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“Amantea a fine ottocento”. Presentazione.

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Gli amanteani ci sembrano un “popolo” per la gran parte distratto dalle “ambasce quotidiane” -direbbero gli antichi-; mentre altri sono tesi ad arricchirsi od a conservare le propria posizione di dominio sugli altri.

Un popolo , quindi, troppo preoccupato in qualcosa.

E così omettono di ricordare oltre alla propria storia anche quella della stessa città.

Ed è per questo che quando si ha la “ventura” di imbattersi in una “relazione” come quella a noi pervenuta, e della quale ringraziamo il possessore che ce la ha fornita – un signore che ha abitato il centro storico- restiamo sorpresi nel cogliere, intanto, le verità in essa contenute ed insieme la presenza nella città di un gruppo di persone capaci di redigerla.

Un lavoro difficile; reso tale - capirete leggendo le prime pagine - anche dal divieto di “invadere le attribuzioni delle autorità costituite”, e dal divieto, altresì, di valutare “ provvedimenti amministrativi per lo passato adottati e che potessero condurre a responsabilità personali”.

Un miracolo di equilibrio che, comunque, espone- se non denuncia- una serie di fatti rilevanti della storia del comune di Amantea probabilmente ricercata e partecipata alla città solo in questa unica occasione.

Non rischiamo, ovviamente, di scommettere sul fatto che “altri” ne posseggano una copia, celata nella propria biblioteca o nella “vecchia cascia” senza avvertire il dovere di parteciparla agli altri, nel rispetto di quel vezzo pseudo culturale amanteano secondo il quale chi detiene la notizia sarebbe colto.

Per stemperare questa suggestione abbiamo deciso di rendere pubblica qualsiasi cosa della storia cittadina riusciamo a trovare.

Lo faremo sotto l’egida de “ Lo scaffale” , inizialmente attraverso il sito web Tirrenonews in attesa di attivare uno specifico sito sulla documentazione storica e culturale della nostra città.

Riteniamo anche doveroso avvertire i lettori di non stampare le pagine che man mano inseriremo perché è intenzione de “ Lo Scaffale” dare inizio alla editazione, a costi più bassi possibile, di tutto quanto rinverremo, oltre che della produzione letteraria e culturale dei soci e degli aderenti alla nostra associazione, così da dar inizio alla stampa di quanto disponibile, oggi o domani, sulla storia e sulla cultura della cittadina.

Un insieme di quaderni storici, ambientali, culturali da trasmettere a chi verrà.

Buona lettura.

Per “Lo Scaffale”                                                     Peppe Marchese

Era il 1899 quando la tipografia F Bevilacqua di Nicastro stampò un pamphlet dal titolo “ Relazione d’inchiesta sui pubblici servizi nel comune di Amantea”

Come detto siamo venuti in possesso di una copia e ve la proponiamo grazie alla collaborazione dell’amico Giuseppe Sconzatesta che l’ ha elaborata in modo da poterla proporre ai nostri amici.

La commissione era presieduta dall’Avv. Mario Cav. Furgiuele – Consigliere di Prefettura – ed era composta da Francesco Mileti – Ernesto De Luca – Dott. Giuseppe Furgiuele – Prof. Francesco Carratelli – Giacomo Furgiuele – Francesco Cavallo fu Luigi – Alfredo Mirabelli – Antonio Perciavalle – Avv. Giuseppe Arlia – Francesco Pietropaolo.

Prima parte:

Chiaro ed esplicito era il mandato dalle S. V. affidatoci, lo studio e l' esame del funzionamento attuale dei pubblici servizii, degl' inconvenienti che presentassero, dei rimedii che potessero apportarsi ad essi pel loro migliore assetto e sviluppo.

Ma se vasto era il campo sottoposto alle nostre indagini, circoscritti n'erano i limiti, onde ancora più difficile si presentava il compito nostro, di natura assai delicato, non dovendo invadere le attribuzioni delle Autorità costituite, nè disponendo di tutti i' mezzi d'indagine a queste consentiti, e .dovendo sfuggire ogni esame- ci si conceda l' espressione - del contenuto intrinseco dei provvedimenti amministrativi per lo passato adottati, e che potessero condurre a responsabilità personali.

Abbiamo avuto di mira soltanto. il bene del. paese, e di persone non abbiamo fatto cenno, se non quando l'esame del provvedimento stesso lo richiedeva necessa-riamente. I criteri, cui ci siamo ispirati, sono stati veramente obbiettivi, interpetri noi così anche dei nobili sentimenti che le SS. VV. nutriscono e che mirano unicamente alla salvaguardia degl' interessi del Comune, non a vendette, nè ad ire di partiti.

E che questi siano stati proprio i criteri ed i sentimenti, da cui siamo stati mossi, come del resto a noi n'era fatto obbligo, lo dimostra la perfetta armonia e concordia serbate costantemente nel seno della Commissione, l' uniformità delle proposte fatte dai singoli suoi componenti, l' unanimità del voto ottenutosi in tutti i provvedimenti, che verremo man mano suggerendo e proponendo alle SS. VV.

Archivio – Registri - Contratti

La commissione non ha mancato di fermare la sua attenzione anche sullo attuale ordinamento dell' archivio comunale, il quale lascia tuttavia non poco a desiderare" non ostante la formale dichiarazione in contrario, contenuta nella deliberazione della Giunta Municipale del dì. 25 agosto 1898 e colla quale accordavasi all' uopo una gratificazione al vice segretario Sig. Pesce.

Il disordine tuttora esistente può riassumersi così:

A. Fascicoli dì atti e documenti buttati per terra alla rinfusa.

B. Corrispondenza e documenti accumulati e messi l' un sull' altro da parte, senza loro distribuzione nelle rispettive pratiche.

C. Deficienza di ordine di data nella tenuta della corrispondenza,

D. In molti fascicoli nessuna traccia della corrispondenza tenuta dall' Amministrazione, pel disbrigo degli affari per la risoluzione delle vertenze, e ciò perché a quanto ha dichiarato l'attuale segretario, non era costume serbare in atti, per lo passato, le minute.

E. Dispersione di atti e documenti non privi d' importanza, .come perizie, relazioni ecc., dovuta al disordine stesso in cui per l'innanzi mantenevasi l' archivio, o alla consegna fattane senza ricevo a sindaci, assessori, consiglieri, avvocati e periti del Comune.

