
Le elezioni regionali sono già passate. Ora tutti aspettano di conoscere gli eletti .
Ma è tempo, invece, di avere una sintesi dei dati e sugli stessi di fare le necessarie riflessioni.
Il primo dato da considerare è l’affluenza che è stata del 38,13 % tra le più basse in Calabria che pur ha avuto una affluenza media regionale del 43,8 .
E’ una delle più basse percentuale di affluenza mai avutesi nel comune di Amantea e questo sicuramente ha più ragioni.
Da un lato la rabbia che prova ad esprimersi disertando i seggi non più cercando il partito avversario di quello al governo.
Dall’altro la mancata speranza che la politica possa dare soluzione ad una situazione disperata quale è quella di una regione con il più alto tasso di disoccupazione .
Ed ancora la sempre più marcata perdita di fiducia verso i politici di ogni livello ai quali si contesta di essere soltanto autoreferenziali .
Il secondo dato è quello relativo alle liste ed ai raggruppamenti
Parliamo del M5S che scende a 450 preferenze, ad un centro destra sotto le insegne di Vanda Ferro che ottiene soltanto 807 preferenze, di una lista vicina allo Tsipras che raccoglie( si fa per dire) solo 47 preferenze, di una lista di centro sotto Nino D’Ascola che arriva a malapena a 362 preferenze , di cui gran parte preferenze di Pino Gentile, di un centro sinistra che sotto le insegne di Mario Oliverio fa incetta di voti e se ne porta con sè ben 3338 , una abnormità nemmeno giustificata dal fatto che tra le sue liste c’è parte del vecchio centro e centro destra
E poi i big.
Ad Amantea il primo eletto come in tutta la provincia è Guccione Carlo con voti 469
A sorpresa ( ma non tanto visto che tra i suoi sostenitori c’è stato anche Mario Pirillo) Maria Francesca Corigliano è stata la seconda eletto con 434 voti
La vera sorpresa è stata la tenuta Giuseppe ( Pino) Gentile con 216 voti risulta il terzo eletto
Buoni risultati anche per Ambrogio Marco ( quarto eletto) con 206 voti, Mimmo Bevacqua con 179 voti, Mauro d’Acri con 166 voti, Pino Aieta con 154 voti, Franco Sergio con 140 preferenze, Giacomo Mancini con 129 preferenze , Mimmo Talarico con 121
Forte delusione per Michele Trematerra che crolla a sole 29 preferenze
Abbiamo raccolto per vostra comodità e vostra curiosità i voti ottenuti dai BIG
Sono elencati per risultato:
Primo eletto Guccione Carlo del Partito democratico voti 469
Secondo Eletto Corigliano Maria Francesca di Oliverio Presidente voti 434
Terzo eletto Nuovo centro destra Giuseppe Gentile voti 216
Quarto eletto Ambrogio Marco del Partito democratico voti 206
Quinto eletto Bevacqua Mimmo del Partito democratico voti 179
Sesto eletto D’Acri Mauro di Oliverio Presidente voti 166
Settimo eletto Pino Aieta de Partito Democratico voti 154
Ottavo eletto Franco Sergio Oliverio Presidente voti 140
Nono eletto Mancini Giacomo di Forza Italia voti 129
Decimo eletto Mimmo Tallarico di Oliverio Presidente voti 121
Undicesimo eletto Caligiuri Mario de La Sinistra voti 94
Dodicesimo risultato Graziano Giuseppe della Casa Delle Libertà voti 85
Tredicesimo risultato Audia Pasquale de Centro democratico voti 84
Note
La Calabria sarà una regione di Maschi
Auguri a Maria Francesca Corigliano
Frate Francesco Celestino, padre guardiano del complesso conventuale di San Bernardino da Siena e Custode provinciale dei Frati Minori Conventuali di Calabria ha conseguito nei giorni scorsi il dottorato in teologia. La discussione della tesi, dal titolo “L’esperienza religiosa e l’umano simbolico in Julien Ries”, ha avuto luogo presso l’Università pontificia dell’Italia Meridionale di Napoli Sezione San Tommaso D’Aquino. La commissione esaminatrice, composta dal direttore padre Eduardo Scognamiglio e dai relatori don Antonio Ascione e don Antonio Palmese, ha attribuito al frate il punteggio di centodieci e lode.
Lo studio di padre Francesco, che verrà pubblicato da qui a poco, rappresenta una pietra miliare per comprendere il pensiero e la figura del cardinale Julien Ries (1920-2013), considerato uno dei massimi studiosi della storia delle religioni.
Secondo Ries, definito da Benedetto XVI «eminente uomo di fede e servitore della Chiesa», la dimensione simbolica dell’uomo è insita nell’uomo stesso. «La capacità simbolica – afferma padre Francesco nella sua ricerca – inizia con l’iniziare stesso dell’uomo, non ci sarebbe dunque prima l’uomo e successivamente lo sviluppo della funzione simbolica. La tesi di Ries è che l’uomo è per sua natura religioso: dal momento della formazione della coscienza l’uomo è homo religiosus. Si parte dall’uomo per arrivare all’uomo. Lo scopo è ricostruire la dimensione simbolica della persona umana negli scritti di Julien Ries: colui che ha sempre cercato di testimoniare la fede in uno spirito di dialogo. Ries ci invita a ritrovare il senso del relazionare attraverso il simbolico. Recuperare la dimensione simbolica dell’uomo significa recuperare la dimensione del trascendente, perché è il simbolo stesso che riporta al trascendente. L’obiettivo è dimostrare come l’umano simbolico sia oggi la base per costruire un dialogo con le altri religioni. È un riscoprire una nuova evangelizzazione che richiama nuovi scenari e nuovi ambiti per vivere un dialogo con le religioni, come l’arte, la poesia, la danza e la musica. La visione simbolica della vita aiuta il processo di umanizzazione del mondo e dell’affermarsi dell’assoluto come garante di un possibile futuro, nel rispetto della dignità di ogni persona. Il fatto che la persona umana è strutturalmente orientata verso il divino è per Ries uno dei segni costitutivi di questa umanizzazione. Le sue ricerche hanno profondamente innovato il campo dell’indagine antropologica, suscitando un dibattito tra gli studiosi delle religioni e tra i cattolici. L’uomo si interroga, si pone delle domande di senso ed ha bisogno di un cammino educativo che faccia comprendere appieno il concetto dell’umanizzazione di Gesù. Chi segue Gesù uomo perfetto diventa anche lui più uomo. L’uomo dunque è la grammatica del dirsi divino, la sintassi della rivelazione».