
Coloro che frequentano il corso di laurea triennale in Scienze Politiche seguono un percorso di studi molto flessibile e articolato, grazie a un approccio multidisciplinare che approfondisce attività formative in diritto, sociologia, statistica, storia e fondamenti dell’economia approfondendo conoscenze di economia politica e politica economica. La formazione multidisciplinare fornita consente ai laureati di lavorare in posizioni di responsabilità, nelle imprese, nelle organizzazioni complesse e nel terziario avanzato, svolgendo anche attività di consulenza nei settori dell’informazione, delle relazioni politico-sindacali e diplomatico-consolari.
L’Università Popolare degli Studi di Milano (Università di Diritto Internazionale) permette ad adulti con impegni di lavoro di riprendere efficacemente gli studi e raggiungere l’obiettivo di un titolo di studio come la laurea in Scienze Politiche.
Con le università telematiche oggi il percorso universitario diventa più comodo da frequentare grazie anche al supporto dei tutor e dei docenti in teledidattica. Chiedete senza impegno informazioni dettagliate per laurearsi in teledidattica da adulti a 30, 40, 50 anni o più anche con impegni professionali o familiari. Grazie docenti e tutor studiare e superare gli esami in una università telematica è molto più semplice.
I corsi di laurea in scienze politiche ospitano diversi indirizzi che coprono diversi ambiti disciplinari, come lo studio della politica, sia antica sia contemporanea, la storia delle dottrine politiche, la storia delle istituzioni politiche, la filosofia politica, la sociologia politica, la sociologia generale, il diritto pubblico, parlamentare, elettorale, le scienze strategiche e, per estensione, la statistica e in generale la matematica per le scienze sociali, la criminologia, la psicologia sociale, le lingue straniere. Fino alla modifica dell’ordinamento universitario, il corso di laurea in scienze politiche si articolava in sei indirizzi:
- storico-politico;
- politico-internazionale;
- politico-amministrativo;
- politico-economico;
- politico-sociale.
Dopo la riforma universitaria che ha introdotto la suddivisione in triennale e specialistica, sono stati realizzati diversi accorpamenti fra i vari indirizzi, in modo da proporre corsi di laurea maggiormente multidisciplinari. L'ampio margine di discrezionalità delle sedi nella progettazione dell'offerta formativa fa sì che a prescindere dalla classe di afferenza sia possibile trovare corsi più simili a uno o all'altro tra i vecchi indirizzi. Il corso di laurea triennale in Scienze Politiche proposto dall’Università Popolare degli Studi di Milano fornisce una preparazione per operare in vari settori di attività professionali, grazie a una formazione flessibile ed articolata, adeguata a interpretare i cambiamenti sociali ed istituzionali e a cogliere le esigenze di innovazione. Infatti lo studente affronterà un iter accademico caratterizzato da un approccio multidisciplinare che approfondisce attività formative in diritto, sociologia, statistica, storia e fondamenti dell’economia approfondendo conoscenze di economia politica e politica economica.
Il percorso di studi si svolgerà sulla piattaforma telematica, che consente di studiare anche se si ha un lavoro e, di conseguenza, poco tempo per andare in una università tradizionale. Grazie alla piattaforma e-learning è possibile studiare da casa o dall’ufficio, durante la pausa pranzo o la sera, rendendo possibile seguire le lezioni della Facoltà scelta in video-conferenza, scaricando il materiale dal portale dell’ateneo. Per potersi iscrivere è necessario avere un diploma di scuola superiore o un titolo equipollente ed è possibile iscriversi tutto l’anno grazie alle modalità di iscrizione online.
Per il leader dell'opposizione venezuelana, Juan Guaidò, il presidente Nicolas Maduro "è ormai uno sconfitto". "Ha paura in vista del primo maggio - ha proseguito Guaidò - perché il nostro ambiente naturale è la libertà, e quindi dovranno perseguitare tutto il Venezuela". L'autoproclamato presidente ad interim ha quindi invitato tutti alla "grande marcia dell'1 maggio" che servirà per "mettere fine alla dittatura" di Maduro.
In Belgio "sono tornati" dalla Siria e dall'Iraq "molti" foreign fighters.
A Bruxelles e a Liegi ci sono ritorni dall'ex Stato Islamico "praticamente ogni settimana".
I reduci fanno proselitismo, cosa che è "molto pericolosa".
E sono "pronti" a colpire di nuovo, se riceveranno "l'ordine" di farlo.