Ad onor del vero devesi da un lato riconoscere che l' attuale segretario ha cercato di rendere minore il di- sordine, attenendosi alle istruzioni ministeriali impartite con la circolare del I° marzo 1897, e dall' altro che ,al detto disordine contribuisce la insufficienza del locale e del personale di segreteria. e sopratutto la deficienza degli armadi, onde occorre all' una e all' altra porre rimedio, separando per giunta, a maggior custodia degli atti, l'archivio dallo ufficio di segreteria, ove tutti accedono.

In quanto ai registri è rimarchevole quanto segue:

I. Che l' inventario di tutti i beni mobili ed immobili, di pertinenza del Comune, e delle sue attività e passività non è al corrente, essendosene trascurate le variazioni e rettifiche da parecchi anni.

2. Che non esiste affatto il registro di popolazione o di anagrafe, sebbene obbligatorio.

3. Che per quanto appaia inverosimile, non èvvi lo elenco delle strade comunali e vicinali soggette a servitù pubblica, che avrebbe dovuto essere compilato ed omologato dal Prefetto della Provincia in esecuzione della Legge sui Lavori Pubblici del 1865.

E quello che più è strano, si è che pur non sussi­stendo detto elenco, lo si modifica va con atto del per far cessare il carattere di demaniale nella strada comunale. che da Amantea menava a Belmonte, e poterne disporre l'alienazione pel prezzo di L. 66,18 alla Signora Egidia Florio, moglie dell' ex. assessore notaio Florio.

Urge più che mai che il Comune abbia siffatto elenco, o richiedendone copia alla Regia Prefettura, nel cui ar­chivio di deposito potrebbe rinvenirsi, o compilandolo ex novo: e tale urgenza si rende più evidente, sol che si consideri, che non manca chi persistentemente assevera essersi da qualcuno usurpati dei tratti di strade, e da qualche altro precluso il transito al pubblico su strade vicinali soggette a servitù pubblica.

4. Che nel registro delle deliberazioni della Giunta Municipale appaiono soltanto trascritte quelle emesse sino al 5 maggio ultimo scorso.

E se deve prestarsi fede alle formali dichiarazioni del Segretario, ciò non sarebbe da attribuirsi ad omissione da parte sua, ma al fatto, che realmente la precedente Giunta Municipale non sentì il bisogno di riunirsi per provvedere ai pubblici servizi dalla detta epoca fino allo insediamento della nuova amministrazione, cioè per la durata di circa tre mesi.

Inoltre dal detto registro non risulta alcuna deliberazione di liquidazione di pagamento, serbandosi la consuetudine, per quanto poco lodevole, di redigere i mandati e disporre il pagamento anche sui fondi a calcolo e sulle spese impreviste in base alla semplice firma del Sindaco e di un assessore.

5. Tanto nello stesso registro, che in quello delle deliberazioni consi1iari, manca ogni indicazione sulla ottenuta o meno approvazione, sia dall' Autorità governativa, sia, nei casi vo1uti dalla legge, dall'autorità tutoria, sicché non è dato da essi desumere se ebbero oppur no esecuzione.

Quel che poi è indubbiamente deplorevole, si è che non si curi la stipulazione dei contratti a tempo debito con i fittuari, appaltatori, fornitori ecc.ecc.

Sta in fatto, che non ostante che fin dal Dicembre dello scorso anno fossero stati eseguiti a pubblici incanti gli appalti per la esazione dei dazi comunali, questi non sono stati ancor eseguiti dai contratti; sebbene fossero state rattenute a titolo di deposito, le spese, le cauzioni provvisorie degli aggiudicatari.

Anzi a questo proposito, richiesto al Segretario il registro dei depositi e la prova del loro versamento,egli ha dichiarato che i medesimi non sono stati mai versati a lui o a1 tesoriere, ma sono stati trattenuti e quindi sono tuttora in potere di colui che presiedette all'asta pubblica. –

Detto deposito ascenderebbe alla somma di lire 300,00.

Conseguenza di ciò , si è stato anche che meno quello del dazio sul legname e ferro, tutti gli altri appaltatori non hanno finora curato di prestare la cauzione definitiva, rimanendo inadempiute le condizioni dello incanto e senza cautela alcuna l' amministrazione comunale.

Similmente, non ostante che fosse stato dato in fitto da oltre un biennio, non si è avuto cura di stipulare contratto col Sig. Nicola Sicoli per la locazione del magazzino a pianterreno dello edificio municipale, cosi pure per le vendite dei suoli al Cimitero. pel contratto di esattoria, e via dicendo.

Personale di Segreteria e Guardie Municipali

La pianta degl' impiegati era cosi stabilita: un Segretario ed un Vice Segretario. Se non che verificatasi nell'anno incorso la morte del Segretario sig. Sicoli Pasquale, venne promosso a tale ufficio Il Vice - Segretario signor
Pesce Giuseppe con deliberazione dell' 11 Febbraio 1899.

Ma per quanto possa egli spendere l’attività sua, la sua opera è impari alle esigenze dell' ufficio non bastando il lavoro d'un solo ad attendere a tutte le mansioni cui n' e fatto obbligo, tanto più che egli cumula in se anche le cariche di segreteria dell' ufficio di Conciliazione e di Segretario della Commissione Mandamentale di Ricchezza Mobile.

Si rende quindi più che necessaria l' opera d'un secondo impiegato, la nomina, cioè, del Vice Segretario, che dovrebbe essere conferita a persona intelligente, volenterosa e sopratutto onesta, di che fortunatamente non fa difetto questa cittadinanza.

