La sala consiliare di Amantea è piena ( vedi foto media ) come raramente in altre occasioni valutate da taluni come “passerelle politiche”.
Ci sono diversi sindaci, tra i quali identifichiamo senza un posto privilegiato quello di Longobardi( Giacinto Mannarino) , quello di Fiumefreddo Bruzio( Vincenzo Aloise) , quello di Fuscaldo (Gianfranco Ramundo ). Non abbiamo scorto quello di Belmonte Calabro, di falconara Albanese, di San Lucido,di Paola.
Nella sala molti titolari di titolari di aziende di prodotti ittici, di pescatori, di Lidi Balneari, di ristoranti, di alberghi, di esercizi pubblici, e poi commercialisti, tecnici, bancari.
Tra politici Antonio Rubino, Franco Chilelli, GB Morelli,Mario Pizzino, Biagio Miraglia, oltre, ovviamente, Monica Sabatino e Pasquale Ruggiero.
Ed ecco che arriva Michele Trematerra.( nella foto piccola)
Un buon intervento il suo. Conciso, tecnico, politico. Colpiscono alcune sue parole, quali quelle che ricordano la vicenda della Jolly Rosso che ha inopinatamente distrutto l’immagine di Amantea, quella che era in quel tempo se non “La Perla del Tirreno”, una delle poche perle del tirreno( da qui il nome del GAC) così che il GAC stesso deve essere inteso come una occasione che aiuti la città a superare una vicenda che senza alcuna giustificazione reale ne ha fortemente indotto la perdita di un futuro che si prospettava roseo e che tale non è certamente stato.
Una affermazione forte che merita di essere ascritta ad uno dei pochi politici regionali che conoscono la verità della Jolly Rosso e che la affermano.
An che se il GAC non dovesse sortire i risultati che taluni attendono questa coraggiosa presa di posizione ripaga la città.
Erano le 02.30 di stamattina quando le fiamme altissime hanno avvolto l’automezzo di proprietà di Massimo De Grazia ed un furgoncino della cooperativa della quale De Grazia è primo responsabile.
E che si tratti di un attentato è comprovato dall’uso di benzina od altro materiale incendiario quale innesco per l’attentato ai due automezzi. ( foto riservata) .Chi si è recato di primo mattino sul posto giura che ancora nell’aria di sentiva l’odore di benzina misto all’odore di nafta.
I due automezzi sono andati ambedue totalmente distrutti.
Per fortuna che i rumori dei mezzi in fiamme, compresi i vetri che scoppiavano, hanno svegliato il proprietario e titolare che insieme ad un vicino di casa hanno provveduto essi stessi a spegnere le fiamme con due tubi di acqua.
E per salvare da danni ancora maggiori la vicina casa dei genitori in lacrime insieme hanno provveduto a bagnare porte, balconi, finestre , inferriate e muri della stessa abitazione.
Fiamme intense che avevano cominciato a piegare anche le inferriate di alluminio dei terrazzini.
I Vigili del Fuoco sono poi sopraggiunti con tutta la tempestività possibile dalla distanza della loro sede di Paola da Campora san Giovanni. Un vero problema questo della mancanza in loco di un distaccamento dei pompieri .
Con altrettanta immediatezza sono anche intervenuti i carabinieri locali per attendere ad un primo dovuto sopralluogo ed all’inizio delle indagini. Ricordiamo che competenti alle indagini saranno i militari della locale stazione CC guidata dal maresciallo Antonino Claudio Vivona con il coordinamento del comandante della Compagnia di Paola, capitano Luca Acquotti.
Indagini che andranno in tutte le direzioni, nessuna esclusa.
Sicuramente i CC locali avranno cura di verificare i fotogrammi di tutte le telecamere di sicurezza di cui l’amministrazione comunale si fa vanto alla ricerca di eventuali automezzi o motomezzi in circolazione nei minuti precedenti e seguenti l’ora attendibile dell’attentato.
Sempre che esse funzionino , cosa della quale tanti hanno ed avanzano dubbi.
Tra le linee di indagine certamente quella relativa alla persona interessata all’evento, come tale e per le sue frequentazioni, considerato che il danno maggiore è quello discendente dalla totale distruzione della sua autovettura.
