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La povertà e gli inaccettabili effetti della pseudo bontà.

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A seconda di quanto siano “Poverino, poverini” sono le parole che ci vengono istintive alla mente quando ci troviamo di fronte a quei disperati che vivono in condizioni vergognose ed incredibili.

E’ passato il tempo in cui le “zingare” nostrane mellifluamente ci invitavano a fare l’ elemosina vantando i nostri “occhi de cavalieri”

Le vedevamo, in particolare, la domenica nei pressi delle chiese, all’uscita della messa, o nei pressi del mercato.

E sempre in quei periodi vedevamo altri “zingari foritani” ospiti delle ferrovie, visto che alloggiavano sotto i ponti ed i pontini.

Poi sciamavano negli orti dove facevano spesa.

Il pane, invece, lo compravano vendendo piccoli oggetti di artigianato tra cui le famose palette per i carboni e la cenere dei bracieri

Ma erano, quelli, fenomeni molto più contenuti di questi attuali.

Oggi stanno anche finendo gli elemosinieri dell’est europa che passavano lunghe ore davanti alle chiese ed alle farmacie

Oggi dicevo, per chi vuol vedere, il fenomeno più consistente è quello dei profughi che stanno puntuali davanti ai supermercati e che automaticamente ti dicono buon giorno quando entri e quando esci

Altri profughi ,invece, sono nelle sale gioco( per vedere il fenomeno non c’è bisogno nemmeno di entrare, basta passarci davanti)

Altri, ancora,sono nei campi , in lunghe file a piantare cipolla

Gli ultimi,infine, sono nei negozi di Amantea.

Hanno anche il pregio di costare poco.

Ma c’è un altro mondo tutto loro.

Il mondo di chi vive stabilmente( fino a quando non interviene la Polfer, come già occorso) negli androni delle ferrovie, dormendo sulla poche panchine o per terra sui cartoni che vengono stesi sera per sera.

Sono i meni fortunati.

Sono quelli ai quali lo stato italiano non offre un posto letto, docce e pasti giornalieri nei centri profughi.

Sono per lo più uomini e donne dell’est europa.

Quelli che non rientrano nei programmi di assistenza ai profughi.

Quelli che non vengono con i barconi dalla Libia.

NO. Sono europei come noi.

Gente che scappa dai propri paesi non perché li ci sia la guerra ma per altre ragioni sulle quali non è opportuno indagare perché scopriremmo situazioni incredibili.

Ma c’è di peggio

La foto è stata scattata sotto il ponte della ferrovia nel fiume Catocastro.

Si proprio quello del mistero dell’acqua scura( non è più il tempo di Lucio Battisti)

Una simil brandina, un jeans, un giaccone, una coperta

Ecco dove dorme uno dei poveri derelitti di questa società che accoglie taluni ed emargina altri.

Ecco gli effetti della povertà non vista.

Una vergogna per tutti,soprattutto per coloro che fanno finta di essere buoni.

Buon Natale,chiunque tu sia.

Redazione TirrenoNews

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