E ciò vieppiù, se si consideri, che la vacanza avutasi finora di tale posto, non ha prodotto alcun vantaggio economico all' azienda comunale; il sig. Pesce avendo riscosso pei mesi decorsi, non soltanto lo stipendio del Segretario, ma anche quello del Vice Segretario senza alcuna deliberazione di Consiglio o di Giunta, che l' autorizzasse, ma col sistema dei man- dati di cui si e sopra fatto parola, e con l' obbligo assunto da lui oralmente verso il Sindaco pro tempore di provvedere de proprio alla mercede di qualche amanuense che potesse giornalmente occorrergli in ajuto,

Altra irregolarità si é dovuta riscontrare per l' esazione dei dritti di segreteria, i quali se dovuti, in base alle vigenti disposizioni, ai Segretari comunali di nomina anteriore all’anno 1881, non lo sono per quelli di nomina posteriore, nella quale condizione trovasi appunto l'attuale Segretario, onde avrebbesi dovuto, come dovrassi, versare nella tesoreria comunale i dritti medesimi finora esatti e quelli da esigersi in prosieguo. Se non che, tenuto conto che ciò verrà a porre il nuovo segretario in condizione economica peggiore di quella del precedente; che d' altronde può apparire esiguo 1o stipendio di L. 54 mensili e che poco o niuna differenza evvi tra lo stipendio suo e quello fissato pel Vice Segretario; che infine, il Comune verrebbe ad avvantaggiarsi d'ora
in avanti d'un nuovo introito, vedrà il Consiglio se non sia il caso di rimaneggiare la pianta del personale di Segreteria, non arrecando aggravio alla finanza del Comune, ed anzi provvedendolo d' un                                                                                                                                                                amanuense fisso, pei lavori di copiatura e come aiuto al riordinamento dell' archivio.

In siffatto modo il Comune, mentre aumenterebbe il numero dei suoi impiegati, pure sopportando la stessa spesa d' oggi, si avvantaggerebbe dello introito dei diritti di segreteria.

Quel che .importa, infine, è che pure rimanendo il Segretario il. Capo Direttore dello Ufficio di Segreteria, fossero distinte le attribuzioni rispettive di lui e dell'altro impiegato di concetto, perché ne assumano particolare obbligo e responsabilità verso l’amministrazione, e possa questa più agevolmente invigilare al regolare funzionamento dell' ufficio, e premiare e lodare l’operoso, come punire e biasimare l'indolente.

A tal fine nulla osterebbe a che fosse messa in esecuzione la deliberazione 22 Novembre 1898 della Giunta Municipale, che, a tale riparto provvedeva, ma che rimase inattuata, a causa della sopravvenuta morte del Segretario.

Sì deve deplorare il modo con cui finora si è atteso da parte delle guardie civiche al servizio di polizia urbana, e volendone ricercare le cause, esse si appalesano innanzi tutto nella indolenza di chi avrebbe avuto l'obbligo di sorvegliare e poi nella inattitudine di una delle attuali guardie, sia per motivi di età che di salute; ed infine nel non aver curato di eccitare fra loro una certa emulazione, gratificandole per qualche utile servizio reso.

Invece si è serbato l' opposto metodo, e raramente si è dato corso ai verbali di contravvenzione da loro elevati.

Intanto le attuali risorse del bilancio, non permettendo di aumentarne il numero, un certo-miglioramento potrà conseguirsi coi seguenti provvedimenti:

1.° Dispensando dalla carica la guardia Amato Giuseppe, il quale, avanzato negli anni e cagionevole di salute, non può continuare nel servizio, disimpegnandolo come si deve.

Se non che, tenendo presente che egli è in misere condizioni economiche; che non ha dritto a pensione, e che, privo dell'attuale salario, sarebbe condannato a morire d'inedia od a vivere elemosinando, è giusto, anzi doveroso, da parte dell' Amministrazione, che essa affidi all'Amato altro servizio meno attivo e più adatto alla sua età, come quello di custode municipale.

2.° In sostituzione di lui nominare altri che per attitudine ed energia possa disimpegnare con zelo e proficuamente la carica. sua.

3.° Per incoraggiare le guardie ed emularle a fare il proprio dovere, destinarsi in favore di quella soltanto, che avrà accertata la contravvenzione, parte del retratto in proporzione maggiore dell' attuale: per esempio la metà

4.° Ripartire il servizio in modo razionale, disciplinandolo con apposito regolamento, e provvedere a che sia tutelato da. un lato il prestigio degli agenti col non arrestare il procedimento delle contravvenzioni, e dall' altro il decoro del servizio col punirli severamente, quando incorressero in colpa, o abusassero delle loro funzioni.

Beni Patrimoniali e Demaniali

A pianterreno del Palazzo Mùnicipale èvvi un vano che convenientemente riattato potrebbe fittarsi od adibir- si a qualche pubblico servizio.

I lavori di riattamento, a causa della retrostante frana; sono di una certa importanza, richiedendo principalmente lo sgombro di una considerevole quantità di terreno introdottasi nel locale in seguito al crollamento del muro a Nord - Est prodotte dalla frana,·e la ricostruzione del succennato muro. Detti lavori dovranno però essere sempre subordinati alla sistemazione della frana, di cui diremo in seguito.

L' intero edificio per la sicurezza e stabilità lascia molto a desiderare; fin dal 1893 fu. compilato un progetto di lavoro di restauro, cui non fu data esecuzione per mancanza dei fondi necessari.

In seguito ad insistenti premure fatte dall'Autorità govèrnativa, ed ai lamenti del Procuratore del Re, il Consiglio Comunale, con de- liberazione del 16 Agosto 1898, manifestava che pur essendo urgenti i lavori, dovesse sostenere la spesa 1'Amministrazione dello Stato, ( non potendo nèppure il Comune farne anticipazione per mancanza di fondi) e ciò a norma dell' art. 3 della legge sulla riforma penitenziaria 14 Luglio 1889 N. 6165, onde invitava il Governo del Re a provvedere.

Il Ministro dell'Interno, nel Luglio 1899, restituiva gli atti osservando che, 1°) il progetto essendo stato compilato nel 1893, sembrava difficile che potesse corrispondere ai bisogni attuali, onde 1a necessità di nuovo progetto o di opportuni chiarimenti;

2°) i lavori non potevano, come non possono ora, essere eseguiti a spese dello Stato, non essendo ancora in vigore il Regolamento sulla riforma penitenziaria;

3°) che la spesa deve invece ripartirsi fra i Comuni del Mandamento.

Occorre pertanto far procedere ad un riesame del progetto tecnico del 1893, ed in pari tempo provvedere d'urgenza:

a) alla chiusura, mediante un muro, di un viottolo ingombro di massi e di detriti di vecchia muratura, i quali, rimossi dagli animali che in quelle località pascolano, cadono nella sottostante via pubblica, con grave pericolo dei passanti e dei fabbricati ivi esistenti;

b) alla demolizione di tutte quelle parti dello edificio che minacciano di rovinare, provocando ì medesimi inconvenienti di cui sopra.

