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La forma vince sulla sostanza. La negatività vince sulla positività.
Il comune rinnega i diritti delle associazioni.

 

Questa, in sintesi, la storia dei rapporti tra Carmela Franco del Centro Italiano femminile( CIF)

La presidentessa del CIF il 6 aprile 2016, con nota assunta al protocollo dell’ente 5303 in pari data,

“Considerata la parziale pubblicazione e la difficile comprensione dei seguenti documenti che non sono pubblicati sul sito dell’ente www.comuneamantea.gov.it:

-quota di bilancio destinata al settore servizi sociali nonché suo preciso ammontare nel dettaglio analitico, in riferimento agli anni 2013,2014,2015;

-la programmazione, fatta all’uopo, preventiva per il raggiungimento e degli obiettivi del settore servizi sociali, in riferimento agli anni 2013,2014,2015;

la relazione che rendiconta gli obiettivi raggiunti negli anni 2013,2014,2015;

chiede la pubblicazione dei documenti e la contestuale trasmissione alla sottoscritta di quanto richiesto, ovvero la comunicazione dell’avvenuta pubblicazione e la indicazione del collegamento ipertestuale.

 

Deludendo le sue attese la segretaria comunale con nota 5347 del 7 aprile , tempestivamente, rispondeva che la documentazione richiesta dalla presidente del CIF dal 4 gennaio 2016 è presente nel sito dell’ente, sezione trasparenza, accesso civico al seguente link: comune.amantea.accessocivico.it?=amministrazione-trasparenza/bilancio-preventivo-e-consuntivo.

Concludeva, poi, la segretaria evidenziando che “ con riferimento alla specifica richiesta relativa al programmazione e rendicontazione dei servizi social si precisa che i predetti atti non sono obbligatori per il comune di Amantea”.

 

Ma Carmela Franco osserva e contesta lo stato di solitudine nel quale l’ente si è arroccato dimenticando che l’articolo 29 dello statuto comunale detta che:
”Il Comune di Amantea riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio” , ed inoltre che l’articolo 30 del medesimo statuto stabilisce i Diritti delle associazioni statuendo che

1. Ciascuna associazione registrata ha diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso l'amministrazione e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative dell'Ente nel settore in cui essa opera.

2. Le scelte amministrative che incidono sull'attività delle associazioni devono essere precedute dall'acquisizione di pareri, non vincolanti, espressi dagli organi collegiali delle stesse.

3. I Pareri devono pervenire all'Ente nei termini stabiliti nella richiesta, che in ogni caso non devono essere inferiori a tre giorni.

In sostanza- dice la presidente del CIF – il comune ci prende come controparte invece che come soggetto che concorre al raggiungimento degli obiettivi dell’ente nei settore dei servizi sociali ed in modo diffidente ci frappone ostacoli.

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SIContinuano le attività di informazione e promozione del Sì per il Referendum del 17 Aprile.

 

Dopo due settimane di volantinaggio e banchetti informativi sui territori di Amantea e Campora S.G., il dibattito referendario entra nel vivo con gli incontri di: domani, venerdì 8 Aprile e mercoledì 13 Aprile.

Dopo gli accadimenti degli ultimi giorni che tirano in ballo il quesito referendario in giochi più che politici e dopo i ripetuti inviti all’astensione da parte del Governo, riteniamo sia necessaria un’azione che stimoli e solleciti un’attiva ed informata partecipazione al voto.

 

L’incontro di domani, venerdì 8 Aprile, si terrà a Campora S.G. presso Piazza S. Francesco alle 16:30

(in caso di pioggia, presso la palestra delle scuole medie Alessandro Longo, Campora San Giovanni).

 

L’evento, moderato da Salvatore Muoio, vedrà l’intervento di:

Francesco Saccomanno (Comitato Calabrese VOTA Sì per fermare le Trivelle)

Don Giacomo Panizza (Associazione Progetto Sud)

Carolina Pellegrino (Ricercatrice Unical in Diritto per l’Ambiente)

E’ possibile seguire le attività del Comitato sulla pagina Facebook “AMANTEA AMA IL MARE – NO TRIV”

 

Amantea, lì 07 Aprile 2016

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Ho abitato per qualche anno sulla SS18 ed ho dovuto subire per più tempo il rumore dei TIR che utilizzavano la statale.

 

Poi il comune ha emanato una apposita ordinanza di cui è stata chiesta la applicazione a tutte le forze dell’ordine.

Ed il fenomeno si è ridimensionato fortemente.

 

Negli uffici comunali ho lasciato una indagine fonometrica realizzata nell'ambiente esterno come previsto dal DPCM 01/03/91 con l'utilizzo di tecniche di misura dell'inquinamento acustico e strumentazione come previsto dal DM 16/03/98, dalla quale è risultato il fortissimo inquinamento fonometrico in particolare della SS18.

 

Per il comune scrissi alle Ferrovie dello stato chiedendo la attuazione delle misure a difesa dell’inquinamento da rumore prodotto dai treni e la risposta fu la possibilità di esecuzione entro 20 anni dalla data della richiesta . Mancano solo 2 anni..

Nei giorni scorsi , però, un amico che abita sulla SS18 si è lamentato non solo del rumore ma anche delle forti vibrazioni prodotte dai TIR alla propria abitazione.

Sin tratta di persona serissima per cui non posso avere dubbi sulla veridicità della sua denuncia

Gli ho suggerito di rivolgersi all’amministrazione che può ( e deve) fare molto, anche soltanto facendo attuare la vecchia ordinanza ed eventualmente riproponendola, sollecitando una forte attenzione da parte delle Forze dell’ordine , disponendo la ripetizione della indagine fonometrica utilizzando il vecchio fonometro o, se vera la informazione ,utilizzando il nuovo apparecchio di cui è dotata la Polizia Municipale.

Nelle more della sua sollecitazione ne parliamo noi.

E ricordiamo che in Italia l’85,5% delle merci viaggia su gomma, il 13% in più della media europea, il 20% in più della Germania. E siamo affollati. Secondo l’Istat, su 6.726 chilometri di Autostrade, viaggiano 4 milioni e mezzo di camion.

Ad eccezione della statale 18. Con tutti i rischi che la presenza di questi grandi autocarri comporta, presenza che induce , insieme a photored ed autovelox, a disertare la statale 18. Al limite se non oltre la follia, ci sembra!

E senza dimenticare l’ inquinamento ambientale provocato dai gas di scarico che vengono emessi dai grandi camion che transitano per la città , specie quando costretti a fermarsi ai semafori o quando si accingono a fare il tratto in salita verso nord.

Anche per questo problema si impone che l’amministrazione provveda a far accertare da competenti laboratori il tasso di inquinamento ambientale che siamo costretti a subire.

E resta sempre da capire perché i TIR non utilizzano l’autostrada.

E perché nessuna Forza di Polizia elevi contravvenzioni alla antica ordinanza sindacale.

Ahimè domande e suggerimenti destinati a restare senza risposte.

Giuseppe Marchese

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