A dirlo all'Adnkronos è Redouane Ahrouch, fondatore del Parti Islam, un piccolo partito islamico belga, con una presenza concentrata nelle municipalità a densa presenza musulmana di Bruxelles, come Molenbeek. "Ce ne sono molti che sono tornati - spiega Ahrouch, che è stato consigliere comunale ad Anderlecht e che conosce molto bene la sua comunità - certo che sono pericolosi. Possono colpire in tutta Europa: naturalmente il Belgio è la capitale dell'Europa e del mondo occidentale, dunque per loro colpire Bruxelles andrebbe bene".
Per Ahrouch, "sono persone che, invece di essere sorvegliate, vengono protette: queste sono persone che tornano dal Daesh, hanno lavorato per lo Stato Islamico".
I miliziani che tornano in Belgio "dall'Iraq e dalla Siria - continua Ahrouch - sono pericolosi: sanno maneggiare le armi e sono pronti a obbedire agli ordini. Il campo di applicazione non è il Medio Oriente, ma il mondo intero: se domani ricevono l'ordine di commettere un attentato o di assassinare qualcuno, sono pronti. Penso che almeno bisognerebbe sorvegliarli, non lasciarli liberi di frequentare le moschee e di corrompere i giovani". A Bruxelles e a Liegi, prosegue Ahrouch, "praticamente ogni settimana ci sono degli arrivi". "Non lo raccontano certo ai media: ci sono persone che riappaiono, dopo essere sparite per anni, e si sa dove sono state: se si dice che Mehdi è tornato, si sa da dove è tornato. La gente del quartiere sa benissimo che è tornato dalla Siria". Chi ritorna dalla Siria, secondo Ahrouch, "ha diritto a tutti i vantaggi: a un alloggio, a un allocazione di sopravvivenza, circa mille euro. Le persone che escono di prigione in genere non hanno nulla, ma purtroppo questi terroristi che tornano hanno tutto. Hanno carta bianca e hanno accesso a vantaggi ai quali noi non abbiamo accesso".
Ahrouch, che è belga, è molto critico nei confronti delle politiche Ue sulle migrazioni, che giudica troppo lassiste: "L'Europa - dice - dovrebbe cambiare e avere una politica di controllo sui richiedenti asilo". Per il fondatore del Parti Islam, "il fatto stesso" che i foreign fighters siano tornati dallo Stato Islamico "crea dell'euforia per i nuovi candidati. Quando ne vedono tornare uno, è come se fosse tornato dal Vietnam: è partito, ha fatto la guerra ed è tornato vivo. Sono partiti in missione", e ai giovani dei quartieri più poveri appaiono come "degli eroi".
Il fatto che i foreign fighters "tornino, che abbiano accesso a tutte le libertà e che parlino alle persone - secondo Ahrouch - è molto pericoloso". Perché, ragiona, "è un incoraggiamento: anche se magari non hanno fatto tutto quello che dicono, raccontano di aver ucciso 200 persone, 'ho fatto questo e quell'altro, ecco le foto delle esecuzioni, delle decapitazioni'....e allora i giovani: 'Uuh, tu sei un uomo, come hai fatto, anch'io ci voglio andare...'".
"Noi del Parti Islam - prosegue - siamo per la pace, per rispettare i cristiani. Io amo il mio Paese, che è il Belgio, e mi dispiace vedere che, invece di integrare i musulmani nella sua società, fa di tutto per non integrarli. Ogni anno arriva una nuova onda migratoria che perturba l'integrazione: ora è troppo, è esagerato. C'è troppa pressione dall'esterno, troppa gente che arriva da fuori: arrivano libanesi, iracheni...sta diventando molto destabilizzante, perché tutte le sette del mondo stanno venendo a Bruxelles. E questo crea una bomba Molotov incredibile".
Nella capitale belga, spiega Ahrouch, "ci sono sunniti, sciiti, drusi, dei pro Assad, degli anti Assad, dei pro iraniani e degli anti iraniani....portano i loro problemi qui da noi, che siamo qui da trent'anni. Avevamo un Islam belga, sano: prima c'erano solo moschee turche e marocchine. Ora ci sono moschee afghane, irachene, iraniane: ogni moschea predica la sua religione. Abbiamo molti Islam differenti: dopo - prevede infine - faranno la guerra civile, come in Libano. A Bruxelles, che è il cuore del Belgio".
di Tommaso Gallavotti
Ndr in Italia nessuna paura ci pensa la Cassazione!!!!!!!!!