L'ex convento di .S. Bernardino destinato fino a pochi anni fa alla sepoltura dei cadaveri, essendone venuto meno l'uso in seguito alla costruzione del nuovo cimitero, l'amministrazione passata avea ideato di utilizzarlo come locale per le scuole elementari.

Nonostante l'avviso contrario dell'Uff. Sanitario e le proteste dell'Ispettore Scolastico, essa avea persistito nel suo divisamento tanto da richiedere una ispezione del Medico Provinciale.

La Commissione ha voluto rendersi conto personal- mente dello stato dei sudetti locali, e in base alle loro condizioni statiche ed alla loro ubicazione, ha dovuto riconoscere che bisogna dimettere ogni speranza di attuare il suddetto progetto.

Infatti a causa della recente tumulazione dei cadaveri si andrebbe contro, non solo ad ogni principio d'igiene, ma anche al divieto della legge, non essendo neppure trascorsi i termini da essa prescritti; e ciò a prescindere dalla naturale ripugnanza da cui sarebbero colpiti i cittadini nel far dimorare i loro figliuoli giornalmente nello stesso edificio, ove riposano per sempre i loro cari.

A ciò si aggiunge lo stato deplorevole in cui si trovano i suddetti locali, per il cui riattamento occorrerebbero spese non indifferenti da far sparire ogni possibile economia che potesse ripromettersi il Comune con la dimessione del fitto degli altri locali.

Infine osta al progetto in esame la posizione topografica dell'edificio stesso, che non essendo in sito centrale, renderebbe ai bambini assai malagevole e difficile l'accedervi, specie nei mesi invernali. È da sperare però che, in avvenire, al Comune si presenti l’opportunità di utilizzare i locali medesimi in altro modo.

E da lungo tempo che fra il Comune di Amantea è quello viciniore di Belmonte verte controversia per la rivendica di alcuni beni soggetti ad usi civici e da questo ultimo usurpati in danno del primo; controversia che ha cagionato al nostro paese la spesa. di molte e molte migliaia di lire, senza finora alcun proficuo risultato. E ne è stata causa l'avere iniziato gli atti in via amministrativa, salvo a sospenderli e poi a riprenderli secondo la premura maggiore o minore dei singoli amministratori, e la loro energia di fronte al primo ostacolo che si presentava.

La Commissione non ha potuto rendersi ragione dello stato attuale della vertenza, non essendo conservati in Archivio gli atti relativi, che pare invece siano in possesso degli ex avvocati del Comune e particolarmente dell' avv L Rebecchi.

Certo si é che le ragioni del Comune di Amantea non mancano di serio fondamento, trovando base fra l’altro nel riconoscimento fattone con ordinanza del 1811 al Commissario Ripartirore.

Pertanto, anzicchè abbandonare ogni idea di revindica, se non altro pel ricupero delle ingenti spese, già sostenute, è doveroso proseguire gli atti con alacrità e senza debolezza; al qual fine dovrebbesi preliminarmente conseguire il recupero dei documenti di pertinenza del Comune e prendere visione presso la R. Prefettura delle diverse ordinanze emesse dal Prefetto; qual Commissario
Ripartitore, nelle varie fasi dell'annosa lite.

Il portare a compimento, e con felice esito, tale giudizio di revindica, potrà costituire, per la nuova Rappresentanza Comunale un vero ed il maggior titolo di benemerenza.

Servizio Esattoria e Tesoreria

Il servizio di Esattoria e Tesoreria è affidato al signor Del Giudice Tommaso fu Francesco, con l' aggio del 2,94 il primo, e senza, corrispettivo il secondo, a norma dell'art. 93 legge 20 aprile 187 I.

Il contratto fra detto Esattore ed il Comune è ancora da stipulare, sebbene la R. Prefettura e l'Intendenza di Finanza ne avessero fatto le maggiori premure all'amministrazione del tempo, la quale a tanto non volle addivenire perché con deliberazione della Giunta municipale, presa di urgenza il 23 marzo 1898, ratificata poi dal Consiglio nella tornata del 23 aprile anno stesso, ritenne doversi ricorrere alla 4.

Sezione dei Consiglio di Stato contro la deliberazione Della Giunta Provinciale Amministrativa che dichiarava valida la cauzione prestata dal Del Giudice, mentre l’amministrazione, opinava (che grave jattura sarebbe stata per tutti gl'interessati ed aventi dritti e specialmente per l’amministrazione Comunale, se la cauzione del Del Giudice come esattore avesse dovuto restare come egli l'avea data, non solo insufficiente, ma benanco inadatta per ragione di dominio e piena disponibilità). Si ricorse infatti alla 4.Sezione del Consiglio di Stato e si affidò la difesa del Comune allo avv. sig, Conflenti, ma scorsi alcuni mesi appena , l'Amministrazione credette nella tornata del 6 Settembre 1898 deliberare il ritiro del detto, ricorso, (l'unico forse, fra tanti ricorsi, sporti dell'amministrazione, che àvea reale fondamento anche, dal lato legale.) solo perché sino , a, quella epoca non. se ne conosceva il risultato ed il detto Del Giudice continuava a gestire; ed il Comune dovette pagare per giunta delle centinaia di lire per compensi e notifiche di atti!

"Intanto, come si è detto, non ostante la rinunzia al reclamo, non si è ancora addivenuto alla stipulazione del contratto coll'esattore; ciò, che è urgente eseguire, per ogni conseguente effetto.

Inoltre l'orario fissato dalla Giunta .Municipale con atto del 3 ottobre 1898 per la parte che riguarda l'Esattoria, ha dato luogo a molti e giustificati lamenti, giacché non appare giusto che ai contribuenti sia limitata la possibilità del pagamento nei .mesi diversi da quelli della bimestrale scadenza, nei giorni di Giovedì e Domenica soltanto,onde, più che opportuno, rendesi indispensabile
una riforma di orario da riuscire meno onerosa pei contribuenti che non sia al presente.

Igiene e Polizia Stradale –Annona – Pubblica·Illuminazione

Il nostro Comune, non ultimo fra gli altri della Provincia, sia per il commercio, sia per la sua; posizione ridente) sia per la civiltà dei suoi abitanti, lascia non poco a desiderare dal lato dell' igiene e dell' estetica .