Ma sembra ben difficile che gli attenti investigatori omettano di valutare la linea di indagine connessa alla cooperativa della quale il De Grazia era responsabile.
Certo che dovremmo fare riflessioni molto serie se gli investigatori dovessero scoprire che l’attentato è legato alla cooperativa , intesa e trattata dagli autori dell’attentato come un qualsiasi imprenditore. Sembrano lontani i precedenti attentati fatti in Amantea o le bottiglie piene di liquido incendiario lasciate con il corredo di accendino e dei quale la memoria labile della città sembra essersi dimenticata.
Potrebbe trattarsi della riacutizzazione di una fenomenologia intensa e poi misteriosamente andata sottotraccia e di cui nulla si è più saputo, ma anche di una nuova “fiammata” che mira a rendere silente ancora di più Amantea.
Tutti i soci della Cooperativa occorsi sul luogo dei fatti, cominciando dal De Grazia, sono rimasti attoniti e perplessi, incapaci di accettare un evento così terribilmente dannoso per gente che onestamente vive del proprio lavoro.
Ora il minimo che ci aspettiamo è una decisa presa di posizione della intera città, a cominciare ovviamente dall’amministrazione comunale, contro questi eventi inaccettabili che mirano a distruggere quella rendita di libertà che la città aveva conquistato grazie alle Forze dell’ordine ed alla magistratura.
Segue…
Quale è il mese migliore per vivere ad Amantea? Forse un po’ tutti. Ma quello che sembra avere ma maggiore ricchezza di momenti speciali può essere questo meraviglioso ottobre, quando il caldo non è asfissiante ma dolce, tiepido, capace di riscaldarti prima dell’ umido inverno, ed ancora capace di farti camminare in brache di tela e maniche di camicia, scorazzando sul lungomare libero dalla teoria di auto e di caravan che lo ingombrano, mentre i ragazzi giocano chiassosi sul verde del parco della Grotta
Ottobre, quando le spiagge sono quasi vuote e piene di silenzi, ma sempre piene di sole, pronte per i tuoi ultimi benefici( stamattina ragazzi e meno ragazzi ci siamo tuffati piacevolmente facendo 4 bracciate e crogiolandoci poi al sole, noi insieme ai pochi turisti, qualcuno di Parigi),e quando è intensamente piacevole fare un giuro nel centro storico e salire sulla rocca per visitare il castello o sulla collina di Imbelli per visitare i luoghi dei templi Greci e per ammirare panorami del mare e delle brevi piane che si chiudono sempre con la visione delle fronteggianti isole Eolie e dello Stromboli fumante.
Ottobre, quando i tramonti sono rossi e pieni di speranza ed illuminano tutto intorno, e dentro anche i tuoi pensieri.
Ottobre, quando i pescatori ti portano sotto casa le alici ancora vive.
Ottobre, quando si fa la vendemmia e la raccolta delle olive e delle castagne. Quando si assaggiano le sorbe e si colgono i profumati porcini dell’Appennino calabrese.
Ottobre, quando la gente, ospiti compresi, fanno le provviste per l’inverno, come gli antichi, per ritrovare dopo mesi tutto il sapore dei nostri prodotti maturati al sole ed in pieno campo : le alici sotto sale, i tonnetti sott’olio, i fichi in trecce o corolle, i peperoncini sott’olio, le melanzane sott’olio, le olive al naturale, la mostarda per i bocconotti( il dolce tipico della città).
Ottobre, quando la natura è viva e comincia a colorarsi di rosso di cui si ammanterà sul tardi del mese.
Ottobre, il mese della fiera annuale, un tempo il più importante momento di scambi commerciali ,oggi solo un ulteriore momento vitale della Amantea commerciale dove compri a km zero , dove compri, tanto se non tutto, a prezzi contenuti e porti via anche il sorriso delle ragazze addette alla vendita.
Ottobre, quando la città è a misura d’uomo e tutta per lui!
Un ottobre speciale quando come stasera 13 ottobre il lungomare e via Margherita sono pienissimi di gente .