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Si sono concluse le prove scritte del concorso per la stabilizzazione dei vigili.
Sembra avviato, finalmente, a conclusione il concorso per la stabilizzazione dei vigili urbani che erano stati assunti per lunghi anni e che poi si erano trovati “fuori” con la attuale giunta municipale.

 

Un concorso bandito, nientemeno, che con delibera di giunta n 37 del lontano 7 marzo 2014 ( a breve saranno 2 anni!), riservato esclusivamente ai soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art 4 comma 6 del decreto legge 31 agosto 2013 n 101 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013 n 125.

 

Due le prove scritte stabilite dalla commissione giudicante costituita dalla dottoressa Maria Gabriella Sicilia , funzionaria della prefettura di Cosenza, dal luogotenente dei carabinieri Gerardo Sica, già comandante della stazione dei CC di Paola, e dal comandante della polizia provinciale di Cosenza, in pensione, Colaiacovo Giuseppe.

Una commissione nominata con delibera di giunta n 124 del 23.6.2015 dopo aver tentato inutilmente una sua più rappresentativa costituzione tentata con la delibera di Giunta n 19 del 30.11.2014 quando si chiese che a costituirla fossero nominate le persone indicate dal Prefetto, dal Questore e dl presidente del Tribunale di Paola.

Ora le prove si sono svolte il 23 e 24 novembre

 

La prima verteva sul tema di cui all’art. 177 del CdS ed in particolare sulla “Circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio, di protezione civile e delle autoambulanze”.

La seconda verteva sulla vigente legislazione edilizia.

Due tematiche di particolare selettività e rilevanza per la determinazione della idoneità dei vigili ai compiti che hanno svolto per anni.

Ora dopo due settimane dalle prove ci si attende il responso

Tre le teoriche soluzioni. Tutti ammessi agli orali, nessuno ammesso agli orali, solo una parte ammessa agli orali.

E poi in tal caso la domanda: chi resterà fuori?

Non resta che attendere.

 

Speriamo almeno che questa volta il verbale sia più completo di quello dell’8 ottobre di ammissione alla selezione per titoli ed esami i facenti istanza di partecipazione al concorso per la copertura di 7 posti di Polizia Locale part time a 18 ore ed a tempo indeterminato che non riportava né il luogo, né l’ora di svolgimento, né il nome del segretario verbalizzante , come se la abitudine ai pastrocchi del comune di Amantea avesse coinvolto anche la commissione di concorso.

E sicuramente è deficienza nostra non avere trovato i precedenti verbali.

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Ci deve essere una ragione (ancora) non palesata se nei due comunicati del sindaco e del consigliere Ruggiero (questo in risposta all’assessore Cannata) si evidenzia il termine “chiacchiere da bar”.

 

Ecco il testo del comunicato di Sergio Ruggiero che segnala il terribile ed irreversibile pauperismo al quale è destinata la società amanteana nei prossimi decenni, non per la guerra, le calamità naturali, le carestie, ma i debiti , tra cui quelli per le opere pubbliche se non inutili quanto meno economicamente impossibili.

“Nel corso del Consiglio comunale del 30.11.2015, qualcuno della Maggioranza simpaticamente mi ha fatto osservare che io racconto “chiacchiere da bar”. Io non sono un assiduo frequentatore di bar, ma posso testimoniare che anche lì ogni tanto qualcuno ci coglie. Ed ora cerco di spiegare in che cosa consistevano le mie chiacchiere da bar.

 

In relazione al primo punto all’Ordine del giorno (Bilancio di previsione 2015. Operazioni di assestamento dei fondi), contestavo due punti a mio parere emblematici rispetto al modo di gestire la finanza comunale. Mi spiego:

ASSUNZIONE MUTUI VARI, in aumento, rispetto a quelli già previsti dalla stessa Maggioranza, per 1.770.000 Euro. Avendo già contestato l’indebitamento ulteriore approvato nel Consiglio precedente (vedi dichiarazione di voto allegata), non ho potuto che continuare a dissentire, argomentando che, i Comuni, non potendo più contare sui trasferimenti statali o regionali, potendo cioè basarsi quasi esclusivamente sulle entrate tributarie, devono necessariamente percorrere altre strade se non vogliono finire nel burrone portandosi appresso tutti i cittadini, e cioè:

  1. controllo delle uscite correnti;
  2. recupero delle entrate;
  3. ricorso a finanziamenti europei per far fronte agli investimenti.