Delle pubbliche vie, in parte con selciati, in parte sparse di brecciame, ed in parte anche prive di queste, alcune presentano l' ingrato spettacolo di cumuli d' immondizie; il che depone abbastanza sfavorevolmente per il servizio di spazzamento, limitato finora quasi esclusivamente alle vie principali. È ovvio il dedurre quale danno ciò reca agli abitanti in tale vie, per cui il Consiglio Comunale dovrebbe provvedere con urgenza a un servizio di spazzamento più corrispondente ai bisogni veri del paese e applicare con maggiore severità il Regolamento locale d'Igiene e quello di Polizia Urbana.

La Commissione richiama poi l' attenzione vivissima dell' Autorità Comunale sullo stato attuale della fontanina del quartiere « Commercio », poiché ivi non essendo stato ben sistemato il canale di scarico, l'acqua ristagna nell' adiacente via, dando luogo a insalubri esalazioni. Eguali ingrati odori emanano dalla fontanina sita nella « Piazza », il che fa anche qui presupporre, che dei guasti siano dovuti avverarsi nei tubi di scarico.

E a proposito di tali inconvenienti, sembra anche opportuno alla .Commissione far notare, che dovrebbesi imporre ai signori proprierarii dei vicini poderi una migliore e. più esatta sistemazione dei canali- irrigui, giacchè,per la loro deficienza di livello, l' acqua facilmente vi ristagna .

Relativamente ai generi di alimentazione, la Commissione deve con vero compiacimento riconoscere che, grazie alla solerte attività degli Assessori Municipali addetti a tale sorveglianza, vi é poco o nulla da lamentare; si limita perciò a reclamare solamente una maggiore severità nell' esame delle frutta, essendo queste cibo quasi esclusivo della povera gente nei mesi estivi; e che si

vieti inoltre rigorosamente la panizzazione della. farina di 4ª qualità inferiore, molto dannosa alla salute.

Ma tutti i suaccennati inconvenienti perdono ogni loro importanza, se non si penserà a provvedere il nostro Paese di un sistema qualsiasi di fognatura . È un' utopia, il volere parlare d' igiene, quando un tale servizio manchi addirittura.

La Commissione non si nasconde quali gravi difficoltà tecniche ed economiche si oppongano all’ attuazione di un sistema razionale di. fognatura; ma la fiducia che le ispira l’Amministrazione attuale, la quale sembra animata dal proposito fermo di volere il bene vero del paese, le fa sperare che essa sormonterà gli ostacoli, trovando modo di eseguirne uno, che, mentre corrisponda ai, dettami igienici, non riesca dì grande aggravio al bi- lancio comunale. Ad ogni modo, ove le difficoltà. avessero a riconoscersi insuperabili, sarebbe sufficiente·che l'Amministrazione sì limitasse a fare obbligo ai proprie- tari dei fabbricati della costruzione dei pozzi neri, salvo a stabilirne le modalità e l'epoche dell' espurgo nei Regolamenti Municipali.

La Commissione, edotta dei provvedimenti già impartiti dalla nuova Amministrazione per il migliore funzionamento del servizio di annone e dei lodevoli risultati ottenuti, si limita solo a far voto che la vendita della carne di vitello sia regolata - così come si usa, in altri paesi da speciale tariffa che ne determini i prezzi a seconda la diversa qualità. Ciò, mentre ne rende più agevole la vendita, elimina una serie di inconvenienti, che oggidì da tutti si lamentano.'

Il servizio d'illuminazione, lascia molto a desiderare per la mancanza assoluta della pulizia o nettezza sia dei vetri che delle lampade, la quale impedisce che la luce illumini come dovrebbe, le strade e le piazze, e fa sì che spesso, a prima ora della sera, parecchi fanali si spengano. Oc-corre quindi che l’ Amministrazione invigili su chi a tale servizio è adibito, e, ove sia necessario, ricorra a provvedimenti disciplinari contro di lui, affinché ta1i inconvenienti non abbiano. più a ripetersi.

Inoltre il numero dei fanali è insufficiente. E per vero occorrerebbe che se ne impiantassero:

1°) lungo il viadotto che dalla Chiesa Madre mena al Largo «La Pinta » non essendovene alcuno;

2°) in prossimità della. Chiesa del Carmine;

3°) lungo la via che dalla Stazione Ferroviaria conduce al paese e cioè, sia lungo la strada della « Crocevia » che mena al quartiere Marina, sia per la rampa « S. Pantaleone » ; e ciò ad evitare gravi pericoli per l’incolumità
pubblica, specie nel periodo invernale, dato il movimento dei viaggiatori e del commercio.

Servizio Sanitario - Farmaceutico - Funebre

Il riordinamento del servizio sanitario è importantissimo giacché esso tocca uno dei più vitali interessi del nostro Paese, e su di esso la Commissione richiama vivamente l'attenzione del Consiglio.

E in verità le condizioni di salute pubblica del nostro Comune sono molto deplorevoli. La malaria, che vi infierisce sovrana, va ogni dì più aumentando di intensità e invade siti finora mantenutisi immuni ; i casi di perniciose, di cachessie palustri vanno assumendo di anno in anno un crescendo veramente minaccioso. La gravità di tale infezione è superiore a quanto ordinariamente si crede; essa, anche quando non riesce fatale direttamente, predispone sempre gli individui agli attacchi di altri morbi, e mentre rende questi più fieri sottrae all’organismo quella' forza e quella resistenza, che ne sono i più validi mezzi naturali di difesa.

Ma doloroso sopratutto è quanto avviene nelle, nostre campagne. Ivi la miseria ognora più crescente, e il compenso più elevato del sanitario o costringono l'infermo a privarsi delle cure del medico, o questi giunge al suo capezzale, quando già vicino vi si é assiso il Sacerdote per somministrargli gli estremi conforti religiosi!

Quante esistenze risparmiate e quanti dolori di meno se i, soccorsi della scienza avessero potuto giungere sempre, a tempo!

