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Il Pd si avvia al congresso: come, quando e con chi

Mercoledì, 24 Luglio 2013 08:05 Pubblicato in Italia

Primarie aperte. Il PD conferma la regola aurea che le primarie come già avvenuto nel 2007 (Veltroni) e nel 2009 (Bersani) saranno aperte a tutti i cittadini che si iscriveranno all'albo degli elettori democratici.

Entro il 2013. Il congresso si terrà in ogni caso entro il 2013, e quindi le primarie si faranno verosimilmente domenica 15 dicembre. Nessun rinvio quindi alla primavera del 2014 Epifani vuole giungere al nodo elettorale della primavera 2014 con un PD pieno dei suoi poteri e rappresentativo della base.

Prima i congressi locali. Epifani vuole conservare la forza delle correnti locali (cittadini, provinciali e anche regionali). In pratica gruppi dirigenti locali senza candidati nazionali o ad essi legati. In teoria la dirigenza nazionale potrebbe avere una base dissonante e reattiva. Solo dopo la presentazione delle candidature per la segretaria nazionale.

Riduzione del numero dei componenti dell’assemblea. IL numero dei componenti dell'assemblea del partito, ora circa mille, dovrebbe ridursi alla metà.

I candidati. Renzi parte vincente. Pur essendo una parte del PD, Renzi riesce ad apparire nuovo rispetto ad un PD elefantiaco e che garantisce nella sua sostanziale immobilità la conservazione delle sue antiche idee. Al momento fuori Bersani resta spendibile il solo Letta. Tutti gli altri appaiono aggredibili come quelli fatti fuori qualche mese addietro.

La commedia di Scopelliti sulla sanità è finita.

Il direttore generale della programmazione sanitaria, Francesco Bevere, ribadisce l'esigenza «del comportamento collaborativo tra struttura regionale, commissario e sub-commissari» e chiede «di ricevere la documentazione sottoscritta dalla struttura commissariale nella sua interezza».

Si riferisce al fatto che è stato il sub-commissario Luciano Pezzi a trasmettere la legge 12/2013, detta “salva precari” precisando che «“i sub-commissari” non hanno avuto alcun ruolo nella stesura della stessa”».

In sostanza lo stesso Pezzi e Luigi D'Elia in questo modo dicono che la maggioranza di centrodestra e il governatore hanno agito senza tenere in considerazione il parere dei sub-commissari.

Nel verbale del tavolo Massicci firmato da Bevere si chiarisce che le norme previste per la stabilizzazione del personale a tempo determinato presenti nella “salvaprecari” si configurano come violazioni del blocco del turnover «disposto dalla Regione Calabria nel proprio Piano di rientro» e di quello automatico disposto «in conseguenza dei disavanzi non coperti relativi agli anni 2009, 2010, 2011, 2012 nelle rispettive riunioni di verifica annuale del Piano di rientro».

In sostanza una vera e propria bocciatura della legge sulla stabilizzazione dei precari. Non solo Il DG chiede a Scopelliti di “ attivare la procedura di cui all'articolo 2 comma 80 della legge 191/09» la quale prevede la rimozione di tutti quei provvedimenti – anche legislativi, come in questo caso – «che siano di ostacolo alla piena attuazione del Piano di rientro»

Bevere scrive infatti che «… la continua approvazione da parte del consiglio regionale di leggi in contrasto con il Piano di rientro, con il piano commissariale e con la legislazione vigente è indicativa di criticità negli organi regionali nell'esercizio delle funzioni ordinarie proprie».

A tutto ciò deve essere aggiunto il fatto che il Governo ha impugnato la legge “salvaprecari” , cioè la legge che mira a stabilizzare i circa mille precari della sanità calabrese, la legge fortemente voluta dal senatore Tonino Gentile. Il centrodestra non sembra comunque intenzionato a fare passi indietro, come dimostra la costituzione in giudizio della Regione contro il ricorso alla Corte costituzionale avanzato dal Consiglio dei ministri.

NdR. Siamo costretti chiederci: Ma è legittimo che la stabilizzazione od i concorsi riservati che finora hanno permesso in Calabria la stabilizzazione di tutu i precari assunti dalla politica e dalla dirigenza possa continuare per tutti i servizi e gli uffici meno che per la Sanità?

“Dopotutto, domani è un altro giorno”, così dice la tenace Rossella O’Hara alla fine di “Via Col vento”.

Forse così pensano i candidati al concorso di Vigile Urbano del comune di Amantea sapendo che domani finirà la storia del concorso per 6 posti.

Una storia lunghissima come un film che nelle scene madri ha visto una incredibile folladi partecipanti : ben 566 partecipanti .

Poi la micidiale autoesclusione che ha visto scemare i candidati da 566 a soli 143.

Infine la falcidia delle prove scritte alle quali sono sopravvissuti solo in 18 di cui soltanto 6 amanteani. ( 4 tra coloro che hanno lavorato e 2 nuovi).

Questi :

1.Amantea Antonella

2.Amendola Andreas

3.Casalinuovo Davide

4.Di Rende Maria Cinzia

5.Donadia Marilena

6.Lopreiato Nunzia

7.Mauro Iolanda

8.Mendicino Rosario

9.Montemagno Anna

10.Morelli Francesco

11 Morelli Erisilia

12.Perna Francesca Mafalda

13.Quattrone Cesare

14.Rizzo Francesco

15.Scalercio Adriano

16.Schettini Mariafortuna

17.Valeriano Marilena

18.Zaccuri Antonino

 E domani 24 luglio l’inizio delle due giorni con il seguente calendario

-ore 09.00: sigg: Casalinuovo Davide, Di Rende Maria Cinzia, Donadia Marilena, Lopreiato Nunzia, Mauro Iolanda

- 15.30: sigg: Mendicino Rosario, Montemagno Anna, Morelli Francesco, Morelli Ersilia.

Poi dopodomani 25luglio

-ore 09.00: sigg: Perna Francesca Mafalda, Quattrone Cesare, Rizzo Francesco, Scalercio Adriano

-ore 15.30: sigg: Valeriano Marilena, Zaccuri Antonino, Amantea Antonella, Amendola Andreas

A tutti i nostri auguri.

In grassetto gli amanteani S&O

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