 

A tal proposito, dicevo in Consiglio, che sono numerosi i casi di lavori pubblici finanziati con fondi europei, in particolare per opere riguardanti la valorizzazione turistica dei territori, fattispecie nella quale il lungomare ricade senza dubbio. E la realizzazione della rotatoria di Oliva? Si tratta di un’importantissima opera di sicurezza stradale, e ritengo che anche questa sia finanziabile in quel modo.

D’altra parte, basta fare un giro sul web per vedere che anche in Calabria, opere di questo tipo sono state finanziate con fondi comunitari. Ovviamente per questo bisogna ingegnarsi, e istituire un sistema in grado di proporre, studiare, progettare, andare, comunicare, rendicontare. Modestamente, nel programma de’ “La Nuova Primavera” l’avevamo chiamato “Ufficio Europa”, che prevedeva una riorganizzazione interna e il coinvolgimento di competenze esterne da compensare soprattutto “a risultato”.

Bisogna, in sintesi, disporsi con determinazione a compiere un salto di qualità rispetto al mortifero sistema di contrazione di mutui che, a mio parere, ci sta facendo molto male. Non è facile, certo, ma è possibile, lo hanno fatto in tanti. Ogni contrazione di mutuo, ricordiamolo, corrisponde a mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Occhio!

Altra chiacchiera da bar:

SPESE PER RISCOSSIONE DI TRIBUTI COMUNALI, in aumento, rispetto a quelli già previsti di 130.650 Euro, di ulteriori 25.000 Euro. Rifacendomi ad una nostra precedente proposta (lett. prot. 13982 del 28.08.2015), insistevo sulla possibilità di internalizzare un servizio ad oggi affidato ad una Società con sede a Trento, utilizzando i lavoratori in mobilità in deroga che avevano prestato la propria opera all’Ufficio tributi con ottimi risultati e a costi convenientissimi (a persona circa 400 Euro mensili). Ciò, ovviamente, per ridurre significativamente i costi del servizio, “umanizzarlo” e renderlo migliore. Si tratta di soggetti qualificati, anzi, qualificatissimi, con un bagaglio professionale nel settore amministrativo di notevole livello. Ma occorre un progetto, e individuare il quadro di legittimità che ne renda possibile l’impiego. L’amministrazione comunale, pur riconoscendo l’utilità dei suddetti, ritiene che non si possa fare, e il servizio rimane affidato ai “trentatré trentini”. Magari mi sbaglio, tanto facciamo chiacchiere da bar, ma ho il sospetto che siamo alle solite: anche il lungomare non si poteva fare (ricordate?) contrariamente a quanto noi sostenevamo. Adesso scopriamo che il lungomare si può fare, eureka! ovviamente con un nuovo mutuo di 1.400.000 Euro, ma per compiere un’opera di modestissimo respiro rispetto al tenore ambizioso del progetto precedente sostenuto da una petizione firmata da oltre 1600 cittadini. Tutta un’altra storia.

Ma “l’accusa di fare chiacchiere da bar” mi è stata affibbiata soprattutto quando ho ribadito le mie perplessità di fronte alla “componente mutuo” di 250.000 Euro in aumento per la realizzazione di un campo di calcetto. Una catasta di denaro! Infatti sostenevo che, insistendo su terreno comunale, a mio parere si può fare un ottimo campetto con un investimento di gran lunga più contenuto, rimarcando come largheggiare con i mutui aggravi la situazione finanziaria dell’Ente finendo per indebitare ulteriormente tutti noi e i nostri posteri “fino alla settima generazione”, condannati a bollette comunali sempre più salate.

Concludo citando la storiella, a proposito di chiacchiere da bar, della massaia EPICUREA, che dispone di una carta di credito e acquista gioielli, abbandona il cappotto e compra una pelliccia, ingaggia una persona di servizio per le faccende domestiche, acquista cibi costosi e una macchina di lusso, dilapida le sostanze e porta alla rovina la famiglia. E della massaia STOICA, che dispone di pochi mezzi, soffre in silenzio per le ristrettezze ma sa accettare la sventura e reagisce ingegnandosi, fa la spesa cercando le offerte, compie personalmente le pulizie di casa, riutilizza il pane raffermo, non butta via nulla, coltiva un orto, impiega con diligenza le risorse, tra le difficoltà fa studiare i figli e passo dopo passo fa progredire la famiglia.

