
Alcune parole risuoneranno, per alcuni di voi, più che per altri,familiari, vi identificherete con Shakespeare piuttosto che con Frida o sceglierete di parlare in versi piuttosto che essere spiritosi.
"Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni"E con questa celebre frase di William Shakespeare voglio augurarvi un nuovo anno in cui ognuno riuscirà a trovare l'energia e la determinazione per realizzare e mettere in pratica i propri sogni, in cui ognuno troverà la forza per affrontarelo strano viaggio chiamato Vita!
“Nessuno ti restituirà gli anni andati; nessuno ti restituirà te stesso...” Seneca.
La mia componente anglofona conosce i versi "Auld Lang Syne" dai festeggiamenti di Capodanno quando unendomi ad amici cantavamo a voce alta nel dare il benvenuto al nuovo anno.
Le parole appartengono alla lingua scozzese. La melodia, è antecedente a qualsiasi celebrazione del Capodanno come la conosciamo, ed è stata utilizzata da compositori a me molto cari come Beethoven, Haydn e Cliff Richard.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
Non si può festeggiare Natale a Gaza e in Ucraina, c’è la guerra. E i cittadini che vivono in quelle martoriate terre dove si combatte e dove vivono nascosti nei sotterranei, nei cunicoli, nei camminamenti, per paura dei razzi, delle bombe, dei missili, dei carrarmati, che Natale potrebbe esserci? Dominano la paura e il terrore di essere accoppati da un momento all’altro. L’unica speranza è una tregua, almeno per questo Natale, e una pace duratura. Le chiedono a gran voce le Nazioni Unite, i governati di tutte le nazioni libere e democratiche, le chiedono gli uomini e le donne di tutto il mondo amanti della pace, le chiedono finanche il Santo Padre, tutte le domeniche all’Angelus, quando si affaccia dalla finestra del Vaticano. Voce che grida nel deserto. Voxclamantis in deserto direbbero i latini. Non è ascoltato. A voglia ca gridi, Papa caro, e staricchianun ci sentanu.Non viene spesso neppure ascoltato da Vescovi e Cardinali, figuriamoci se viene ascoltato da Putin, da Netanyahu e dai seguaci e dai guerriglieri di Hamas. Professano religioni diverse e nei loro cuori c’è soltanto odio, vendetta, soppressione, annientamento, distruzione e morte. E così ogni giorno che passa è peggio. Si vive senza elettricità, senza acqua, senza medicinali, senza cibo. La vita dei cittadini di Gaza dopo l’attentato terroristico di Hamas alla popolazione civile ed inerme di Israele e dopo l’invasione del popolo ucraino da parte delle truppe sovietiche, la vita di centinaia di migliaia di famiglie è completamente cambiata. Nelle città, nei paesi, nei piccoli borghi ci sono soltanto macerie. Non ci sono più per loro luoghi sicuri, neppure a Natale. Dove in ogni casa del mondo si mangia e si beve e si festeggia la venuta di Cristo nel mondo. Dove le vetrine dei negozi e le strade sono sfavillanti di luci e di colori, Dove nelle piazze si esibiscono cantanti di grido per allietare tutta la gente. Noi festeggiamo, ma loro piangono e soffrono, e non sanno se arriveranno a domani. Ci sarà Natale anche per loro? Non ci sarà. Vorrei che anche per tutte quelle persone che soffrono per causa della guerra ci fosse almeno una tregua di 48 ore in modo che anche loro potessero uscire dai nascondigli e andare in qualche chiesa aperta e non ancora distrutta dalle bombe, per poter ascoltare la Santa Messa di Natale e il coro degli Angeli cantare: Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace agli uomini amati dal Signore. Ma gli Ucraini e i palestinesi, quei pochi cattolici rimasti, non potranno ascoltare il coro degli Angeli, perché loro hanno pure paura delle bombe e se ne stanno nei luoghi sicuri e riparati del Paradiso. Ucraina e Palestina sono luoghi pericolosissimi, perciòGesù non nascerà nella notte santa in questi luoghi. Nascerà sicuramente in un’altra parte del mondo dove non si sentirà il frastuono delle bombe che cadono e il pianto dei bimbi e delle mamme. Non si farà neppure vedere Babbo Natale. Nessuno porterà i doni ai bambini feriti, a quelli che hanno perso il papà o la mamma, a quelli che nascono in mezzo alle bombe negli ospedali distrutti. Non stanchiamoci di gridare “No alla guerra”, in nome di Dio e nel nome di ogni uomo che aspira alla pace. Buon Natale.
Nove milioni di euro. A tanto ammonta la somma richiedibile da parte dei viaggiatori alle compagnie, per via dei disservizi aerei previsti, in vista delle imminenti festività natalizie. Questa è la stima, raccolta dalla claim company, ItaliaRimborso, che, giornalmente, riceve reclami da parte di passeggeri, spesso senza assistenza in aeroporto per via di un volo cancellato o di un volo in ritardo.
Un trend certamente in crescita nell’ultimo periodo e destinato ad aumentare nelle prossime ore, con l’aumento del flusso dei passeggeri in volo. Basti pensare che, nei primi quattordici giorni di dicembre, i disagi aerei sono equivalenti all’intero mese di novembre. Ciò è dovuto ad un aumento consistente dei voli operati da parte delle compagnie aeree in vista delle imminenti festività.
Ecco quindi che i disservizi aerei possono essere dietro l’angolo, considerando che saranno milioni i passeggeri che si sposteranno nelle prossime settimane. Nei più dei casi, infatti, la responsabilità ricade proprio sulle compagnie aeree ed i passeggeri si possono rifare sul Regolamento Europeo 261/2004, ottenendo una compensazione pecuniaria che oscilla da 250 a 600 euro. Una sorta di risarcimento richiedibile se il volo in ritardo supera le tre ore, o, se il volo viene cancellato con un preavviso inferiore a 14 giorni.
“Giornalmente – afferma Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – veniamo costantemente contattati da passeggeri che ricevono un disservizio aereo per richiedere la nostra assistenza. I dati che stiamo registrando rispecchiano quanto avvenuto negli anni precedenti. Le compagnie che si trovano a comunicare una cancellazione o un ritardo, trascurano, a volte, l’assistenza al viaggiatore, che, non conosce i propri diritti e non sa a chi rivolgersi per salvare il proprio volo. Prevediamo 9 milioni di euro richiedibili di risarcimento per i viaggiatori per le imminenti festività, senza tener conto dei disservizi già registrati nella prima metà di dicembre”.
È bene precisare che, in situazioni di sciopero, come quello del 17 dicembre in Italia e i molteplici presenti in Europa tra Germania, Francia e Spagna, come accaduto nelle scorse settimane, il passeggero non può richiedere la compensazione pecuniaria, ma, può ottenere il rimborso delle spese sostenute per giungere a destinazione. Tra queste, richiedibili anche nei casi di maltempo, come i casi di neve, rientrano quelle spese sborsate per il trasporto, le eventuali notti in hotel e pasti.
La voglia di viaggiare è certamente tanta. Ecco quindi che è consigliato partire conoscendo i propri diritti. In caso di disservizi aerei, il passeggero può rivolgersi direttamente al servizio clienti della compagnia aerea o chiedere il supporto ad una claim company. A tal proposito ItaliaRimborso, che assiste i passeggeri gratuitamente, ha messo a disposizione un servizio di assistenza sette giorni su sette raggiungibile attraverso il sito www.italiarimborso.it.