisti e simpatizzanti pentastellati.

«Da tempo – precisano i due parlamentari – il Movimento 5 stelle calabrese è uscito dalla dimensione virtuale per ascoltare bisogni, istanze e progetti dalla società civile. Abbiamo tenuto una giornata di studio al fine di condividere saperi teorici e pratici per la concreta attività sul territorio calabrese.

 

È un esperimento riuscito, che presto ripeteremo insieme ai portavoce parlamentari Federica Dieni, Laura Ferrara e Nicola Morra, ad altri esperti e ai consiglieri comunali di Crotone, Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia».

Dalle 10,15 del mattino sino alle ore 18, i 5stelle hanno parlato di come si gestisce la cosa pubblica e di come si comunica l'attività politica, con particolare riguardo per la sanità regionale.

La deputata Nesci ha infine illustrato una sua proposta di legge nazionale, già presentata alla Camera, su Piano di rientro e commissariamento sanitario, che prevede la restituzione, dallo Stato alla Calabria, di mezzo milione di euro per la sanità e nuove regole per il commissariamento governativo in materia sanitaria”.

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