Innanzi, a tale quadro, che strazia i cuori, un rimedio s'impone urgente alla vostra coscienza, o Signori del Consiglio. E se è da augurarsi non lontano il giorno, in cui i rappresentanti del paese, sempre più teneri dei bisogni veri della nostra provincia, richiamino l'attenzione del governo del Re sulla causa prima, unica e vera di tale epidemia: lo stagno di Ajello, è non pertanto ora giusto, doveroso, umanitario, che si cerchino con ogni mezzo di rendere meno, funeste, meno micidiali le conseguenze di tale morbo, che per il nostro paese co-stituisce una vera calamità.

Nulla di esagerato vi è, - o signori,- in tutto ciò.

Se non si porrà subito riparo all'estendersi minaccioso di tale infezione palustre, noi siamo sicuri – ma a che Iddio storni il presagio - Amantea subirà la medesima sorte del vicino Comune di Terrati, paese pochi anni fa fiorente e popoloso, ma su cui ora sembra abbia gravato la mano fatale e inesorabile del Destino!

Ma prima di procedere oltre, è necessario riassumere brevemente quale sia, e in che modo si effettui ora il servizio sanitario medico nel nostro Comune.

Il 30 Maggio 1892 venne nominato medico condotto il dott. Arlia con l'annuo stipendio di L. 425,00 lorde di R. M, e con l'obbligo di prestare servizio gratuito ai poveri della Città e delle campagne. E qui cade acconcio rilevare che, per quante ricerche sì fossero fatte negli Archivi Comunali, fu impossibile rintracciare l'elenco di queste famiglie povere: -ciò si spiega con la ragione semplicissima che tale elenco non fu mai compilato. E·fu errore gravissimo, giacché facilmente si potevano camuffare per poveri, chi a tale titolo non aveva diritto e venirne escluso, chi sventuratamente ne aveva tutti i requisiti.

Ciò - come si comprende bene - poteva dar luogo a serii inconvenienti, che una buona amministrazione deve sempre prevedere; ma ad onor del vero, la Commissione tiene a dichiarare altamente, che a tale mancanza di elenco ha supplito a sufficienza il sentimento umanitario, al quale sempre si è ispirato il Dottor Arlia nell'esèrcizio della sua professione.

Ma nullo di effetto rimase sempre l'art. 4 del Capitolato, col quale si prescriveva al medico condotto il servizio gratuito ai poveri di campagna. E ta1e doveva rimanere se si considera un poco di meschinissimo compenso al sanitario, il numero della popolazione, e la gran- de estensione del territorio.

Intanto nell'anno 1893 l'amministrazione del tempo stanziò in bilancio la somma di L. 4500,00 come stipendio complessivo di due medici, che dovèano assumere la condotta piena degli abitanti. Tale stanziamento era. però illegale, giacché eccedendo il comune i limiti legali della sovraimposta, non poteva permettere alcuna spesa facoltativa, dovendo il Comune provvedere unicamente alle cure dei poveri. Per tale ragione, dalla G. P. A. venne cancellato tale stanziamento, e respinto fu il ricorso che il Consiglio contro tale decisione aveva avanzato al Governo del Re. Nel 1894 - ciò nonostante - 1'amministrazione comunale ritornò a stanziar la suddetta somma per la condotta piena, e la G. P. A. in seduta del 15 Maggio 1894 acconsentì, in via eccezionale e per il solo anno in corso ad ammettere la condotta piena, riducendone lo stanziamento da L. 4500,00 a sole Lire 2425,00 . Ma malgrado tale autorizzazione e nonostante che un concorso fra i medici fosse stato bandito, tutto fu messo improvvisamente a tacere; e le cose continuarono a procedere come per l'innanzi.

Oggidì la commissione ritiene che non si possa né si debba più oltre procrastinare la soluzione di tale problema, il quale va trattato non pari con quella leggerezza di cui finora si è fatto sfoggio, ma con quella serietà e fermezza di propositi che distinguono le buone amministrazioni.

Però per non usurpare le attribuzioni e le facoltà Del Consiglio non si è creduto opportuno e lecito entrare nei dettagli dei provvedimenti da adottare, ma la Commissione si limita ad accennare alla necessità imprescindibile di procedere alla nomina di due medici condotti ben retribuiti per il servizio gratuito dei poveri di città e di campagna, dei quali -per evitare gli inconvenienti , più innanzi lamentati - dovrà essere compilato e con larghezza di vedute un elenco speciale.

Questo è quanto il Paese aspetta da voi, o signori del Consiglio!

Come a tutti è noto, due sono le farmacie attualmente esistenti nel nostro Comune, ad ispezionare le quali la commissione si é recata per formarsi un concetto preciso del modo come esse funzionano.

Innanzi tutto, lodi sincere si debbono prodigare al farmacista sig. Alfonso Simari per l'estrema pulizia e nettezza, che si ammirano nel suo locale. Tutto e nitido e terso, bilance precise, registri ben tenuti, medicinali in ordine. Molto severo invece dovrebbe essere il giudizio della Commissione verso l'altro farmacista, sig. Baroni, ma si astiene dall' emetterlo nella speranza che questi
vorrà far tesoro delle raccomandazioni ricevute e tradurre in atto le promesse fatte. .

Per altro, entrambe le farmacie sono ben corredate di medicinali, in numero molto superiore a quanti ne prescrive obbligatoriamente la Farmacopea Ufficiale; si è notato solo una lieve deficienza di materiale da medicatura, a cui i signori Farmacisti hanno già gentilmente, promesso di provvedere con sollecitudine.

Nessun provvedimento infine può consigliare la Commissione a porre rimedio ai prezzi un po' elevati dei medicinali - inconveniente molto lamentato dalla cittadinanza - giacché gli attuali sono al disotto di quelli prescritti dalla Tariffa Ufficiale. È da augurarsi però che- fra breve sorga nel nostro Comune per opera di qualche volenteroso un'altra Farmacia o una Drogheria, e allora
solo in virtù della libera concorrenza i prezzi potranno divenire più equi e minori.

La Commissione ritiene che il servizio funebre debba essere radicalmente trasformato, non corrispondendo esso più alle esigenze della- Civiltà moderna.

Come è noto, il feretro ora viene trasportato al Cimitero, affidato alle braccia robuste di alcuni amici o di persone salariate, che per quanto affezionate o ben retribuite, hanno durante il lungo tragitto tutti i motivi, dì considerare, che l' amicizia é pure un onere ben duro, e che la miseria e il peggiore di tutti i mali. Tale metodo di trasporto irriverente e poco pio dovrebbe essere del tutto abbandonato, e la Commissione sente il dovere di consigliarne un altro più civile, e che per giunta non riuscirebbe per nulla di aggravio al bilancio comunale.