Scusate se faccio un po’ di chiacchiere da bar, ma questa Amministrazione comunale mi somiglia tanto alla massaia EPICUREA.                         Sergio Ruggiero.

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aslSabato 28 novembre  nell’ambito di una campagna di ascolto, comunicazione e confronto che entro la fine dell’anno interesserà’ tutti i paesi del Comprensorio - la  Rete ha promosso un’iniziativa pubblica a Lago, nella sede dell’Avis.

 

Ad introdurre i lavori è stata Antonella Mazzotta, mentre Salvatore Amendola si è soffermato sul valore espresso dalle Case della Salute per la sanità territoriale.

A conclusione dei lavori Enzo Giacco ha espresso apprezzamento << per la proficua sinergia creatasi tra i cittadini, il management del Distretto, i Sindaci ed il Presidente Oliverio - per il tramite del Capo Segreteria Franco Iacucci - ed il Direttore del Dipartimento Sanità Riccardo Fatarella. Una sana collaborazione – ha sottolineato il portavoce della Rete – che  sta agevolando la proposta di assegnazione di una Casa della Salute al comprensorio di Amantea>>.

 

Martedì 1 dicembre, poi, una rappresentanza della Rete ha partecipato ad un’Assemblea Sindacale organizzata dagli operatori del Poliambulatorio.

L’incontro è stato utile per arricchire di ulteriori elementi quel prezioso confronto già avviato con gli operatori della struttura, che svolgono un ruolo importante nella concretizzazione di una reale evoluzione dell’offerta sanitaria nel territorio.

 

Nella prossima settimana un gruppo di lavoro - composto da una rappresentanza della Rete, dalla Direttrice del Distretto e da una delegazione dei Sindaci - definirà la proposta organica condivisa di evoluzione del Poliambulatorio in “Casa della Salute”,  da discutere nella prossima riunione del tavolo tecnico presso il Dipartimento Salute della Regione Calabria.Intanto, dopo Amantea e Serra d’Aiello, anche i consigli comunali di Lago e Fiumefreddo hanno approvato la piattaforma rivendicativa della Rete.

<< Noi crediamo che la sanità in Calabria debba investire su un modello rivoluzionario nell’erogazione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, che parta da un diverso approccio culturale per giungere alla presa in carico del paziente e ad un modo innovativo di fare prevenzione. Un modello di cui essere orgogliosi. Tracce che vanno in questa direzione – dichiarano i rappresentanti della Rete - sono già presenti nel Poliambulatorio: pensiamo, ad esempio, alla nuova sala d’attesa, alla segnaletica per orientare ai servizi ed al sistema di tutela della privacy dell’utente. Oggi – anche in seguito alla nascita della Rete – notiamo, inoltre, tutta una serie di segnali positivi che non possiamo che interpretare come un contributo importante all’auspicata evoluzione del Poliambulatorio: abbiamo avuto notizia, infatti, della deliberata fornitura in data 30 novembre 2015 della MOC per il servizio di radiologia di Amantea; dunque, la fondamentale tecnica diagnostica della Mineralometria Ossea Computerizzata sarà presto disponibile. O, ancora, della delibera concernente i lavori (che ad Amantea non risulterebbero particolarmente complessi) di adeguamento dei locali necessari per l’istallazione dell’Apparecchio Radiologico Telecomandato, un servizio la cui presenza nel Poliambulatorio è di straordinaria importanza.

 

Cenni che dobbiamo interpretare come incoraggianti e a sostegno della consapevolezza relativa alla non più rinviabile necessità di evoluzione del Poliambulatorio in Casa della Salute, per far fronte alla documentata domanda in crescita nel territorio ed avvicinare la sanità ai cittadini.
Ci preoccupa, a riguardo, il nodo non ancora sciolto relativo alla rete internet. Riteniamo infatti che, anche in seguito alla puntuale richiesta da parte del management distrettuale, gli uffici competenti debbano, preso atto dell’inadeguatezza della rete interna della struttura, programmarne in tempi ragionevoli il ricablaggio.  Sarebbe prezioso per la fruizione in tempi più celeri dei servizi.
Ci teniamo, infine, a ribadire – conclude la Rete – che il Laboratorio di analisi, rispetto al quale tanto si è discusso nelle ultime settimane in seguito al decreto che ne prevede la chiusura, continua a funzionare regolarmente,  e che i servizi garantiti sono caratterizzati dalla consueta eccellenza».

Rete Comprensoriale
“ Difendiamo la salute "

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