
Redazione TirrenoNews
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Le 10 regole d’oro per combattere il caldo. Leggetele!
Venerdì, 26 Luglio 2013 07:54 Pubblicato in PoliticaSi tratta di 10 semplici regole comportamentali per
- limitare l’esposizione alle alte temperature;
- facilitare il raffreddamento del corpo ed evitare la disidratazione;
- ridurre i rischi nelle persone più fragili (persone molto anziane, persone con problemi di salute, che assumono farmaci, neonati e bambini molto piccoli).
Eccole! Leggetele e praticatele:
1. Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata
Evitare di uscire all'aria aperta nelle ore più calde cioè dalle ore 11.00 alle 18.00. Se si esce nelle ore più calde non dimenticare di proteggere il capo con un cappello di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole; inoltre proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo.
2. Indossare un abbigliamento adeguato e leggero
Sia in casa che all’aperto, indossare abiti leggeri, non aderenti, preferibilmente di fibre naturali per far assorbire meglio il sudore e permettere la traspirazione della cute.
3. Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro
Schermare le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende etc.
Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte).
Se si utilizza l’aria condizionata, ricordarsi che questo efficace strumento va utilizzato adottando alcune precauzioni per evitare conseguenze sulla salute e eccessivi consumi energetici.
In particolare, si raccomanda:
di utilizzarla preferibilmente nelle giornate con condizioni climatiche a rischio; di regolare la temperatura tra i 25°C - 27°C
di coprirsi nel passaggio da un ambiente caldo ad uno più freddo
di provvedere alla loro manutenzione e alla pulizia regolare dei filtri
di evitare l’uso contemporaneo di elettrodomestici che producono calore e consumo di energia.
4. Ridurre la temperatura corporea
Fare bagni e docce con acqua tiepida, bagnarsi viso e braccia con acqua fresca. In casi di temperature molto elevate porre un panno bagnato sulla nuca.
5. Ridurre il livello di attività fisica
Nelle ore più calde della giornata evitare di praticare all’aperto attività fisica intensa o lavori pesanti.
6. Bere con regolarità ed alimentarsi in maniera corretta
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno (salvo diversa indicazione del medico curante).
Gli anziani devono bere anche se non ne sentono il bisogno.
Evitare di bere alcolici e limitare l’assunzione di bevande gassate o troppo fredde.
Mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura).
Porre particolare attenzione alla conservazione degli alimenti ed evitare di lasciarli all’aperto per più di 2 ore.
7. Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina
Se si entra in un’auto parcheggiata al sole, prima di salire aprire gli sportelli, poi iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini di sicurezza, verificare che non siano surriscaldati.
Quando si parcheggia la macchina non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone o animali nell’abitacolo.
8. Conservare correttamente i farmaci
Leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci e conservare tutti i farmaci nella loro confezione, lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Conservare in frigorifero i farmaci per i quali è prevista una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.
9. Adottare precauzioni particolari se si è a rischio
Quando arriva il gran caldo, le persone anziane, con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete etc.) e le persone che assumono farmaci, devono osservare le seguenti precauzioni:
consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia o della frequenza dei controlli clinici e di laboratorio (ad esempio per i diabetici è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli glicemici)
segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia farmacologica
non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.
10. Sorvegliare e prendersi cura delle persone a rischio
Nei periodi prolungati di caldo intenso, prestare attenzione a familiari o vicini di casa anziani, specialmente se vivono da soli e, ove possibile, aiutarli a svolgere alcune piccole faccende, come fare la spesa, ritirare i farmaci in farmacia etc.
Segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento, come persone che vivono in situazioni di grave indigenza o di pericolo per la salute (es. i senza tetto in condizioni di grave bisogno).
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I sindaci chiedono più forze di polizia ma a Campora chi ci pensa?
Giovedì, 25 Luglio 2013 22:59 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaI sindaci dei comuni di Cetraro, Acquappesa, Acquaformosa, Aieta, Cerzeto, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Orsomarso, Praia a Mare, Sant’Agata d’Esaro, tutti del Tirreno, e di Villapiana sullo Ionio, hanno scritto al ministro Mauro che in tutto il territorio degli 11 comuni le forze dell'ordine siano dotate di organici più consistenti in modo tale da soddisfare le reali esigenze del territorio.
In uno è stato chiesto al ministro Mario Mauro la costruzione della caserma della tenenza dei carabinieri di Scalea e l'apertura della Caserma dei Carabinieri di Cetraro.
Sorprende che proprio i sindaci che sono perfino i responsabili comunali dell’ordine pubblico ignorino il “Trattato di Velsen”, la legge n.84 del 12 giugno 2010 ed i suoi incredibili effetti.
Ma sorprende ancora più che Amantea non rivendichi ad alta voce un presidio nella frazione Campora san Giovanni .
Se c’è un territorio che abbisogna di almeno un presidio delle forze dell’ordine è certamente la frazione di Campora San Giovanni ed è incredibile che l’amministrazione comunale non spinga fortemente per la sua dotazione e la sua sicurezza. Forse Campora è l’unico abitato d’Italia di quasi 5 mila abitanti e con un porto, ma senza Carabinieri, Polizia, Finanza e perfino polizia municipale.
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Ieri sera 24 luglio un treno ad alta velocità ( Alvia) che stava per transitare da Santiago di Compostela è deragliato.
Ancora il quadro non è certo.
Le ultime notizie parlano di 80 morti e 178 feriti tra cui molti turisti
Le prime informazioni parlano di una tragedia associabile all’alta velocità in violazione alle disposizioni emanate per il tratto in questione; una grande curva da farsi a non più di 80 kmh ed invece percorsa a quasi 190 kmh!
Il macchinista addolorato sembra abbia dichiarato via radio che andava "a 190 all'ora.
Poi ha detto “Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano...".
I tecnici della procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare le cause che hanno determinato la tragedia: se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le cose.
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