L’Autorità Municipale dovrebbe, innanzi tutto, statuire l' obbligatorietà del trasporto del feretro su carri funebri speciali a pagamento per gli abbienti, e gratuito per i poveri, delle cui famiglie sarebbe a compilarsi un elenco
speciale.

Stabilita così l' obbligatorietà per tutti gli abitanti, la Commissione è sicura – perché ne ha avuto sentore - che non sarà difficile trovare una Società che assumi tale servizio senza sussidio e con l'obbligo del trasporto gratuito per i poveri, purché il Comune le accordi in compenso la privativa della costruzione delle casse funebri.

Ma a disciplinare tale servizio, e a frenare la possibile ingordigia della Società medesima,si renderebbe necessaria la compilazione di un Regolamento e di un Capitolato speciale, nel quale dovrebbe essere categoricamente stabilito non solo il prezzo del trasporto su carri di 1ª e 2ª classe, ma anche il costo delle casse mortuarie idi 1ª , 2ª e 3ª classe, distinguendo quelle per bambini da quelle per adulti.

Così adunque, il problema di questa riforma potrebbe essere risoluto facilmente e senza dispendio per il Comune.

Scuole e locali scolastici

Mentre tutti i Comuni fanno :a gara nell' impiantare scuole, convitti, ginnasi e licei per diffondere nel popolo il sapere e la virtù, la caduta rappresentanza di questo Comune, in una lotta degna dì miglior causa, che va dal 25 ottobre 1895 al 29 gennaio 1899, si adoperò con fervore per l'abolizione dell'insegnamento elementare superiore. E il suo intento sarebbe stato raggiunto, se non si fosse infranto contro il buon senso e le ragioni del diritto, sostenute dalle Autorità Scolastiche.

Al retto funzionamento delle scuole. elementari debbono concorrere parecchi fautori: la vigilanza assidua dei padri di famiglia, perché trattasi dell' esistenza civile e morale dei loro figliuoli; la tutela immediata del Comune, che paga l' insegnamento; l' ispezione delle Autorità Scolastiche per parte dello Stato, cui è di sommo interesse che i cittadini siano ammaestrati nei tesori dell' umano sapere, da cui ogni bene morale deriva. Pur tuttavia, in questo Comune 1'educazione dei bambini da parte dei genitori è ordinariamente negletta, giacché la vita domestica non è punto coordinata alla vita della scuola, di cui dovrebbe essere logica continuazione, onde dovrebbero scuotersi dall’atonia in cui vivono·i padri di famiglia per fare sì che non aumentino le falange degli inetti e dei spostati, i quali tanto danno arrecano alla Società.

La tutela del Comune nasce dal dovere morale che esso ha di migliorare le condizioni dei proprii amministrati, e dal ragionevole divisamento di non vedere sciupato quel danaro che per l' istruzione si spende, danaro che tante privazioni importa agli esausti contribuenti. Laonde oltre la continua diretta sorveglianza, dovrà completare il concetto legislativo con la nomina di un Direttore didattico, che sia all' altezza della sua missione, e di una Commissione di vigilanza, ai quali la legge affida un compito importante e necessario.

Utile sarebbe altresì l' insistere presso gl'insegnanti perché si affatichino con maggior lena sulla educazione morale dei bambini, giacché qualunque immegliamento scientifico, se non ha per base la verità morale, è elemento di disordine.

Tornerebbe anche utile, che il Comune - quando le sue condizioni finanziarie lo permetteranno-- desse delle gratificazioni a quegl' insegnanti che si renderanno benemeriti dell' istruzione popolare; come pure sarebbe bene che si fissassero pochi premii da conferirsi ai fanciulli più meritevoli per studio e diligenza, facendone loro la distribuzione nel giorno dello Statuto.

In ordine poi ai locali scolastici, sono ben note le disposizioni legislative che per motivi igienici ne regolano la posizione, la disposizione, l' aerazione, il numero delle sale e quant'altro è mestieri per il regolare funzionamento della scuola. A tali disposizioni non corrispondono appieno quelli del nostro Comune, ma per necessità economiche appare inevitabile il dovere mante-
nere le scuole nell' attuale fabbricato,· che, se manca di alcuni pregi, ha quello di essere in sito centrale. Ma non devesi trascurare il bisogno evidente di apportarvi quei miglioramenti ed urgenti riparazioni. che sono necessarie.

Ciò, per le scuole maschili.

Circa poi le scuole femminili devesi osservare che, da un lato, per le condizioni topografiche del paese sarebbe consigliabile conservare lo status quo, giacché la sua grande estensione in circa 3 chilometri, rende disagevole alle bambine, che abitano nei punti estremi, di potere accedere ad un locale unico posto nel centro del paese.

Ma, da1tro canto siffatta considerazione viene distrutta dal riflettere che pochissime sono le fanciulle che abitano i punti estremi di Amantea, dimodocché non è il caso di fare prevalere le ragioni di una minoranza esigua.

Inoltre il disagio per accedere alla scuola centrale sarebbe di gran lunga compensato dai vantaggi che derivano dal riunire in un solo locale le attuali due scuole.

Oggi ciascuna Maestra deve attendere all'insegnamento di tutte le 3 classi elementari, con scarsi o nulli risultati, e la causa ne è evidente dato il numero delle alunne, la varietà dell' insegnamento, il ristretto numero delle ore prescritte. Invece se le due scuole si riunissero in un solo locale, potrebbesi ad una maestra affidare alternativamente 1'insegnamento della lª classe e all' altra delle rimanenti due; e allora ciascuna di esse, con maggiore facilità e impiego di tempo, potrebbe svolgere le sue attitudini didattiche per il miglioramento delle proprie alunne.          

Lavori Pubblici

Esiste una dolorosa tradizione nel nostro Paese, ed é che ogni pubblico lavoro dall' Amministrazione del Comune ordinato, ha costituito per il bilancio di esso un vero disastro.

I metodi non differiscono da un trentennio a questa parte. Si propone l' esecuzione di un lavoro che si reputa necessario dal lato dell' igiene o dall'estetica, e il Consiglio lo approva a seconda di un progetto raffazzonato spesso da un pratico anziché da un uomo dell' arte.

In seguito attende all' esecuzione di esso ed esclusivamente il Capo dell' Amministrazione, il quale lo varia secondo il proprio criterio o quello del Direttore dei lavori; ordina esecuzione di nuove opere, ne elimina altre,

pervenendosi così, a lavori compiuti, a snaturare completamente il primitivo progetto non solo, ma ad aumentarne il valore di un terzo, se non della metà. Informino la costruzione della nostra strada interna, la Conduttura dell' acqua, il Cimitero e finalmente l' arginatura del Torrente S. Maria.

A) Arginatura del Torrente S. Maria

La storia di questo lavoro è ben semplice. Nel Giugno del 1893, o per incuria dei proprietari obbligati alla manutenzione, o per forza maggiore, crollò uno dei muri di arginatura di detto torrente, e propriamente quello, che guardava il nostro abitato: quindi danni rilevanti a1- le proprietà limitrofe, seria minaccia per il popoloso quartiere Marina, e finalmente focolare d' infezione per tutto l'intero paese, causa le acque del Torrente, che arrivando sino alla Via Marina,ivi formavano dei veri pantani emananti pestifere esalazioni,

Il tratto della strada Provinciale, che dalla Piazza Commercio va sino al nostro scalo marittimo, divenne letto del Torrente e, dalla stazione Ferroviaria al paese, bisognava accedere per un impraticabile viottolo.

Ma nessuno per ben tre anni si preoccupò di tali gravissimi inconvenienti, e se il rappresentante, politico del nostro Collegio e il nostro benemerito Consigliere Provinciale non si fossero rispettivamente cooperati ad ottenere un sussidio dal Governo e dalla Provincia, l’arginatura in parola sarebbe ancora un pio desiderio .

In seguito agli ottenuti sussidi, l' Amministrazione del Comune avrebbe dovuto sollecitamente promuovere il consorzio dei proprietari frontisti ma stante l'urgenza decise invece di concorrere con L. 1000,00 al,lavoro, e d'invitare i proprietari Carratelli, Mirabelli e Quintieri (che reputava i soli a tanto obbligati ) di far fronte al resto sino alla concorrenza di L. 12500,00, ammontare del progetto. I signori Carratelli e Mirabelli annuirono a tale richiesta, rilasciando il primo un effetto in bianco di L. 1500,00 come garenzia e deposito della sua possibile quota ai lavori da eseguirsi, e i secondi un altro effetto di L. 750,00 allo stesso scopo; ma i signori Quintieri Florestano ed Alfonso, a mezzo dell'Ill.mo sig. Prefetto della Provincia, rifiutaronsi recisamente a tale concorso, enumerando un cumulo di ragioni, e fra le altre la sola seria « doversi formare un consorzio fra tutti i molti proprietari riveraschi, e gli altri che dall' esecuzione del lavoro di arginatura venivano a ritrarre un utile qualsiasi ». L’Amministrazione Comunale, dinanzi a tale reciso e cavilloso diniego, doveva sentire la necessità del consorzio, ma lasciò invece correre, e con imprudenza rara, avocando interamente a sé l'esecuzione del lavoro, ne indisse l'appalto ai pubblici incanti in base alle summenzionate L. 12500,00, rimanendone nell'Ottobre 1895 aggiudicatario il sig. Gennaro Amante , col ribasso di centesimi due per ogni Cento lire.

Espletati i lavori, questi furono collaudati dall' Ingegnere Capo del Genio Civile sig. Agazio il 15 settembre 1898 per l' importo accertato in L. 13399,27 , con- un’eccedenza di L. 1251,55 non autorizzata dal Consiglio Comunale.

L' impresa, in data l° Ottobre 1897, presentava un foglio di rilievi nel quale svolgeva ed illustrava delle domande per maggiori compensi per l’ammontare di parecchie migliaia di lire: compensi che con relazione riservata furono dall' Ingegnere Collaudatore sig. Agazio ritenuti per la somma di L. 1125,73 soltanto.

Intanto, siccome il collaudo finale non è stato ancora sottoposto alle determinazioni di cotesto Consiglio, vedrà esso a tempo opportuno se sia il caso di prendere in considerazione le domande dell' Impresa, limitandole beninteso- al numero e alla misura proposte dall’Ufficio del Genio Civile, tanto più che l’arginatura a sabbia con un tratto rivestito di mura a secco -sostituita alla palizzata segnata nel progetto - è pericolante a tal segno che, alle prime, forti piogge, non, potrà resistere alla piena del Torrente.'

Dagli atti appare che l' Impresario abbia ricevuto in conto di pagamento L. 8500,00, e cioè l' ammontare dei due sussidi i elargiti dalla Provincia e dal Governo, rimanendo così creditore - a prescindere dalle maggiori pretese da lui accampate - di altre L. 6025,00 delle quali i signori Carratelli e Mirabelli sarebbero tenuti, giusta le rispettive dichiarazioni di adesioni, a versare dopo l' accettazione del collaudo complessive L. 2250,00, rimanendone così una differenza. in più per L. 3775,00.

Chi dovrà. pagarle?

Senza dubbio né lo Stato né la Provincia, i quali Enti si limitarono ad accordare quel concorso in linea di semplice sussidio facendo le più ampie riserve; non i
signori Carratelli e Mirabelli i quali si obbligarono a quella limitata somma; non il sig. Quintieri, che non volle aderire alla richiesta del Comune, né promettere alcun concorso; non lo dovrebbe neppure il Comune giacché, anche esso assunse l' obbligo di contribuire e a titolo, di sussidio con sole L. 1000,00, trattandosi di opera idraulica di 5ª categoria, ma pur troppo lo dovrà, sia perché non curò di costituire il consorzio, come era suo dove-

re, specie dopo il diniego ricevuto dal·sig. Quintieri, sia perché assunse direttamente l'appalto dei lavori, sia perchè non prevedendo una possibile differenza tra l'ammontare del .preventivo e quello del collaudo non determinò su chi dovesse essa ricadere, sia perché, prevedendola non curò che l' appalto fosse dato a corpo e non a misura.

Vada adunque anche questo ad accrescere la mole non esigua dei debiti del Comune.

Redazione TirrenoNews

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